A sostegno della battaglia del comitato di cittadini Oltrarno fuori le mura formatosi intorno alla vicenda dell’antenna Nokia, la cui installazione in Via Giano della Bella risulta essere stata illegittimamente autorizzata dall’Amministrazione comunale in un’area vincolata dalle Belle Arti, l’associazione Idra ha depositato stamani in Palazzo Vecchio un esposto al sindaco di Firenze.

"L’intera vicenda – scrive Idra a Leonardo Domenici - affonda le proprie radici in una procedura autorizzativa, Lei ne converrà, alquanto disinvolta". Secondo l’associazione di volontariato fiorentina, perciò, i cittadini non apprezzerebbero che le responsabilità dei tecnici, dei dirigenti e degli amministratori coinvolti nella vicenda possano eludere le opportune verifiche e le eventuali sanzioni. "Sulla scorta degli atti autorizzativi in possesso di codesta Amministrazione – aggiunge Idra - , nonché sulla scorta della documentazione inviata a codesta Amministrazione dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio, e delle dichiarazioni rese alla stampa dagli Assessori all’Urbanistica Gianni Biagi e al Patrimonio immobiliare non abitativo Tea Albini, riteniamo che Ella abbia modo di verificare i livelli di responsabilità nelle articolazioni tecniche, dirigenziali e amministrative attive nella vicenda, sotto i profili della completezza della documentazione e dell’iter istruttorio, dell’assunzione di corretti riferimenti normativi, della legittimità delle procedure nell’adozione degli atti autorizzativi, dell’osservanza dei regolamenti e della legislazione vigenti, dell’abuso di autorità. Le chiediamo perciò di adottare, alla luce di tale verifica, ogni opportuno provvedimento nei confronti delle responsabilità accertate".

Sulla vicenda dell’antenna Idra pone al sindaco anche altri quesiti.

• Chi risarcirà le decine e decine di cittadini del tempo personale impiegato nella tutela attiva e faticosa, per quasi due mesi, della legalità e dei diritti, contro un provvedimento privo di legittimità?
• Il fatto che per due volte più corpi di polizia siano dovuti intervenire per garantire l’attuazione di un provvedimento poi rivelatosi illegittimo non porta forse come conseguenza un deterioramento dell’immagine della forza pubblica agli occhi della popolazione, e non configura forse un uso improprio delle risorse pubbliche?
• Qualora la società Nokia intenda rivalersi nei confronti del Comune, che le pagherà i danni? Saranno forse i cittadini stessi, attraverso le casse comunali?
• Chi interverrà, quando, e a spese di chi, per ripristinare la muratura dell’edificio vincolato del Conventino, dopo le manomissioni attuate per preparare l’installazione dell’antenna?
• Come mai il sindaco non ha ancora fornito una risposta alle numerose centinaia di cittadini firmatari della petizione depositata a Palazzo Vecchio, nonostante che siano da tempo decorsi i termini dei 45 giorni previsti dallo Statuto comunale per la maturazione del diritto da parte dei cittadini a ricevere una risposta?