Associazione di volontariato Idra
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TAV e informazione, il guanto del governatore Rossi: Idra raccoglie la sfida e invita a un
confronto pubblico l’assessore Ceccobao.
“Operazione trasparenza”, la chiama la “nuova” Regione Toscana. E annuncia “informazione
e comunicazione a tutto campo”. Il governatore Enrico Rossi chiosa: «La città e tutta la Toscana si impegnano in questa grande sfida».
Ma
le sfide si giocano almeno in due: da troppo tempo la classe politica lancia
scommesse che non ammettono interlocutori. Il guanto della sfida questa volta
Idra lo raccoglie e lo rilancia: scrive
all’assessore regionale alle Infrastrutture Luca Ceccobao invitandolo a un confronto pubblico in contraddittorio sul tema del
sottoattraversamento TAV di Firenze. Idra teme infatti che la
Regione Toscana, che dovrebbe informare la popolazione, ne
sappia in realtà meno dei cittadini.
Vediamo come e perché.
Da una parte la “nuova” Regione afferma di essere consapevole delle
gravi omissioni della passata Amministrazione: “È negativo che fino ad ora non ci sia stata quell’adeguata informazione
che i cittadini hanno diritto di avere”, ha detto sabato scorso al
Tg3 toscano l’assessore alle Infrastrutture Luca Ceccobao. Ma subito prima aveva dichiarato qualcosa che
assomiglia esattamente al contrario! E cioè che “il progetto che viene realizzato è un progetto che è stato approvato
nel 1999: quindi stiamo parlando di cose note, conosciute... Il progetto è
stato ampiamente discusso.... La Valutazione di Impatto Ambientale è stata
fatta”. C’è un po’ di confusione... o no?
Nella
lettera inviata ieri a Ceccobao, Idra
fa notare come l’attuale Amministrazione regionale, dopo avere
ammesso il deficit di informazione mantenuto per undici anni dalle passate
giunte, non sembri tuttavia in grado di spiegare come mai si sia verificata
questa strana cosa in relazione a un progetto così bello e meritorio, visto
che – come afferma
lo stesso Ceccobao – con l’informazione sarebbe stato possibile “superare
la diffidenza di chi oggi si oppone all'opera e partecipa a manifestazioni di
dissenso”.
Mentre
annuncia come proprio obiettivo “quello
di assicurare ai cittadini il massimo della conoscenza sui progetti e sulle opere
in corso di realizzazione, sul loro stato di avanzamento, sulle problematiche
ambientali che emergeranno, non calandola dall'alto ma chiamando gli stessi
fiorentini a partecipare attivamente a questa “operazione trasparenza””, la
giunta della Regione Toscana, che mena vanto di una Legge-modello
sulla ‘partecipazione’, omette però di segnalare che l’intero processo
decisionale relativo all’approvazione del progetto per il Nodo ferroviario
fiorentino è stato contrassegnato dall’assenza pressoché totale di
coinvolgimento della popolazione nelle scelte, e risulta inquinato da
formidabili scorciatoie, scorrettezze e falle
procedurali (ultima, l’apparente mancanza di
istruttoria comparativa relativamente all’impatto ambientale della stazione
Foster a fronte della precedente ipotesi di stazione Zevi), che potrebbero
pregiudicarne in qualsiasi momento l’attuazione.
Ancora
oggi, la Regione Toscana non mostra peraltro di operare affinché il gap di partecipazione
alle scelte venga colmato. E sarebbe invece opportuno, rileva Idra, alla luce anche del fatto che le
decisioni del ’99 risalgono comunque a oltre dieci anni fa, il contesto è
mutato e la sensibilità della popolazione interessata si è straordinariamente
acuita.
Poco rassicurante è, inoltre, la
promessa che il piano dell’informazione e della comunicazione “verrà messo a punto entro tre mesi”,
senza che venga assicurata al tempo stesso una sospensione ‘di garanzia’
delle attività di cantiere che aiuti a recuperare quanto meno il grave
ritardo informativo accumulato.
Perché, scrive infine Idra a Ceccobao, l’Assessore non ha
raccolto la richiesta di un incontro informativo inviatagli già a giugno? Forse non si ritiene utile il contributo
informativo che proviene dalla società civile, neppure in relazione alle gravi e perduranti
conseguenze prodotte dalla costruzione della linea AV Bologna-Firenze, e all'elevato tasso di rischio al quale sono sottoposti
quotidianamente i passeggeri dei treni obbligatoriamente TAV che transitano dal
tunnel appenninico Firenze-Bologna sprovvisto di galleria parallela di
soccorso e di uscite di emergenza affidabili?
“Noi – rileva Idra - siamo inclini a considerare scarsamente credibile la professione di
ottimismo di cui anche la nuova Amministrazione regionale vuole dar prova”. E a proposito del sottoattraversamento di
Firenze afferma: “Le circostanze ci
inducono a temere che l’attuale Amministrazione regionale non conosca, o –
peggio – preferisca non conoscere, le condizioni che fanno oggettivamente
dell’opera approvata un’avventura inaccettabile per il sistema dei trasporti pubblici, per l’economia nazionale e locale, per la salute e la
sicurezza dei cittadini, per la conservazione e la tutela del patrimonio
edilizio e storico-architettonico, per la qualità della vita e dell’ambiente. Ma non
intendiamo perciò limitarci a recriminare: accettiamo la “grande
sfida” nella quale, come annuncia il
presidente Rossi, ”la città e
tutta la Toscana si impegnano”. Le proponiamo quindi un confronto pubblico in contraddittorio su questi
temi, alla presenza dei migliori esperti dell’Amministrazione regionale
toscana, affinché i dubbi che qui Le abbiamo sintetizzato siano efficacemente
fugati al cospetto della popolazione, in un contesto di trasparenza, primo
esempio di democrazia applicata per la TAV a Firenze”.
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Cantierizzazione del torrente Mugnone in città - 1 ottobre 2010