Associazione di volontariato Idra
iscritta al Registro Regionale del
Volontariato della Toscana per la promozione e la tutela del patrimonio
ambientale e culturale
Tel. e fax 055.233.76.65, 320.161.81.05; e-mail idrafir@tin.it; web http://associazioni.comune.fi.it/idra/inizio.html
COMUNICATO STAMPA Firenze, 15.12.’09
TAV, SICUREZZA SOTTO TERRA:
SEGRETO DI STATO?
Ancora nessuna risposta, con una sola eccezione, dai
sindaci del Mugello, ai quali Idra ha
inviato il 25 novembre scorso una
raccomandata di particolare importanza (anticipata anche via fax e e-mail). Nella lettera Idra ricorda un fatto che
non dovrebbe essere dimenticato: fu proprio il Comandante provinciale dei
Vigili del Fuoco di Firenze, nel ’98, a rilevare che il Comando non era stato consultato al momento della progettazione dei
60 km di tunnel TAV fra Vaglia e Bologna (come invece prevede la Legge 191 del
’74). E adesso quella galleria quasi
ininterrotta è priva
del tunnel parallelo di soccorso. Una circostanza che già allora
indusse il Comandante ing. Domenico Riccio a mettere nero su bianco che, a
proposito della configurazione dell'opera in costruzione, "si nutrono seri dubbi sulla rapidità ed efficacia dei mezzi di
soccorso". Nel tunnel fra Vaglia e Bologna, osservava l’ing.
Riccio, è stata adottata la tipologia costruttiva denominata "galleria
monotubo a doppio binario" priva di tunnel di servizio, con finestre
intermedie poste a distanza reciproca di 6-7 km. "Nel caso di gallerie
con finestre intermedie - si legge nel parere del Comando fiorentino - non
è possibile avvicinare i mezzi di soccorso, inviati in appoggio al mezzo
intermodale, in zone prossime all'incidente”. Recentemente, un nuovo segnale di giustificato allarme è arrivato
ancora una volta dai Vigili del Fuoco.
Non è cosa
da poco.
I convogli che verranno fatti
transitare nelle viscere del Mugello e dell’Alto Mugello hanno iniziato
domenica a incrociarsi in un ambiente unico a velocità fra i 200 e i 300 km/h (nella
galleria di Monte Bibele, sul versante emiliano della tratta, FS vanta di aver
stabilito addirittura il primato mondiale di
velocità in galleria, 362 km/h,
segnati da un Frecciarossa il 3 febbraio scorso durante le prove della
nuova linea definita AV/AC!). Ma i
tunnel TAV sono accessibili solo dall’alto, tramite lunghe discenderie con pendenze
significative (fin oltre il 13%), e fra l’una e l’altra che superano in più
casi anche i 4 km.
“Si tratta di uno scenario del tutto speciale sul piano dei profili di
rischio - scrive Idra - , nel quale è evidente la presenza
di condizioni proibitive per lo stesso intervento in sicurezza dei soccorritori”.
È da osservarsi inoltre, aggiunge
l’associazione, che lungo circa due km della tratta TAV si sono resi necessari
in Mugello, a costruzione ultimata, a partire dal febbraio 2005 e per circa due
anni, interventi
di demolizione e ricostruzione, che hanno interessato per intero due gallerie (Morticine e Borgo Rinzelli) e
un tratto della galleria Firenzuola. Dagli atti trasmessi a Idra dalle autorità competenti risulta
che le gallerie in questione erano state costruite senza armatura, benché in
terreni argillosi!
“Ai danni al territorio, alle risorse naturali, al paesaggio, alla
salute dei cittadini
-
scrive Idra - che i Comuni da Voi amministrati hanno dovuto subire nel corso degli
ultimi tredici anni, potendo avvalersi di un apparato di controlli spesso
largamente insufficiente, di un Osservatorio
Ambientale Nazionale istituito in ritardo, privo di strumenti efficaci di
intervento, per lunghi mesi vacante e addirittura
mai più rinnovato a partire da maggio 2007 (nonostante la delicatezza della
fase di dismissione dei cantieri e i perduranti effetti ambientali nefasti di
lungo periodo, che non vengono così neppure più monitorati), si aggiungono adesso le criticità legate alla gestione
dell’esercizio della linea e ai suoi riflessi sul territorio, dalla manutenzione
delle strade e delle piazzole all’accesso da parte dei mezzi di soccorso alle
discenderie, e dalle discenderie alla linea”.
La mancanza di una galleria dedicata alla sicurezza e
all’emergenza dovrebbe – secondo l’associazione - ragionevolmente inquietare: “In
caso di deragliamento, collisione, incendio, ma anche semplice guasto, le ‘sorprese’
potrebbero rivelarsi – a causa delle velocità dei convogli e dell’ambiente in
cui transiteranno - di un ordine di grandezza difficilmente confrontabile con quelli
di altri incidenti ferroviari”. E aggiunge: “Ci saremmo attesi da parte
Vostra un segnale pubblico di preoccupazione e di allarme (...). Già alcuni operatori, del resto, e
lo stesso assessore alla Mobilità del Comune di Bologna, hanno manifestato in
queste settimane il proprio dissenso per il modo in cui si va a inaugurare
un’opera così vulnerabile, delicata e complessa. (...) Confidiamo che (...) le
attuali Amministrazioni del Mugello intendano esercitare oggi a pieno il diritto-dovere di salvaguardare a voce alta
la sicurezza di un’infrastruttura che ha già colpito
così profondamente i loro territori mortificandone l’identità e che - per
il modo stesso in cui è stata concepita e realizzata - presenta indici elevatissimi
di vulnerabilità. Confidiamo nel fatto che non esiterete a rivendicare la completa
soddisfazione delle esigenze di tutela delle popolazioni da Voi amministrate, costrette
per anni a convivere con una cantierizzazione pesante e con l’illegalità
diffusa attestata dagli atti del processo celebrato a Firenze. Popolazioni che
dal prossimo 13 dicembre 2009 potrebbero rischiare – se gli Amministratori
locali non avranno interpretato in maniera severa il proprio ruolo strategico –
di dover convivere con una nuova mina
vagante di dimensioni spettacolari, per le caratteristiche strutturali e
gestionali sia dell’opera sia degli interventi sin qui previsti - per quanto è
dato a noi conoscere - per la sua ‘messa in sicurezza’”.
Idra indirizza quindi ai sindaci un circostanziato elenco
di richieste di informazione: “se le
infrastrutture che dovranno servire per il soccorso siano da Voi considerate
idonee a garantire l’intervento dei mezzi e degli uomini; quali provvedimenti abbiate
deciso o abbiate intenzione di assumere perché siano implementati, prima
dell’entrata in esercizio della linea, interventi risolutivi delle
problematicità registrate, affinché non abbiano a verificarsi eventi con conseguenze
più o meno catastrofiche; in che modo e in quale misura sia stato programmato
da parte Vostra, o col Vostro contributo, di destinare risorse alle strutture di primo intervento, di
garantire efficienza diurna e notturna, in tutte le stagioni, alla viabilità di
accesso agli imbocchi delle gallerie e alle discenderie, alle piazzole di
soccorso, alle superfici a disposizione degli elicotteri, alla relativa
segnaletica, e di attuare i lavori
conservativi necessari ad assicurarne la corretta manutenzione; se
e come si sia provveduto ad attivare un piano di addestramento e di formazione
del personale volontario di soccorso, tale da sostenere a partire dal primo
giorno dell’esercizio commerciale della tratta, e negli anni a seguire, la
credibilità di qualsiasi piano di intervento; quando gli Uffici competenti
della Vostra Amministrazione siano stati invitati a partecipare alla stesura
dei Piani di soccorso e di emergenza, e in quale misura le Vostre proposte,
osservazioni o richieste siano state recepite”.
Idra registra con piacere il fatto che almeno un sindaco del Mugello, Marco
Semplici, primo cittadino di San Piero a Sieve, abbia provveduto a fornire una qualche
risposta all’associazione. “La
questione della sicurezza della linea A.V. sta sicuramente a cuore a questa
Amministrazione Comunale, scrive il sindaco di San Piero, tant’è che ho partecipato personalmente ai
sopralluoghi organizzati dalla Prefettura di Firenze nello scorso mese di
luglio al fine di poter comprendere meglio i termini della questione”. E
aggiunge: “Durante i sopralluoghi sono
anzi state avanzate indicazioni da parte degli stessi Comuni, in particolare
dal Comune di Scarperia, in merito alle viabilità di accesso alle finestre di
servizio”. Ma non fornisce poi
particolari al riguardo, né dà risposte alle altre richieste formulate da Idra. Probabilmente perché, come si
legge subito dopo, “come codesta
Associazione saprà, è la Prefettura di Firenze che ha assunto il ruolo di
coordinamento e stesura del piano generale di emergenza (...), ragion per cui
ogni informazione in merito dovrà essere richiesta alla Prefettura, la quale valuterà se, e cosa, rendere di pubblico dominio,
visto che la Prefettura stessa aveva invitato alla riservatezza”.
Dunque, una
sorta di segreto di Stato, la sicurezza TAV, se è vero - come è vero - che
da mesi Idra ha richiesto per
iscritto alla Prefettura proprio questi dati, e non li ha mai ricevuti. Anche
la richiesta di incontro col Prefetto è rimasta priva di qualsiasi riscontro!
Una considerazione aggiunge infine il sindaco di San
Piero a Sieve, che merita – riteniamo - una lettura particolarmente attenta: “La
sicurezza deve essere garantita con le necessarie risorse economiche, le quali
è giusto e doveroso siano assunte dal soggetto che beneficerà dei proventi
economici della linea ferroviaria”. È proprio quello che temiamo anche
noi: che queste risorse non ci siano o non si vogliano stanziare, mentre il Mugello ancora una volta paga senza
ricevere benefìci.