Associazione
di volontariato Idra
Tel. e fax 055.233.76.65, Tel. 055.48.03.22; e-mail idrafir@tin.it
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Laudato si', mi Signore, per
sor'aqua,
la quale è molto utile et
humile et pretiosa et casta.
Francesco d’Assisi, Cantico
delle creature
PERCHÉ
IDRA NON ANDRÀ A SAN ROSSORE
L’ASSOCIAZIONE
ECOLOGISTA RIGETTA IN UNA “RISPOSTA APERTA” A CLAUDIO MARTINI IL MODELLO DI
SVILUPPO TAV
Il presidente della giunta regionale
toscana Claudio Martini invita Idra al meeting sui cambiamenti climatici
in programma il prossimo 15 e 16 luglio a San Rossore. Ma l’associazione
fiorentina non ci andrà: il modello di sviluppo TAV SpA sposato dalla Regione
Toscana contraddice i fondamenti di ogni buona ecologia. “Non Le fa
qualche effetto sapere che anche in questo momento, proprio in questo momento,
mentre legge queste nostre note, ogni secondo che passa se ne vanno grazie
alla TAV verosimilmente circa 700 litri d’acqua dal nostro bell’Appennino?”.
La domanda posta a Martini nella lettera
aperta indirizzatagli in questi giorni da Idra corrisponde a un
drammatico dato di fatto che interessa da anni le
risorse idriche della Toscana vulnerate con denaro
interamente pubblico dalla cantierizzazione per l’Alta Velocità
ferroviaria, fortemente voluta dalla Regione Toscana di Vannino Chiti prima (della
cui giunta l’attuale presidente faceva parte come assessore alla sanità), di
Claudio Martini oggi.
Secondo il portavoce di Idra
Girolamo Dell’Olio, il “depauperamento pauroso e galoppante delle risorse idriche di una regione importante come il Mugello” merita ben altra cura che i pannicelli caldi di un
convegno-placebo a San Rossore. “Come si può stimare affidabile
un’Amministrazione, come quella da Lei diretta, che non riesce ad assicurare neppure una rilevazione periodica complessiva, comunicabile
ai cittadini (se è vero ciò che ci risulta
dall’ARPAT), delle emorragie idriche derivanti dai cantieri TAV?”, chiede Idra a Claudio Martini. E aggiunge
(allegando il documento):
“Lei è al corrente del fatto che, da quando è stata avviata l’inchiesta
penale della magistratura sul danno ambientale imputato alla costruzione della
“grande opera” (giugno 2001), il volume totale drenato dalle gallerie
dell’Alta Velocità comprese nel territorio toscano si è raddoppiato (dati
del costruttore CAVET), passando da 45 a 90 milioni di metri cubi d’acqua?”.
Idra ricorda al presidente della Regione di essere ancora in attesa – a quasi tre anni di distanza! - dell'incontro di approfondimento sulla TAV da lui promesso all’associazione nel dicembre 2001, quando Idra gli sottopose fra gli altri il tema delle “responsabilità oggettive” della Regione Toscana nell’approvazione del devastante progetto esecutivo TAV (gli atti del Servizio di Difesa del Suolo, del Genio Civile e del Nucleo di valutazione dei siti di cava di prestito documentano come nel luglio ’95, pochi giorni prima che il progetto TAV venisse approvato dai politici in conferenza di servizi, quegli organi tecnici ne avessero evidenziato nero su bianco le gravi carenze). “Noi temiamo che la new global vision da Lei propugnata seguiti a restare in realtà, sul terreno della nostra Regione, un fatto virtuale, uno slogan” conclude Idra. “Lei potrà capire come anche questa volta sia per noi impossibile partecipare a quell’assise, pur così qualificata per i prestigiosi nomi di esperti internazionali annunciati, a motivo di quella che ai nostri occhi appare essere una insufficiente credibilità e coerenza nei fatti, da parte Sua e dell’Amministrazione da Lei diretta, sui temi in programma a San Rossore”.