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Borgo S. Lorenzo, 17.4.’02

Al Presidente del Consiglio Regionale Toscano

dott. Riccardo NENCINI

REGIONE TOSCANA

fax 055.23.87.315

Lettera aperta

al dott. Riccardo Nencini

Presidente del Consiglio Regionale della Toscana

 

Gentile Presidente,

sono ormai quasi sei anni che la nostra regione è attraversata dai lavori per la costruzione della linea ferroviaria ad Alta Velocità, durante i quali sono state profanate importanti falde all’interno dell’Appennino e di Monte Morello, causando danni forse irreversibili all’intero sistema idrogeologico della zona attraversata da tali opere. Questo scempio, compiuto in un’era in cui l’umanità ha raggiunto livelli di conoscenza tecnologica mai raggiunti prima, lascia maggior rabbia dentro la popolazione che sta subendo le conseguenze di tutto ciò senza trovare ascolto da parte di chi dovrebbe essere preposto alla salvaguardia dell’ambiente in cui migliaia di persone vivono e lavorano. Questo si verifica nella civile e prospera Toscana del 2000, portata come esempio dai nostri amministratori.

Nel frattempo non sono mancate le promesse di ripristino delle condizioni anteriori ai danni. Quanto di ciò è stato poi mantenuto? Prendiamo ad esempio la sistemazione della tubazione che, attraversando tutto il bosco adiacente il museo della Civiltà Contadina di Casa d’Erci, doveva pompare l’acqua intercettata – come ci è stato riferito - per poi rigettarla nel torrente Canaticce sopra Casa d’Erci. Un intervento dai costi non proprio economici e di dubbia riuscita ambientale. Per quanto ci è dato sapere, la tubazione sarebbe stata utilizzata per tre-quattro mesi e poi lasciata lì.

Ancora oggi, dopo oltre un anno dall’intercettamento delle loro falde, i torrenti Canaticce e Rampolli, che formano il Bosso, e altri corsi d’acqua danneggiati, attendono interventi di ripristino concreti.

L’impatto ambientale su interi paesi come Luco di Mugello, del quale è stato ospite il pittore Andrea del Sarto che vi ha anche lasciato delle proprie opere, è stato gravissimo.

In tempi non remoti proprio Lei, dott. Nencini, oggi Presidente del Parlamento Toscano e già deputato europeo, oltre che nostro concittadino del Mugello, si è più volte impegnato su questioni sociali e ambientali, come la difesa dei lavoratori le cui aziende rischiavano di chiudere, e la salvaguardia del territorio dal pericolo di apertura di nuove cave per le "grandi opere". Ci domandiamo quale sia la Sua posizione adesso su una questione gravissima come lo scempio che deve subire il Suo Mugello da parte dei lavori dell’Alta Velocità. Non crede con noi che le sorti di un bene strategico come l’acqua dovrebbero seriamente preoccupare?

 

Andrea Romagnoli

Associazione di volontariato Idra


 

REGIONE TOSCANA

 

Consiglio Regionale

Il Presidente

 

Andrea Romagnoli

Associazione di volontariato IDRA

p.c. Tommaso Franci

Assessore all'ambiente

 

Caro Romagnoli,

rispondo volentieri alla sua lettera aperta a proposito della costruzione della linea ferroviaria ad Alta Velocità.

Il problema delle risorse idriche, del depauperamento di pozzi e sorgenti, della 'profanazione' di falde acquifere essenziali, temi centrali della sua lettera, sono ben presenti alla mia sensibilità e non solo per la carica istituzionale che mi trovo a ricoprire. Io vivo, con la mia famiglia, i miei parenti, i miei amici, in Mugello. Qui ho mosso i primi passi di un percorso che mi ha sempre tenuto vicino alla gente. Le preoccupazioni che lei esprime sono le mie. Le ricordo le interrogazioni presentate al Parlamento Europeo alla fine degli anni '90 e le proposte fatte a Luco, durante una assemblea pubblica, nella tarda primavera del 2000. Una posizione nota e immutata. Ognuno è chiamato a dare il suo contributo: lei e le associazioni che portano avanti una opera meritoria di sensibilizzazione, le comunità locali e i loro rappresentanti, io nella mia duplice veste di abitante della zona e di esponente politico. Ognuno nei limiti delle proprie responsabilità.

Per questo ho sollecitato e seguito i dibattiti e le iniziative nel contesto del Consiglio regionale. Così sono venuti alla luce nelle audizioni della sesta commissione gli errori di valutazione e le tante falle progettuali; così è stato possibile avere assicurazioni sul monitoraggio in avanzamento dello scavo in galleria. Così è stata comunicata al Consiglio la attivazione di un tavolo per i risarcimenti. Così è stato preteso che si debba arrivare al ripristino dell'ecosistema precedente. Di qui anche la vicinanza alle posizioni degli ambientalisti e delle organizzazioni degli agricoltori. Il nostro impegno rimane immutato e ci faremo ancora carico di sollecitare la Giunta perché alle parole seguano i fatti, segnalando ogni possibile emergenza o fatto di cui venissimo a conoscenza, compresi quelli, spesso altrettanto drammatici, che derivano dalla stessa sicurezza degli operai impegnati nei cantieri. L'assessore competente è informato di questa mia posizione da tempo. Continuerò ad occuparmene con la cura di sempre.

E grazie di cuore per la vostra tenacia.

 

Firenze, 23 aprile 2002.

Riccardo Nencini

 


Associazione di volontariato Idra

iscritta al Registro Regionale del Volontariato della Toscana per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e culturale

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Firenze, 8.5.’02

Al Presidente del Consiglio Regionale Toscano

dott. Riccardo NENCINI

REGIONE TOSCANA

fax 055.23.87.315

Lettera aperta

al dott. Riccardo Nencini

Presidente del Consiglio Regionale della Toscana

 

 Gentile Presidente,

 La ringraziamo per l’attenzione da Lei prestata all’appello del nostro associato Andrea Romagnoli sul tema delle conseguenze nefaste dell’Alta Velocità nel territorio del Mugello, e per la stima che, nella Sua risposta, Ella mostra di nutrire nei confronti dell’operato di Idra.

Restano tuttavia in noi alcune perplessità, tanto più gravi in quanto l’attuazione di quel pessimo progetto TAV Spa continua comunque ad essere perseguita, nonostante esso procuri danni ambientali definiti irreversibili dagli organi di controllo istituzionale.

Lei scrive che "è stato preteso che si debba arrivare al ripristino dell’ecosistema precedente". Ma una pretesa del genere sembra velleitaria sul piano ecologico e scientifico. Del "tavolo per i risarcimenti", poi, non abbiamo avuto modo di vedere ancora alcun frutto: e sono passati quasi 6 anni dal verificarsi dei primi eventi di danno. Tutti inoltre si domandano: come mai l’emorragia idrica del Mugello non è stata arrestata dalla Regione Toscana (che questo progetto ha fortemente voluto e contribuito ad imporre ai Comuni contrari) non appena se ne sono avuti i primi drammatici segnali nel ’97 e nel ’98 a Firenzuola? E come può succedere ancora oggi che la Regione invochi tutte le cautele possibili, e che poi le sorgenti vengano invece puntualmente prosciugate? Come mai le interrogazioni da Lei presentate al Parlamento Europeo non hanno sortito alcun effetto sull’azione del governo italiano? E’ mancato forse un impegno abbastanza intenso a che esse producessero le conseguenze sperate? E’ mancato forse un impegno altrettanto serio della Regione nel garantire quella tutela ambientale tanto richiesta a parole? O dobbiamo credere che la Politica niente possa di fronte alle ragioni del Profitto privato e degli Affari?

Vede, Presidente Nencini, noi non consideriamo inaccettabile questo progetto TAV solo perché, come Lei ammette, depaupera pozzi e sorgenti, e profana falde acquifere essenziali. Noi crediamo che il vero scandalo sia a monte: e cioè nell’astuta operazione - condotta con i mezzi della propaganda e della disinformazione, ma anche degli artifici societari - con cui i promotori dell'Alta Velocità hanno imposto all’erario e alla cittadinanza un esborso di denaro tutto pubblico, in lievitazione perenne e incontrollata (da 2000 a 8000 miliardi la sola tratta FI-BO, e siamo ancora lontani dalla fine del cammino), per realizzare un’opera che non appare rispondere in nessun modo alle esigenze del trasporto collettivo su ferro. Un investimento che distoglie anzi risorse dal potenziamento dei servizi per le merci e per i pendolari, sempre meno decenti. E così il nostro Mugello è diventato - e sembra destinato a diventare sempre di più in futuro - il bersaglio fisso degli appetiti speculativi del club delle "Grandi Opere": non solo l’Alta Velocità, ma tutte le autostrade possibili, dalla Variante di valico alla bretellina per Firenzuola (che non potrà non finire ad Imola) alla bretellona Incisa-Barberino. E se le montagne si svuotano, si inquinano o cascano a pezzi, se sono per giunta Siti di Importanza Comunitaria come il Sasso di Castro, il Giogo e Monte Beni, poco male: se ne potrà sempre cavare del sasso per spalmarci sopra nuovo asfalto…

Ci domandiamo inoltre, Presidente Nencini, come abbia potuto Lei proporre qualche tempo fa, se è vero quello che abbiamo letto sui giornali, che la TAV (già, proprio questa TAV Spa!) finanzi "un'opera in grado di identificare il Mugello", un museo importante. Non sembra a Lei, come a noi, una sorta di "scambio improprio", quello fra TAV e cultura, pericolosamente vicino alla logica delle "contropartite" con cui la TAV ha indorato la pillola degli scempi nella nostra regione, col beneplacito di tutti quegli amministratori che hanno dimenticato di considerare la natura comunque pubblica del denaro TAV (dove l’unico azionista è lo Stato)?

Noi però vorremmo far tesoro della Sua disponibilità a "sollecitare la Giunta perché alle parole seguano i fatti", e Le chiediamo perciò innanzitutto di accordare alla nostra Associazione un primo incontro approfondito, al quale gradiremmo poter recare il contributo di una nostra delegazione tecnica.

Le chiediamo inoltre di promuovere quattro interventi urgenti di ‘primo soccorso’:

Possiamo contare, Presidente Nencini, su un Suo impegno visibile in queste direzioni? 

Il portavoce

Girolamo Dell’Olio

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