Associazione di volontariato Idra
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COMUNICATO
STAMPA Firenze, 15.1.’05
Processo per i danni ambientali della cantierizzazione per l’Alta Velocità presso il Tribunale di Firenze: provvedimento innovativo. Per la prima volta ammessa come parte civile un’associazione non riconosciuta a livello nazionale, ma con un forte radicamento territoriale.
Idra commenta: è il riconoscimento del valore dell’azione dei cittadini e del volontariato indipendente, è un grande passo avanti nell’applicazione del diritto ambientale.
Nel processo penale che
vede alla sbarra a Firenze grandi imprese nazionali del settore delle
costruzioni, consorziate nel CAVET (Consorzio Alta Velocità Emilia e Toscana)
per la realizzazione della contestata linea ferroviaria ad Alta Velocità
Bologna-Firenze, il giudice del dibattimento dott. Alessandro Nencini ha
ammesso lo scorso 13 gennaio come parte civile l’associazione di volontariato
ecologista Idra, assistita dall’avv.ssa Letizia Luciani del Foro di
Firenze.
Idra aveva
sollecitato in più occasioni negli anni passati l’attenzione della Procura di
Firenze sulle conseguenze della cantierizzazione TAV. A partire dal febbraio
’97, quando fu inoltrato un primo esposto sul rispetto della normativa in
materia di prevenzione, igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro, di tutela
ambientale, di impatto territoriale, trasmesso successivamente anche alla
Procura della Repubblica di Bologna.
Il presidente dell’associazione ecologista toscana,
Girolamo Dell’Olio, commenta con soddisfazione la decisione del giudice, che
per la prima volta accoglie, a Firenze, la richiesta di costituzione di parte
civile di un’associazione non riconosciuta a livello nazionale: si tratta di un
precedente significativo che apre finalmente le porte dei tribunali ai
soggetti attivi sul territorio, ai quali viene riconosciuta la facoltà
di agire in giudizio per la difesa degli interessi collettivi.
Già lo scorso luglio 2004, del resto, il giudice per
le indagini preliminari nel processo al CAVET, dott. Pietro Ferrante, aveva
mostrato di apprezzare il radicamento sociale di Idra, riconoscendole lo
“stabile insediamento nell’ambito territoriale cui si riferiscono le
imputazioni”, e aggiungendo che “in particolare IDRA va segnalata in
quanto costituitasi in ragione addirittura storica del confluire all’interno
del nuovo ente del Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni contro i
progetti di “Alta Velocità”, di Firenze, Terzolle, Mugnone, Mugello e Sesto
Fiorentino”.
Un risultato estremamente positivo dunque, secondo Idra, il provvedimento innovativo
di Firenze, al quale potranno riferirsi i cittadini che in ogni parte d’Italia
si mobilitano autonomamente per la tutela dell’ambiente e del territorio senza
gravare sui bilanci pubblici, come invece risulta nel caso delle
associazioni ambientaliste nazionali che fruiscono di finanziamenti, contributi
o sussidi da parte dello Stato o degli enti locali.
Da parte
sua Idra ha sancito nel suo stesso Statuto la
scelta di un volontariato integrale, che permetta di garantirla dal rischio di
trasformarsi in un soggetto assistito e subalterno: “Considerando attributi necessari alla propria azione l'autonomia dai
poteri economici pubblici e privati, l'indipendenza dai partiti politici, la
trasparenza degli obiettivi perseguiti e la coerenza dei contesti operativi,
l'Associazione non promuove né sottoscrive iniziative o collaborazioni che
comportino l'erogazione di risorse pubbliche sotto forma di denaro o servizi,
di contributi o servizi da parte di sponsor commerciali, né la partecipazione
paritetica di partiti politici o liste elettorali (di cui è ammessa solo
l'adesione esterna), né l'adesione di formazioni della società civile (comitati
e associazioni) i cui esponenti locali o nazionali operano scelte divergenti
dagli obiettivi statutari dell'associazione o dalle determinazioni collegiali
della medesima” (art. 5).