Associazione di volontariato Idra

iscritta al Registro Regionale del Volontariato della Toscana

per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e culturale

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e-mail idrafir@tin.it

web http://associazioni.comune.firenze.it/idra/inizio.html; www.idra.dadacasa.supereva.it

 

 

Firenze, 2.10.'04

 

 

Al Sindaco

Al vice Sindaco

All’Assessore alla Partecipazione democratica

 

Ai Gruppi Consiliari

Alla Sesta Commissione

Alla Terza Commissione

Consiglio Comunale

 

COMUNE DI FIRENZE

 

 

 

OGGETTO: Conferenza di servizi per il progetto del cosiddetto “scavalco” ferroviario fra Rifredi e Castello (Alta Velocità): richiesta di aggiornamento informativo.

 

 

 

Gentile Sindaco, gentile vice Sindaco, gentile Assessore,

gentili Consiglieri e Commissari,

 

 

la nota informativa con cui Palazzo Vecchio ha informato lo scorso 30 settembre sull’apertura della Conferenza di servizi in oggetto ci lascia perplessi. Chiediamo quindi a ognuno di Voi, per quanto di sua competenza, il conforto di un approfondimento.

Si è aperta oggi a Roma – leggiamo - la conferenza dei servizi per il cosiddetto "scavalco" di Rifredi. (...) La conferenza dei servizi è stata aggiornata al 10 novembre per permettere l'esame di alcune integrazioni richieste nelle ultime settimane dal Ministero dell'Ambiente e dalla Regione Toscana.

Ci viene spontanea una prima domanda: se queste integrazioni non erano ancora state arrivate al momento della convocazione della Conferenza di servizi, perché essa ha avuto comunque luogo? Le spese per questo viaggio (presumibilmente a Roma) dei numerosi amministratori pubblici convocati, ancorché apparentemente inutile, le spese per l’albergo sede della conferenza e per i generi di conforto, sono state pagate con denaro pubblico?

Inoltre: se sono state richieste integrazioni, sembra logico arguire che il progetto presentato non è stato considerato all’altezza delle esigenze, come del resto aveva commentato chiaramente l’ARPAT nelle sue osservazioni, e come aveva fatto intendere la Regione Toscana se sul progetto, come a noi fino a qualche giorno fa risultava, ha evitato di esprimere un proprio parere. Ma allora, quale sfera di cristallo permette all’Ufficio stampa di  Palazzo Vecchio di anticipare, in questo stesso comunicato del 30 settembre, che “con la riunione del 10 novembre dovrebbero concludersi i lavori della conferenza dei servizi? La partita è stata forse già vinta da qualcuna delle formazioni in campo prima ancora di essere giocata? Oppure Palazzo Vecchio conosce queste integrazioni, e la Regione e il Ministero invece no?

Avremmo poi una terza domanda. Qualcuno si è preoccupato di convocare alla conferenza di servizi i sindaci del Valdarno, fin qui mai interpellati - a quanto loro stessi dichiarano - anche se dovranno sopportare insieme alle loro popolazioni l’arrivo di centinaia di migliaia di tonnellate di terra di scavo su camion per qualche anno, e di milioni di tonnellate su ferro? Avevamo segnalato questa omissione, apparentemente non di second’ordine, al vice Sindaco dott. Giuseppe Matulli lo scorso 29 luglio, al Sindaco – in un articolato esposto - il 3 settembre, ai Consiglieri comunali il 17 settembre.

E infine, vorremmo chiedere: che fine ha fatto l’istanza dell’Associazione di volontariato Idra di essere ammessa a portare un proprio contributo alla conferenza di servizi per lo “scavalco” ferroviario fra Castello e Rifredi, inoltrata al vice sindaco dott. Giuseppe Matulli lo scorso 29 luglio e ai Consiglieri comunali il 17 settembre? E’ stata bocciata? Non sarebbe almeno buona prassi istituzionale fornire comunque una risposta, magari negativa, ma motivata? Ci risulta che il consigliere comunale fiorentino Gianni Varrasi lo scorso 21 settembre abbia scritto al vice Sindaco Giuseppe Matulli: “Non ti sfuggirà quanto studio, applicazione e passione democratica ci sia dietro i documenti di Idra. Per questi motivi ti chiedo che i materiali documentali di tale associazione vengano presi in considerazione ufficialmente nel corso della Conferenza dei servizi  (...). D’altra parte l’apertura anche istituzionale, con un assessorato specifico alla democrazia partecipativa, ci sollecita politicamente in questa direzione”. Non abbiamo notizia di riscontri neppure a questo appello. E’ stato forse ignorata anche la richiesta del capogruppo di una formazione politica che ha sostenuto nella recente campagna elettorale la candidatura Domenici, e che è stata chiamata dal Sindaco a sedere con un proprio assessore nella giunta che governa la città?

 

Cogliamo l’occasione per tornare a sollecitare la doverosa informazione ai cittadini – attraverso assemblee pubbliche nei quartieri, opportunamente pubblicizzate - sulle cantierizzazioni che sono già in atto e sugli interventi per i quali la giunta annuncia prossime decisioni definitive e irrevocabili (come quella che deriverebbe dalla chiusura della conferenza di servizi per lo scavalco fra Castello e Rifredi) senza alcun momento di confronto pubblico sul progetto, per quanto a noi consta, anche quando le decisioni da assumere risultano con ogni evidenza di elevato impatto ambientale e sociale. Ci piace tornare a citare in proposito un passaggio, oltremodo eloquente, del parere formulato il 25 maggio 2004 dall’ARPAT sul progetto dello “scavalco” oggetto di questa nostra: “Va rilevato come in generale, a nostro giudizio, non emerga una valutazione d’area, complessiva e coordinata, degli impatti generati dalla somma delle interferenze dovute all’insieme delle numerose opere, in realizzazione o da realizzare, che negli anni a venire interesseranno più o meno direttamente il tessuto urbano fiorentino. Il sovrapporsi di tali interferenze può, infatti, nel medio periodo, vanificare, almeno in parte, i condivisibili obiettivi di miglioramento della mobilità urbana ed, in taluni casi, peggiorare, anche sensibilmente, le condizioni socio-ambiental-sanitarie, connesse con la realizzazione di tali infrastrutture”. E pensare che l’assessore all’Urbanistica, dopo che per il progetto dello “scavalco” era stata richiesta dal Ministero dell’Ambiente l’apertura della necessaria procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, proprio nella Sala de’ Dugento aveva avuto a dichiarare, il 19 gennaio 2004: Passando alle considerazioni lievemente polemiche, non credo che le caratteristiche tecniche e funzionali dell'opera di scavalco siano tali da necessitare una valutazione di impatto ambientale. Se questa opera fosse stata presentata autonomamente o in un'altra parte del territorio regionale o nazionale, difficilmente il ministero dell'ambiente avrebbe chiesto la valutazione di impatto ambientale. Le norme attuali non prevedono infatti la valutazione di impatto ambientale per opere che migliorano o riorganizzano funzionalmente tratti delle linee ferroviarie nazionali o regionali” (comunicato stampa di Palazzo Vecchio)! Quale divario di valutazione!

 

 

Nel porgere i migliori saluti, restiamo in attesa di un Vostro cortese riscontro.

 

 

Il presidente

Girolamo Dell’Olio

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