Associazione di volontariato Idra

iscritta al Registro Regionale del Volontariato della Toscana

per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e culturale

Via Vittorio Emanuele II 135, 50134 FIRENZE;

Tel. e fax 055.233.76.65; Tel. 055.48.03.22; Tel. e fax 055.41.04.24

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Firenze, 21.10.’04

 

 

Assessore all'Ambiente

dott. Tommaso FRANCI

REGIONE TOSCANA

Palazzo B, Via di Novoli 26

50127 FIRENZE

t.franci@regione.toscana.it

 

 

Assessore all’Urbanistica e ai Trasporti

dott. Riccardo CONTI

REGIONE TOSCANA

Palazzo B, Via di Novoli 26

50127 FIRENZE

r.conti@regione.toscana.it

 

 

 

OGGETTO: Progetto di scavalco AV di Rifredi (Vostro comunicato del 14.10.’04 sul trasporto degli inerti):

·         richiesta di documentazione ai sensi della L. 241/90 e/o del D.Lgs. 39/97;

·         quesiti.

 

 

 

Gentili Assessori,

 

 

leggiamo nel Vostro recente comunicato stampa dal titolo “Gli inerti dello scavalco di Rifredi trasportati per ferrovia a Guasticce”, emesso il 14 ottobre scorso da “Regione Informa, Notizie dalla Giunta Regionale”, la gradita notizia dell’”importante accordo volontario stipulato nella sede della Regione a Novoli tra Rfi, Interporto di Guasticce e Comune di Collesalvetti nell’ambito della procedura di ‘VIA’ nazionale, in fase di definizione, per la relizzazione dello scavalco ferroviario di Firenze Castello e Firenze Rifredi”.

Secondo il comunicato “tale accordo, in cui la Regione, in piena sintonia con il comune di Collesalvetti, ha avuto un importante e delicato ruolo di promotrice e mediatrice, prevede che circa 307 mila metri cubi di terre da scavo, pari a circa 400 mila tonnellate, provenienti dai lavori per la realizzazione dello scavalco ferroviario di Firenze Castello e Firenze Rifredi, siano cedute a titolo oneroso all’Interporto toscano, dopo avere verificato che non risultino contaminate da sostanze inquinanti, e che il trasferimento di questi materiali a Guasticce sia effettuato attraverso ferrovia”.

 

Nella nostra veste di associazione iscritta al Registro Regionale del Volontariato della Toscana per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e culturale abbiamo chiesto ieri telefonicamente ai Vostri Uffici quale procedura avremmo dovuto seguire per poter acquisire copia dell’accordo in questione. Abbiamo appreso che la Regione Toscana non sarebbe titolata a fornire la documentazione richiesta in quanto non figura fra i sottoscrittori dell’accordo stesso.

Tale circostanza suscita in noi svariati motivi di perplessità e meraviglia, e siamo quindi addivenuti alla conclusione che fosse opportuno formalizzare – come facciamo attraverso la presente - la richiesta della documentazione in oggetto.

Appare infatti alquanto singolare ai nostri occhi che gli amministratori della Regione Toscana si dichiarino non in grado di documentare ai cittadini i contenuti di un accordo:

·         presentato con qualche enfasi come “un precedente di grande importanza nell’ambito della mitigazione degli impatti ambientali delle grandi opere”, del quale gli amministratori si dichiarano “giustamente orgogliosi”, atteso che “la Regione si è fortemente impegnata in questa direzione, individuando le soluzioni più opportune riguardo da un lato alle possibilità di riutilizzo dei materiali di scavo, e dall’altro al loro trasferimento nel luogo di destinazione non su strada, ma su rotaia”, in ciò raccogliendo “una sfida che la Regione ha vinto, promuovendo la fattiva collaborazione tra soggetti diversi nel rispetto degli interessi generali di tutela delle risorse e di salvaguardia del territorio, e aprendo la strada a future iniziative che coinvolgano grandi opere pubbliche in termini di effettiva sostenibilità ambientale”: col risultato che “non c’è un altro caso in Italia in cui una pubblica amministrazione sia riuscita ad ottenere un risultato di questo tipo”;

·         che all’atto della firma vedeva “presenti l’assessore all’ambiente Tommaso Franci e quello all’urbanistica e ai trasporti Riccardo Conti”.

 

Non riusciamo altresì a comprendere come la Regione Toscana abbia potuto non giocare un ruolo anche formale nella sottoscrizione di un accordo che va a sostituire in un punto assai delicato (quello delle modalità di trasporto di “circa 307 mila metri cubi di terre da scavo, pari a circa 400 mila tonnellate, provenienti dai lavori per la realizzazione dello scavalco ferroviario di Firenze Castello e Firenze Rifredi”) un altro accordo analogo ma di segno contrario sottoscritto dalla Regione stessa a Roma il 23.12.’03 col titolo di “Integrazione all’Accordo Procedimentale del 3.3.’99”, nella quale all’art. 5 “Materiali di risulta” si stabiliva: “Per quanto riguarda l’imbocco Nord, compresa l’opera di scavalco, considerata l’entità dei lavori, i precedenti accordi e la vicinanza alle principali vie di comunicazione, il trasporto dei materiali di scavo e l’approvvigionamento dei materiali potrà essere effettuato con mezzi gommati sulla base di un apposito piano della mobilità approvato dal Comune di Firenze”.

 

Permangono infine alcuni dubbi su altri particolari della vicenda, che non trovano apparentemente risposta nel testo del comunicato stampa del 14 ottobre scorso, e che quindi sottoponiamo qui di seguito alla Vostra attenzione in forma di quesiti.

 

1.

A quali circostanze va imputato il fatto che la Giunta Regionale abbia individuato solo adesso una soluzione su ferro per il trasporto dei materiali di scavo, dopo avere al contrario approvato, il 3.11.’03, una deliberazione – la 1136 - nella quale rovesciava il contenuto delle indicazioni fornite dalla Direzione Urbanistica del Comune di Firenze, approvate dal Consiglio Comunale e dalla Giunta Regionale stessa: “La Giunta Regionale (...) delibera di integrare e modificare la propria precedente deliberazione n. 1073 del 20.10.2003 con l’approvazione del nuovo schema di “Integrazione all’Accordo Procedimentale” (...); di dare atto che le specifiche prescrizioni relative agli aspetti trasportistici contenute nella sopracitata deliberazione n. 1073 del 20.10.2003 sono da intendersi modificate ed integrate (...); di autorizzare il Presidente della Giunta Regionale o suo delegato alla sottoscrizione dell’accordo (...)”?

 

2.

Per quali motivi non è stata confermata la destinazione della ex miniera di lignite di Santa Barbara, nel Valdarno, quale sito di recapito dello smarino dell’Alta Velocità?

 

3.

La destinazione Guasticce potrà forse sostituire Santa Barbara anche per la restante quota di terre di scavo dell’Alta Velocità nel Nodo di Firenze?

 

4.

Atteso che nella precedente “Integrazione all’Accordo Procedimentale del 3.3.’99” non veniva contemplata la possibilità del trasporto su ferro direttamente dai siti di cantiere dello “scavalco”, quale soluzione è stata individuata per permettere il trasporto su ferro dai siti di cantiere a Guasticce? Si tratta di una soluzione che prevede un trasporto tutto su ferro o, in parte, anche su viabilità cittadina? In quest’ultimo caso, su quali tratti della viabilità, con quali frequenze e temporizzazioni?

 

5.

I materiali da costruzione in ingresso per la realizzazione dello scavalco saranno anch’essi recapitati su ferro nei cantieri, o invece su camion? Quali sono i motivi che osterebbero – in quest’ultimo caso - al trasporto su ferro, e quali sarebbero gli accessi e la viabilità impegnata, le frequenze e le temporizzazioni dei transiti?

 

6.

Se, come leggiamo nel citato comunicato del 14 ottobre, le circa 400 mila tonnellate provenienti dai lavori per la realizzazione dello scavalco ferroviario di Firenze Castello e Firenze Rifredi saranno “cedute a titolo oneroso all’Interporto toscano”, quale/i ente/i ne beneficerà/beneficeranno, e quali tariffe saranno applicate?

 

7.

Leggiamo, ancora, che le circa 400 mila tonnellate di terre di scavo saranno conferite su treno a Guasticce “dopo avere verificato che non risultino contaminate da sostanze inquinanti”. Qualora le verifiche dovessero portare a risultati analoghi a quelli registrati in Mugello e Alto Mugello (con presenze di inquinanti che non consentano il trasferimento all’interporto di Guasticce), quali scenari alternativi – in termini di destinazioni e di modalità di trasporto - sono stati studiati e approvati per il conferimento in siti alternativi?

 

 

Chiediamo anche a Voi, in conclusione, di operare affinché la nostra Associazione sia messa in grado di portare un proprio contributo propositivo alla formazione delle decisioni  nella sede della Conferenza di servizi convocata sullo scavalco ferroviario AV di Castello, ai sensi anche dell’art. 9 della L. 241/90 (“Qualunque soggetto, portatore di interessi pubblici o privati, nonché i portatori di interessi diffusi costituiti in associazioni o comitati, cui possa derivare un pregiudizio dal provvedimento, hanno facoltà di intervenire nel procedimento”).

 

 

Grati per la preziosa attenzione, in attesa di un Vostro riscontro porgiamo i migliori saluti.

 

 

 

Il presidente

Girolamo DELL’OLIO

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