Associazione di volontariato Idra
iscritta al Registro Regionale del
Volontariato della Toscana per la promozione e la tutela del patrimonio
ambientale e culturale
indirizzo postale:
Via Giano della Bella, 7 - 50124 FIRENZE
Tel. e fax 055.233.76.65
e-mail idrafir@tin.it; web http://associazioni.comune.fi.it/idra/inizio.html
sede:
Via Vittorio Emanuele II, 135
- 50134 FIRENZE
Firenze, 7.3.'08
Presidente
della Giunta Regionale della Toscana
Claudio
MARTINI
fax 055.21.28.20; claudiomartini@regione.toscana.it
antonio.cirri@regione.toscana.it
(capo di Gabinetto)
edo.bernini@regione.toscana.it (responsabile della segreteria)
Assessore alla Tutela ambientale e
all’Energia della Regione Toscana
Annarita BRAMERINI
fax
055.438.55.30; annarita.bramerini@regione.toscana.it
OGGETTO: Sciame
sismico in Mugello e gallerie TAV: osservazioni sulla cultura della sicurezza e
dei controlli nella Regione Toscana.
Gentile Presidente,
gentile Assessore,
leggiamo ieri sul sito
web della Regione Toscana, sotto il titolo “Terremoto
in Mugello e TAV, nessun danno alle gallerie”: “La Regione, chiamata in causa da una lettera di Idra, informa
l’associazione di volontariato (...) che, in assenza dell’Osservatorio
ambientale (ancora non riattivato dal Ministero dell’Ambiente) i controlli
sulle gallerie sono stati fatti, subito dopo il sisma, direttamente da Cavet,
il consorzio incaricato di realizzare l’opera. Dai sopralluoghi non è risultato
nulla, ma, per maggiore sicurezza, le ispezioni continuano per verificare la
presenza di eventuali microfessure. Al momento, però, non risultano neppure
queste”.
Non possiamo commentare
che con seria preoccupazione queste dichiarazioni, che vorrebbero suonare invece
rassicuranti. Esse sembrano denotare, infatti, la persistenza di una pericolosa
cultura della sicurezza e dei controlli apparentemente radicata negli organi di
governo della cosa pubblica. La stessa che pare essere all’origine di tanti
guai nel nostro Paese e – più in particolare – nei territori afflitti dai
cantieri TAV della nostra Regione. E’ davvero singolare che, nella scandalosa latitanza
di un organo indipendente di controllo (quale si pretende che sia
l’Osservatorio Ambientale Nazionale), la Regione Toscana affidi la
certificazione “nessun danno alle gallerie” alle dichiarazioni dei costruttori
CAVET. Alti dirigenti del consorzio di imprese in questione (in cui ci
risultano figurare Impregilo S.p.A., CMC-Cooperativa Muratori e Cementisti,
FIAT Engineering S.p.A., CRPL-Consorzio Ravennate di Produzione e Lavoro), al
quale il general contractor FIAT ha affidato la progettazione e l’esecuzione
dei lavori per la costruzione della tratta ferroviaria ad Alta Velocità fra
Bologna e Firenze, sono stati rinviati a giudizio con gravi imputazioni di
reato ambientale e sono da anni sotto processo a Firenze, con la Regione
Toscana costituitasi parte civile.
Ci domandiamo come
possa, la Regione Toscana, sottovalutare la differenza strategica fra
“controllori” e “controllati” che – in una corretta cultura di governo della
cosa pubblica – dovrebbe a nostro avviso essere sempre considerata e
sottolineata.
Abbiamo più volte
segnalato, del resto, quelle che a noi pare una seria anomalia nei
comportamenti della Regione Toscana, quando essa ha designato ad esempio come
proprio rappresentante nell’Osservatorio Ambientale Nazionale per la tratta TAV
Firenze Bologna la stessa persona (l’arch. Gianni Biagi, nella fattispecie) che
come dirigente responsabile del Servizio Infrastrutture della Regione Toscana
risulta aver firmato la deliberazione di approvazione del progetto esecutivo
TAV Firenze-Bologna (Deliberazione N. 3884 del 24.7.'95).
Anche nell’Osservatorio
Ambientale Nazionale per il Nodo AV di Firenze la Regione ha designato come
proprio rappresentante il dirigente (nella fattispecie l’arch. Moreno Mugelli) che presiedeva
il nucleo di Valutazione di Impatto Ambientale della Regione all'epoca della richiesta di pronuncia di
compatibilità ambientale sul progetto di penetrazione urbana AV di Firenze,
stazione AV e interventi connessi, e che in quella veste ha emesso
proprio il parere in base al quale la Giunta regionale ha poi
deliberato in data 14 dicembre 1998.
Non sembra a noi in
alcun modo apprezzabile la scelta di nominare come membri dell’Osservatorio,
cui è demandato il compito di vigilare sulle condizioni di realizzazione del
progetto, persone che hanno rivestito un qualche ruolo nell’iter che ha portato
all’approvazione del progetto stesso. Assai più saggio, opportuno e
istituzionalmente corretto sarebbe, a nostro avviso, indicare soggetti in tutto
e per tutto “terzi” rispetto all’opera.
Non solo. Abbiamo
segnalato invano un anno e mezzo fa al ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio e
alla Regione Toscana le nostre perplessità perfino sulla struttura di questi
“Osservatòri Ambientali”, solo nominalmente indipendenti. Se infatti è utile e
opportuno che nell’Osservatorio intervengano il Proponente l’opera (TAV SpA) e
l’Alta Sorveglianza (Italferr SpA), altrettanto inopportuno sembra che le
decisioni relative alle attività di un organo di natura eminentemente
pubblica debbano essere assunte con voto unanime, e conseguente implicito
potere di veto da parte dei soggetti “controllati”.
Sembra ovvio dover
esprimere infine riserve sul cumulo di incarichi e competenze che talora grava
sui componenti o sugli stessi presidenti dell’Osservatorio. Citiamo il caso
dell’ing. Bruno Agricola, che – per quanto ci risulta - è stato al tempo stesso
presidente dell’Osservatorio Ambientale
per la tratta Bologna-Firenze, responsabile di una Direzione Generale del
Ministero dell’Ambiente e, dopo le dimissioni della prof.ssa Maria Rosa
Vittadini, persino direttore del Servizio VIA del Ministero. Citiamo il caso
dell’arch. Gaetano Di Benedetto, che è stato presidente dell’Osservatorio
Ambientale per il nodo AV di Firenze e al tempo stesso direttore della
Direzione Urbanistica del Comune di Firenze. Citiamo il caso dell’arch. Gianni
Biagi, rappresentante della Regione Toscana nell’OAN fino al 2000, che nel ’99
assume anche il ruolo di assessore all'Urbanistica del Comune di Firenze. Ci si
domanda se persone investite di incarichi pubblici di così alto rilievo e
impegno possano materialmente adempiere a funzioni aggiuntive così importanti
come quelle che derivano dalle competenze dell’Osservatorio. Ci si domanda
inoltre se adeguate risorse aggiuntive (in termini di orari, onorari, attrezzature,
struttura, personale, ecc.) siano effettivamente destinate ai membri
dell’Osservatorio in relazione ai nuovi incarichi assegnati.
Facciamo presente infine
che i cittadini associati gradirebbero – quando la Regione sostiene (come nel
comunicato di ieri) di averli informati di qualcosa – ricevere anche loro tali
“informazioni”, piuttosto che doversi limitare a leggerle su comunicati stampa dei
quali vengono informati (se hanno fortuna) da altri soggetti.
Il presidente
Girolamo Dell'Olio