Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA Firenze, 11.6.'03

 

BOTTA E NON-RISPOSTA FRA IDRA E REGIONE TOSCANA

IERI AL CONVEGNO SU "GLI INDICATORI DELLA SOSTENIBILITÀ"

A PALAZZO VECCHIO, SALONE DEI CINQUECENTO

Poteva essere un tranquillo convegno scientifico come ce ne sono tanti, con illustri relatori ambientalisti doc, al riparo dai cittadini e dalle concretezze. E invece qualcuno ha sciupato la festa. Nello spazio-dibattito a metà pomeriggio gli intervenuti hanno riportato a terra la navicella dai "massimi sistemi". Fra loro il portavoce dell'associazione fiorentina di volontariato ecologista Girolamo Dell'Olio, che ha posto pubblicamente tre domande (impertinenti?) al dirigente della Regione Toscana al quale il menu della giornata affidava le conclusioni del convegno, l'arch. Moreno Mugelli, responsabile del Nucleo di Valutazione di Impatto Ambientale.

La prima domanda: quale punteggio riceverebbe fra gli indicatori di sostenibilità la scelta della Regione Toscana di contraddire - in materia di grandi infrastrutture - i risultati degli studi da essa stessa pagati e pubblicati? Il rappresentante di Idra ha mostrato e citato il volume della Giunta regionale Ambiente & Trasporto, Verso una riconciliazione sostenibile, 1997, in cui si boccia inesorabilmente la scelta di cantierare sullo stesso corridoio Firenze-Bologna la Variante di Valico e la linea ad Alta Velocità ferroviaria decidendo "in sedi, tempi e modi diversi, con procedure separate" e senza studiare "gli effetti combinati dei due progetti".

Seconda domanda: quale grado di attenzione alla sostenibilità si può accreditare allo stesso arch. Mugelli, se è vero che egli non ha mai risposto al grido d'allarme sulle conseguenze sanitarie e ambientali del progetto di sottoattraversamento ad Alta Velocità della città di Firenze (Dell'Olio ne ha letto uno stralcio) che gli aveva inviato il coordinatore Gruppo TAV dell'ASL 10 di Firenze, il dott. Giorgio Garofalo, già molti mesi prima che per il nodo TAV venissero assunte le decisioni definitive? e perché la Regione e gli altri Enti Locali non hanno accordato alla ASL e all'ARPAT quei miseri 25 milioni di vecchie lire con cui predisporre ante operam uno studio sulla qualità della vita a Firenze e monitorarne l'evoluzione nella stagione delle "grandi opere" (25 milioni, ha ricordato Dell'Olio, sono praticamente la centomillesima parte dello stanziamento pubblico impegnato sul nodo TAV di Firenze, 2.423 miliardi di vecchie lire)?

Terza domanda: giudica sostenibile, il dirigente Mugelli che ha firmato la VIA regionale del progetto di sottoattraversamento TAV di Firenze, che sia lui stesso a interpretare il ruolo di osservatore per la Regione Toscana nell'organo di controllo della cantierizzazione?

Il dirigente del nucleo VIA ha vivamente deluso le attese dell'interpellante.

La prima domanda l'arch. Mugelli l'ha semplicemente … dimenticata.

Quanto alla seconda, ha detto di non avere "la memoria di ferro di Idra" (!) e di non ricordare quella lettera dell'ASL (un documento indirizzato al suo ufficio e alla sua persona, che reca il timbro del 24.11.'98, e che il portavoce di Idra ha mostrato ai convenuti). Ma certamente, ha aggiunto, le preoccupazioni dell'Azienda sanitaria "hanno contribuito alla decisione finale". Risulta invece che il Servizio di Igiene Pubblica dell'Azienda Sanitaria 10 non ha ricevuto risposte dal Nucleo VIA della Regione, né è stato consultato per il nodo di Firenze, né è stato convocato in Conferenza di servizi. E il progetto di monitoraggio della qualità della vita dei fiorentini presentato nel 2000 dalla ASL 10 e nel 2001 anche dall'ARPAT, ma rimasto sulla carta, ribadisce l'analisi e le preoccupazioni contenute nella nota del '98 del dott. Giorgio Garofalo.

In "risposta" alla terza domanda l'arch. Mugelli ha affermato che l'Osservatorio ambientale non avrebbe una funzione di controllo, ma sarebbe "un'estensione della valutazione di impatto ambientale in itinere e ex post". Ma persino il sito web della TAV spiega che l'Osservatorio Ambientale per il nodo di Firenze ha il "compito di verificare, durante la fase di realizzazione, la corretta attuazione degli interventi per l’inserimento delle nuova linea ferroviaria nel territorio". Ed è stato soltanto sulla scorta delle note e dei documenti dell'Osservatorio Ambientale (per quanto tardivi o addirittura 'postumi') che sulla tratta Bologna-Firenze è stato possibile chiudere i cantieri più volte, e fermare gli scavi, per le gravi emergenze idrogeologiche verificatesi.

Cosa possono aspettarsi le centinaia di migliaia di cittadini di Firenze, si domanda Idra, da un Osservatorio in cui chi osserva è anche chi ha approvato?

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