Associazione di
volontariato Idra
iscritta al Registro Regionale del
Volontariato della Toscana
per la promozione e la tutela del
patrimonio ambientale e culturale
Via Vittorio
Emanuele II 135, 50134 FIRENZE
Tel. e fax
055.233.76.65; Tel. 055.44.91.309; Tel. e fax 055.41.04.24
e-mail: idrafir@tin.it;
internet: www.comune.firenze.it
(Spazio Associazioni), www.dadacasa.com/idra
per il sostegno : conto corrente postale n. 26619502, intestato
all'Associazione di volontariato Idra,
Via Vittorio Emanuele II 135, 50134 FIRENZE
aderente ad Alternativa ai progetti TAV -
Federazione Nazionale dei Comitati e delle Associazioni
totale n. 7 pagine
Trasmettiamo alcuni estratti
del documento oggetto della conferenza stampa tenuta oggi al Gran Caffè Giubbe Rosse.
Il documento, pervenuto
all'Associazione di volontariato Idra,
risulta scritto su carta intestata del Dipartimento di Scienze Geologiche
dell'Università degli Studi di Bologna.
Per il suo potenziale
interesse in relazione ai danni ambientali attestati per effetto della cantierizzazione
per la tratta TAV Bologna-Firenze, Idra ne
ha già consegnato copia integrale:
·
all'Osservatorio
Ambientale nazionale istituito presso il Ministero dell'Ambiente;
·
all'ARPAT;
·
all'Assessore
all'Ambiente della Regione Toscana;
·
al presidente
del Comitato Tecnico-Scientifico dell'Osservatorio Ambientale Locale, prof.
Giuliano Rodolfi.
Estratti
da
Convenzione
TPL AV
Dipartimento di Scienze Geologiche - Università di
Bologna
ALTA VELOCITÀ
TRATTO BOLOGNA-FIRENZE
Relazione geologica e idrogeologica per la
Istruttoria della Variante del Progetto esecutivo
(tratto Toscano: Mugello-Vaglia-Careggi)
Bologna, 30 giugno 1995
INTRODUZIONE
Nell'ultimo
anno il Progetto esecutivo sul tracciato in territorio toscano ha subito una
radicale modifica nel tratto Mugello-Firenze. (…) Lo spostamento fino a circa 7
km verso W comporta differenze anche significative, non tanto per lo stile
tettonico generale dell'area, quanto per il tipo di formazioni attraversate e
la lunghezza dei relativi tratti di attraversamento. Le differenze più
importanti riguardano:
1)
il mancato attraversamento delle Arenarie di Monte
Senario;
2)
l'enorme aumento del tratto perforato entro la
Formazione di Monte Morello, una unità prevalentemente calcarea, qui molto
fratturata e con prominente sviluppo di carsismo;
1)
il cospicuo sviluppo di faglie e fasce di
deformazione anche ad orientamento NNE-SSW, cioè tangenti al tracciato.
Ne consegue
che la nostra relazione dell'1.2.1994 (…) va profondamente rivista e integrata
per le nuove formazioni presenti e per le differenti strutture attraversate,
per la loro diversa reologia e per le radicali differenze che tutti questi
aspetti comportano sui problemi idrogeologici.
PARTE I - GEOLOGIA
Tettonica
Assetto
strutturale in pianta
(…)
- faglie di svincolo antiappenniniche (fase IV)
(…) La
faglia principale di tale sistema (direzione SSW-NNE, rigetto pluriettometrico)
interseca obliquamente la galleria Vaglia a N della località Il Carlone
(allegato 2, Km 78.5). La faglia principale di un secondo sistema
antiappenninico (direzione WSW-ENE, rigetto pluriettometrico) interseca
obliquamente la galleria Vaglia a N della località C. la Quercia (allegato 2,
Km 72.1). La faglia principale di un terzo sistema antiappenninico (direzione
SSE-NNW, rigetto ettometrico) interseca obliquamente la galleria Vaglia a S del
T. Cerretana (allegato 2, Km 74.8).
Considerazioni strutturali a fini idrogeologici
1)
(…) Sono pertanto possibili venute d'acqua
concentrate, che è facile siano alimentate dalle falde di subalveo del T. Carza
(Km 68 - 68.2) e del T. Terzolle (Km 81.5 - 81.6).
2)
Tra le unità stratigrafiche pre-alluvionali
attraversate dalla galleria Vaglia, la F.ne di M. Morello (ScM) è quella
potenzialmente più permeabile per fessurazione. E' noto inoltre cje la
composizione prevalentemente calcareo-marnosa dell'unità ScM si presta ad uno
sviluppo episodico ma consistente dei fenomeni carsici (v. parte
idrogeologica). In proposito, la configurazione geometrica e strutturale
presentata dall'unità ScM è tale da destare ragionevoli preoccupazioni. (…) Le
recenti zone di faglia estensionale, già parzialmente beanti a causa del
proprio stile deformativo ed eventualmente ampliate dal carsismo, possono
costituire vie preferenzaili sia per l'infiltrazione delle acque meteoriche che
per la risalita delle acque sotterranee. Questa situazione porta a prevedere un
grave rischio idrogeologico per i tratti
di galleria che attraversano le principali faglie estensionali.
Analisi geologico-strutturale del tracciato
2) Il Macigno del Mugello
Margine
meridionale del bacino del Mugello (dal Km 64.5 al Km 65.3)
(…) la
situazione evidenziata fa temere venute d'acqua concentrate nelle frazioni più
grossolane delle alluvioni scBM e soprattutto nella parte fratturata dell'unità
TMM. Le acque possono trovarsi localmente in pressione per la scarsa
permeabilità delle sovrastanti alluvioni aBM.
Struttura
di Cornetole (dal Km 65.3 al Km 68.2)
(…) sono
possibili venute d'acqua concentrate, in probabile collegamento con la
falda di subalveo del T. Carza. Le acque
possono trovarsi localmente in pressione per la scarsissima permeabilità dell'unità
sovrastante Ssi.
3) La formazione di M. Morello
Struttura
di Vaglia (dal Km 68.2 al Km 72.1)
(…)
Questi dati suggeriscono l'eventualità di una o più falde artesiane nella parte
basale dell'unità ScM.
Faglia a
N di C. la Quercia (Km 72.1)
La stessa
zona di taglio potrà in tal caso essere considerata la più importante via di
risalita di acque artesiane nell'ambito della struttura di Vaglia.
Struttura
di M. Morello (dal Km 73 al Km 78.5)
L'unità
ScM della struttura di M. Morello è più fratturata e permeabile nella sua parte basale che nelle sue parti intermedie;
essendo situata in una depressione tettonica, la stessa unità è inoltre
confinata alla base e lateralmente dalle più antiche unità SPF e Ssi, molto
meno permeabili. Questi dati suggeriscono l'eventualità di una o più falde
artesiane nella parte basale dell'unità ScM; in quest'ipotesi le zone di faglia
recenti che attraversano ad alto angolo l'unità ScM possono costituire vie
preferenziali sia per l'infiltrazione delle acque meteoriche che per la
risalita delle acque sotterranee. (…) A W del tracciato AV la struttura di
Monte Morello e la struttura di Vaglia si fondono in una sola, grande
depressione tettonica: da un punto di vista geometrico, è pertanto probabile
che le falde idriche presenti nelle due strutture siano collegate ed
interdipendenti.
PARTE II - IDROGEOLOGIA
A) GENERALITÀ
(…) Come
conseguenza di tali assetti geometrici e strutturali, assai diversi rispetto
all'interpretazione del profilo ISMES, risulta ovvia l'importanza e la
necessità di una profonda revisione critica delle informazioni idrogeologiche
raccolte a corredo di tale profilo. Purtroppo la preliminarità e parzialità che
ha caratterizzato sinora la comunicazione di dati idrogeologici da parte
dell'ISMES, in parte comprensibile se si tiene conto che è stata da poco
avviata una fase di approfondimento geochimico dell'indagine (com. pers.,
Torino, 16/5/1995), non consente (né sarebbe facile) di sviluppare
organicamente al momento questo importantissimo aspetto geologico di interesse
progettuale.
Classi di permeabilità delle
unità idrogeologiche
(…)
Sempre per quanto riguarda la ScM è importante evidenziare come sia noto che
nei vicini Monti della Calvana, costituiti quasi per intero dei litotipi di
questa, la circolazione idrica sotterranea avviene sia in corrispondenza di
fratture che in un sistema ben sviluppato di condotti carsici, situazione
quest'ultima che è ritenuta non aver eguali nelle altre zone di affioramento
della medesima formazione. (…) Tuttavia, consideriamo ragionevole supporre che
la differenza descritta di sviluppo del carsismo tra i Monti della Calvana e la
zona di Monte Morello sia in parte addebitabile anche ai minori studi
geomorfologici e idrogeologici di dettaglio eseguiti in quest'ultima zona.
Infatti non si può escludere che gli ammassi calcarei di ScM ubicati grosso
modo a Est dell'allineamento Tagliaferro-Paterno-Serpiolle (cioè subito a Est
del Tracciato), presentino un grado di fratturazione, e forse abbiano subito
una specifica evoluzione geomorfologica, tali da favorire sviluppo e
conservazione di percorsi carsici sotterranei più in grande di quanto appare
superficialmente a prima vista. Gli indizi di carsismo non mancano né in
superficie (…), né in profondità (…). A questi indizi di carsismo sono da
aggiungere l'abbondanza di pozzi che risultano perforati nella zona a Nord di
Firenze (Serpiolle, Cercina, Castiglione) e la portata relativamente elevata di
pozzi e sorgenti nell'area del T. Carlone e del T. Carzola anche in periodo estivo.
Sondaggi
Innanzitutto
è importante rilevare che praticamente in tutti i sondaggi eseguiti (alcune
decine) è stata individuata presenza di acque sotterranee, sai all'interno dei litotipi
delle unità formazionali più permeabili (ScM, alluvioni, SPF, …), che di quelle
ritenute poco permeabili. Anzi in alcune di queste ultime (TMM, Ssi, …) le
prove Lugeon hanno localmente documentato una permeabilità assai maggiore di
quanto previsto (sovente in buon accordo con le considerazioni di tipo
strutturale esposte nella Parte I).
(…)
Altro dato idrogeologico importante relativo ai sondaggi che hanno attraversato
ScM sono le abbondanti perdite di circolazione segnalate anche a notevoli
profondità. In attesa anche in questo caso di informazioni più dettagliate di
tipo piezometrico, vi è comunque da considerare che tale fenomenologia viene a
costituire un ulteriore indizio a favore dell'esistenza di percorsi carsici più
sviluppati e diffusi di quanto sinora supposto in bibliografia. In alcuni casi
la presenza di fratture riempite di argille limose (C14, E66, …)
testimonierebbe per una relativa antichità di questo carsismo, proprio come per
quello dei Monti della Calvana.
Sorgenti e pozzi
In allegato
alla Ridr 12/94 sono riportate
schede relative a n. 74 sorgenti e
n. 145 pozzi censiti lungo la fascia del tracciato AV.
Purtroppo
tali schede in maggioranza non riportano valori dei parametri idrogeologici, e
soprattutto per quanto riguarda i pochi valori di portata si ha l'impressione
che si tratti più di stime che di misure. Assolutamente non si forniscono
indicazioni sulle caratteristiche fisico-chimiche delle acque.
Tratto
finale galleria Firenzuola
Km 49 - Km 56 circa (FMA, TMG)
Considerando
che l'assetto strutturale al limite N del B.Mugello (strati verticalizzati,
faglie estensionali, …) favorisce la ricarica idrica del sottosuolo, sarebbe
opportuno eseguire un bilancio idrogeologico dei numerosi piccoli rii che
solcano l'area, allo scopo di valutare attendibilmente il volume delle acque
circolanti in profondità (certamente maggiore di quanto risulta dal
censimento).
Km 56 circa - Km 59 circa (BcM, …)
Non è
stata fornita una valutazione di portata per i molti pozzi ubicati alla base
della fascia collinare modellata nei litotipi grossolani. Anche in questo caso
le condizioni strutturali portano a ipotizzare una circolazione idrica
sotterranea maggiore di quanto suggerito dal censimento.
Galleria
Vaglia
Tratto Est del T. Carza (Km. 64.7 - Km 66.7)
Sono
stati censiti solamente n. 4 pozzi, e nessuna sorgente. (…) è prevedibile in
questa area la presenza di una circolazione idrica subsuperficiale e
sotterranea ben più sviluppata.
Alcuni manufatti
di captazione idrica non censiti sono presenti all'altezza del Km 65.25 circa,
in prossimità di strati raddrizzati e/o rovesciati.
Rilievi
calcareo-marnosi in sinistra dell'alta Valle del T. Carzola (tra il Km. 73,5
circa e il Km 77,5 circa)
(…) Il
numero di sorgenti censite risulta certamente scarso rispetto alla realtà (la
zona è poco abitata), e in particolare non riesce a giustificare la discreta
portata di magra del T. Carzola.
E'
particolarmente importante in ogni caso che vengano individuate e
caratterizzate le sorgenti del T. Carzola.
Versante
calcareo-marnosi tra Ceppeto e Radio Cora (circa tra Km 77.5 e Km 79.5)
Sono
assolutamente insufficienti le informazioni relative sia alle poche sorgenti
censite (soprattutto per quelle di maggior importanza: p.e. S72), sia agli
altrettanto pochi pozzi censiti (tra questi ultimi si esprimono riserve
sull'ubicazione del P118).
C) SINTESI DELLE PRINCIPALI INTERFERENZE
IDROGEOLOGICHE LUNGO IL TRACCIATO
Margine settentrionale del
bacino del Mugello (dal K. 49 al Km 57)
Si
confermano sostanzialmente le previsioni idrogeologiche esposte nella nostra
precedente Relazione dell'1/2/94, cioè di stillicidi diffusi e localmente
intensi per l'intero tratto, ma anche la possibilità di intercettamento di venute
d'acqua veramente importanti (con possibilità di alimentare acquedotti locali)
preferibilmente nelle zone di intersezione tra le strutture tettoniche
compressive ed estensionali (p.e. intorno al Km 54.7). Quindi si ritiene che le
interferenze idrogeologiche in questo tratto risulteranno certamente maggiori
di quanto ipotizzabile solamente sulla base della scarsa portata delle sorgenti
e pozzi censiti.
Margine meridionale del bacino
del Mugello (dal Km 64.7 al Km 65.3)
A motivo
della diffusa e localmente intensa fratturazione dei litotipi di TMM, sono
facilmente prevedibili nel loro attraversamento venute d'acqua anche notevoli,
localmente in pressione (v. C6 bis). Si ritiene quindi reale il rischio di
interferenza sulla portata dei numerosi pozzi esistenti in zona, e in maniera
minore sulla "tenuta" del laghetto prossimo alla verticale del
tracciato al Km 65 circa.
Struttura di Cornetole (dal Km
65.3 al Km 68.2)
Il
generale l'attraversamento dei litotipi di TMM avverrà in questo tratto entro fasce
di fratturazione assai più sviluppate che in altre zone adiacenti, e quindi
sono prevedibili in generale stillicidi assai più diffusi e intensi. Le
maggiori venute d'acqua sono attese ovviamente nel tratto corrispondente
all'attraversamento del T. Carza (intorno al Km 66.7) e nella successiva zona
tettonizzata al contatto con i terreni alloctoni (intorno al Km 68.2).
Struttura di Vaglia (dal Km 68.2
al Km 72.1)
(…)
varie sorgenti, le quali quindi potranno subire interferenze.
(…) non
è da escludere l'intercettamento di acquiferi alimentati da circolazione
profonda e localmente in pressione (p. e. in corrispondenza delle importanti
faglie intorno al Km 70 e al Km 72).
Le più
importanti interferenze negative con corpi idrici ipogei e captazioni idriche
esistenti sono certamente attese in corrispondenza del F. del Carlone, nel cui
alveo sono attivi come noto alcuni importanti pozzi.
Faglie di C. la Quercia (dal Km
72.1 al Km 73)
Se
venissero confermati gli elevati valori di rigetto ipotizzati per le due faglie
presenti subito a N e a S di Ca' La Quercia è ovvio che in tale zona sarebbe da
attendersi una estesa zona di taglio all'altezza del cavo, e quindi si
intercetterebbero ai lati della struttura tettonica positiva importanti
percorsi di risalita di acque artesiane accumulate alla base delle due
depressioni tettoniche adiacenti.
Struttura di M. Morello (dal Km
73 al Km 78.5)
Trattandosi
di una depressione tettonica sostanzialmente analoga alla struttura di Vaglia,
anch'essa con esteso confinamento dei litotipi di permeabili di ScM da parte di
terreni meno permeabili (Ssi, SPF, SaF), si prevede ragionevolmente
l'intercettamento in più siti di acquiferi profondi e in pressione, in
corrispondenza delle faglie più importanti (Km 74,8, …).
Faglie de Il Carlone (Km 78.5,
Km 78.6)
(..)
previsione in questo tratto di un'importante via idrica di risalita di acque
artesiane profonde entro la struttura di M. Morello.
Non si
esclude assolutamente che il drenaggio operato dallo scavo della galleria in
questo tratto, che potremmo definire "cruciale" dal punto di vista
strutturale e idrogeologico, possa interferire con captazioni e sorgenti
situate anche a distanze notevoli (zona di Castiglione, Cercina, …).
Legenda
delle sigle
(ricavata
dal testo della Relazione)
TMM Macigno del Mugello
TmSP Marne di S. Polo
TM Macigno del Chianti
SaP Argilliti di Pescina
ScM Formazione di Monte Morello
SSi F.ne di Sillano ed Argille Scagliose
indifferenziate
SPF Pietraforte
LC Argille scagliose caotiche
LCo Argille Scagliose con inclusi ofiolitici