Associazione di volontariato Idra
Tel. e fax
055.233.76.65; e-mail idrafir@tin.it
web http://www.idraonlus.it/vecchiosito/inizio.html
COMUNICATO STAMPA
Firenze, 28.8.’12
Scavi TAV a Firenze, il dado non è tratto: governo italiano sotto esame
in Europa per le terre da scavo?
A seguito della denuncia di Idra, la Commissione Europea ha intravisto
l'opportunità di aprire una procedura di informazione (passo necessario
per l'avvio di una procedura di infrazione).
“I servizi
della Commissione provvederanno a esaminare la Vostra denuncia secondo il
pertinente diritto dell’Unione europea e Vi informeranno degli esiti dell’esame
e dell’eventuale andamento della procedura d’infrazione”. Così risponde il Commissario europeo all’Ambiente,
lo sloveno Janez Potočnik, al pressante reclamo inoltrato a
luglio dall’Associazione toscana Idra
a proposito dei rischi che corrono il Bel Paese e la città di Firenze per
effetto delle nuova regolamentazione del governo italiano sulle terre da scavo.
I milioni
di metri cubi di terra da estrarre dalle viscere della città eretta dall’UNESCO
a patrimonio mondiale dell’Umanità rappresentano uno
dei nodi critici della cantierizzazione TAV a Firenze: negli stretti confini comunali, a poca distanza
dalla cupola del Brunelleschi e direttamente sotto monumenti storici come la
Fortezza medicea di San Giovanni Battista e l’Arco dei Lorena, sono previsti 15
km di scavi, per due tunnel orientati ortogonalmente alle linee di scorrimento
della falda acquifera, con una faraonica stazione sotterranea progettata
accanto al subalveo di un affluente dell’Arno, il Mugnone, storicamente
delicatissimo, esondato l’ultima volta nel 1992 proprio in quest’area, dove
anche un altro torrente, il Terzolle, è uscito dagli argini nel ‘92.
In una lettera inviata il 23 giugno '99
all’allora sindaco di Firenze Leonardo Domenici, il presidente
dell'associazione di volontariato Idra Girolamo Dell'Olio faceva presente a
Domenici che "là dove il
tracciato del doppio tunnel sotterraneo descrive una curva a 90 gradi sotto le
residenze di centinaia di cittadini, e poi una seconda curva a 90 gradi sotto
la Fortezza medicea di San Giovanni Battista, la storia ci insegna che giaceva
fino al '500 l'alveo del Mugnone, se è vero che anche il Calandrino del Boccaccio, attirato nella
trappola dell'elitropia da Bruno e Buffalmacco, "in sul far del dì si levò, e
chiamati i compagni, per la porta a San Gallo usciti e nel Mugnon discesi,
cominciarono ad andare in giù, della pietra cercando". Ma non è solo
l'area di piazza della Libertà a essere interessata da una consistente falda
acquifera. Non occorre risalire al Trecento per trovare testimonianze di
abbondanti acque sotterranee anche nella zona di Piazza delle Cure e di Viale
don Minzoni".
“E’ prassi
consolidata della Commissione contattare le autorità degli Stati membri
interessati per chiedere informazioni o cercare soluzioni”, scrive a Idra
Ion Codescu, capo unità dell’ufficio che si occupa di applicazione,
coordinamento per le infrazioni e aspetti giuridici della Direzione Generale
Ambiente. La pratica di Idra, scrive
Codescu, potrebbe essere registrata e trattata nell’ambito di un progetto
pilota, “EU Pilot”, che la Commissione ha recentemente attivato dopo aver “concordato con vari Stati membri di
collaborare per rendere più rapido ed efficace questo processo di scambio di
informazioni e di soluzione dei problemi”.
Idra ha risposto con gratitudine
all’avvenuto accoglimento, a Bruxelles, dell’SOS da Firenze, condividendo che si conferisca la massima rapidità
all’istruzione della pratica “vista
l’urgenza della materia, per i destini della nostra cara e insostituibile
Firenze (della quale c’è un solo
esemplare, sembra, su questo pianeta Terra…)”. E aggiunge: “Desideriamo qui ricordare, al riguardo, che
i Governi italiani hanno potuto impunemente dare esecuzione per ben sei anni,
ad esempio nel caso della Legge 21 dicembre 2001, n. 443 (nota come “legge
obiettivo”), a norme in materia di rifiuti che una sentenza emessa dalla Corte
di Giustizia europea ha condannato nel dicembre 2007 come incompatibili con le
direttive europee. Temiamo perciò che la città patrimonio dell’Umanità
chiamata Firenze risulti irreversibilmente impattata e violata (come è
successo per gli acquiferi dell’Appennino tosco-emiliano in Siti di Importanza
Comunitaria, con effetti anche qui permanenti, sempre in conseguenza della
cantierizzazioni TAV), se una condanna
europea dovesse intervenire, anche in questo caso, a distanza di così tanto
tempo dall’avvio delle cantierizzazioni per gli scavi TAV nel capoluogo
toscano, che la stampa locale annuncia come imminenti”.