Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA    Firenze, 26.1.'06

 

Legge regionale sulla partecipazione in Toscana? Ad appalto non ancora assegnato per il sottoattraversamento Alta Velocità di Firenze, Idra chiede a Claudio Martini prove di coerenza: urge un confronto ampio e approfondito sul senso economico e trasportistico delle scelte. “Prima che – insieme all’erario e alle falde acquifere – sprofondi anche il gusto della democrazia....”.

 

 “Sentiamo il bisogno di un salto di qualità nel livello di partecipazione”, ha dichiarato il presidente della giunta toscana Claudio Martini il 13 gennaio scorso chiamando la società civile a collaborare al testo di una legge regionale sulla partecipazione. E ha aggiunto: “La legge e i nuovi strumenti di partecipazione potranno essere utilizzati per decidere  le grandi opere o i lavori  pubblici”.

L’associazione di volontariato indipendente Idra da sempre contesta apertamente le politiche infrastrutturali di lusso della Regione Toscana (Alta Velocità ferroviaria, Variante di valico e Terza corsia autostradali cantierati negli stessi anni nel medesimo identico corridoio) e i devastanti effetti ambientali che si registrano. Per questo all’assemblea del 13 gennaio scorso Idra non ha nascosto il timore che il percorso “partecipativo” proposto possa tradursi ancora una volta – come già al Comune di Firenze per il cosiddetto Forum sul Piano strutturale – in una costosa formula vuota. Secondo Idra il banco di prova delle dichiarazioni di intenti sono i fatti. E’ su questi che Idra intende misurare la credibilità della proposta partecipativa. Perciò il presidente dell’associazione ecologista toscana Girolamo Dell’Olio scrive a Claudio Martini: “Noi confidiamo che il bisogno di un salto di qualità possa tradursi in una prassi di rapporto finalmente diversa, da parte Sua e dell’Amministrazione da Lei diretta, anche con quelle espressioni della società civile che – come la nostra - preferiscono evidenziare le lacune e le controindicazioni della politica ambientale, sociale, trasportistica e finanziaria della Regione Toscana piuttosto che sottacerle”. Per anni Idra ha dovuto registrare l’assenza di riscontri alla gran quantità di richieste, appelli, inviti, proposte e lettere indirizzate al presidente Martini, e constatare l’adozione di scelte del tutto incompatibili con le indicazioni e gli orientamenti che la documentazione prodotta suggerivano o esplicitamente richiedevano.

Se davvero c’è la volontà di un “salto di qualità” - scrive Dell’Olio a Martini – allora occorre “darne dimostrazione concreta accogliendo almeno adesso la proposta di un incontro-confronto ampio e approfondito, documenti alla mano, sui temi del modello di sviluppo della nostra Regione, delle scelte infrastrutturali e finanziarie che lo supportano, della cultura ambientale e sociale ad esso sottesa. Secondo l’associazione fiorentina - alla quale non è mai stato accordato da Martini un secondo incontro dopo quello, brevissimo, nel dicembre 2001 - “la severa stretta finanziaria con cui dovrà confrontarsi qualsiasi nuovo governo si insedi a Roma ad aprile, la profonda rivisitazione dei valori della partecipazione e della condivisione che l’esperienza della Val di Susa reclama, la solida quanto raccapricciante conferma – anche giudiziaria, con l’aggiornamento dei capi di imputazione al consorzio CAVET al processo penale di Firenze – del protrarsi dei gravissimi danni ambientali TAV nel nostro territorio, sono tutti fattori che a nostro avviso spingono inesorabilmente nella direzione di una nuova necessaria saggezza: quella che considera il denaro pubblico, le risorse naturali e la fiducia dei cittadini nelle istituzioni come beni esauribili, non illimitati, che richiedono una gestione attenta e matura, prima che – insieme all’erario e alle falde – sprofondi nella nostra Regione e nel nostro Paese anche il gusto della democrazia.

 

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