Associazione
di volontariato Idra
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COMUNICATO STAMPA Firenze, 27.8.’04
UNA INTERNAZIONALE DEI GEOLOGI VISITA IL
MUGELLO E TOCCA CON MANO LE FERITE ANCORA APERTE PRODOTTE DALL’ALTA VELOCITÀ.
IDRA
INDIRIZZA LORO UN APPELLO (ENGLISH VERSION): AIUTATECI A SALVARE
ALMENO FIRENZE !
Nell’ambito del
32° Congresso internazionale di geologia, in svolgimento in questi giorni a
Firenze, è in programma oggi una «escursione» nelle zone interessate dai lavori della
TAV, in Mugello. Venti geologi provenienti da tutto il mondo (europei, americani, giapponesi e cinesi) studieranno il
«caso» Alta Velocità, verificheranno sul
campo le conseguenze dei cattivi progetti
TAV sulle risorse idriche di superficie e su quelle profonde.
L’associazione
ecologista indipendente Idra indirizza una lettera
aperta (English
version) all’Internazionale dei geologi in visita al
Mugello: “Vi
chiediamo di spendere una Vostra autorevole parola, di dare un Vostro
contributo, che ci sarebbe prezioso, a che Firenze non abbia a ricevere da
questo scadente modello progettuale di Alta Velocità ferroviaria danni analoghi
o confrontabili, o addirittura più seri?, di quelli che constaterete di persona
in Mugello”.
L’associazione ecologista fiorentina
definisce l’impatto dei cantieri TAV “uno dei più gravi scempi ambientali
prodotti dall’uomo in Toscana nell’ultimo secolo”. E denuncia: “Sotto la
città del Brunelleschi è programmata la costruzione di due tunnel, lunghi
ciascuno 7 km, perpendicolari alle linee di flusso della falda freatica, e di
una nuova stazione, da ubicare direttamente sotto il letto del principale
affluente dell’Arno, il torrente Mugnone, che ha esondato l’ultima volta a
Firenze nel 1992. La bruciante esperienza del Mugello - nel quale oltre 90
milioni di metri cubi di acqua di falda sono andati a oggi dispersi, decine di
sorgenti, pozzi e torrenti sono stati prosciugati, e gli effetti ambientali
appaiono in molti casi irreversibili o comunque difficilmente mitigabili a
posteriori – nulla sembra avere insegnato alla classe politica che ha approvato
questo ulteriore intervento a cuore aperto in una città già gravemente
offesa sul piano ambientale, sociale e sanitario dal massiccio inquinamento
che deriva dal traffico motorizzato privato e dai numerosi altri cantieri
pesanti attivi o in programma per i prossimi anni. Sono decenni, viceversa, che
poco o nulla si fa per attivare quella ferrovia metropolitana di superficie
sempre promessa: al contrario, a Firenze, si trasformano le stazioni (come
la storica “Leopolda”) in sedi espositive ...”.
Idra saluta la delegazione di geologi con le parole con cui un
ingegnere fiorentino, Carlo Succi, fortemente impensierito dal progetto di
sottoattraversamento TAV di Firenze, apriva nel ’99 un altro appello (English
version), indirizzato anche questo ai non fiorentini, affinché aiutino
Firenze a ... salvarsi da sé stessa. “Nel 1944, verso la fine della guerra,
un friulano, un francese ed uno svizzero fecero dichiarare Firenze "città
aperta": il cardinale di Firenze, Elia Dalla Costa, il direttore
d’orchestra Igor Markevitch, e il console onorario di Svizzera, Carlo
Steinhäuslin. Grazie all’intervento riservato e pressante di questi soli tre
personaggi, non fiorentini di nascita, Firenze evitò distruzioni irreparabili
che la barbarie della guerra avrebbe potuto infliggerle. Un grave pericolo
minaccia oggi la nostra città e il patrimonio grandissimo che essa contiene: un
patrimonio di storia e di arte che appartiene a tutti i cittadini del mondo.
Proprio a loro chiediamo di aiutarci a preservarlo dalle conseguenze
drammatiche che potranno derivare dall’attuazione di un progetto sconsiderato”.