Associazione di volontariato Idra

iscritta al Registro Regionale del Volontariato della Toscana per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e culturale

indirizzo postale:  Via Giano della Bella, 7  -  50124 FIRENZE

Tel. e fax  055.233.76.65

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sede:  Via Vittorio Emanuele II, 135  -  50134 FIRENZE

 

figure e foto in allegato e-mail 

Firenze, 21.7.'07

 

 

Sindaco

sindaco@comune.fi.it; fax 055.27.68.275

 

Vice Sindaco

Assessore Nuove Infrastrutture e Grandi opere della Mobilità, Piano Urbano Traffico, Piano Urbano della Sosta e della Mobilità

vicesindaco@comune.fi.it

 

Assessore all’Urbanistica,  Pianificazione del Territorio, Edilizia Privata, Centro Storico - S.I.T.

segrass.urbanistica@comune.fi.it

 

Assessore alla Partecipazione democratica e relativi progetti, Rapporti con i Quartieri, Nuovi stili di vita e consumo critico

ass.partecipazione@comune.fi.it

 

Assessore alla Sanità pubblica e interventi socio-sanitari, Società della Salute, Igiene pubblica, Sicurezza sociale, IPAB, Sicurezza e Vivibilità urbana, Polizia Municipale, Città sicura, Occupazione e alterazione suolo pubblico profili viabilità, Coordinamento manifestazioni per i profili della viabilità, Manutenzione strade e aree pubbliche, Arredo e decoro urbano

assicsoc@comune.fi.it

 

Assessore all’Ambiente, Agricoltura Caccia e Pesca, Parchi urbani e Verde pubblico, Progetto Cascine, Inquinamento elettromagnetico, Politiche energetiche, Città Ciclabile, Tutela degli animali

assambiente@comune.fi.it

 

Presidente del Consiglio di Quartiere 5

q5@comune.fi.it; fax 055 2767021

 

 

COMUNE DI FIRENZE

 

 

 

OGGETTO: Interventi di taglio delle alberature in Viale Morgagni, in Via Gordigiani  e in Via Buonsignori: richiesta di informazione alla cittadinanza ai sensi della normativa nazionale e comunitaria vigente in materia ambientale ed urbanistica, di moratoria nell’attuazione degli interventi e di moratoria nell’approvazione dei progetti.

 

 

 

Gentile Sindaco, gentili Assessori, gentile Presidente del Consiglio di Quartiere 5,

 

 

abbiamo seguito la vicenda del programmato e contestato taglio degli alberi in Viale Morgagni, partecipando anche all’incontro pubblico organizzato dall’Amministrazione Comunale a Villa Vogel lo scorso 17 luglio. Per quanto ci è possibile ricavare dall’analisi dell’azione amministrativa al riguardo, ci sembra di dover concludere che:

·         è stato evidenziato che la progettazione dell’intervento ha tenuto conto delle variabili oggettive legate alle esigenze stagionali del taglio e del reimpianto, e alla presenza nell’area di una scuola primaria; ma è risultato altrettanto evidente che in scarso conto appaiono essere state tenute le esigenze soggettive della cittadinanza residente, una variabile che non meritava forse di essere trascurata: risulta essere mancata infatti un’informazione adeguata ai residenti del Quartiere 5, nel loro quartiere, sul progettato rifacimento ex novo dell’alberatura;

·         la serata informativa a Villa Vogel era calendarizzata in una data comunque successiva all’inizio programmato per le operazioni di taglio, che sarebbe stato già effettuato se i cittadini non fossero intervenuti per evitarlo; peraltro, la sede scelta in Villa Vogel, oltre che acusticamente poco felice, è in un quartiere diverso da quello in cui è progettato l’intervento;

·         nella stessa serata a Villa Vogel il 17 luglio scorso non sono stati mostrati né messi a disposizione degli intervenuti gli elaborati progettuali;

·         la motivazione secondo la quale la presenza di una piccola frazione di alberi non recuperabili giustificherebbe la sostituzione dell’intera alberatura per ottenere filari coetanei è stata contestata con argomenti che non ci appaiono destituiti di ragionevolezza.

Pertanto ci associamo ai cittadini che chiedono una moratoria dell’intervento in Viale Morgagni affinché anche in quel caso, nel pieno rispetto della normativa nazionale e comunitaria, si dia luogo da parte dell’Amministrazione – prima di qualsiasi ulteriore intervento – a un’informazione tempestiva e adeguata della popolazione residente e magari, secondo gli indirizzi più volte annunciati dall’Assessore alla Partecipazione, a un processo che veda il coinvolgimento della popolazione nelle scelte, e non solo a posteriori, ovvero a scelte già fatte e su dettagli minori.

 

Abbiamo appreso inoltre che, probabilmente già a settembre, l’intero filare di alberi lungo il torrente Mugnone in via Gordigiani sarà abbattuto, e che non verrà neppure sostituito. Per mettere “in sicurezza” l’ipotetica nuova stazione ferroviaria per l’Alta Velocità, infatti, progettata accanto al subalveo del torrente, è necessario rendere il Mugnone idoneo a smaltire portate maggiori di quelle attuali: quelle, cioè, che deriveranno dalla costruzione del bypass idraulico da realizzare sotto l’attuale rilevato ferroviario per evitare esondazioni che raggiungano la stazione sotterranea (ma il bypass non è ancora realizzato né finanziato: come la stazione, infatti, è inserito nel cosiddetto “lotto 2” dell’appalto Alta Velocità, e il bando di gara prevede che queste opere non si realizzano se il finanziamento dell’intera linea AV risultasse insufficiente). Dopo il “corridoio attrezzato” fra Rifredi e via Circondaria, dunque, assisteremmo a un secondo importante intervento “anticipato”, che si realizza prima che sia accertata la fattibilità del progetto a cui l’intervento stesso è legato strutturalmente e funzionalmente.

Del costo di 49 mln di euro, il progetto esecutivo per questa “messa in sicurezza” AV è – per quanto ci risulta - pronto per l’approvazione, e l’appalto è stato già affidato a una associazione temporanea di imprese che ha vinto la gara con un ribasso del 19,9%.

Dalle tavole di progetto si ricava che fra viale Corsica e via Mariti il Mugnone verrà sagomato a mo’ di parallelepipedo, senza più sponde o argini in terra, ma con pareti perpendicolari al piano di scorrimento delle acque (figura 1; questa e le figure che seguono, le sole di cui disponiamo, si riferiscono al Mugnone lato Viale Redi, dove gli alberi verrebbero risparmiati, ndr). Più che a un torrente, a questo punto, il Mugnone somiglierà forse piuttosto a un orribile canalone. Ma l’intervento sul Mugnone riguarderà tutta l’asta da Via Zeffirini fino alla foce in Arno, e sarà dunque di sicuro impatto e di lunga durata. Casse di espansione a monte permetterebbero invece, probabilmente, di raggiungere un risultato migliore con molta più economia, regimando in maniera dolce ed efficace il flusso delle acque – il Mugnone ha pochi affluenti - prima che raggiungano la città di Firenze esondando, come è successo l’ultima volta nel ’92.

Di questo progetto, e dell’imminenza della sua cantierizzazione, abbiamo appreso solo nelle ultime ore. Il progetto esecutivo potrebbe essere approvato dalla Giunta comunale già nelle prossime settimane, parrebbe, e andare in esecuzione a settembre. A un rapido conteggio delle piante che compongono il lungo filare in riva destra del Mugnone (foto 1, 2, 3) fra il ponte all’Asse (in corrispondenza di Viale Corsica) e il ponte di San Donato (in corrispondenza di via Mariti), lungo via Gordigiani e via Buonsignori, risultano essere presenti oltre 100 alberi (senza considerare le siepi): 65 su via Gordigiani e 37 su via Buonsignori. La cantierizzazione del Mugnone precederebbe comunque nell’area fra i due ponti, si è appreso, quella per la tranvia, la quale eliminerebbe poi gli alberi eventualmente sopravvissuti - forse quelli di via Buonsignori (foto 4, davanti al Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci”) - all’operazione di “adeguamento” del Mugnone.

L’operazione-Mugnone durerà complessivamente quasi tre anni (960 giorni, per l’esattezza), coinvolgendo la città – già coinvolta da decine di cantieri - da Via Zeffirini fino all’Indiano. Sulla base della documentazione fin qui disponibile, gli abitanti di via Gordigiani dovranno a quanto pare convivere – oltre che con la perdita di ombra e ossigeno per l’eliminazione degli alberi (foto 5) - con la perdita di camminamenti e di aree oggi destinate al parcheggio, con la presenza di macchine operatrici per le palificazioni e camion in transito lungo gli argini, e di draghe e ruspe all’opera all’interno dell’area del torrente (figure 2 e 3: come sopra, lato viale Redi). Insomma, un nuovo supercantiere per “modernizzare” Firenze e fornire qualche sicurezza in più a una stazione AV che ci appare dai costi pubblici proibitivi (si parte da 240 mln di euro), e per giunta a servizio di due soli binari AV, uno proveniente da Bologna, l’altro da Roma...

Non si comprende davvero se e quale ragionevolezza sia a fondamento della scelta di accumulare - nello stesso tormentato quadrante urbano - così tanti progetti duraturi e impattanti, nonostante l’avversità netta e diffusa che la città sempre più esplicitamente esprime. E’ evidente infatti il dissenso che monta nei confronti di decisioni assunte e attuate senza un’adeguata informazione preventiva, e men che mai con forme di consultazione e coinvolgimento. Benché questi interventi, infatti, siano destinati a rivoluzionare per anni (non certo in meglio) la vita quotidiana di migliaia e migliaia di cittadini, residenti e pendolari, costoro non vengono mai chiamati a partecipare alle scelte.

Pertanto chiediamo che non si dia luogo all’approvazione del progetto esecutivo prima che sia stata garantita, attraverso incontri pubblici nel quartiere, con il supporto della documentazione necessaria a illustrare i progetti, l’opportuna informazione e anche qui, secondo gli indirizzi più volte annunciati dall’Assessore alla Partecipazione, a un processo che veda il coinvolgimento della popolazione nelle scelte, e non solo a posteriori, ovvero a scelte già fatte e su dettagli minori.

Nel caso del progetto di adeguamento idraulico del Mugnone ci paiono non ricorrere, peraltro, neppure motivi di necessità e urgenza, giacché - come sopra riportato – l’intervento viene descritto come necessario a rendere il Mugnone idoneo a smaltire le maggiori portate derivate dalla costruzione del bypass idraulico da realizzare sotto l’attuale rilevato ferroviario per evitare esondazioni che raggiungano la stazione sotterranea. Ma, come abbiamo già sottolineato, sia il bypass sia la stazione non sono né realizzati né finanziati. Temiamo dunque che la spesa possa risultare non giustificata.

 

Restiamo in attesa di un cortese riscontro, che ci auguriamo positivo.

 

 

Distinti saluti,

 

il presidente

Girolamo Dell'Olio

 

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