Associazione di volontariato Idra
iscritta al Registro Regionale del
Volontariato della Toscana per la promozione e la tutela del patrimonio
ambientale e culturale
Tel. e fax 055.233.76.65; e-mail idrafir@tin.it; web http://associazioni.comune.fi.it/idra/inizio.html
COMUNICATO STAMPA Firenze, 18.5.’09
TAV a Firenze, non è questione di tracciati: la priorità è il buon
governo della spesa pubblica. Idra
propone al candidato sindaco Giovanni Galli una inversione a U.
Ora è chiaro a tutti: la TAV non ha solo distrutto ambiente e risorse preziose in Mugello,
con rilevanti strascichi penali. C’è di più. Secondo
Ivan Cicconi, la TAV italiana ha un costo il 500% più
elevato che in Francia, Spagna e Giappone. E la
Corte dei conti ha bollato la sua architettura contrattuale come una
solenne mancanza di rispetto per le future generazioni: “Quel che è più grave - scrive la Corte
- queste
operazioni pregiudicano l’equità intergenerazionale, caricando in modo sproporzionato su generazioni future (si arriva in
alcuni casi al 2060) ipotetici vantaggi goduti da quelle attuali”.
La prima cosa da fare a Firenze, dunque, una volta
arrestata la macchina devastante del sottoattraversamento (che per buona sorte
è ferma al palo dell’Osservatorio ambientale), non è discutere se si debba
passare sotto o sopra, a sud o a nord. Il presidente e il vice presidente di Idra, nel corso del lungo colloquio
sabato pomeriggio col candidato sindaco Giovanni Galli e i suoi collaboratori
Luciano Ghinoi e Massimo Lensi, hanno voluto rimettere la questione del
progetto TAV a Firenze sulle sue vere gambe: “La questione da risolvere
- hanno sottolineato documenti alla mano Girolamo Dell’Olio e Pier Luigi
Tossani - è quella del meccanismo finanziario, che non funziona. O forse funziona troppo bene, ma a
vantaggio di pochissimi, con grande danno per la collettività. L’affidamento
dei lavori in Mugello al cosiddetto general contractor ha permesso di far
lievitare tempi e costi dell’opera senza garantire la qualità né del progetto
né del prodotto, come è attestato dalla requisitoria dell’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici. E
così, ad esempio, a Scarperia due km di galleria sono stati prima costruiti in
cemento non armato, e poi demoliti e rifatti, e si minaccia di inaugurare a
dicembre gallerie prive per 60 km di un tunnel parallelo di soccorso, in cui i
treni si incroceranno a 300 km/h. Questo – hanno osservato i referenti di Idra - è un atto di inammissibile
sudditanza dello Stato a interessi privati, e non fa onore a nessuno degli
amministratori pubblici che lo praticano o lo promuovono, a Roma come a
Firenze, al governo come in giunta”.
Non è ammissibile inoltre, secondo Idra, che un soggetto economico liberato
dal vincolo della gestione dell’opera da costruire possa godere del privilegio
della direzione dei lavori di cantierizzazione, ed essere con questo esente da
tutti quei controlli pubblici che un regolare regime di appalto prevederebbe.
Prima ancora di litigare, dunque, intorno a quale sia
il progetto di tracciato preferibile per il potenziamento ferroviario del Nodo
di Firenze (un potenziamento che Idra
considera urgente e doveroso, e che invece – guarda caso - langue da dieci anni
a questa parte, da quando cioè è stato approvato e lasciato a bagno maria il
‘progetto impossibile’ di sottoattraversamento TAV a zig zag e contro-falda), è
necessario – hanno detto i rappresentanti di Idra al candidato Giovanni Galli – fissare quelle condizioni di buon governo della spesa pubblica che sono
state fin qui così clamorosamente disattese. E dunque urge abbandonare l’architettura contrattuale
che ha permesso di dilapidare allegramente gigantesche somme erariali in
Mugello – e le nota-spese, come si sa, è tutt’altro che chiusa! - senza
arrivare a produrre neppure una linea credibile (come risulta da un parere
ufficiale dei Vigili del Fuoco) sul piano della sicurezza.
Una volta fissato questo irrinunciabile paletto
occorrerà secondo Idra che la nuova
Amministrazione comunale di Firenze bandisca – di concerto con gli altri
soggetti pubblici competenti – un
regolare concorso di idee e progettualità per una soluzione del nodo
ferroviario fiorentino passeggeri e merci che tenga conto del contesto
regionale e nazionale. Anche qui, hanno sostenuto Dell’Olio e Tossani, sarà
indispensabile invertire il metodo
fin qui seguito seguendo tre
inderogabili direttrici.
Occorrerà partire da una seria analisi della domanda di trasporto, e da una verifica rigorosa dell’efficacia trasportistica
delle ricette proposte, perché la cosiddetta “cura del ferro” non si
trasformi in un malanno anche peggiore di quello a cui già siamo abituati: e
cioè, altre autostrade per le merci, eurostar obbligatori per i viaggi a media
e lunga distanza, nuove sofferenze e disagi per visitatori, lavoratori e
studenti pendolari che dall’apertura delle tratte TAV hanno ricavato soltanto
un peggioramento dei servizi, da Milano a Napoli passando per il Valdarno,
l’Umbria e il Lazio.
In tempi di
vacche magre e di crescente indebitamento a danno delle future generazioni,
occorrerà inoltre che sia predeterminato per il Nodo fiorentino un tetto ragionevole di spesa: non ha
alcun senso dichiarare, come ancora a febbraio – leggiamo nelle cronache -
l’assessore regionale ai Trasporti Riccardo Conti, che “un miliardo di euro investito sul territorio” dalle Ferrovie per
il Nodo di Firenze è ”manna dal cielo”.
Al contrario, concorrere a una distribuzione ineguale delle risorse in
un’Italia ferita dalla crisi economica e dal terzo debito pubblico del pianeta
suonerebbe come una scelta offensiva del buon senso e del buon governo della
cosa pubblica.
Infine, terzo prerequisito di metodo che Idra ha descritto come condizione
fondamentale di quel confronto sano, trasparente e democratico che è stato fin
qui negato a Firenze, un percorso di
partecipazione al progetto da parte delle tante competenze tecniche e culturali
che il territorio è in grado di procurare, degli ordini professionali,
delle istituzioni interessate (dall’Autorità di bacino dell’Arno alle autorità
sanitarie). Al colloquio col candidato sindaco ha partecipato anche la prof.ssa
Teresa Crespellani, docente di Ingegneria Geotecnica Sismica presso la Facoltà
di Ingegneria dell'Università di Firenze. Non è potuto intervenire invece, per
impegni precedentemente assunti, l’ing. Ivan Cicconi, esperto in economia e
contratti nel settore degli appalti. Ma la delegazione di Idra ha comunque offerto al candidato sindaco ogni possibile
collaborazione che in futuro possa rendersi utile o necessaria sul piano
tecnico, ambientale e sociale.