Associazione
di volontariato Idra
iscritta al Registro Regionale del Volontariato della
Toscana
per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e
culturale
Via
Vittorio Emanuele II 135, 50134 FIRENZE
Tel. e fax
055.233.76.65; e-mail idrafir@tin.it
web http://www.idraonlus.it/vecchiosito/inizio.html;
www.idra.dadacasa.supereva.it
totale n. 70 pagine (n. 4 pagine di testo
+ n. 66 pagine di allegati)
POSTA CELERE – Anticipo via fax e via
e-mail
Firenze, 10.1.’05
Al
Ministro per i Beni e le Attività Culturali
prof.
Giuliano URBANI
Via del
Collegio Romano, 27 - 00186 ROMA
fax
06.67.23.24.89
urp@beniculturali.it; ufficiostampa@beniculturali.it
urgente
OGGETTO: Cementificazione, bitumazione e snaturamento
dell’area immediatamente circostante la Fortezza Medicea di San Giovanni
(Fortezza da Basso) a Firenze, e futuri rischi a carico del manufatto per il
sottoattraversamento Alta Velocità ferroviaria: dossier.
Gentile
signor Ministro,
Le trasmettiamo per posta celere, unitamente alla presente, copia
di alcuni degli interventi che questa Associazione ha attuato negli ultimi
sette anni a tutela dell’integrità fisica, culturale e paesaggistica del
complesso monumentale della Fortezza Medicea di S. Giovanni (Fortezza da
Basso).
Il contesto della Fortezza è stato interessato da numerosi interventi (l’ultimo dei quali è in questi giorni all’attenzione delle cronache), che hanno iniziato a snaturarne il significato storico-architettonico:
q
un vistoso cavalcavia stradale, di elevato impatto
visivo, che dalle rampe del Romito passa sopra il viale Strozzi e corre poi
immediatamente adiacente alla ferrovia fino al Piazzale Montelungo (http://www.idraonlus.it/vecchiosito/27-2-’00.html)
(risulta che la Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici abbia
suggerito di addossare al rilevato ferroviario il cavalcavia per attenuarne (?)
l'impatto visivo: in conseguenza di questa modifica è stato necessario
abbattere gli alti platani che fiancheggiavano il rilevato ferroviario, che
secondo il vecchio progetto sarebbero rimasti interclusi fra la linea
ferroviaria e il cavalcavia);
q
il raddoppio del sottopasso di viale Belfiore,
che – con le nuove corsie di asfalto realizzate - ha trasformato il viale
Strozzi, che corre lungo le mura occidentali della Fortezza, in un’asfissiante
e pericolosa pista di scorrimento stradale veloce;
q l’abbattimento di numerosi esemplari arborei d’alto fusto, patrimonio storico del luogo ed elemento della memoria collettiva: nel boschetto delle Rimembranze, lungo la rampa del Romito; nel Piazzale Montelungo (http://www.idraonlus.it/vecchiosito/3-3-’00.html); a ridosso delle stesse mura della Fortezza (un intervento per il quale il sindaco di Firenze, Leonardo Domenici, e quattro funzionari del Comune, sono stati condannati al pagamento di una sanzione di 4.040 euro, per “danneggiamento del patrimonio archeologico, artistico e storico nazionale”); sul lato di Villa Basilewski (dall'assessore all'Ambiente del Comune di Firenze Vincenzo Bugliani l'associazione Idra ha appreso, nella circostanza, che il taglio degli alberi si è reso necessario dopo aver constatato che gli scavi di realizzazione di nuova tratta fognaria e della contemporanea sostituzione della rete idrica e delle tubazioni del gas, a cura di Publiacqua SpA, ne avevano reciso le radici; http://www.idraonlus.it/vecchiosito/28-7-’03.html).
q l’utilizzazione selvaggia del giardino di Porta Mugnone, a ridosso delle mura della Fortezza: dopo essere stato risistemato nel ’95 per il vertice europeo di Firenze, il giardino è stato sottratto al godimento della cittadinanza e ha visto insediarsi una sorta di "zona franca", per l'area carico e scarico merci di Pitti Immagine, con parcheggi selvaggi anche sulle aiuole, sporcizia, mini-discariche diffuse, incuria, cartelli stradali divelti, utilizzazione delle mura cinquecentesche come piano d'appoggio (http://www.idraonlus.it/vecchiosito/Esposto 4.7.’03.htm; ALLEGATO 1).
Le trasmettiamo in allegato copia dell’atto di deposito – in data
4.7.’03 - di un nostro esposto al Soprintendente per i Beni
Architettonici ed il Paesaggio e per il Patrimonio Storico, Artistico e
demoetnoantropologico per le Provincie di Firenze, Pistoia e Prato (ALLEGATO
2), nel quale (testo consultabile
all’indirizzo web http://www.idraonlus.it/vecchiosito/Esposto
4.7.’03.htm) sono stati documentati
anche fotograficamente (ALLEGATO 1) i numerosi ‘contributi’ invasivi che il
complesso architettonico ha dovuto sopportare per effetto di una
cantierizzazione apparentemente non ben programmata né accuratamente
sorvegliata (http://www.idraonlus.it/vecchiosito/4-7-’03.html). Alleghiamo inoltre copia della risposta inviataci
in data 4.8.’03 dal Soprintendente ("Questa Soprintendenza non può che condividere
pienamente quanto indicato e documentato dalla Associazione Idra"; ALLEGATO
3).
È a nostro avviso opportuno in ogni caso non trascurare la
minaccia che grava sulla stessa struttura fisica della Fortezza Medicea di S. Giovanni
per effetto del progetto di sottoattraversamento da parte di un doppio tunnel
ferroviario per il Nodo fiorentino dell’Alta Velocità, il cui tracciato
interferisce direttamente col sottosuolo del manufatto (evidenza a suo
tempo segnalata dall’Associazione Idra sia in un Libro Bianco
consegnato all’allora Ministro dei Trasporti Luigi Bersani il 15 febbraio 2001 (ALLEGATO 4; testo consultabile all’indirizzo web http://www.idraonlus.it/vecchiosito/Libro
Bianco Bersani.html), sia nel “Materiale di
documentazione integrativo sulle problematiche inerenti i progetti di Alta
Velocità ferroviaria” depositato presso il Soprintendente per i Beni Ambientali
e Architettonici per le Provincie di Firenze, Prato e Pistoia in data 31.12.’98
(ALLEGATO 5), sia in un corposo ”Esposto urgente sulle condizioni di rischio
per il patrimonio storico, artistico, architettonico e per il paesaggio nella
città di Firenze derivanti dall’attuazione del progetto “Penetrazione urbana di
Firenze linea Alta Velocità, Stazione AV e opere connesse””, depositato presso
il Soprintendente per i Beni Architettonici ed il Paesaggio e per il
Patrimonio Storico, Artistico e demoetnoantropologico per le Provincie di
Firenze, Pistoia e Prato il 25.9.’02 (ALLEGATO 6: testo senza allegati,
comunque disponibili).
Con particolare riguardo agli
impatti del progetto Alta Velocità sulla Fortezza Medicea desideriamo
sottoporLe con urgenza tre motivi di fondato allarme.
1.
Alcune
valutazioni tecniche espresse dalla Soprintendenza per i Beni
Ambientali e Architettonici di Firenze, Prato e Pistoia non sembrano essere
state opportunamente considerate – visti i testi approvati - nel corso del
procedimento per l’approvazione del progetto di penetrazione AV per il Nodo di
Firenze (ALLEGATO 7).
Rispondendo
a una richiesta formulata alla fine del '98 dall'associazione Idra,
l’allora Soprintendente prof. Mario
Lolli Ghetti ha reso noto, il 10.3.’00, l'elenco degli edifici e dei complessi
di interesse storico architettonico esposti a rischio per l'interferenza dei
progetti Alta Velocità ferroviaria TAV:
q
tutto il complesso degli ex Macelli, ora in parte occupato
dalla Centrale del Latte, e da altre funzioni, in cui è previsto il più
consistente intervento per la realizzazione dell'insieme dei servizi della
nuova stazione ("gli edifici progettati in parte dall'arch. Francolini
seguendo le linee generali del piano ideato dal Poggi basato su di un asse
direzionale centrale, saranno interessati da consistenti modifiche secondo
progetti esecutivi da presentare per l'approvazione come da accordi
sottoscritti in sede di conferenza dei servizi");
q
l'insieme dei fabbricati della così detta Squadra Rialzo, e
il serbatoio idrico, opere dell'architetto ferroviario Angiolo Mazzoni;
q
la Centrale Termica dell'arch. Angiolo Mazzoni;
q
i Bastioni Rastaglia e Strozzi della Fortezza da Basso ("la
Soprintendenza ha richiesto di evitare di sottopassare il Mastio centrale");
q
l'Arco dei Lorena, costruito nel 1737/39, per l'arrivo di
Francesco Stefano in Toscana, su progetto dell'arch. Jador nell'attuale piazza
della Libertà ("il tracciato previsto passa proprio al di sotto della
struttura monumentale");
q
la trecentesca Porta S. Gallo ("il tracciato sotterraneo
risulta tangente alla struttura");
q
l'edificio porticato in piazza della Libertà in angolo con
Viale Don Minzoni, realizzato su disegno dell'arch. Poggi, "non
sottoposto a vincolo diretto, ma di indubbio interesse architettonico".
Il
Soprintendente sottolinea, nella sua nota, che "nel tratto tra la Fortezza
e piazza della Libertà il tracciato segue il percorso del viale Spartaco
Lavagnini, interessato per tutti i fronti da edilizia otto-novecentesca di
valore ambientale".
Si tratta,
com'è evidente, di un elenco limitato agli edifici collocati sulla verticale
del tunnel AV fra Campo di Marte e Castello. Idra aveva proposto in
realtà un censimento approfondito dell'intero complesso di beni culturali
soggetti a rischio nell'area limitrofa alla verticale della galleria.
Un'esigenza che si pone oggi con ancora maggiore rigore, considerato che la
cantierizzazione TAV ha provoca in Mugello dissesti significativi in una fascia
ampia a lato della verticale del tunnel. Sulla scorta di questi precedenti, è saggio
trascurare, ad esempio, i rischi che corrono architetture come la Chiesa Russa
Ortodossa o il Convento delle Mantellate? È evidente che, pur con tutte le
cautele e le particolari tecnologie che potranno essere usate a Firenze, si
impone una catalogazione seria, completa e dettagliata dei beni inseriti in una
fascia più vasta della semplice verticale.
Nel corso
di un incontro col prof. Mario Lolli Ghetti, Soprintendente per i Beni
Ambientali e Architettonici di Firenze, Prato e Pistoia, una delegazione dell'associazione
Idra aveva chiesto - il 31 dicembre del '98 - se fosse disponibile
presso la Soprintendenza un elenco dei beni culturali, storici e artistici
esposti a rischio lungo il percorso del tracciato ferroviario ad Alta Velocità
individuato dal "progetto definitivo" di sottoattraversamento del
nodo di Firenze. Il prof. Lolli Ghetti aveva risposto che una mappatura del
genere non era stata realizzata. Aveva anche promesso che si sarebbe attivato
in questo senso e che avrebbe trasmesso all'associazione, non appena
disponibili, i dati raccolti. A che punto fosse lo studio, Idra lo aveva chiesto all'arch. Paolo Mazzoni, responsabile della
tutela paesaggistico-ambientale della Soprintendenza, nel marzo del '99, e
ancora in occasione del successivo incontro avuto a Palazzo Pitti il 4.2.’00.
Ma la risposta era stata ancora una volta negativa: la mappatura dei beni
storici, artistici e architettonici inseriti nella fascia di interferenza del
tunnel TAV non era stata realizzata, per mancanza di organici.
Perciò Idra aveva deciso di scrivere al
Ministro per i Beni Culturali Giovanna Melandri (ALLEGATO 8). Al Ministro Idra chiedeva il 12.2.’00 un
investimento straordinario, modesto ma strategico, affinché venissero affidati
a un gruppo di neo-laureati o laureandi, sotto la supervisione della
Soprintendenza di Firenze, il rilevamento, la descrizione e la catalogazione
dei beni storici, artistici e architettonici inseriti nella fascia di
interferenza del tunnel TAV, mai realizzate per mancanza di organici. Nella lettera
al Ministro, Idra ricordava che i
precedenti drammaticamente in atto nel territorio del Mugello (dove le
intercettazioni della falda avevano provocato cedimenti di terreno profondi
fino a 7 metri a distanze anche di 70 metri dal fronte di scavo del tunnel)
suggerivano un legittimo allarme circa la capacità di tenuta dei beni
ambientali e architettonici di una città come Firenze così densa di manufatti
storici. Dal Ministro, però, nessun riscontro risulta pervenuto.
2.
Severe
preoccupazioni sono state espresse, in relazione al sottoattraversamento AV
della Fortezza, da parte di due consulenti geologi del Comune di Firenze
(ALLEGATO 9). Anche esse, tuttavia, appaiono essere state trascurate.
Giulio
Pazzagli e Sandro Travaglini, consulenti dello studio I.G.A. Consulting
Ingegneria Geologia Ambiente,
richiesti di un parere sul sottoattraversamento AV di Firenze, scrivono
all'assessorato all'Urbanistica del Comune di Firenze, in una relazione datata
14 luglio 1998, che "sarà
inevitabile, almeno in fase costruttiva, e nella fasi successive, una influenza
diretta sulla falda" del tracciato del tunnel, "con conseguenti abbassamenti
ed innalzamenti che possono determinare cedimenti ed allagamenti localizzati".
La metodologia scelta per le lavorazioni, denominata T.B.M. (Tunnelling Boring
Machine) prevede "la stabilizzazione
del fronte di scavo mediante fanghi a pressione preliminarmente trattati",
ma "non è però a parere degli scriventi di per se stessa sufficiente ad
impedire in superficie fenomeni di instabilità". In particolare "il
tracciato, contrariamente a quanto previsto nell'atto aggiuntivo del
28.01.1998, sottopassa ambedue i bastioni" della Fortezza da Basso
sul lato viale Spartaco Lavagnini.
3.
É
possibile documentare un mutamento del tracciato del sottoattraversamento della
Fortezza (ALLEGATO 10) rispetto agli accordi sottoscritti fra le
Amministrazioni interessate ALLEGATO
11): una circostanza curiosamente rimossa dall’Amministrazione comunale di
Firenze (ALLEGATO 12, http://www.idraonlus.it/vecchiosito/3-7-’03.html;
ALLEGATO 13, http://www.idraonlus.it/vecchiosito/8-7-’03.html).
Ricordiamo che fra i 170 edifici presenti nell’elenco dei
manufatti soggetti a differenti classi di rischio e categorie di danno,
allegato al progetto di sottoattraversamento AV di Firenze ("Progetto
definitivo Italferr, Penetrazione urbana linea A.V., Galleria a semplice
binario, Relazione sulle subsidenze e valutazione dei danni agli
edifici"), la Fortezza Medicea di S. Giovanni riporta indici preoccupantemente
elevati di vulnerabilità. In particolare, leggiamo che all'indice "3"
corrisponde la seguente descrizione: "Le fessure richiedono cuci e
scuci della muratura. Anche all'esterno necessari interventi sulla muratura.
Possibile blocco di porte e finestre. Rottura di tubazioni. Spesso
l'impermeabilità non è garantita. Tipica apertura delle lesioni 5 ¸ 15 mm,
oppure molte lesioni £ 3
mm".
Le notizie
di stampa sulla falda individuata sotto il cantiere per il mega-parcheggio
sotterraneo accanto Fortezza Medicea di S. Giovanni hanno spinto l'associazione
Idra già nel gennaio 2003 a depositare urgentemente presso il protocollo
del Comune di Firenze una lettera indirizzata al sindaco Leonardo Domenici,
trasmessa per conoscenza anche al Soprintendente per i Beni Architettonici
Domenico Valentino, nella quale si ricorda che a pochissime decine di metri dal
parcheggio della Fortezza sono programmate altre operazioni di scavo assai più
impegnative e consistenti: il doppio tunnel della linea ferroviaria ad Alta
Velocità, che dovrà sottopassare ben due bastioni della Fortezza da Basso (qui
la distanza minima fra la calotta della galleria e le fondazioni è di circa 15
metri), e l'intero complesso della mega-stazione TAV
Belfiore-Macelli-Circondaria (progettata a una profondità di circa 26 metri
sotto il piano campagna) (http://www.idraonlus.it/vecchiosito/2-1-’03.html).
Considerato
il valore non solo economico del patrimonio storico, artistico e architettonico
che gli edifici della città di Firenze rappresentano e/o ospitano, appare
avventuroso metterne anche lontanamente a repentaglio la disponibilità. In
particolare, le relazioni fra il Mugnone, il suo paleoalveo e la struttura
monumentale della Fortezza da Basso sono considerate sufficientemente delicate
da suggerire l'opportunità di non ledere con intrusioni permanenti equilibri
consolidati da secoli. Alleghiamo in proposito un documento del 19.11.’94 nel
quale, già allora, in relazione a un progetto di penetrazione assai più
periferica rispetto a quella attuale, il Soprintendente per i Beni Ambientali e
Architettonici di Firenze, Prato e Pistoia metteva in guardia circa i rischi
derivanti dalla costruzione e dall’esercizio di una linea ferroviaria
sotterranea ad Alta Velocità (ALLEGATO
14).
Avendo
appreso che Ella avrà prossimamente un incontro col sindaco di Firenze Leonardo
Domenici, Le chiediamo di operare affinché sia assicurato – attraverso il
Suo autorevole intervento – il rispetto delle necessarie condizioni di
trasparenza partecipata delle procedure, di compatibilità dei progetti con le
caratteristiche storico-architettoniche della Fortezza Medicea di San Giovanni
e della città tutta, di sorveglianza sulle cantierizzazioni e di informazione
tempestiva ed esaustiva alla cittadinanza.
Confidiamo
inoltre nel fatto che – in presenza della costellazione di interventi invasivi
e improvvisati che le cronache degli ultimi anni attestano verificarsi nella
“città del fiore” con modalità spesso aggressive e selvagge – il Ministero
che Ella dirige sappia porre un freno, imporre una verifica e – se necessario –
promuovere un ripensamento, dal momento che non mancano certo soluzioni
ferroviarie alternative – celeri, economiche ed efficaci – al lungo, faraonico
e incerto sottoattraversamento.
Tenuto conto del paradosso
di cantierizzazioni che, come quella per il parcheggio a ridosso della Fortezza
da Basso oggi in evidenza, risulterebbero altrettanto legittime sul piano
formale quanto inaccettabili su quello della sostanza e del rispetto della
qualità storico-architettonica della città, chiediamo che il Ministero da
Lei diretto verifichi il grado di funzionalità e di efficienza che la
Soprintendenza fiorentina è in grado di garantire con le risorse, le dotazioni
e gli organici di cui dispone.
In relazione al progetto Alta Velocità, qualora esso dovesse essere – per disavventura - effettivamente cantierato, chiediamo che il Ministero provveda ad assicurare il rilevamento, la descrizione e la catalogazione preventivi dei beni storici, artistici e architettonici inseriti nella fascia di interferenza del tunnel AV, apparentemente mai realizzati per mancanza di organici.
Suggeriamo infine che il Ministero per i Beni e le Attività Culturali istituisca per il futuro un organo agile ed efficiente di “ultima sorveglianza” circa la plausibilità dei progetti che interessano la città di Firenze il cui impatto con i Beni Culturali della città sia documentato. A partire retroattivamente da quelli – come il sottoattraversamento per l’Alta Velocità ferroviaria – i cui procedimenti risultano conclusi o in via di conclusione, ma i cui contenuti restano seriamente dubbi e possibilmente forieri di nuovi devastanti impatti difficilmente reversibili.
In
attesa di un cortese riscontro, Le porgiamo i migliori saluti e auguri di buon
lavoro.
Girolamo
Dell'Olio