Associazione di volontariato Idra
Tel. e
fax 055.233.76.65; e-mail idrafir@tin.it; web http://associazioni.comune.fi.it/idra/inizio.html
“La battaglia per Firenze”: questo il titolo del notiziario 2009 di Idra.
In 32 pagine un editoriale
e la sintesi del lavoro svolto quest'anno dall’associazione.
Forse
sfugge ai più. Ma quella che si sta preparando per la Città del fiore
all'insegna dello slogan “progresso = sviluppo” ha, secondo
l'associazione ecologista fiorentina Idra, le caratteristiche di una
vera e propria battaglia. Titolo e contenuto dell'editoriale del consueto
numero unico annuale richiamano infatti l'ultima
battaglia per Firenze: quella dell'agosto del 1944. Se l'attuale progetto
di sottoattraversamento urbano per la TAV fosse portato avanti, le conseguenze
potrebbero essere drammatiche. Nel ‘44 figure autorevoli come l'arcivescovo di
Firenze Elia Dalla Costa, il direttore d’orchestra Igor Markevitch, il console
onorario di Svizzera Carlo Steinhauslin, si
adoperarono per una mediazione con i comandi militari germanici affinché il
ripiegamento di quelle truppe si facesse senza sacrificare l'intera città e
senza sfregiare i suoi tesori più importanti. Ma dove sono oggi i Dalla Costa, i
Markevitch, gli Steinhauslin?
Idra seguita a fare la sua parte: che è
anche quella di cercare gli eredi di
quei grandi, friulano, francese e svizzero, che seppero difendere Firenze.
“Prima di giungere alle porte del capoluogo toscano”, si legge nell’editoriale, “la linea TAV ha visto soccombere il Mugello e l'appennino
tosco-romagnolo, nelle comunità che lo abitano e nel suo territorio, a una mole
gigantesca di inquinamenti per polveri e rumori, a danni strutturali a edifici
e terreni (alcuni di questi persino sprofondati!), nonché alla perdita
programmata e irreversibile di ingenti risorse idriche di qualità, che ha
penalizzato decine di migliaia di cittadini e numerose aziende, agricole, frutticole
e zootecniche”. Anche alla luce dell'esperienza mugellana, l'entità
del sacrificio richiesto dal doppio tunnel TAV perpendicolare alla falda acquifera
si prospetta non indifferente per il tessuto urbano e i suoi abitanti. Oltre
alla severa e documentata criticità dello scavo in sé stesso, che di per sé fa
ragionevolmente prevedere pesanti e costosi danni a carico di complessi
abitativi e monumentali in una vasta area, si aggiunge la pericolosità, presente e futura, rappresentata dalle subsidenze
provocate dall'alterazione dell'equilibrio della falda, e l’ingente onere economico da sostenere nei decenni a venire per
garantire la funzionalità delle opere di mitigazione.
E Bologna,
poi, non ha proprio nulla da insegnarci? Il notiziario documenta su come i cittadini del
Comitato di via Carracci portino da mesi costante testimonianza della
umiliazione sociale, civile, economica e ambientale che stanno subendo da anni,
come conseguenza di lavorazioni peraltro molto meno impattanti di quelle che
toccherebbero alla Città del fiore.
C'è stata anche qualche
vittoria.
Ad esempio, l'esito del processo penale che, dopo un
quinquennio, a marzo scorso, ha sanzionato una parte dei reati ambientali
commessi dagli esecutori della tratta TAV in galleria fra Bologna e Firenze. In sede di appello Idra, parte civile nel procedimento, confida di vedere sanzionata
anche la dissipazione di ingenti risorse idriche.
In queste settimane,
inoltre, la magistratura contabile dello
Stato ha ‘invitato a dedurre’ 52 amministratori pubblici,
fra cui l’attuale vice presidente del Senato Vannino Chiti e l’attuale presidente
della Regione Toscana Claudio Martini, in relazione a un danno erariale, consumato nella costruzione della Bologna-Firenze, ipotizzato per un ammontare di 741 milioni e 279 mila euro.
Come in ogni guerra che si
rispetti, è primaria è l’efficacia del
fattore della disinformazione e della propaganda istituzionale. Anche di
questo si riferisce ampiamente all'interno del notiziario. Idra vi si è
opposta con le armi degli approfondimenti
faticosamente acquisiti con lo studio dei documenti. Prospettando anche,
oggi, la gravità della situazione che è
venuta a crearsi - in fatto di sicurezza - nella tratta appenninica TAV
entrata in esercizio – con tutti i disservizi
fin qui registrati - il 13
dicembre scorso.
Il contesto politico nel
quale Idra ha operato si è rivelato ambiguo, disattento, del tutto
inadeguato rispetto alla gravità dei temi all’ordine del giorno. Le proposte
dell'associazione di ragionevoli iter alternativi per il nodo fiorentino,
l’informazione abbondantemente assicurata, l'offerta all'amministrazione
comunale di Palazzo Vecchio di una
consulenza gratuita da parte di esperti di levatura nazionale, hanno visto
opporre un reiterato silenzio.
D'altronde, quando si
arriva alla guerra si sa che la prima vittima è già stata la democrazia: nella
fattispecie, quel principio di reale democrazia partecipativa al quale è stato
accuratamente impedito di germogliare.
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