Comitato per la difesa delle Cascine e della passerella pedonale
Tel. 055-714596e-mail: mariobe@inwind.it
Tel. 055-707153e-mail: kmvann@tin.it
Al Sindaco di Firenze
Leonardo Domenici
Palazzo Vecchio
Firenze
All’Assessore all'Ambiente del Comune di Firenze
Vincenzo Bugliani
Firenze
Al Soprintendente ai Beni Architettonici e Ambientali
Prof. Domenico Valentino
Piazza Pitti 1
50125 Firenze
e per conoscenza:
Ai capigruppo dei partiti del Consiglio Comunale di Firenze
Al Coordinamento Cittadino dei Comitati
Alle associazioni Ambientaliste IDRA, Italia Nostra, Lega Ambiente, WWF, Associazione Città Ciclabile di Firenze, SOS Alberi
Alle redazioni del TG3 della Toscana, de "Il Corriere di Firenze", "Il Giornale", "La Nazione", "la Repubblica", "il Manifesto", "Metropoli" e "Controradio".
Firenze 27 ottobre 2002
Oggetto: Abbattimento di oltre 200 esemplari di Farnia (Quercus robur) del parco delle Cascine.
I cittadini che frequentano il Parco delle Cascine, oltre al consueto e oramai sempre più cronico stato di incuria generale che lo caratterizza, hanno da qualche giorno notato una importante novità: un selvaggio abbattimento di piante avvenuto in una area estesa compresa fra il Piazzale del Re e il monumento dell'Indiano.
Ma i cittadini più attenti hanno notato anche che l'abbattimento non è vistoso solo per la sua entità (oltre 200 esemplari abbattuti) ma anche per il fatto che esso ha interessato piante per lo più appartenenti ad un'unica specie, la farnia (Quercus robur), di notevole pregio botanico e decorativo date le loro dimensioni e la loro età.
Crediamo che tale intervento sia motivato dalla necessità di messa in sicurezza di un parco frequentato intensamente dai cittadini, problema questo aggravatosi da dolorosi eventi verificatisi anche di recente.
Prendendo spunto da questi fatti, danni provocati a persone o a cose dalla caduta di una pianta, la nostra Amministrazione ha intrapreso una selvaggia campagna di abbattimento di piante adulte, e non solo alle Cascine, che di fatto ha causato uno dei peggiori equivoci possibili, cioè che le piante siano dei nemici dell'uomo, che l'uomo deve avere paura degli alberi!
Siamo invece profondamente convinti che questi eventi siano riconducibili essenzialmente ad una causa: lo stato di pressoché totale abbandono e la mancanza di un'adeguata manutenzione del verde pubblico in generale e del Parco delle Cascine in particolare.
E' vero che sono peggiorate le condizioni ambientali generali con gravi conseguenze per le piante (inquinamento atmosferico, abbassamento delle falde etc.), ma è vera soprattutto una cosa: che rispetto a qualche decennio fa l'amministrazione ha ridimensionato enormemente le unità di boscaioli e di giardinieri addetti al parco e si è cessato di fare quella manutenzione quotidiana da parte di personale che aveva alle spalle anni e anni di esperienza e di cultura orticola alle spalle.
Di fronte alla sempre più massiccia pratica di usi impropri (luna park, mercatone settimanale, e quant'altro) si è diminuita la sorveglianza e la manutenzione quotidiana affidando sempre più gli interventi in appalto a ditte private, puntando al massimo risparmio, che ha portato da ormai diversi anni a potature sempre più affidate a mezzi meccanici che se fanno risparmiare in termini di tempo di esecuzione in realtà provocano conseguenze gravissime sulle condizioni di salute delle piante.
Ma questo non sembra assolutamente interessare i nostri amministratori, che di fronte alla sempre più chiara incapacità a gestire decentemente il verde pubblico della città, sembrano spendere le loro residue energie nel trovare soluzioni in miracolistiche soluzioni gestionali quali quella di una Società per Azioni a cui affidare la gestione del parco.
La vicenda del selvaggio abbattimento di piante secolari delle Cascine che è sotto i nostri occhi a nostro avviso ci autorizza a fare alcune domande all'Amministrazione Comunale:
Pertanto CHIEDIAMO all'Amministrazione Comunale non solo di RISPONDERE alle cinque domande sopra riportate, ma anche di CHIARIRE una volta per tutte se intende proseguire in interventi approssimativi e di emergenza che di fatto non solo non garantiscono un'adeguata manutenzione al parco ma ne mettono seriamente in discussione la fisionomia di bene culturale portatore di valori, oltre che ambientali anche storici, per i quali la mano dell'uomo è stata e deve rimanere un fattore fondamentale per la loro conservazione e quindi per la loro trasmissione alle generazioni future.
Per il Comitato
Mario Bencivenni Paolo Basetti