Associazione di volontariato Idra
Tel. e fax
055.233.76.65; e-mail idrafir@tin.it; web http://associazioni.comune.fi.it/idra/inizio.html
TAV: solidarietà vigile e consapevole alla Val di Susa dall’associazione
Idra di Firenze.
Oggi, sabato 25 febbraio, il popolo della Val di Susa si mobilita
compatto per l’ennesima volta – cittadini, istituzioni, realtà associative,
intellettuali - in difesa della sua
terra e del futuro dei suoi figli dall’assalto alla diligenza dell’erario e del
territorio che il progetto TAV/TAC Torino-Lione plasticamente rappresenta.
Nel Paese e in Europa si
manifestano le evidenze di una crisi
che, prima che economica, è di sistema: il modello di ‘sviluppo’ perseguito
negli ultimi decenni è alle corde. Anche a questo si deve certamente la
circostanza che il traffico merci con la Francia – che la nuova, costosissima
linea a carico dell’erario dovrebbe servire, a detta dei suoi fautori – abbia
avuto un vero e proprio tracollo, e da più tempo ancora manifesti un trend discendente: la linea ferroviaria
storica risulta oggi utilizzata ad appena
il 20% della propria capacità.
Ai
valsusini va dunque tutta la solidarietà dell’associazione ecologista
fiorentina Idra, parte civile nel processo penale celebrato presso il Tribunale di
Firenze per i danni ambientali nella tratta TAV appenninica, e promotrice di un
intervento ad
adiuvandum presso la Sezione Giurisdizionale per la Toscana della Corte dei
conti nel giudizio di responsabilità promosso dal Procuratore della Regione
Toscana contro gli amministratori che quel progetto appenninico TAV hanno
avallato.
Un’esperienza ormai quasi ventennale nel monitoraggio
della TAV ha dimostrato che “grandi opere” di questo calibro non si realizzano perché
rivestano un ruolo positivo nel sistema dei trasporti, o giovino in qualche
modo all’economia nazionale nel suo complesso, ma solo per i benefìci che ne traggono taluni oligopoli in grado di imporre la propria
volontà alla politica, a spese dell’universo dei contribuenti. Lo Stato va
in bancarotta per questo? Poco importa. E poco sembra continuare a importare,
nonostante il nuovo approccio che il governo Monti sembra voler inaugurare. Non è difficile prevedere infatti come Firenze,
molto più di Bologna, sarà vulnerata dal doppio tunnel TAV e dalla faraonica
stazione sotterranea in fregio al subalveo del torrente Mugnone, che ancora una
volta i contribuenti (e i loro figli e nipoti) verranno chiamati a pagare.
In questa pausa di astinenza di idee della politica
in cui, come le vacche nere nella notte di Hegel, tutti i partiti sono
diventati dello stesso colore, nessuno
osa assumere il principio di razionalità – che Monti e ministri invocano a
ogni piè sospinto - contro le code
nefaste di politica keynesiana che le 'grandi opere' in salsa italiana
incarnano. E questo proprio mentre, con asimmetrico coraggio e saggezza, il
governo ripudia l'annunciato crack delle Olimpiadi!
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