Associazione di volontariato Idra

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Firenze, 12.12.'02

Al Prefetto di Firenze

dott. Achille Serra

PREFETTURA DI FIRENZE

 

LETTERA APERTA

 

Gentile sig. Prefetto,

 

qualche settimana prima che avesse luogo il Forum Sociale Europeo di Firenze Ella ci promise un intervento di garanzia sulla TAV, che da anni Le andiamo chiedendo a fronte dei gravi danni ambientali, erariali e sociali provocati dai cantieri dell'Alta Velocità.

Le ferite sulla pelle viva del territorio provinciale fiorentino sono ormai ampiamente documentate anche dalle inchieste della magistratura.

Da parte nostra Le abbiamo consegnato dei dossier che attestano gravi limiti nell'operato delle amministrazioni locali e dei poteri centrali in materia di trasparenza, informazione e controlli.

Mentre l'Appennino perde ogni giorno 60 milioni di litri di ottima acqua di falda nella tragica apparente indifferenza delle istituzioni, avevamo riposto fiducia nella Sua personale sensibilità e nel ruolo istituzionale, che Le compete, di cerniera fra autorità centrali e poteri locali, evidenziandoLe insistentemente la drammaticità degli eventi in corso attraverso continui contatti e integrazioni documentali.

Nel corso dell'ultimo incontro, il 24 ottobre scorso, Ella ci chiese di attendere che si concludesse la difficile fase del Forum Sociale Europeo a Firenze. Subito dopo, la questione TAV sarebbe stata posta in cima alla Sua agenda: Ella si impegnò con la nostra delegazione a convocare entro il 20 novembre un vertice sulla TAV con le autorità locali (fra cui il sindaco di Firenze Leonardo Domenici e l'assessore all'Ambiente della Regione Toscana Tommaso Franci) e le articolazioni periferiche dei poteri centrali (fra cui le Soprintendenze Archeologica e per i Beni Architettonici, e il Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco). Ella promise anche di informarci dell'esito di quel vertice. Sono trascorse tre settimane, ma non abbiamo ricevuto notizia di sorta, mentre l'Appennino continua a versare centinaia di migliaia di ettolitri di acqua al giorno, e le città di Sesto Fiorentino e di Firenze continuano a subire le costosissime violenze dei cantieri dell'Alta Velocità.

Dopo nuovi tentativi di contatto con la Prefettura andati a vuoto nei giorni scorsi, non possiamo che rendere pubblica, attraverso questa lettera aperta, la nostra delusione per il mancato appuntamento istituzionale, e la nostra sentita indignazione per l'apparente impunità nella quale continuano a imperversare sul territorio le conseguenze di progetti tecnicamente scadenti e socialmente riprovevoli.

Non desistiamo tuttavia dal nostro impegno di sensibilizzazione nei confronti di un organo, la Prefettura, il cui ruolo riteniamo strategico, situata come si trova al punto di congiunzione fra Stato ed Enti locali, fra "grandi opere" ed esigenze del territorio, fra prevenzione e protezione civile.

La nostra associazione torna dunque a sottoporLe anche in questa sede la richiesta che la Prefettura entri a far parte del meccanismo dei controlli sulle grandi infrastrutture a Firenze e nella sua provincia, assumendo compiti di coordinamento fra i soggetti istituzionali, fin qui operanti senza sinergie, e si configuri come punto di contatto e di raccordo informativo e operativo (ai sensi della normativa vigente) fra la società civile e i poteri centrali (Ministeri competenti), in particolare quei Dicasteri che risultano privi di articolazioni territoriali periferiche.

In attesa di un Suo gradito attestato di attenzione, Le porgiamo i nostri saluti.

 Il presidente

Girolamo Dell'Olio

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