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RACCOMANDATA AR
OGGETTO: Sicurezza sulla rete ferroviaria nazionale: osservazioni e segnalazione
urgente.
Egregio Presidente del Consiglio,
all’indomani dei funerali di Stato per le vittime del
disastro ferroviario di Viareggio desideriamo farLe pervenire in via formale alcune
osservazioni sul tema della sicurezza sulla rete ferroviaria nazionale,
nuovamente dibattuto in questi giorni, e una segnalazione specifica, che
deriviamo dalla nostra esperienza più che decennale di cittadini impegnati nel
monitoraggio del trasporto su ferro.
Come la stragrande maggioranza di coloro che si sono
espressi su quello che è accaduto a Viareggio dopo episodi analoghi fortunosamente
non altrettanto distruttivi occorsi di recente per
la rottura dell'asse dei carri sulla stessa rete toscana, a San Rossore (Pisa) e a Vaiano (Prato), riteniamo
che non sia ulteriormente proponibile un rimpallo di responsabilità su altri
soggetti da parte delle Ferrovie dello Stato. È necessario infatti, come si va
sostenendo da tempo e da più parti, che le Ferrovie dello Stato, in quanto
responsabili di gran parte della rete ferroviaria italiana, esercitino un’opera
di vigilante verifica sull’affidabilità del materiale rotabile che vi circola.
In special modo – sembrerebbe cosa elementare! – sull’affidabilità del
materiale adibito ai trasporti pericolosi.
Ma vorremmo qui proporLe con ogni possibile sentimento di urgenza
un’ulteriore tematica che in questi giorni nessun esponente politico, nessun
organo di informazione di massa, sembra avere evidenziato, suscettibile di presentare
però risvolti assai drammatici in futuro.
Anche l’Alta Velocità è, in una delle sue tratte più
pubblicizzate come modello di progettazione e di realizzazione d’avanguardia, tutt’altro
che immune dal virus dell’inaffidabilità in fatto di sicurezza.
Nel caso della tratta
AV in galleria Bologna-Firenze, infatti, ci risulta essere tuttora presente una gravissima lacuna progettuale:
i Comandi provinciali dei Vigili del Fuoco dei due capoluoghi non sono stati coinvolti
né interpellati nella fase della progettazione dell’opera, come invece è previsto
dalla Legge 191/74, nonostante fosse prevista la realizzazione di ben
Illuminanti, a questo riguardo, le ammissioni dell’ing.
Alessandro Focaracci in occasione dell’inchiesta sulle Ferrovie dello Stato
trasmessa il 19 novembre 2008 da “Exit”, sull’emittente televisiva “La7”.
L’ing. Focaracci, che secondo l’intervistatrice “ha collaborato alla progettazione
e ha redatto il piano sicurezza”, dichiara testualmente, in merito alle
soluzioni adottate in caso di deragliamento o collisione in galleria: “E’
previsto che l’esodo deve avvenire.... è un autosoccorso... cioè i passeggeri
devono poter scendere e raggiungere i punti di uscita autonomamente”!
Il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Firenze, del
resto, in un Parere emesso il 23.7.’98 scrive, a proposito della configurazione
dell'opera in costruzione, che "si
nutrono seri dubbi sulla rapidità ed efficacia dei mezzi di soccorso".
Nel tunnel fra Firenze e Bologna, infatti, è stata adottata la tipologia
costruttiva denominata "galleria
monotubo a doppio binario" priva di tunnel di servizio, con finestre
intermedie poste a distanza reciproca di 6-7 km. "Nel caso di gallerie
con finestre intermedie - si
legge nel Parere del Comando fiorentino - non
è possibile avvicinare i mezzi di soccorso, inviati in appoggio al mezzo
intermodale, in zone prossime all'incidente. Tali mezzi infatti
potranno raggiungere il punto di innesto delle finestre con la galleria di
linea, ad una distanza dal luogo dell'incidente, nella peggiore delle ipotesi,
di circa 3,5 km".
Dopo l’incidente ferroviario del 6 giugno scorso a Vaiano, nella
galleria di Val di Sambro fra Firenze e Bologna, abbiamo letto che, secondo FS,
“la situazione è destinata a mutare
radicalmente a dicembre con l’attivazione dei due nuovi binari della linea ad
Alta velocità”. Noi temiamo invece che sotto il profilo della sicurezza e
della prevenzione possa rivelarsi drammaticamente vero il contrario! Il futuro
viaggio sotterraneo fra Firenze e Bologna a
In più occasioni anche il prof. Aurelio Misiti, per otto
anni presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e già presidente
della Commissione di collaudo della tratta TAV Firenze-Bologna, ha dichiarato pubblicamente
che non avrebbe assicurato il nulla osta all’agibilità dell’opera in assenza
della galleria parallela di soccorso. Galleria che a tutt’oggi non esiste, e
nemmeno si prevede di realizzare.
Le prospettive future per la sicurezza ferroviaria in Italia appaiono dunque tutt’altro che
rassicuranti.
Ci sembra pertanto inderogabile e urgente, Signor
Presidente, che vengano assunti provvedimenti adeguati, atti a colmare i vuoti
di responsabilità che abbiamo ritenuto doveroso segnalarLe.
Abbiamo appena pianto i caduti di Viareggio. Abbiamo appena
iniziato a valutare gli ingenti danni economici che sono derivati, nell’ordine
di decine di milioni di euro, da quella che allo stesso premier è apparsa
essere – secondo quanto riporta la stampa - una falla non tollerabile nelle
regole che disciplinano la movimentazione dei vagoni cisterna. Non vorremmo dover piangere, a causa di carenze
nella sicurezza palesi e conclamate come quelle descritte per la tratta
appenninica TAV, un numero di vittime assai superiore, e conseguenze erariali
ancor più devastanti, qualora dovesse verificarsi – nelle condizioni in cui le
FS annunciano di voler inaugurare il prossimo dicembre l’esercizio della tratta
scavata sotto l’Appennino tosco-emiliano – un qualsiasi incidente dovuto a deragliamento,
collisione o attentato. Insistere nella rimozione istituzionale di un tale
rischio di strage annunciata, che abbiamo più volte segnalato in passato alle
autorità competenti, ci sembrerebbe inaccettabile.
Siamo a Sua disposizione per ogni necessaria documentazione
o approfondimento.
Il presidente
Girolamo Dell’Olio