Associazione di volontariato Idra
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TAV, il Tribunale Civile dà ragione ai cittadini: vittoria non solo
morale del diritto a Bologna
Sono tre le conseguenze più importanti, sul teatro TAV fiorentino (sprovvisto anch’esso da novembre di un Osservatorio
Ambientale), dell’ordinanza del giudice della terza sezione del
Tribunale Civile di Bologna di cui leggiamo nelle cronache di oggi (in
allegato, da L’Informazione di Bologna,
7.11.’10). L’ordinanza individua nei lavori per la realizzazione della stazione
sotterranea Alta Velocità i maggiori responsabili dell’inquinamento da polveri
sottili (pm10) nella zona centrale del capoluogo emiliano, la Bolognina, dando
ragione alle centinaia di cittadini raccoltisi attorno al Comitato di via Carracci, difesi dall’avv. Nicola
Giudice:
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FS (cioè le tasche di tutti noi)
deve mettere in conto un’altra voce pesante nella lista dei costi: quella di risarcimenti assai più
cospicui di quelli ottimisticamente preventivati e riduttivamente ipotizzati
nel “protocollo nodi” allegato agli atti della conferenza di sevizi;
·
le
conseguenze sul piano della salute di una mega-cantierizzazione svolta senza
controlli adeguati e misure di mitigazione efficaci vengono indicate come fatti di possibile rilievo penale: gli
atti vengono infatti trasmessi alla Procura della Repubblica di Bologna (così
recita infatti l’ordinanza: “emergono le
omissioni della Pubblica Amministrazione nell’attività di controllo
indubitabilmente a suo carico, come dimostra la circostanza che veniva
addirittura creato un organismo ad hoc, e cioè l’Osservatorio Ambientale, da
tempo scaduto senza che si sia provveduto alla nomina dei suoi nuovi membri
(...); ne consegue che appare opportuna la trasmissione di copia del presente
provvedimento (...) alla Procura della Repubblica in sede, competente al vaglio
di eventuali responsabilità della Pubblica Amministrazione anche di rilievo
penale per la sua omessa attività in materia di salute pubblica”);
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anche
gli enti
pubblici finiscono sul banco degli imputati: ciascuno con il proprio ruolo,
Governo, Regione, Provincia e Comune sono chiamati a rispondere delle
circostanze denunciate dai cittadini e accertate dalla magistratura.
Bologna insegna, Firenze apprenda! Da rottamare non sono solo i simboli,
ma anche e soprattutto le scelte. E gli sprechi!
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Da L’Informazione
di Bologna, 7.11.’10