Associazione di volontariato Idra
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COMUNICATO
STAMPA Firenze, 8.6.'04
LETTERA APERTA A FIRENZE CHIAMATA ALLE
URNE: DOPO 5 ANNI DI SOSTANZIALE SILENZIO DA PARTE DI PALAZZO VECCHIO, IDRA SI
RIVOLGE ORMAI DIRETTAMENTE AI CITTADINI DAL SUO SITO WEB.
Sulle grandi opere non ha ascoltato. Non ha
risposto. Non ha accettato il confronto. Non ha colmato il grave deficit di
informazione e trasparenza di cui la città soffre dopo l’approvazione,
incompleta e incerta, del progetto Alta Velocità da parte dell’amministrazione
Primicerio. Non ha invitato la città a esprimersi sulla nuova stazione Foster,
maturata durante il suo mandato dopo la bocciatura della stazione Zevi. Idra, associazione fiorentina ecologista
e indipendente, non trova motivi per apprezzare l’operato dell’amministrazione
Domenici, e si rivolge direttamente a Firenze con una lettera
aperta in cui documenta i passaggi di questa profonda delusione nei
rapporti con Palazzo Vecchio. Delusione per il merito delle scelte. Delusione
per il metodo del rapporto (mancato) fra Palazzo e città.
Sulla mancata presentazione da parte del
sindaco dei documenti che illustrano i tempi della cantierizzazione per l’Alta
Velocità, che interferirà con molte altre cantierizzazioni pesanti in città e
nell’hinterlnad, Idra si chiede: “Come commentare l’indifferenza istituzionale
dimostrata da Palazzo Vecchio nei confronti del Difensore civico?”, dopo
aver verificato che anche al dott. Lococciolo l’amministrazione Domenici non ha
inteso rispondere. E ancora: “Come verrebbero definiti simili comportamenti,
se posti in atto a latitudini più basse nel nostro sistema Italia?”.
L’associazione ritiene che “con gli anni del futuro dei cittadini, che sono anche bambini
e pendolari, anziani e operatori economici, non si possa scherzare o
improvvisare risposte generiche”.
Ma l’amministrazione Domenici non ha
convinto anche su altri temi. Idra stigmatizza la nuova “cultura della
città” che appare privilegiare interessi economici di corto respiro rispetto
alla tutela e alla promozione dei beni che derivano dalla sua storia. “Proprio
come le mura del Sangallo, arte, architettura, cultura diventano, nelle mani di
questa classe politica, un mero fondale su cui
proiettare il moderno business di turno, che si tratti di moda, convegnistica,
turismo d’affari o altro”. In caduta libera, secondo l’associazione, “quel
decoro e quella vivibilità che soli garantiscono la sopravvivenza di questa e
di qualsiasi civitas”. Se si analizza poi la vita quotidiana di Firenze,
appaiono essere sempre più numerosi i luoghi interdetti all’uso di donne,
vecchi e bambini. “Quanti ritardi nell’attuazione degli impegni assunti,
quante evidenze di dilettantismo nella gestione di opere complesse, quanti
esempi di incerta competenza e lungimiranza (il caso “ovonda” per tutti)
abbiamo dovuto vivere sulla nostra pelle, scrive Idra ai fiorentini,
senza neppure una richiesta di scuse a te, città, da parte
dell’amministrazione!”. Secondo l’associazione, “a Firenze occorrerebbe
in realtà un primo cittadino che sapesse guidare la valorizzazione di storia,
arte e cultura con una prospettiva di lungo periodo, capace di guardare molto
indietro e di progettare molto in avanti”.
Idra non nasconde comunque le proprie perplessità sulla
composizione di alcune delle stesse liste ‘alternative’ a Domenici, là dove
esse si pronunciano contro il progetto di sottoattraversamento AV della città.
E menziona il caso dell’ex assessore della giunta Primicerio che “in quella veste ha
avallato e pubblicizzato proprio il progetto TAV firmato da quel sindaco, la
cui eredità Domenici ha raccolto”; o quello del noto architetto ‘ambientalista’ autore di un
progetto di sottoattraversamento TAV della città presentato nel novembre del
’95. Quanto al centro-destra, Idra ricorda “il rovente programma di
“grandi opere” ereditato a livello nazionale dall’Ulivo e rilanciato dalla
compagine guidata da Silvio Berlusconi”, mentre sul piano
dell’interlocuzione democratica non è in grado di documentare “alcuna
soddisfazione nel rapporto con lo schieramento di centro-destra: da parte del
premier Silvio Berlusconi e dei suoi ministri da noi via via interpellati
abbiamo registrato – sulle istanze da noi avanzate - il medesimo tasso di
disattenzione che avevamo dovuto incassare col precedente governo dell’Ulivo, e
che abbiamo regolarmente continuato a subire in questi anni con le
amministrazioni locali toscane di centro-sinistra (dalla Regione ai Comuni)”.
“Chissà però che molti dei
nostri problemi, cara Firenze – conclude l’associazione di volontariato fiorentina -,
non provengano proprio dalla distanza che, ogni volta che veniamo chiamati alle
urne, accettiamo di lasciar crescere fra noi e il Palazzo, fra cittadinanza
spettatrice e ceto politico specialista, al quale deleghiamo con forse troppa
fiducia il potere di decidere di cinque anni della nostra vita. Chissà che non sia davvero troppo piccolo e
povero questo atto di sovranità che esercitiamo al momento del voto, per
rinunciare poi a ogni effettiva sovranità tutti i restanti momenti dei cinque
anni successivi. Che diventano poi dieci o quindici, se ipotecati da scelte improvvide
di lunghissimo periodo. Pensiamoci: almeno prima della prossima volta”.