Associazione di volontariato Idra

iscritta al Registro Regionale del Volontariato della Toscana per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e culturale

Via Giano della Bella, 7  -  50124 FIRENZE;  e-mail  idrafir@tin.it; web  http://associazioni.comune.fi.it/idra/inizio.html

Tel. e fax  055.233.76.65;  Tel.  055.48.03.22, 320.16.18.105

 

Firenze, 3.3.'12

 

Al Presidente del Consiglio

Prof. Senatore Mario Monti

centromessaggi@palazzochigi.it; redazione.web@governo.it; centromessaggi@governo.it

fax 06.67.79.35.43

 

 

OGGETTO: Progetto TAV-TAC Torino-Lione e progettazione TAV-TAC in tutta Italia.

 

 

Signor Presidente,

 

sono un anonimo insegnante, che presta servizio da quasi trent’anni nell’ISIS “Leonardo da Vinci” di Via del Terzolle a Firenze.

Ho ascoltato con attenzione le dichiarazioni da Lei rilasciate ieri sera, al termine del vertice a Palazzo Chigi sul tema di grande attualità del progetto TAV-TAC Torino-Lione, che viene contestato unitariamente in Piemonte, da sempre, dalla stragrande maggioranza della popolazione, delle forze sociali, degli esponenti culturali e delle istituzioni locali presenti nei territori che verrebbero coinvolti dalla cantierizzazione.

“Abbiamo voluto condurre questo riesame con spirito aperto, senza sentirci legati da impegni già presi dai governi precedenti”, Ella ha assicurato. Un approccio dunque esplicitamente laico, che in tantissimi - sono certo - abbiamo apprezzato.

Come portavoce di una piccola associazione di volontariato toscana, Idra, seguo la materia TAV da quasi vent’anni (la Toscana ha già ‘dato’ assai, per la TAV, in termini di erosione ambientale, erariale e sociale), e ho avuto occasione di scriverLe due volte negli ultimi mesi, unitamente al Presidente della Comunità Montana Valle Susa e Val Sangone, Sandro Plano. Sono rimasto stupito, quindi, del contenuto rassicurante delle Sue affermazioni circa le conseguenze che la realizzazione della tratta TAV-TAC Torino-Lione determinerebbe – anche in proiezione europea - sul piano dell’efficienza dei trasporti, del buon governo della spesa pubblica, della ricaduta occupazionale, della protezione del territorio, della coesione sociale. Non comprendo come il Governo tecnico da Lei diretto possa aver deciso di ”confermare con piena convinzione il proprio impegno per la realizzazione tempestiva dell’opera”. Da una quantità di segnali che ciascuno può cogliere oggi in Italia, ricavo l’impressione che si aggiri per il Paese un dubbio atroce: quello che il dossier che Ella asserisce di avere analizzato, discusso e validato nel corso delle poche ore del vertice di ieri assieme ad altri qualificati membri del Consiglio dei Ministri possa risultare - sulla scorta di un efficace vaglio tecnico - superficiale, incompleto e sostanzialmente fuorviante. Non sarebbe del resto la prima volta che i poteri pubblici dispongono in Italia di dati e cifre non rispondenti alla realtà delle circostanze: ad attestarlo non è soltanto la lunga esperienza diretta che abbiamo accumulato in materia, ma anche - parrebbe - il giudizio promosso dal Procuratore regionale della Toscana della Corte dei conti in relazione al paventato danno erariale derivato dalla cantierizzazione della tratta TAV Bologna-Firenze. Alle stesse conclusioni sembrano pervenire del resto le istruttorie e le relazioni dell’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici di Lavori, Servizi e Forniture sull’intero sistema TAV.

La prego quindi di aiutare tutti noi a fugare quanto prima questo dubbio. “Presenteremo presto tutti gli elementi e gli studi che ci hanno condotto a decidere oggi la posizione del governo”, Ella promette. Non vorremmo che quel presto arrivasse però tardi, tenuto conto sia della percezione - apparentemente chiara, consapevole e ben documentata - che le comunità coinvolte mostrano di avere dei termini del problema, sia della reazione – non certo positiva sul piano della coesione sociale – che potrebbe derivare da un ennesimo tentativo di prova di forza del Governo.

Mi metto a questo scopo a Sua disposizione per contribuire a sgombrare il campo da dubbi e illazioni che non gioverebbero, temo, al successo delle scelte del Governo. Le propongo pertanto una interrogazione pubblica (sui media che Ella vorrà scegliere: radio, TV, carta stampata o web), in occasione della quale Ella possa rispondere da subito, in modo esauriente e accessibile ai più, con la competenza che garantisce il Suo prestigioso curriculum, ad alcune domande cruciali su taluni dei nodi critici più importanti dell’impalcatura finanziaria, dell’impostazione progettuale, della valutazione trasportistica e ambientale, dell’accettabilità sociale del progetto TAV-TAC Torino-Lione e dell’intero sistema TAV-TAC in Italia, che anche a Firenze sembra promettere, col doppio bypass contro-falda sotterraneo, benefìci discutibili e temutissimi costi.

 

Con ossequi,

Girolamo Dell’Olio

 

 

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