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28.2. 2000

Al Ministro per i Beni Culturali e Ambientali

Giovanna MELANDRI

 

APPELLO URGENTE

PER LA TUTELA

DEL GIACIMENTO ARCHEOLOGICO

DI QUINTO FIORENTINO

 

Alla luce dei recenti rinvenimenti nell'area archeologica di Quinto Fiorentino investita dalla cantierizzazione per la linea ferroviaria TAV, e dei rischi a cui sono sottoposte le tombe monumentali etrusche della Mula e della Montagnola, Le chiediamo di intervenire urgentemente affinché il giacimento di beni culturali presenti nell'area non abbia a subire danni irreversibili.

In particolare chiediamo:

  1. che siano immediatamente sospesi, in via cautelativa, i lavori di cantierizzazione a Sesto Fiorentino, previsti in aree a vincolo archeologico attigue a monumenti (le tombe della Mula e della Montagnola) di cui lo stesso Ministero dell'Ambiente ha scritto, nel Parere del 23 luglio '98, che essi "non costituiscono delle semplici emergenze monumentali isolate, ma potrebbero far parte di una estesa necropoli che conteneva al suo interno un gran numero di sepolture minori e di cui si ignora l'estensione" ;
  2. che nessuna opera di cantierizzazione TAV sia ripresa finché non sarà stata stanziata da parte del Ministero una apposita équipe tecnico-scientifica interdisciplinare, adeguata alle esigenze di una supervisione pubblica effettiva ed efficace su tutte le fasi legate alla tutela dei beni culturali emersi e di quelli potenzialmente presenti nell'area;
  3. che sia considerata e valutata l'opzione di conservare in situ i manufatti emergenti (nella delega alla dott.ssa Carlotta Cianferoni a rappresentarlo in sede di Conferenza di servizi, il Soprintendente Archeologo dr. Angelo Bottini scriveva - il 27 luglio 1998 - che il nulla osta della Soprintendenza era subordinato, fra le altre cose, alla "completa esplorazione preventiva di tutte le aree indicate come archeologiche e messa in sicurezza degli eventuali manufatti da conservare in situ");
  4. che il terreno già asportato dall'area di scavo sia recuperato e analizzato; che ogni futura operazione di scavo preveda che la terra sia via via filtrata e vagliata; che venga predisposto un servizio di piantonamento permanente del sito di scavi, di controllo dei materiali e del personale in ingresso e in uscita dall'area interessata agli scavi.

Chiediamo infine che l'intero progetto di tracciato a ridosso delle tombe etrusche della Mula e della Montagnola venga riconsiderato, tenuto conto anche di altre due importanti circostanze.

In primo luogo, il fatto che la tomba della Montagnola versa in condizioni ogni giorno più precarie rispetto alle stesse indicazioni fornite nelle schede tecniche redatte nel settembre del 1997 dalla Soprintendenza Archeologica della Toscana.

In secondo luogo, non è chiaro se il parere espresso dal Ministero per i Beni Culturali tiene conto di un aspetto progettuale particolarmente allarmante. Come si legge nel Parere n. 264 del 23 luglio 1998 del Ministero dell'Ambiente, "la galleria corre ad una profondità di circa 34 m. (dal piano campagna al piano ferro) e ad una distanza di circa 81 m. dalla tholos della tomba della Montagnola". Ma a questo dato va aggiunto il fatto che sul lato ovest, dove appunto giace la tomba della Montagnola, è prevista la costruzione della galleria di servizio (di soccorso) al tunnel ferroviario, che avvicina ancor più al monumento le fonti di rischio, sia in fase di escavazione sia in fase di esercizio.

Il presidente

Girolamo Dell'Olio

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