Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA         Firenze, 5.8.'04

 

STATUTO DELLA REGIONE TOSCANA: ‘FEDERALISMO’ PER I BENI CULTURALI? NO GRAZIE! FACCIAMO ESEMPI CONCRETI...

 

In merito al dibattito apertosi sulla questione del ricorso alla Corte Costituzionale su alcuni articoli del nuovo Statuto regionale della Toscana, l’associazione ecologista Idra, iscritta al Registro Regionale del Volontariato della Toscana per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e culturale, propone una riflessione su quattro casi concreti - che l’associazione conosce di prima mano - di tentato stravolgimento di beni ambientali e culturali perseguito da Enti locali toscani, che ha visto i cittadini contrapporsi frontalmente alle Amministrazioni locali e spesso impedire (grazie anche all’intervento di organi centrali) l’esecuzione dell’opera.

1)      L’orribile progetto di nuovo ponte rotabile verso il parco vincolato delle Cascine, fortemente voluto da Palazzo Vecchio e addirittura dal presidente del Quartiere 4 (oggi presidente del Consiglio comunale), ha visto tenere aperti per più di 500 giorni senza che venisse costruito alcunché, e poi finalmente chiudere, cantieri contestati dalla popolazione, assai più interessata alla passerella pedonale ottimamente funzionante da decenni, di cui invece il progetto prevedeva la demolizione.

2)      L’Amministrazione comunale di Firenze ha autorizzato l’installazione di un ripetitore per telefonia mobile sotto Bellosguardo, a ridosso di due palazzine liberty e di un bene architettonico vincolato di cui è proprietario il Comune stesso, il Vecchio Conventino. Grazie all’opposizione dei cittadini, che hanno dovuto affrontare due volte in modo nonviolento la forza pubblica e presidiare per mesi il sito, l’installazione è stata cancellata, dopo il parere contrario della Soprintendenza (che non era stata consultata).

3)      L’Amministrazione comunale di Firenze ha proposto alla Conferenza di servizi del marzo ’99 sul per la nuova stazione Alta Velocità di Firenze la demolizione di alcuni fabbricati vincolati nell’area ferroviaria Belfiore-Macelli, nonostante il parere espressamente e notoriamente contrario del Ministero dei Beni Culturali. La scontata bocciatura del progetto ha fatto slittare di diversi anni l’intera partita del nodo ferroviario fiorentino legata alla TAV, in attesa dell’approvazione di una nuova e diversa progettazione della stazione Alta Velocità.

4)      Infine il caso emblematico e multiplo della Fortezza medicea di San Giovanni, la cosiddetta Fortezza da Basso. Qui il sindaco di una città storica unica al mondo come Firenze ha potuto far abbattere alberi monumentali contro il parere della Soprintendenza per far posto alle esigenze di spazio (non opportunamente previste e programmate, a quanto pare) di una manifestazione commerciale. Anche dopo aver ricevuto un avviso di garanzia dalla magistratura, il sindaco ha difeso e confermato la validità della propria scelta. Ricevendo l’immediata solidarietà del presidente della giunta regionale toscana Claudio Martini, che gli ha scritto: “Sono convinto che tu abbia agito per il meglio e nell'interesse complessivo della città”! Che dire poi della galleria commerciale in cemento armato davanti alle mura cinquecentesche del Sangallo, che l’Amministrazione ha insistito a difendere fino a dover demordere, ma solo di fronte a una massiccia campagna mediatica e all’evidenza pubblica dello scempio?

Possono Enti locali che producono simili comportamenti  essere considerati affidabili? I cosiddetti ‘poteri forti’, secondo Idra, si sono estesi in realtà sempre più in periferia; profitti privati cospicui si realizzano sempre più sulla pelle del territorio col beneplacito attivo degli enti locali o addirittura localissimi (il caso delle cantierizzazioni per l’Alta Velocità fa scuola). In questo contesto il federalismo non sembra davvero una panacea: il centralismo appare costituire – per quanto paradossalmente - un più valido criterio di garanzia.

 

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