Associazione di volontariato Idra
iscritta al Registro
Regionale del Volontariato della Toscana per la promozione e la tutela del
patrimonio ambientale e culturale
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COMUNICATO STAMPA Firenze, 12.12.’09
Mille nel tunnel: occhio a quel
treno TAV che comincia a correre domani fra Firenze e Bologna.
Summit coi sindaci della tratta: lo
chiede Idra al Comune di Bologna.
Mille nel
tunnel. Qualcuno dà per scontato che non succederà mai. Mai un
deragliamento. Mai una collisione. Mai un attentato. Ma se capitasse, per la
stragrande maggioranza dei superstiti non ci sarebbe altro scampo che farsi in
qualche modo da soli fino a due km e mezzo a piedi per raggiungere la
base di una discenderia. Ci sarebbero, sì, leggiamo sulle cronache, due mezzi
bimodali capace di arrivare in prossimità dell’incidente. Ma quanti
soccorritori sarebbero a bordo? Certamente assai pochi a fronte dei circa
1000 passeggeri potenzialmente coinvolti da un incidente fra due treni TAV.
E anche lì, alla base della discenderia
sottoterra, resta da capire chi e come interverrebbe. Dopo mesi di richieste di
informazione, nessuna risposta è stata ancora fornita a Idra dagli organismi competenti, a partire dai Vigili del Fuoco,
sulle dotazioni di cui si dispone, sull’organizzazione del
soccorso, sull’addestramento e la formazione
del personale.
Una volta salite le lunghe e ripide discenderie,
poi, si presentano nuovi punti interrogativi: chi garantisce l’efficienza diurna e notturna, in tutte le
stagioni, alla viabilità di accesso agli imbocchi delle gallerie e alle
discenderie, alle piazzole di soccorso, alle superfici a disposizione degli
elicotteri, alla relativa segnaletica? Chi attua i lavori conservativi necessari ad assicurarne la corretta
manutenzione?
Idra ha
chiesto in una lettera raccomandata inviata il 25 novembre ai sindaci del
Mugello di far conoscere i particolari di questa pianificazione. Nessun
riscontro. Forse non lo sanno neanche loro?
Un grande imbarazzo trasversale,
dunque, sembra aleggiare intorno all’intera vicenda (servizio
video su Toscana TV).
Nel ’95, quando improvvidamente si
provvede a licenziare il progetto di costruzione della tratta destinata a
dissanguare falde idriche ed erario, “alla
superficialità si accompagna – afferma
il Pm Gianni Tei nella requisitoria al processo celebrato presso il Tribunale
di Firenze e conclusosi con la condanna dei costruttori - un elemento nuovo, che è quello della fretta. C’è una scadenza: 27
luglio 1995. Bisogna approvare questo progetto. (...) Ciò che si può rilevare è come nella primavera-estate del 1995 siano
maturate le condizioni politico-economiche per cui si è ritenuto di dover
chiudere in tempi rapidissimi la conferenza dei servizi per l’approvazione
dell’opera”. Non vorremmo che
anche oggi si stesse incorrendo nello stesso tragico errore: quello di metterla
in esercizio a tutti i costi!
Per questo l’associazione ecologista
fiorentina ha scritto tre giorni fa all’unico interlocutore istituzionale
mostratosi trasparente sulle criticità dell’apparato di
sicurezza TAV, l’assessore alla Mobilità del Comune di Bologna Simonetta
Saliera, e le ha proposto la convocazione di un incontro fra tutti i sindaci
della tratta toscana e emiliana del tunnel TAV, Idra e il Comitato
bolognese di Via Carracci, per fare il punto sulla situazione. Appare
infatti estremamente preoccupante, e potenzialmente foriero di pessime notizie,
il silenzio che circonda la materia della sicurezza nonostante si abbia a che
fare con un oggetto assolutamente nuovo: un tunnel quasi ininterrotto di
60 km fra Firenze e Bologna, destinato a ospitare treni che si incrociano ad
altissima velocità e con grande frequenza in un unico tubo sprovvisto di una
galleria parallela di soccorso.
Il 7 dicembre scorso Idra ha chiesto ai Vigili
del Fuoco di Firenze e di Bologna di far conoscere almeno i risultati delle
esercitazioni avvenute nel tunnel. A oggi, nessuna notizia. Quelle che si
leggono sui giornali, a proposito della simulazione tenutasi “in gran segreto”
nella galleria della Raticosa, lasciano quanto meno perplessi. I 60
dipendenti Fs, presumibilmente esperti e rodati, coinvolti nella simulazione
del 25 novembre, a meno di tre settimane dall’apertura al servizio commerciale,
assomigliano infatti ben poco ai 1000 passeggeri inesperti che vivrebbero
nella realtà un evento incidentale. Così come una collisione o un
deragliamento sarebbero ben altra cosa dal semplice principio di incendio su un
solo convoglio, a cui si sarebbe limitata – leggiamo - la simulazione del 25
novembre. Quanto al dépliant che i ‘clienti’ di Trenitalia trovano sul Freccia
Rossa, potrà mai rassicurare, coi contenuti necessariamente generici che propone?
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Parte la TAV
Firenze-Bologna: la vignetta inaugurale donata da Giuliano a Idra, che ringrazia.