Associazione di volontariato Idra
iscritta al Registro Regionale del
Volontariato della Toscana per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale
e culturale
Tel. e fax 055.233.76.65; e-mail idrafir@tin.it; web http://associazioni.comune.fi.it/idra/inizio.html
COMUNICATO
STAMPA Firenze, 10.7.’09
Dentro il nuovo tunnel TAV Firenze-Bologna sarà rischio strage, scrive Idra al premier Berlusconi dopo Viareggio e Parma.
Ha voluto attendere la fine delle esequie delle prime
22 vittime del disastro ferroviario di Viareggio, l’associazione fiorentina Idra, per ricordare al primo ministro
Silvio Berlusconi che il sistema
ferroviario italiano presenta gravi falle anche e proprio nella sua “punta di
diamante”, il tunnel TAV fra Bologna e Firenze. Oggi, il giorno dopo
l’ennesima morte bianca di un lavoratore, questa volta in un cantiere TAV di
Parma, Idra rende pubblica quella lettera.
“Desideriamo
farLe pervenire in via formale alcune osservazioni sul tema della sicurezza
sulla rete ferroviaria nazionale -
scrive il portavoce di Idra al
premier in una lettera raccomandata partita l’8 luglio da Firenze per Palazzo
Chigi - e una segnalazione specifica, che deriviamo dalla nostra esperienza più
che decennale di cittadini impegnati nel monitoraggio del trasporto su ferro”.
Dopo aver deplorato il rimpallo di responsabilità cui si è dovuto assistere
ancora una volto dopo la tragedia di Viareggio, Idra scrive: “Vorremmo qui
proporLe con ogni possibile sentimento di urgenza un’ulteriore tematica che in
questi giorni nessun esponente politico, nessun organo di informazione di
massa, sembra avere evidenziato, suscettibile di presentare però risvolti assai
drammatici in futuro. Anche l’Alta Velocità è, in una delle sue tratte più
pubblicizzate come modello di progettazione e di realizzazione d’avanguardia,
tutt’altro che immune dal virus dell’inaffidabilità in fatto di sicurezza”.
Nella tratta
AV in galleria Bologna-Firenze, che ha dissanguato l’erario e svuotato
le falde nei suoi 13 anni di gestazione (dovevano essere la metà), tuttora
incompiuta, risulta essere presente
infatti una gravissima lacuna progettuale. “60 km di tunnel TAV sotto l’Appennino sono
stati costruiti senza una galleria parallela per il soccorso e l’evacuazione”,
sottolinea Idra, “nonostante che la galleria ferroviaria che collega le due città abbia
le caratteristiche di un mono-tubo, e sia dunque destinata a ospitare convogli
che si incrocerebbero nel medesimo ambiente ad alte velocità e con elevata
frequenza”.
Il Comando
provinciale dei Vigili del Fuoco di Firenze, che insieme a quello di Bologna non è stato coinvolto nella
progettazione di quei 60 km di tunnel benché lo richiedesse una legge dello
Stato, la 191 del 1974, in un Parere emesso il 23.7.’98 scrive nero su bianco - a proposito della configurazione dell'opera
allora in costruzione - che "si nutrono seri dubbi sulla rapidità ed efficacia
dei mezzi di soccorso".
In caso di incidente, secondo i costruttori della
linea “è previsto che l’esodo deve avvenire.... è un autosoccorso...
cioè i passeggeri devono poter scendere e raggiungere i punti di uscita
autonomamente”, come ha dichiarato
recentemente l’ing. Alessandro Focaracci in occasione di una inchiesta
televisiva sulle Ferrovie dello Stato. "Nel
caso di gallerie con finestre intermedie - si legge infatti nel parere del
Comando fiorentino dei Vigili del Fuoco - non
è possibile avvicinare i mezzi di soccorso, inviati in appoggio al mezzo
intermodale, in zone prossime all'incidente. Tali mezzi infatti potranno
raggiungere il punto di innesto delle finestre con la galleria di linea, ad una distanza dal luogo dell'incidente,
nella peggiore delle ipotesi, di circa 3,5 km"!
“Ci sembra
inderogabile e urgente – così Idra esorta il premier - che vengano
assunti provvedimenti adeguati, atti a colmare i vuoti di responsabilità che
abbiamo ritenuto doveroso segnalarLe. Abbiamo appena pianto i caduti di
Viareggio. Abbiamo appena iniziato a valutare gli ingenti danni economici che
sono derivati, nell’ordine di decine di milioni di euro, da quella che allo
stesso premier è apparsa essere – secondo quanto riporta la stampa - una falla
non tollerabile nelle regole che disciplinano la movimentazione dei vagoni
cisterna. Non vorremmo dover piangere, a causa di carenze nella sicurezza
palesi e conclamate come quelle descritte per la tratta appenninica TAV, un
numero di vittime assai superiore, e conseguenze erariali ancor più devastanti,
qualora dovesse verificarsi – nelle condizioni in cui le FS annunciano di voler
inaugurare il prossimo dicembre l’esercizio della tratta scavata sotto
l’Appennino tosco-emiliano – un qualsiasi incidente dovuto a deragliamento,
collisione o attentato. Insistere nella
rimozione istituzionale di un tale rischio di strage annunciata, che abbiamo
più volte segnalato in passato alle autorità competenti, ci sembrerebbe
inaccettabile. Siamo a Sua disposizione per ogni necessaria documentazione
o approfondimento”.