Prot.n.833/04
Oggetto: Risposta all’Interpellanza n.303/04 del
Consigliere Giovanni Varrasi.
In riferimento all’Interpellanza in oggetto si
comunica quanto segue:
1.
Vecchio progetto
approvato in Conferenza di Servizi del 3.3.99.
Dal progetto definitivo del “Nodo A.V.
di Firenze”, approvato in C.d.S. ministeriale il 3.3.99, non è chiaro come le
Ferrovie intendessero trasportare i materiali necessari ai lavori del cantiere
dell’imbocco nord della linea A.V. in quanto vi è una palese contraddizione tra
i vari elaborati di progetto approvati.
Infatti nella relazione tecnica sugli
aspetti ambientali della cantierizzazione (elaborato n. P.11.3.1 allegato al progetto definitivo approvato,
datata 25.11.98 e firmata dall’Arch. Pietro Romani, iscritto all’Ordine degli
Architetti di Roma e Rieti al n. 4453), il trasporto di tutto il materiale di
scavo detto “smarino” (nonché l’approvvigionamento di tutti gli altri materiali
da costruzione) era previsto avvenisse per ferrovia.
Questo valeva sia per
il cantiere imbocco nord “Rifredi”, come per il cantiere “Corsica” (necessario
alla costruzione della Stazione A.V.)
che per il cantiere imbocco sud “Campo di Marte”.
Nella relazione
tecnica si stimavano le seguenti quantità di materiali per il cantiere imbocco
nord “Rifredi”:
-
materiale
di risulta scavi: mc. 180.000
-
materiali
da demolizioni edifici mc. 12.000
-
inerti
per calcestruzzi mc 55.000
-
sabbia
mc. 30.000
-
cemento
t. 20.000
-
acciaio
per c.a. t. 7.500
-
barre
acciaio m. 1.200
La
relazione individuava quale sito per il deposito dei materiali di scavo l’ex
miniera di lignite di S. Barbara nel Comune di Cavriglia (AR) e come siti per le cave di estrazione: Laterina e Terranova
Bracciolini per sabbia e ghiaia; Gavorrano per pietrisco calcare; Campiglia
Marittina per calcare. La tavola “Planimetria ubicazione cantieri e percorsi
urbani cava/cantiere/discarica” (elaborato n. P.11.3.3) indicava anche le linee
ferroviarie utilizzate.
Invece
nella relazione tecnica di cantierizzazione – inquadramento generale
(elaborato n. P.9.1.1 allegato
al progetto definitivo approvato, datata 27.11.98 e firmata dall’Ing. Stefano
Caldini, iscritto all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Firenze al n.
2709), approvata contestualmente alla
precedente, si dice riguardo al cantiere per l’imbocco nord Rifredi (area del
Sodo):
“La natura
e l’entità delle lavorazioni relative al tratto nord della penetrazione A.V. e
la loro organizzazione all’interno della programmazione di tutte le attività
dell’intervento generale hanno suggerito per questo cantiere una struttura
autonoma rispetto al cantiere principale situato nella stazione di Firenze
Campo di Marte.”. “Di conseguenza tutte le attività trovano un loro sviluppo e
soluzione indipendentemente dal cantiere principale.”
“L’interazione
col territorio e in particolare con la viabilità urbana dipende principalmente
dalle attività di fornitura dei materiali (ferro per cemento armato e calcestruzzo)
e delle attrezzature operanti nel cantiere e dall’allontanamento dei materiali
di risulta degli scavi da realizzare in quelle aree.”
“Per le
attività sopracitate, in considerazione delle quantità preventivabili delle
movimentazioni e per la indisponibilità di raccordarsi con gli impianti
ferroviari adiacenti, che in quel tratto sono da considerarsi come <in piena
linea>, si utilizza la viabilità limitrofa, immediatamente collegata con le
strade extraurbane e con la vicina tangenziale <Viale XI Agosto> che è
ottimamente collegata con il casello della Autostrada A11 <Firenze-Mare>
ed attraversa zone non edificate.”
Negli
istogrammi, allegati alla relazione, relativi al numero di automezzi/giorno
circolanti per il cantiere di Rifredi (il Sodo) si indica un transito di n. 5
camion/giorno per i primi 10 mesi di lavorazione e di n. 11 camion/giorno per i
restanti 18 mesi.
Gli uffici
della Direzione Nuove Infrastrutture segnalano però che il numero dei camion
indicati, pur calcolando tutti i giorni del periodo, ammonterebbe ad un totale
di 7.440 viaggi, che non sarebbero neppure sufficienti allo smaltimento dei
materiali di scavo indicati dalla relazione ambientale. Inoltre il numero dei
transiti da conteggiare è ovviamente il doppio a causa dei ritorni a vuoto.
2.
Nuovo progetto
esaminato in Conferenza di Servizi del 23.12.03.
Successivamente,
nell’anno 2003, in occasione della Conferenza di Servizi ministeriale per
l’approvazione del nuovo progetto definitivo della Stazione A.V., è stata
presentata una variante alla linea A.V., esattamente all’imbocco nord della
linea, variante detta “nuova sistemazione a P.R. del tratto Castello – Rifredi”
e “ opera di scavalco”.
Si precisa che nella seduta conclusiva
della C.d.S. del 23.12.2003 è stata approvata solo la “Stazione A.V.”, mentre è
stata rinviata l’approvazione della “variante all’imbocco nord” perché mancante
del SIA (studio di impatto ambientale) che è stato successivamente redatto e
per il quale siamo in attesa della riconvocazione della C.d.S.
La nuova opera
è molto più consistente della precedente e prevede la realizzazione di due
ulteriori binari che, scavalcando sia il Passante A.V. che la linea D.D.
ricollocata in diversa posizione, consentono provvisoriamente il collegamento
in superficie della linea A.V. alla Stazione di S.M. Novella (per circa 2 anni,
dal 2008 al 2010, in attesa della fine dei lavori della Stazione A.V.
interrata).
Nella
relazione di cantierizzazione allegata al progetto esaminato in C.d.S. del
23.12.03 (elaborato A123.39.E.53.RG.CA0001.001.A, datata 27.03.03 e firmata
dall’ Ing. Tommaso Dammacco, iscritto all’albo degli Ingegneri di Roma al n.
11804), si dice: “Il materiale di smarino dell’area del cantiere di Rifredi
verrà movimentato mediante mezzi gommati, così come per l’approvvigionamento
dell’acciaio si utilizzeranno autocarri e bilici, ed autobetoniere per la
fornitura di calcestruzzo.” Il luogo di deposito del materiale di scavo viene
riconfermato nella ex centrale di lignite di S. Barbara (AR).
Nell’allegato
“A” alla relazione si indicano i quantitativi stimati dei materiali ed i viaggi
di autocarri necessari:
-
scavi
mc. 307.343;
-
calcestruzzi
mc. 90.220
-
acciaio
kg. 10.014.090.
Il flusso medio dei transiti di
autocarri è stimato in 28,5 viaggi/giorno per una durata dei transiti per 12
trimestri di lavoro (2^ trim. 2005 – 1 trim. 2008). Pertanto tutta la durata si
può stimare il totale dei viaggi di autocarri necessari pari a 26.500 circa,
cioè 53.000 transiti, conteggiando i ritorni a vuoto.
L’elaborato relativo agli “aspetti
ambientali della cantierizzazione” (elab. A123.39.E.15.RG.IM0100.001.A, datato
8.4.03 e firmato dallo stesso Arch. Romani che aveva firmato l’analogo
elaborato della precedente C.d.S.) questa volta si concorda con la
movimentazione dei materiali solo su gomma mediante autocarri. Nell’elaborato
si precisa che i flussi di traffico medi di 28,5 viaggi/giorno, pari a 57
transiti giornalieri, avranno valori di
punta di 110 transiti giornalieri con punte di 14 l’ora, calcolati per un
periodo di circa 6 mesi. Si asserisce che data l’ubicazione del cantiere vicino
alle viabilità a forte percorrenza (via Sestese e Viale XI Agosto) il numero
dei mezzi stimato non induca variazioni significative del livello di
inquinamento atmosferico lungo la viabilità impegnata.
Vi sono poi 2 tavole
(A123.39.E.53.C0.CA0001.001.A e A123.39.E.53.P5.CA0001.001.A) che indicano
rispettivamente le strade utilizzate per raggiungere, sul territorio toscano,
le cave e le discariche e la viabilità cittadina utilizzata.
3.
Istruttoria della Direzione
Urbanistica per la C.d.S.
La Direzione Urbanistica ha redatto una
propria relazione istruttoria sul progetto che è stata allegata come parte
integrante e sostanziale alla delibera del Consiglio Comunale n. 865 del
20.10.03 con la quale si autorizzava il Sindaco alla partecipazione alla
Conferenza di Servizi indetta dal Ministero, impegnandolo a rappresentare le
valutazioni e i suggerimenti contenuti nella relazione istruttoria allegata.
In questa al paragrafo “Valutazioni
sugli aspetti della cantierizzazione” punto “B” “Osservazioni al progetto della
Variante imbocco nord e scavalco”, recependo le indicazioni fornite dalla
Direzione Nuove Infrastrutture, si sottolineava come fosse “notevole l’impatto
sulla viabilità cittadina causato dall’elevato transito di veicoli pesanti
previsto dal progetto” e si prescriveva tra l’altro:
1) lo smaltimento delle
terre di scavo per ferrovia, con le stesse modalità adottate per la stazione
A.V.;
2) la preclusione del transito
dei mezzi pesanti, necessari alla movimentazione dei rimanenti materiali, sul
viadotto dell’Indiano, in Via delle Due Case ed in Via del Montione.
4.
Integrazione
all’Accordo Procedimentale del 3.3.99, firmata il 23.12.03 in sede di C.d.S.
5.
Progetto integrativo
con Studio di Impatto Ambientale per l’opera di scavalco da sottoporre a nuova
Conferenza di Servizi
RFI ed Italferr hanno ora redatto gli
elaborati richiesti dalla precedente C.d.S. con le integrazioni relative allo
Studio di Impatto Ambientale che dovranno essere sottoposti a nuova C.d.S., la
cui data non è stata però ancora fissata.
Dall’esame degli elaborati possiamo
però vedere che vi sono di nuovo incongruenze tra i documenti dello SIA (Studio
di Impatto Ambientale) e quelli di Progetto.
Infatti nel “Quadro di riferimento
progettuale” dello SIA (elab. A123.39.E.15.RG.SA000G.001.A, datato 31.3.04 e
firmato dal solito Arch. Romani) si utilizzano tutti i dati, in termini di
tempi di lavorazione, ordine delle lavorazioni, quantità dei materiali e numero dei transiti di autocarri necessari,
utilizzati nel precedente progetto. Nell’allegato A viene riproposto il
precedente schema che prevedeva il transito di autocarri distribuito su 12
trimestri lavorativi con punte di 55 viaggi al giorno e flusso medio di 28,5
viaggi/giorno. In relazione si indica anche il totale dei viaggi necessari pari
a 25.730, equivalenti a 51.460 transiti.
Nella relazione di cantierizzazione
invece (elab. A123.39.E.53.RG.CA0001.001.B, datato 31.3.04 e firmato dal solito
Ing. Dammacco), all’allegato A si indicano i viaggi degli autocarri distribuiti
su soli 9 trimestri lavorativi (3^ trim. 2006 – 3^ trim 2008), con punte di 80
viaggi al giorno, e un flusso medio calcolabile di 33 viaggi/giorno.
In un altro documento dello SIA “Quadro
di riferimento ambientale”, inoltre, nelle conclusioni si afferma: “Dai valori
calcolati dal modello si evince che l’impatto sull’atmosfera provocato dal
traffico dei mezzi pesanti è generalmente poco significativo, e non tale da
determinare scostamenti elevati dei valori di fondo, anche nelle condizioni più
gravose in termini di flussi veicolari e di condizioni metereologiche.” “Il
flusso aggiuntivo generato dai mezzi di cantiere è quindi, in condizioni di
punta, inferiore all’1% del traffico urbano di punta: non ci si attende
pertanto che esso possa generare degli scostamenti rispetto alla condizione
esistente”.
Giuseppe Matulli
Palazzo Vecchio, 10 settembre 2004
Al Consigliere
Giovanni Varrasi
Ai Capigruppo
Consiliari
Al Presidente del
Consiglio