Associazione di volontariato Idra
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Legge regionale
sulla partecipazione in Toscana? Ad appalto non ancora assegnato per il sottoattraversamento Alta Velocità di Firenze, Idra chiede a Claudio Martini prove di
coerenza: urge un confronto ampio e approfondito sul senso economico e
trasportistico delle scelte. “Prima che –
insieme all’erario e alle falde acquifere – sprofondi anche il gusto della
democrazia....”.
“Sentiamo il bisogno di un salto di qualità
nel livello di partecipazione”, ha dichiarato il
presidente della giunta toscana Claudio Martini il 13 gennaio scorso chiamando
la società civile a
collaborare al testo di una legge regionale sulla partecipazione.
E ha aggiunto: “La legge e i nuovi strumenti di
partecipazione potranno essere utilizzati per decidere le grandi opere o
i lavori pubblici”.
L’associazione
di volontariato indipendente Idra da
sempre contesta apertamente le politiche
infrastrutturali di lusso della Regione Toscana
(Alta Velocità ferroviaria, Variante di valico e Terza corsia autostradali
cantierati negli stessi anni nel medesimo identico corridoio) e i devastanti effetti ambientali che si
registrano. Per questo all’assemblea del 13 gennaio scorso Idra non ha nascosto il timore che il percorso “partecipativo”
proposto possa tradursi ancora una volta – come già al Comune di Firenze per il
cosiddetto Forum sul Piano strutturale – in una
costosa formula vuota. Secondo Idra il banco di prova delle dichiarazioni di
intenti sono i fatti. E’ su questi che Idra
intende misurare la credibilità della proposta partecipativa. Perciò il
presidente dell’associazione ecologista toscana Girolamo Dell’Olio scrive a Claudio Martini: “Noi confidiamo che il bisogno di un
salto di qualità possa tradursi in una
prassi di rapporto finalmente diversa, da parte Sua e dell’Amministrazione da
Lei diretta, anche con quelle espressioni della società civile che – come la
nostra - preferiscono evidenziare le lacune e le controindicazioni della
politica ambientale, sociale, trasportistica e finanziaria della Regione
Toscana piuttosto che sottacerle”. Per anni Idra ha dovuto registrare l’assenza di riscontri
alla gran quantità di richieste, appelli, inviti,
proposte e lettere indirizzate al presidente Martini, e constatare
l’adozione di scelte del tutto incompatibili con le indicazioni e gli
orientamenti che la documentazione prodotta suggerivano o esplicitamente
richiedevano.
Se
davvero c’è la volontà di un “salto di
qualità” - scrive Dell’Olio a Martini – allora occorre “darne dimostrazione concreta accogliendo almeno adesso la proposta di un incontro-confronto ampio e approfondito,
documenti alla mano, sui temi del modello di sviluppo della nostra Regione,
delle scelte infrastrutturali e finanziarie che lo supportano, della cultura
ambientale e sociale ad esso sottesa”. Secondo l’associazione
fiorentina - alla quale non è mai stato accordato da Martini un secondo
incontro dopo quello, brevissimo, nel dicembre 2001
- “la severa stretta finanziaria con cui
dovrà confrontarsi qualsiasi nuovo governo si insedi a Roma ad aprile, la
profonda rivisitazione dei valori della partecipazione e della condivisione che
l’esperienza della Val di Susa reclama, la solida
quanto raccapricciante conferma – anche giudiziaria, con l’aggiornamento dei capi
di imputazione al consorzio CAVET al processo penale di Firenze – del protrarsi
dei gravissimi danni ambientali TAV nel nostro territorio, sono tutti fattori
che a nostro avviso spingono inesorabilmente nella direzione di una nuova necessaria saggezza: quella che
considera il denaro pubblico, le risorse naturali e la fiducia dei cittadini
nelle istituzioni come beni esauribili, non illimitati, che richiedono una
gestione attenta e matura, prima che – insieme all’erario e alle falde –
sprofondi nella nostra Regione e nel nostro Paese anche il gusto della
democrazia”.