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Firenze, 9.7.'04

 

Al Sindaco

dott. Leonardo DOMENICI

 

per conoscenza:                         Ai membri del Consiglio Comunale

 

COMUNE DI FIRENZE

 

 

OGGETTO: Operazione Comune di Firenze – BNL.

 

 

Gentile signor Sindaco,

 

apprendiamo con stupore ed apprensione la notizia dell’operazione finanziaria Comune di Firenze/BNL,  circa  la cessione a BNL stessa del credito costituito da una parte dei canoni che Publiacqua, la società che gestisce il ciclo delle acque nell'area fiorentina, dovrà versare al Comune di Firenze fino al 2021.

Rimaniamo interdetti, in primo luogo, a leggere nel comunicato dell'Ufficio Stampa di Palazzo Vecchio del 5 luglio scorso che la manovra, dell'importo complessivo di 80 milioni di euro, "permette al Comune di ridurre il proprio debito".

Non comprendiamo, parimenti, la Sua soddisfazione nel definire l'accordo tra Comune di Firenze e BNL "un'operazione finanziaria innovativa e di grande significato. Non solo per il Comune di Firenze, ma per quello che più in generale questa intesa, la prima del genere in Italia, può rappresentare per le amministrazioni comunali, in un momento particolarmente difficile per la finanza locale".

In realtà, ci sembra del tutto fuorviante parlare di "riduzione del debito". Se abbiamo bene inteso, infatti, nessuna cancellazione dei debiti a titolo gratuito sarebbe stata concessa al Comune di Firenze. L'operazione in argomento pare invece configurarsi - e non vediamo in ciò nulla di innovativo - come un sostanziale anticipo di cassa per crediti vantati dal Comune stesso verso Publiacqua, da riscuotere nei prossimi 17 anni.

E' noto che l'anticipo dei crediti è una prassi bancaria normalmente corrente: la ditta che vi ricorre rimborserà all’azienda di credito erogante l'anticipo concesso al termine del ciclo commerciale dei costi e dei ricavi.

Ben diverso ci pare il caso del Comune di Firenze.  Lungi dal suscitare in noi soddisfazione per il brillante reperimento di ingenti risorse "liquide", ci preoccupa invece assai il fatto che non sia risultato sufficiente alla Sua amministrazione il consueto flusso finanziario derivante dalle imposte locali e dai conferimenti provenienti dalla amministrazione centrale dello Stato. Dover ipotecare le entrate delle casse comunali per quasi tutto il prossimo ventennio, signor Sindaco, ci pare piuttosto indice di una debàcle finanziaria.

Un’altra fonte di preoccupazione per noi, signor Sindaco, è che dal comunicato stampa di Palazzo Vecchio non si evince se esista un piano finanziario di come le casse comunali resisteranno, fino al 2017, senza la  quota di entrate Publiacqua che verrà deviata a BNL.

Mentre - forse - gli azionisti BNL possono restare relativamente tranquilli anche senza la garanzia del Comune di Firenze, in quanto la cessione dei diritti sulle risorse idriche appare un cespite abbastanza sicuro (annotiamo però che l'acqua non è una risorsa infinita, specie se non parsimoniosamente gestita), altrettanto non ci sentiamo di affermare per i contribuenti fiorentini.

La nostra associazione, signor Sindaco, percepisce come grave il segnale che proviene da questa operazione, nella misura in cui essa pare confermare – anche sul terreno finanziario – quel trend che ha accompagnato le scelte amministrative degli ultimi lustri a Firenze: attingere con scarsa considerazione per il futuro e per i loro stessi limiti alle risorse non-rinnovabili del territorio, in nome di un modello di sviluppo fatto di cemento, asfalto, ruspe, acciaio e modernizzazione violenta. Modello di sviluppo che però sembra caratterizzato da ritorni per il pubblico interesse tutt’altro che certi. A corto di cassa, l’Amministrazione sembra voler decidere di impegnare anche le risorse economiche future, anche quelle virtuali (come non chiamarla ‘creativa’, suvvia, questa finanza?) per ‘ripianare’ i vuoti finanziari del presente. In una parola, sembra voler lasciare in eredità al futuro sempre meno futuro.

Le nostre, signor Sindaco, sono dunque preoccupazioni reali, non una puntigliosa istanza formale. Mentre ricordiamo infatti che Ella non ha ancora dato soddisfazione alla nostra richiesta di poter sapere su quali voci di bilancio, con quale progressione di spesa e ricorrendo a quali fonti di entrata il Comune di Firenze ha programmato di assicurare la partecipazione finanziaria al progetto di Alta Velocità per il Nodo di Firenze approvata – per quanto risulta dai documenti - per l’importo di 458,73 mld di vecchie lire a proprio carico, ci pare pertinente segnalarLe che le prospettive di ritorno economico dagli investimenti sulle linee ad Alta Velocità risultano generalmente alquanto fosche. L’esperienza di  Giappone e Francia sembra insegnare infatti – apprendiamo – che linee di questo genere sono fonte non di reddito, ma di pesanti debiti per i gestori. Da noi c'è da temere che le cose andrebbero anche peggio, perché i volumi di traffico sui quali fare gli ammortamenti appaiono essere sensibilmente inferiori a quelli dei Paesi menzionati.

Consideriamo poi che tutto ciò si situa in un quadro nazionale non certo roseo. Scenari di questo tipo potrebbero avere nuove conseguenze negative sui trasferimenti agli Enti Locali, i quali a loro volta - come Lei stesso ha appunto affermato in merito alla vicenda BNL - attraversano un momento particolarmente difficile dal punto di vista finanziario.

 

Con l’auspicio di un Suo prossimo riscontro alla presente, Le porgiamo distinti saluti.

 

Il vicepresidente

Pier Luigi Tossani

 

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