Associazione di volontariato Idra
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PIANO STRUTTURALE DI FIRENZE: IDRA
CHIEDE LO STRALCIO DEL SOTTOATTRAVERSAMENTO TAV
Scadono oggi i
termini per la presentazione delle osservazioni al Piano Strutturale del Comune
di Firenze. Idra boccia senza remore il postulato-TAV: l’argomento che il
Comune invoca per giustificare la persistenza della scelta del doppio
sottoattraversamento di Firenze, con una stazione prossima al subalveo di un
torrente, il Mugnone, esondato l’ultima volta nel 1992, secondo l’associazione
ecologista fiorentina è privo di
sostanza e fuorviante. “Nessuna
scelta di intervento che riguardi un territorio e una popolazione è
oggettivamente irreversibile”, scrive Idra
nell’osservazione trasmessa ieri alla Direzione urbanistica di Via del
Castagno, “a maggior ragione quando la
cantierizzazione dell’opera approvata è ancora nella fase preliminare o
propedeutica. Nessuna Amministrazione
pubblica saggia può del resto considerarsi tenuta ad attuare un progetto che
non possieda i requisiti dell’utilità trasportistica, dell’equità sociale,
della sostenibilità ambientale e sanitaria, della copertura finanziaria, della
trasparenza informativa”. Requisiti che, documenta Idra nella sua analisi, appaiono assenti nei contenuti e nel procedimento che accompagna il progetto di
sottoattraversamento AV della città di Firenze.
Questi dunque alcuni
dei titoli dell’osservazione al Piano Strutturale.
UTILITÀ TRASPORTISTICA È lo
stesso Piano a denunciare le criticità legate alla
scelta approvata dalle Amministrazioni precedenti. “Non si tratta di controindicazioni di poco momento, e non è certo
prudente rinviarne la soluzione alla fase di cantiere, quando la geometria
delle alternative risulterà ridotta a un valore assai prossimo allo zero”.
EQUITÀ SOCIALE Il
passante e la stazione AV sono chiamati a ospitare due soli binari veloci lungo
l’asse Nord-Sud del Paese e a soddisfare una domanda minimale del trasporto
pubblico collettivo su ferro, sottraendo risorse, cure e capacità alla domanda sociale di trasporto di gran lunga
maggioritaria, quella che vede l’80 per cento della mobilità svolgersi entro un
raggio di 100 km. “Un investimento che appare
dunque offensivo della logica, iniquo e incoerente con le esigenze di buon
governo della cosa pubblica, in particolare in una fase economica recessiva
come quella che il nostro Paese e gran parte del mondo stanno vivendo”.
SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE E SANITARIA Numerosi gli argomenti che Idra propone all’attenzione della Direzione urbanistica.
Fra questi, la cantierizzazione del Mugello per
la tratta appenninica TAV, che ha dimostrato quanto sia necessaria la presenza
competente e assidua della mano pubblica nelle attività di controllo,
preventivo e in corso d’opera, degli effetti ambientali e sanitari di progetti
così complessi: una presenza che a Firenze già si dimostra largamente
insufficiente. L’esperienza della cantierizzazione TAV a
Bologna, poi, in un ambiente urbano e metropolitano consimile, con tutto il
suo portato di danni agli edifici (alcuni dei quali evacuati), stress, sofferenze
e effetti sanitari indesiderabili a carico della popolazione residente,
desertificazione delle attività commerciali, preannuncia chiaramente quanto può
accadere, immutatis mutandis, nella
nostra città, e qui anzi su scala maggiore e con effetti prevedibilmente più
seri (considerata la maggiore variabilità e criticità del substrato) sul
patrimonio edilizio e storico-architettonico.
COPERTURA
FINANZIARIA Particolarmente disdicevole appare l’avallo a un
progetto faraonico con un debito contratto con le future generazioni che ci
pone ai primi posti nella classifica mondiale, e in presenza del severo
richiamo della Corte
dei conti e dell’Autorità per
la Vigilanza sui Contratti Pubblici, proprio in relazione alle
problematiche connesse alle vicende realizzative del sistema AV/AC e all’inquietante
adozione del modello finanziario ‘general contractor’, madre di tutte gli scempi. Nessuna copertura credibile appare
all’orizzonte persino a fronte dei costi annunciati dal proponente. “Ci
si domanda se a una città che, come Firenze, possiede un indubitabile valore
internazionale, storico e culturale, sia accettabile far correre il prevedibile
rischio di uno sventramento destinato a non concludersi per insufficienza di
fondi. Un’opera come il doppio sottoattraversamento e la stazione
sotterranea prospettati in un contesto delicato e prezioso come quello di
Firenze, dove le ultime alluvioni si sono verificate nel 1966 e le 1992, dovrebbe
ragionevolmente disporre sin dall’inizio
della certezza di tutti i finanziamenti necessari ad affrontare tutte le
criticità prevedibili e l’intero piano di manutenzione dell’opera stessa almeno
per qualche decennio a venire. Non è così, e anzi tutti i segnali
macroeconomici lasciano prevedere un costante decremento delle risorse di cui
le casse pubbliche disporranno”.
Idra chiede
pertanto che il progetto di sottoattraversamento AV venga stralciato dal Piano
Strutturale, che l’intera materia dell’assetto del Nodo ferroviario fiorentino
sia sottoposta a rivisitazione, che la popolazione sia messa in grado di
partecipare alle decisioni che la riguardano attraverso le collaudate procedure
del dibattito pubblico.