Associazione di volontariato Idra
iscritta al Registro Regionale del
Volontariato della Toscana per la promozione e la tutela del patrimonio
ambientale e culturale
indirizzo postale:
Via Giano della Bella, 7 - 50124 FIRENZE
Tel. e fax 055.233.76.65; e-mail idrafir@tin.it; web http://associazioni.comune.fi.it/idra/inizio.html
sede:
Via Vittorio Emanuele II, 135
- 50134 FIRENZE
totale n. 2 pagine
Firenze, 23.11.’06
Presidente della Giunta Regionale della Toscana
dott. Claudio MARTINI
claudiomartini@regione.toscana.it
antonio.cirri@regione.toscana.it
(capo di Gabinetto)
edo.bernini@regione.toscana.it (responsabile della segreteria)
fax 055.21.28.20
OGGETTO: Cantierizzazione TAV
Bologna-Firenze, Sua prossima visita alle gallerie: proposte di verifica e
richiesta di incontro.
Gentile
Presidente,
siamo stati informati
dal rappresentante della Regione Toscana nell’Osservatorio Ambientale Nazionale
sulla tratta TAV Bologna-Firenze che Ella avrebbe in animo di accordare un
colloquio - in occasione del Suo sopralluogo nelle gallerie TAV in programma il
prossimo 28 novembre a Sesto Fiorentino, a Monte Morello e in Mugello - alle
associazioni che si battono per la tutela dell’ambiente.
Non abbiamo ricevuto
alcun invito in tal senso da parte Sua. Dato che la nostra associazione è
composta di volontari che, come la maggior parte dei cittadini di questo paese,
sono tenuti al rispetto di un qualche orario di lavoro, e che pertanto sarebbe
comunque necessario concordare con Lei l’appuntamento, temiamo a questo punto
che la data dell’auspicabile incontro non potrà che essere successiva al 28
novembre. Restiamo in questo senso in fiduciosa attesa di un contatto da parte
dei Suoi Uffici.
Confidiamo, come Le
abbiamo già scritto, che la Sua visita ai “tunnel dei misteri” possa avvalersi
della presenza di una guida esperta e qualificata come il prof. Giuliano
Rodolfi, il geologo che dal giugno ’96 presiede il Comitato tecnico scientifico
dell’Osservatorio Ambientale Locale del Mugello. Riteniamo utile suggerirLe, per
l’occasione, una verifica per quanto possibile accurata anche delle condizioni
in cui versano due gallerie delle quali non si è parlato in questi ultimi mesi
e anni in termini di esplosioni inattese, di rifacimenti inopinati o di completamenti
imprevedibili (come nei casi delle gallerie Firenzuola e Vaglia). Con l’occhio
alla carta del territorio, esse meriterebbero tuttavia a nostro avviso una
ricognizione, considerato sia il contesto geologico, del tutto noto e ben
documentato, sia le condizioni informative che circondano gli esiti della
cantierizzazione TAV, non altrettanto trasparenti. Ci riferiamo alle gallerie
dette di “Morticine” e di “Borgo Rinzelli”, che giacciono su un substrato
argilloso di origine lacustre assolutamente paragonabile a quello su cui si
sono verificati i casi di cedimento del rivestimento definitivo che – dal
febbraio 2005 – stanno costringendo i costruttori a demolire e ad armare tratti
progressivamente sempre più estesi della galleria Firenzuola. Vista l’analogia
fra i substrati, siamo indotti a temere che anche a Morticine e/o a Borgo
Rinzelli possano manifestarsi sintomi di cedimento.
Agli assessori regionali
abbiamo chiesto sin dal marzo 2005, e ripetutamente sollecitato, di far verificare
la consistenza dei manufatti e l’affidabilità degli interventi su tutta la
semitratta toscana. Non abbiamo ricevuto a oggi riscontri a quelle richieste.
Dopo
averLe sottoposto in più occasioni le nostre documentate perplessità per le
palesi criticità, insufficienze e incongruenze della tratta TAV Bologna-Firenze
sia sotto l’aspetto progettuale sia sotto quello esecutivo, finanziario,
trasportistico e ambientale (27 giugno 2005, 12 luglio 2004, 23 settembre 2003,
23 gennaio 2003, 22 luglio 2002, 9 luglio 2002), ci siamo rivolti direttamente
a Lei – il 21 agosto scorso – anche sul caso specifico, quanto meno anomalo,
della “galleria ammalorata” Firenzuola. Così Le scrivevamo: “Chiediamo che, nella Sua veste di massima
autorità istituzionale locale, Ella si faccia parte attiva affinché vengano
forniti finalmente tramite Idra all’opinione pubblica i dati che riguardano la
‘galleria dei misteri’ ammalorata: le
tavole di progetto, le relazioni tecniche approvate, le varianti in corso
d’opera, le valutazioni di impatto, l’identificazione delle responsabilità, dei
costi aggiuntivi e dei soggetti che se ne fanno carico. Non accettiamo di
subire ancora oggi, a cinque mesi di distanza, l’imbarazzato, inquietante e
pressoché totale silenzio che ha fatto seguito all’esposto inviato da noi il 13
marzo scorso agli assessori regionali competenti, all’Osservatorio Ambientale
Nazionale, ai ministri del vecchio e del nuovo governo. Interpelliamo direttamente Lei, Presidente, perché assicuri trasparenza alla vicenda e
concorra a fugare tutti i dubbi che nel corso di questi mesi si sono venuti
accumulando persino sulla credibilità ingegneristica e costruttiva del progetto
TAV. Le chiediamo naturalmente di far luce anche sugli aspetti della questione
in merito ai quali l’ARPAT ha scritto di non essere competente a rispondere (ad
esempio in merito alle procedure di pubblicità, valutazione e approvazione
della cosiddetta “variante sicurezza”, richiesta da RFI probabilmente a fronte
dell’assenza di un tunnel parallelo di soccorso per 60 km di galleria) o che
l’ARPAT stessa segnala, quando ad esempio rimarca che il quadro di interventi
di demolizione/ripristino “è da definirsi allo stato attuale ancora in evoluzione, in quanto si è
in attesa della produzione da parte di CAVET di un documento di dettaglio sulla
previsione lavori da effettuare, per il quale è già stata inviata richiesta
(...) all’Osservatorio Ambientale”. Quali nuovi scenari sono riservati al Mugello,
dopo che da anni è saltato l’appuntamento con treni che qui comunque non si
fermeranno, promesso per il 2003?”.
Ebbene,
anche questa istanza è stata sin qui apparentemente ignorata. Nel frattempo il
Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro ha avuto modo di spiegare a
milioni di italiani, con una dichiarazione sulla TAV rilasciata ad Alessandro
Sortino delle Iene e andata in onda su Italia Uno lo scorso 24 ottobre, che i costi del
rifacimento della galleria in demolizione “li paga
sempre Pantalone: nessun privato ti regala 100 lire; se ti dice che ce ne mette
lui 100 è perché ne chiede 150”. Smentendo in tal modo, e clamorosamente, tutte le versioni ufficiali
al riguardo! La Regione non ha nessun commento da fare a proposito di queste
affermazioni?
Gradiremo
infine conoscere il punto di vista dell’Amministrazione Regionale sul
provvedimento di licenziamento in tronco, senza preavviso, che è stato assunto
nei confronti dell’autista pugliese Giuseppe Antonacci, che lavorava nei cantieri TAV, reo di avere
espresso ai microfoni di Italia Uno un semplice parere, per giunta
ispirato al più ovvio buon senso, su quanto sta accadendo nella galleria
Firenzuola. Ad Antonacci non è stato contestato, per quanto è dato capire, di
aver detto il falso. E’ stato contestato – e nel più grossolano dei modi,
parrebbe – di avere espresso un’opinione. Viviamo dunque in un “paese normale”?
In un “paese civile”? Si tratta di una circostanza che sembra dirla lunga
sull’effettiva tutela dei diritti dei lavoratori nel nostro paese, e sul più
generale tasso di democrazia che possiamo ragionevolmente vantare. Appaiono
difficilmente credibili, in queste condizioni, i proclami ex cathaedra che
ascoltiamo tutti i giorni contro la cultura del silenzio e dell’intimidazione. La
notizia del licenziamento di Giuseppe Antonacci, peraltro, è riportata anche
sul sito web della Regione Toscana, all’indirizzo http://primapagina.regione.toscana.it/index.php?CODICEANSA=30127.
Ci
domandiamo: la Regione si è limitata a registrare il caso o ha assunto qualche
iniziativa al riguardo? Qualcuno ha voluto verificare se corrisponda
al vero la notizia di quella telefonata con quell’obliquo messaggio aggiuntivo
che sarebbe partita da Torino, ed in caso affermativo da quale
stanza di quale ufficio?
Continuiamo,
con l’ottimismo della ragione che amiamo coltivare, a confidare in un Suo
autorevole chiarimento su tutta questa materia.
Cordialmente,
il
presidente
Girolamo
Dell’Olio