Associazione di volontariato Idra
iscritta al Registro Regionale del
Volontariato della Toscana per la promozione e la tutela del patrimonio
ambientale e culturale
Tel. e fax 055.233.76.65; e-mail idrafir@tin.it; web http://associazioni.comune.fi.it/idra/inizio.html
COMUNICATO STAMPA Firenze, 13.8.’09
TAV a Firenze, Idra plaude al “principio di precauzione” adottato dal sindaco
Matteo Renzi. E suggerisce una riflessione autocritica alla Regione Toscana.
“Esprimiamo
qui il nostro apprezzamento per la
saggia scelta di applicare il principio di precauzione, enunciato nel ’92
all’Earth Summit di Rio de Janeiro, di fronte a un’opera così impegnativa e
potenzialmente invasiva come la TAV”: così Idra nella lettera inviata ieri al sindaco di Firenze Matteo Renzi,
con cui l’associazione accompagna – a beneficio della fase di riflessione
annunciata dal primo cittadino – le osservazioni formalizzate da Idra già nel luglio del ‘98 sulle
criticità del progetto di sottoattraversamento TAV. Nella nota, indirizzata
anche al presidente dell’Osservatorio Ambientale Pietro Rubellini e
all’Assessore regionale al Territorio Riccardo Conti, il portavoce Girolamo
Dell’Olio scrive: “Desideriamo portare un nostro ulteriore contributo alla riflessione
mettendo a disposizione il testo delle Osservazioni sul progetto
preliminare che l’Associazione Idra ha trasmesso il 18 luglio 1998 al Ministero
dell’Ambiente, al Ministero dei Beni culturali e ambientali e alla Regione
Toscana stessa, nell’ambito del procedimento di VIA”.
Evidenziate le considerazioni di più stringente
attualità nel merito
idrogeologico, ambientale e sanitario del progetto, Idra passa in rassegna
alcuni significativi aspetti procedurali, che potranno rafforzare la
posizione di chi desidera, per il bene della città, cassare definitivamente il
sottoattraversamento Italferr.
“Segnaliamo – scrive Idra
- il
grave deficit di informazione e trasparenza
che ha contrassegnato le procedure approvative del progetto, a partire dalla fase di informazione,
dibattito e pubblicazione del preliminare, il solo su cui i cittadini abbiano
avuto modo di pronunciarsi nel lontano giugno-luglio ’98 appunto, pur nei tempi inadeguati e nelle condizioni vessatorie descritte nelle Osservazioni”.
E aggiunge: “A questo ‘peccato d’origine’ del progetto
si sommano ulteriori passaggi, sulla cui
sostanza democratica appare legittimo e doveroso esprimere serie riserve, e che in qualche caso arrivano a
riguardare persino l’aspetto formale e procedimentale”.
Non sono stati convocati
infatti in Conferenza di servizi i Comuni chiamati ad ospitare il trasporto e
l’allocazione dei materiali di scavo.
E’ rimasta priva
di riscontro la preoccupata segnalazione
nel novembre ‘98 (“riteniamo che la lunga
fase di funzionamento dei cantieri potrà avere un impatto eccessivamente
pesante sulla complessiva vivibilità e fruibilità della città di Firenze”) da parte del gruppo TAV Igiene Pubblica
della ASL 10.
Sono state modificate condizioni progettuali con atti
che, se esistono, non sono stati resi noti né spiegati all’opinione pubblica (l’interferenza con
i bastioni della Fortezza da Basso, aggravata rispetto alle previsioni
contenute nell'Atto aggiuntivo al
protocollo d’intesa sull'Alta Velocità siglato il 28 gennaio ’98).
Sono state modificate
previsioni esecutive di cui anche il Consiglio comunale non risulta essere
stato adeguatamente informato: il 23 dicembre del 2003 una “Integrazione
all’Accordo procedimentale del 3 marzo 1999” ha capovolto
il precedente impianto garantista per la movimentazione dei materiali su
ferro, permettendo per lo scavalco e per l’imbocco Nord dei due tunnel AV
il “tutto su gomma”.
Nessun
finanziamento risulta essere stato erogato affinché potessero concretizzarsi
il "Progetto per la
sorveglianza dell'impatto sulla salute della popolazione residente a Firenze"
formulato in vista della cantierizzazione TAV nel maggio 2000 dalla ASL 10,
e la “Proposta di monitoraggio ambientale sanitario dei cantieri
delle grandi infrastrutture di trasporto pubblico", presentata
a quattro mani a gennaio 2001 da ASL 10 e ARPAT.
Nessuna
valutazione di impatto è stata
redatta a proposito dell’ingente movimentazione di inerti in entrata e di smarino
in uscita dai cantieri di Firenze.
La lunga cantierizzazione per la messa in sicurezza idraulica del torrente Mugnone (tuttora in
corso) risulta priva
di adeguata VIA.
“Diventa
arduo in queste condizioni –
conclude Idra - comprendere come l’Assessore regionale al Territorio Riccardo Conti
possa richiamare con apparente disappunto l’esigenza di una nuova VIA “se
qualcuno pensa a un nuovo tracciato”
(come leggiamo oggi nelle cronache), quando la stessa Regione Toscana sembra aver mostrato di voler fare a meno
della VIA non soltanto nel caso della citata cantierizzazione del Mugnone,
ma anche nell’ambito dell’approvazione della nuova stazione Foster, nonostante
le profonde differenze del progetto (approvato
nel 2003) rispetto a quello firmato Zevi, munito ufficialmente di VIA,
ma altrettanto ufficialmente respinto in sede di Conferenza di servizi nel
marzo 1999. Un progetto, quello Foster, che comporta un manufatto completamente
diverso, una diversa ubicazione, una diversa rete di servizi e di funzioni
trasportistiche ed urbanistiche collegate (viabilità, parcheggi), nonché un
collegamento con Santa Maria Novella non dedicato (come il precedente people
mover) ma ‘recuperato’ (la linea 2 della
tramvia, che arriverebbe alle fermate-AV, la n. 10 e la n. 11, presumibilmente
già sovraccarica di passeggeri...).
|