Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA      Firenze, 3.3.’09

 

 

La sentenza di primo grado al processo CAVET.

 

Illecito smaltimento dei rifiuti e inquinamento delle acque.

 

Furto d’acqua.

 

 

Ventisette condanne da tre mesi d'arresto a 5 anni di reclusione e provvisionali per il risarcimento danni di oltre 150 milioni di euro. Le pene più alte sono state inflitte ai vertici del Cavet, il Consorzio di imprese che ha avuto in appalto i lavori: 5 anni, di cui tre condonati con l'indulto, per Alberto Rubegni, presidente Cavet e anche ad di Impregilo (che ha il 75% di Cavet), per Carlo Silva e Giovanni Guagnozzi, rispettivamente consigliere delegato e direttore generale del Consorzio. Gli imputati, in tutto una cinquantina, erano responsabili e dipendenti Cavet, di ditte in subappalto, gestori di cave e di discariche, intermediatori per i rifiuti. Le pene inflitte dal giudice, Alessandro Nencini, riguardano solo l'illecito smaltimento dei rifiuti. Assoluzioni, invece, per le accuse legate ai danni alle falde acquifere e ai torrenti: le condotte sono state ritenute colpose e quindi non sanzionabili penalmente. Mentre per il furto d'acqua, altra imputazione, il giudice ha sollevato la questione di incostituzionalità. I risarcimenti sono stati riconosciuti per 50 milioni rispettivamente a ministero dell'Ambiente, Regione Toscana e Provincia di Firenze. Cifre più basse, da 5 a 25 mila euro, ad altri enti locali interessati ai lavori e ad associazioni ambientaliste.

(fonte: ANSA).

 

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