Associazione
di volontariato Idra
iscritta al Registro Regionale del Volontariato della
Toscana
per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e
culturale
Via
Vittorio Emanuele II 135, 50134 FIRENZE; Tel. e fax 055.233.76.65
e-mail idrafir@tin.it
web http://associazioni.comune.firenze.it/idra/inizio.html; www.idra.dadacasa.supereva.it
Firenze, 2.10.'04
Al Sindaco
Al vice Sindaco
All’Assessore alla Partecipazione democratica
Ai Gruppi Consiliari
Alla Sesta Commissione
Alla Terza Commissione
OGGETTO: Conferenza di servizi per
il progetto del cosiddetto “scavalco” ferroviario fra Rifredi e Castello (Alta
Velocità): richiesta di aggiornamento informativo.
Gentile
Sindaco, gentile vice Sindaco, gentile Assessore,
gentili
Consiglieri e Commissari,
la
nota informativa con cui Palazzo Vecchio ha informato lo scorso 30 settembre
sull’apertura della Conferenza di servizi in oggetto ci lascia perplessi.
Chiediamo quindi a ognuno di Voi, per quanto di sua competenza, il conforto di
un approfondimento.
“Si è aperta oggi a Roma – leggiamo - la
conferenza dei servizi per il cosiddetto "scavalco" di
Rifredi. (...) La conferenza dei servizi è stata aggiornata al 10
novembre per permettere l'esame di alcune integrazioni richieste nelle ultime
settimane dal Ministero dell'Ambiente e dalla Regione Toscana”.
Ci
viene spontanea una prima domanda: se queste integrazioni non erano ancora
state arrivate al momento della convocazione della Conferenza di servizi,
perché essa ha avuto comunque luogo? Le spese per questo viaggio
(presumibilmente a Roma) dei numerosi amministratori pubblici convocati,
ancorché apparentemente inutile, le spese per l’albergo sede della conferenza e
per i generi di conforto, sono state pagate con denaro pubblico?
Inoltre:
se sono state richieste integrazioni, sembra logico arguire che il progetto
presentato non è stato considerato all’altezza delle esigenze, come del resto
aveva commentato chiaramente l’ARPAT nelle sue osservazioni, e come aveva fatto
intendere la Regione Toscana se sul progetto, come a noi fino a qualche giorno
fa risultava, ha evitato di esprimere un proprio parere. Ma allora, quale sfera
di cristallo permette all’Ufficio stampa di
Palazzo Vecchio di anticipare, in questo stesso comunicato del 30
settembre, che “con la riunione del 10 novembre dovrebbero concludersi
i lavori della conferenza dei servizi”? La
partita è stata forse già vinta da qualcuna delle formazioni in campo prima
ancora di essere giocata? Oppure Palazzo Vecchio conosce queste integrazioni, e
la Regione e il Ministero invece no?
Avremmo
poi una terza domanda. Qualcuno si è preoccupato di convocare alla conferenza
di servizi i sindaci del Valdarno, fin qui mai interpellati - a quanto loro
stessi dichiarano - anche se dovranno sopportare insieme alle loro popolazioni
l’arrivo di centinaia di migliaia di tonnellate di terra di scavo su camion per
qualche anno, e di milioni di tonnellate su ferro? Avevamo segnalato questa
omissione, apparentemente non di second’ordine, al vice Sindaco dott. Giuseppe
Matulli lo scorso 29 luglio, al Sindaco – in un articolato esposto - il 3
settembre, ai Consiglieri comunali il 17 settembre.
E
infine, vorremmo chiedere: che fine ha fatto l’istanza dell’Associazione di
volontariato Idra di essere ammessa a portare un proprio contributo alla
conferenza di servizi per lo “scavalco” ferroviario fra Castello e Rifredi,
inoltrata al vice sindaco dott. Giuseppe Matulli lo scorso 29 luglio e ai
Consiglieri comunali il 17 settembre? E’ stata bocciata? Non sarebbe almeno
buona prassi istituzionale fornire comunque una risposta, magari negativa, ma
motivata? Ci risulta che il consigliere comunale fiorentino Gianni Varrasi lo
scorso 21 settembre abbia scritto al vice Sindaco Giuseppe Matulli: “Non ti
sfuggirà quanto studio, applicazione e passione democratica ci sia dietro i
documenti di Idra. Per questi motivi ti chiedo che i materiali documentali di
tale associazione vengano presi in considerazione ufficialmente nel corso della
Conferenza dei servizi (...). D’altra
parte l’apertura anche istituzionale, con un assessorato specifico alla
democrazia partecipativa, ci sollecita politicamente in questa direzione”.
Non abbiamo notizia di riscontri neppure a questo appello. E’ stato forse
ignorata anche la richiesta del capogruppo di una formazione politica che ha
sostenuto nella recente campagna elettorale la candidatura Domenici, e che è
stata chiamata dal Sindaco a sedere con un proprio assessore nella giunta che
governa la città?
Cogliamo
l’occasione per tornare a sollecitare la doverosa informazione ai cittadini –
attraverso assemblee pubbliche nei quartieri, opportunamente pubblicizzate -
sulle cantierizzazioni che sono già in atto e sugli interventi per i quali la
giunta annuncia prossime decisioni definitive e irrevocabili (come quella che
deriverebbe dalla chiusura della conferenza di servizi per lo scavalco fra
Castello e Rifredi) senza alcun momento di confronto pubblico sul progetto, per
quanto a noi consta, anche quando le decisioni da assumere risultano con ogni
evidenza di elevato impatto ambientale e sociale. Ci piace tornare a citare in
proposito un passaggio, oltremodo eloquente, del parere formulato il 25 maggio
2004 dall’ARPAT sul progetto dello “scavalco” oggetto di questa nostra: “Va
rilevato come in generale, a nostro giudizio, non emerga una valutazione
d’area, complessiva e coordinata, degli impatti generati dalla somma delle
interferenze dovute all’insieme delle numerose opere, in realizzazione o da
realizzare, che negli anni a venire interesseranno più o meno direttamente il
tessuto urbano fiorentino. Il sovrapporsi di tali interferenze può,
infatti, nel medio periodo, vanificare, almeno in parte, i condivisibili
obiettivi di miglioramento della mobilità urbana ed, in taluni casi,
peggiorare, anche sensibilmente, le condizioni socio-ambiental-sanitarie,
connesse con la realizzazione di tali infrastrutture”. E pensare che
l’assessore all’Urbanistica, dopo che per il progetto dello “scavalco” era
stata richiesta dal Ministero dell’Ambiente l’apertura della necessaria
procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, proprio nella Sala de’ Dugento
aveva avuto a dichiarare, il 19 gennaio 2004: “Passando
alle considerazioni lievemente polemiche, non credo che le caratteristiche
tecniche e funzionali dell'opera di scavalco siano tali da necessitare una
valutazione di impatto ambientale. Se questa opera fosse stata presentata
autonomamente o in un'altra parte del territorio regionale o nazionale,
difficilmente il ministero dell'ambiente avrebbe chiesto la valutazione di
impatto ambientale. Le norme attuali non prevedono infatti la valutazione di impatto
ambientale per opere che migliorano o riorganizzano funzionalmente tratti delle
linee ferroviarie nazionali o regionali” (comunicato stampa di Palazzo
Vecchio)! Quale divario di valutazione!
Nel
porgere i migliori saluti, restiamo in attesa di un Vostro cortese riscontro.
Il presidente
Girolamo Dell’Olio