Associazione di volontariato Idra
Tel. e fax
055.233.76.65; e-mail idrafir@tin.it;
web
http://associazioni.comune.fi.it/idra/inizio.html
“Il processo, la crisi... e noi”: esce il notiziario annuale di Idra.
In 32 pagine un editoriale e le principali attività dell’associazione
nel 2008.
“Il giustizialismo, cioè l’idea di supplire ai vuoti e alle
malefatte politiche tramite iniziative mirate della magistratura, riscuote non
pochi consensi nel nostro Paese. Idra non è giustizialista. Crede cioè che l’approdo a una democrazia
compiuta, e quindi finalmente al buon governo, debba essere realizzabile
attraverso il pur faticoso processo di crescita della autentica partecipazione
popolare in economia e in democrazia”. E
tuttavia, si legge nell’editoriale che precede la rassegna di comunicati e
iniziative dell’associazione nel corso del 2008, “uno degli eventi più significativi
dell’anno resta indubbiamente la fase conclusiva del processo in corso presso il Tribunale di Firenze a carico dei costruttori
della TAV fra Firenze e Bologna”. La sentenza è attesa per gennaio-febbraio 2009, all’incirca dopo
cinque anni dall’inizio del procedimento, in relazione a capi di accusa che
spaziano dall’ingente danno ambientale pubblico, ai danneggiamenti ai privati,
agli illeciti commessi nel corso dei lavori. Idra si è costituita parte civile, e crede che ne sia valsa la
pena. “Perché, se è vero che la politica
si fa nella società e non nelle aule dei tribunali, è anche vero che questo
procedimento giudiziario rappresenta una tappa verso quel modello di società
che auspichiamo, nel quale la partecipazione politica consapevole e attiva del
cittadino verrà a erodere il potere delle lobbies che fanno il bello e il
cattivo tempo con le risorse della comunità”. L’associazione fiorentina –
che sta pubblicando su web stralci significativi della requisitoria dei Pubblici ministeri - osserva quanto
l’accusa abbia saputo mettere in luce
con precisione e correttezza qual è stata la filosofia imprenditoriale sottesa
alla “grande opera”. “Filosofia
improntata al concetto di considerare le
risorse di tutti - l’ambiente, il territorio, l’acqua – come patrimonio
gratuitamente a disposizione dei costruttori dell’opera, senza che fosse
ritenuto necessario quel rispetto del diritto alla pratica del quale molti
paladini della “legalità” esortano i comuni cittadini, poiché – dicono - così
si conviene in un paese civile”. Per quanto riguarda il danno causato ai
privati e alle aziende che hanno dovuto subire la cantierizzazione TAV, anche
qui dal percorso processuale è emerso con evidenza il rapporto di sostanziale sudditanza al quale il cittadino è stato
costretto. E ciò nel contesto di una ambigua
evanescenza della Regione Toscana e del Ministero dell’Ambiente. Non per
niente gli inquirenti hanno suggerito
alla Corte dei Conti la verifica del ruolo e delle responsabilità di quei
soggetti. Fra i tanti, l’editoriale cita un episodio emblematico della mentalità
sottesa a questa ‘cultura politica’ (se così possiamo definirla): a coloro che nel corso nel lavori TAV hanno
segnalato danni pubblici e privati è persino capitato di essere accusati di
“scarso patriottismo”! Come dire che lo Stato passa come un rullo
compressore sul territorio dove tu vivi, e sui tuoi diritti patrimoniali, per
realizzare con i soldi delle tasse pagate da te una “grande opera” dall’utilità
ancora indimostrata, e tu cittadino avresti il dovere morale di porti sugli
attenti e sottometterti di buon grado alla “volontà generale” che, illuminata,
porta il progresso alla Nazione!
Come parte civile, Idra
è stata assistita in questo processo con elevata professionalità, passione e
determinazione dall’avvocatessa Letizia Luciani e dal suo staff di collaboratori. La partecipazione dell’Associazione al
procedimento è stata, come gli stessi magistrati inquirenti hanno riconosciuto,
fonte di importanti contributi documentali. È opportuno leggere questo processo
quindi non come un’impossibile “compensazione” del fallimento della politica ma
come un passaggio importante che aiuta a
mettere in luce i pesantissimi limiti della situazione attuale e indica la
direzione in cui muoverci per esperire una democrazia compiuta. E’ per
questo che Idra ha ritenuto
opportuno, in attesa della sentenza e per dare la giusta risonanza pubblica ai
contenuti di questo evento in un panorama mediatico assopito, di lanciare settimanalmente in forma di comunicato stampa stralci della requisitoria.
Idra ricorda infine la
questione spinosissima del sottoattraversamento AV di Firenze. L’esperienza
del Mugello fa prevedere che se questa scelta progettuale si concretizzasse in
una costellazione di nuovi cantieri urbani i danni per la città del fiore sarebbero ingenti. Idra ha già denunciato che importanti lavori propedeutici sono
iniziati senza che ne fosse stata data adeguata informazione alla popolazione e
ancor prima che potessero riprendere le attività di controllo dell’Osservatorio Ambientale Nazionale. Ma le bocce non
sono ancora ferme. Permangono forti dubbi sulla disponibilità effettiva degli
importanti finanziamenti pubblici necessari al doppio buco sotto Firenze: la
soluzione del sottoattraversamento potrebbe restare sulla carta. Idra
farà la sua parte affinché questo ennesimo pericolo sia scongiurato. Sopra, c’è
il patrimonio artistico della nostra città. Ci sono
le case. Le nostre case. Un argomento che ci porta dritti al tema della
crisi economica e finanziaria che sta investendo l’intero pianeta. Questo “modello di sviluppo” che abbiamo
visto largamente vincente in gran parte del mondo, specialmente dal secondo
dopoguerra in poi, era destinato all’implosione. Siamo di fronte, crediamo,
alla sua crisi epocale e strutturale. Non era possibile né sano procedere
indefinitamente con gli strumenti portanti della società dei consumi:
occupazione drogata, spreco istituzionalizzato della spesa pubblica anche in
“grandi opere” inutili, aumento esponenziale del debito pubblico, spreco di risorse
naturali. Come non sospettare, si chiede l’associazione fiorentina, “nessi di causa-effetto fra un’economia di
spreco di risorse vere e di pompaggio di risorse finanziarie fittizie nei
portafogli dei risparmiatori da una parte, e gli scenari di bancarotta globale,
al cospetto dei quali ci troviamo oggi, dall’altra”?