Associazione di volontariato Idra

iscritta al Registro Regionale del Volontariato della Toscana

per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e culturale

indirizzo postale:  Via Giano della Bella, 7  -  50124 FIRENZE;  Tel. e fax  055.233.76.65

e-mail  idrafir@tin.it; web  http://associazioni.comune.fi.it/idra/inizio.html

 

totale n. 3 pagine (inclusa la presente) 

 

 

Firenze, 8.7.’11

 

Presidente della Giunta

dott. Enrico ROSSI

REGIONE TOSCANA

Piazza Duomo 10, 50122 FIRENZE

enrico.rossi@regione.toscana.it, fax 055.438.48.80

 

 

p. c.   Direttore Generale, prof. Antonio Davide BARRETTA

REGIONE TOSCANA

 direttoregenerale.presidenza@regione.toscana.it, fax 055.438. 47.00

 

 

 

 

OGGETTO: Progetto di sottoattraversamento TAV a Firenze, documentazione ambientale e nuove criticità: richiesta di aggiornamento informativo e di intervento.

 

 

 

Gentile Presidente,

 

lo scorso 25 maggio le abbiamo inoltrato per posta elettronica una richiesta di aggiornamento informativo sull’apparente assenza, presso il Ministero dell’Ambiente, di documentazione di sorta che attesti l’avvenuta comparazione fra il progetto di stazione AV approvato in conferenza di servizi a dicembre del 2003 e il progetto respinto in conferenza di servizi a marzo 1999, e che giustifichi dunque la scelta – da parte del Ministero - di non sottoporre il nuovo progetto a Valutazione di Impatto Ambientale.

Ella aveva scritto in proposito al Ministro dell’Ambiente on. Stefania Prestigiacomo, in data 22 febbraio (Aoo.grt. prot. 46485 0.70/10/20), evidenziando “la necessità di effettuare una ricognizione da parte di codesto Ministero dell’iter amministrativo nonché una sintesi delle determinazioni assunte negli atti adottati dal 1999 ad oggi relativamente all’intervento di nuova stazione AV (Foster), al fine di una verifica sulle garanzie di correttezza amministrativa”.

A quella Sua nota ha poi risposto in modo ancora interlocutorio (U.prot DVA – 2011- 007840 del 31.3.’11) iI Direttore generale del Ministero dell’Ambiente Mariano Grillo, confermando che la Commissione VIA non è in possesso di atti relativi a procedimenti istruiti dalla precedente Commissione e che pertanto “si ritiene di dovere avviare una più approfondita opera di ricerca presso gli archivi di questo Ministero, per la quale, in ragione della vetustà del procedimento, si rappresenta la necessità per l’Amministrazione di dover differire l’evasione della richiesta formulata di un ragionevole lasso di tempo presumibilmente determinato in 30 giorni dall’invio della presente”!

Abbiamo atteso ben oltre il termine indicato del 30 aprile. In assenza di novità, il 25 maggio scorso Le abbiamo scritto per richiedere notizie al riguardo.

Cinque giorni più tardi la dott.ssa Veronica Boccaccini ci ha gentilmente riferito telefonicamente, dalla Sua Segreteria, che nessuna novità era pervenuta dal Ministero.

 

Considerata l’importanza della questione, ci saremmo aspettati che Ella tornasse a scrivere al Ministero per esigere la documentazione dovuta, visto anche che le operazioni di approntamento degli scavi per l’Alta velocità a Firenze hanno continuato a progredire in città, e continuano indisturbate, sia nell’area della progettata nuova stazione, sia a Campo di Marte, sia a Rifredi.

 

Come Associazione iscritta al Registro Regionale del Volontariato della Toscana responsabile della segnalazione e della richiesta di chiarimenti che Ella ha cortesemente ritenuto di trasmettere al Ministero, Le chiediamo dunque di informarci delle iniziative eventualmente intraprese dalla Regione o, nel caso che non vi si sia provveduto, di considerare con ogni possibile urgenza l’opportunità di intraprenderne, giacché le difficoltà per la città, i costi per l’erario e gli stessi investimenti delle imprese costruttrici si stanno via via accumulando: non vorremmo, a fronte di una loro lievitazione, l’attuazione dell’opera venisse poi inficiata dalla verifica delle anomalie procedurali e contrattuali che, anch’esse, si stanno depositando nel tempo, e delle quali vorremmo poterLe parlare di persona, alla presenza di nostri esperti qualificati.

 

In aggiunta alle criticità storiche, che la nostra Associazione ha a più riprese segnalato alla Regione Toscana nel corso degli ultimi anni e lustri, e che Idra è tornata recentemente a porre all’attenzione del Direttore Generale della Presidenza, prof. Antonio Davide Barretta, in occasione del colloquio del 22 marzo scorso (allorché sono stati depositati 28 documenti e indicati 3 indirizzi web da cui scaricarne altrettanti, a supporto della richiesta che venga riconsiderata l’attuazione del progetto di sottoattraversamento e stazione sotterranea AV/AC), emergono adesso nuove evidenze e problematicità. Da esse non crediamo si possa astrarre mentre ancora la massima parte della straordinaria mole di spesa pubblica e di sacrificio della città e dell’area metropolitana che deriverebbero dall’attuazione del progetto risultano oggettivamente evitabili.

 

Leggiamo nel “Contributo istruttorio di igiene e sanità pubblica nonché di Sicurezza nei Luoghi di Lavoro” inviato dall’Azienda USL 8 Arezzo alla Responsabile Settore Prevenzione, Igiene e Sicurezza sui Luoghi di Lavoro della Regione Toscana dott.ssa Daniela Volpi (Prot. N. 1/1 – 5679 – 13164 del 14.3.’11) in merito al progetto di allocazione della seconda tranche di smarino TAV (1.350.000 mc) nel Comune di Cavriglia nell’area mineraria di Santa Barbara:

“SI RILEVA dal cronoprogramma proposto che la realizzazione di due ampliamenti della collina schermo rispetto al progetto originario comporterà lo slittamento da due a sei anni del periodo necessario per il completamento dell’opera [nostro il grassetto].

Può forse un simile dato passare inosservato, se consideriamo i riflessi che tale cronoprogramma promette su una cantierizzazione già di per sé assai lunga e onerosa, chiamata a impegnare gran parte della città di Firenze e del suo hinterland?

Aggiungono, i responsabili dell’Azienda USL 8 Arezzo dott. Renato Rossi, ing. Eugenio Tralci e dott. G. Ezio Rotondo:

“Pertanto SI RITIENE che debbano essere rivalutate attentamente le problematicità legate al trasporto del materiale dal luogo di scavo alla sistemazione finale, al fine di realizzare ulteriori interventi di mitigazione dell’impatto acustico dei treni sulla salute della popolazione residente lungo il tracciato” [nostro il grassetto].

È esattamente ciò che questa Associazione segnala da sempre, e che ha anche più volte formalizzato alla Regione Toscana (a partire dalla memoria illustrata e depositata nel corso dell’audizione presso la VI Commissione consiliare in data 4.10.’99, scaricabile all’indirizzo web http://www.idraonlus.it/vecchiosito/regionenodo4-10-'99.html; o dalla lettera di richiesta di chiarimenti urgenti indirizzata il 16 aprile 2003 al presidente della Giunta Regionale Claudio Martini, scaricabile dall’indirizzo http://www.idraonlus.it/vecchiosito/L.%20presid.%20GRT,%2016-4-'03.html): ovverosia l’evidente incompletezza del procedimento, al quale manca una Valutazione di Impatto Ambientale del trasporto degli smarini in uscita dalla città e degli inerti in ingresso in città.

Per inciso, l’Azienda USL 8 Arezzo segnala pure:

“SI OSSERVA che al momento attuale non è stato definito il piano di sicurezza e coordinamento con i costi della sicurezza [nostro il grassetto], anche se sono comunque gli aspetti della realizzazione dell’opera sufficienti a chiarire taluni aspetti.

 

Da parte sua, il Servizio Pianificazione Territoriale, Urbanistica, della Provincia di Arezzo, nel proprio Parere in relazione alla VIA delle opere di implementazione in oggetto (Prot. n. 84952 / 07-18-20-10 del 9.5.’11), trasmesso alla Direzione Generale della Presidenza A.C., Programmazione e Controllo, Settore Valutazione Impatto Ambientale, rileva fra le altre cose quanto segue, riferendosi peraltro – apparentemente - anche alla prima tranche di smarino TAV (1.500.000 mc), necessaria alla realizzazione della cosiddetta “collina schermo”:

“Con riferimento alla natura e alle caratteristiche dei materiali utilizzati per la realizzazione della collina schermo si evidenzia che nello studio non viene precisato in quale regime le terre e rocce da scavo derivanti dagli scavi della stazione A.V. di Firenze verranno trasportate fino alle piazzole di caratterizzazione che si intendono realizzare a Santa Barbara. Si tenga conto che la sussistenza dei requisiti previsti dal comma 1 dell’art. 186 del D.Lgs. 152/2006 per la qualificazione di tale materiale quale “terre e rocce da scavo” dovrebbe essere accertata prima della produzione delle stesse o, quantomeno, nel luogo di produzione delle stesse. Qualora venisse accertato che talune partite di materiale non risultassero idonee per il riutilizzo ai sensi dell’art. 186 del D.Lgs. 152/2006, nel caso in specie, risulterebbe come luogo di produzione il cantiere di Santa Barbara, sito che non è configurabile come deposito temporaneo del rifiuto che si originerebbe”.

Il Dirigente del servizio, dott. Patrizio Lucci, osserva inoltre che dovrebbe essere precisato a quali impianti di smaltimento saranno destinati eventuali materiali che, a seguito della caratterizzazione, non risultassero idonei per l’esecuzione dell’intervento e dovranno essere trattati come rifiuto” [nostri i grassetti].

 

Persino l’Autorità di Bacino del Fiume Arno segnala, nella nota a firma del Responsabile del Procedimento dott. Geol. Lorenzo Sulli trasmessa per conoscenza anche al Settore valutazione di Impatto Ambientale della Regione Toscana (Prot. n. 1748 del 2.5.’11), che dovrà essere rielaborato il modello geotecnico di riferimento per l’area interessata dall’ampliamento della collina schermo e dalle opere previsionali ad essa accessorie”, atteso che “l’opera in progetto risulta insistere su un’area con un modello geotecnico (ex par. 6.2.2 del dm 14.01.08) potenzialmente differente da quello definito per la porzione interessata dal primo rilevato della collina schermo” e che “dal punto di vista dell’acquisizione dei dati geotecnici, le indagini geognostiche ad oggi eseguite coprono solo marginalmente la zona destinata alle aree di caratterizzazione e gestione delle terre provenienti dal nodo AV di Firenze [nostro il grassetto].

 

Le chiediamo dunque di non sottovalutare l’appello che ancora una volta qui Le rivolgiamo affinché siano assicurare, in relazione al progetto di passante e stazione sotterranei AV di Firenze, quanto meno le condizioni minime

a)      di informazione e trasparenza a beneficio della cittadinanza, che ne risulta tuttora sprovvista;

b)      di legittimità sotto il profilo del procedimento, che ne appare per più aspetti carente;

c)      di sostenibilità sul piano della tutela dell’erario e degli interessi degli operatori economici, che non sembrano in alcun modo garantiti.

 

Siamo tuttora in attesa di un  Suo cortese riscontro alle questione, di non minore momento e legata a doppio filo al precedente punto c), che Le abbiamo sottoposto nella nostra ultima del 16 giugno scorso, laddove Le documentavamo il punto della relazione dell’Autorità per la Vigilanza sui Contratti pubblici in cui essa rileva “la violazione dei principi di economicità e di efficacia del sistema di realizzazione” dell’Alta velocità ferroviaria “per i Nodi ferroviari di Firenze e Bologna che hanno registrato rilevantissimi incrementi di costo e dei tempi di realizzazione, nonché iscrizione di riserve da parte delle imprese esecutrici, che hanno dato vita a contenziosi”.

In proposito, Le formulavamo anche alcuni quesiti, ai quali aspetteremmo appunto una Vostra cortese risposta.

 

 Ringraziando per l'attenzione porgiamo cordiali saluti.

 

Il presidente

Girolamo Dell'Olio

 

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