Associazione
di volontariato Idra
iscritta al Registro Regionale del
Volontariato della Toscana
per la promozione e la tutela del
patrimonio ambientale e culturale
Via Giano della Bella, 7 -
50124 FIRENZE; Tel. e fax 055.233.76.65, Tel. 055.48.03.22, Tel.
320.161.81.05
e-mail idrafir@tin.it;
web http://associazioni.comune.fi.it/idra/inizio.html
Firenze, 10.6.’11
Al Ministro dell’Interno
dott. Roberto MARONI
caposegreteria.ministro@interno.it,
info@interno.it,
fax
06.46.54.98.32
OGGETTO: Scenari di cantierizzazione
forzata del progetto di tratta TAV-TAC Torino-Lione in Val di Susa.
Signor
Ministro,
l’Associazione di volontariato Idra è impegnata da alcuni lustri, in Toscana, nel monitoraggio e
nella valutazione dei progetti di potenziamento del trasporto ferroviario, per
i quali propone soluzioni praticabili e di gran lunga più razionali ed
economiche rispetto al modello - anche e soprattutto finanziario - patrocinato
da TAV SpA e da FS SpA in Italia.
Ciò fin dal suo esordio, da quando cioè la grande opera ha
coinvolto pesantemente anche la nostra Regione (producendo gravissime
conseguenze ambientali per le quali siamo parte civile nel processo penale
presso il Tribunale di Firenze a carico del consorzio costruttore CAVET),
arrestandosi dal ’99 – e ci auguriamo per sempre - alle porte della città di
Firenze.
Ci rivolgiamo in questa circostanza a Lei, signor
Ministro, in relazione alle vicende relative al progetto AV/AC per la tratta
Torino-Lione, nel quale è chiamata in causa la Valle di Susa: siamo informati
infatti sulle caratteristiche dei lavori che si vorrebbero intraprendere.
Abbiamo preso atto, signor Ministro, delle Sue
dichiarazioni circa il fatto che lo Stato sarebbe intenzionato ad esercitare la
forza, quanto prima, contro le numerose comunità valsusine che
da parecchi lustri anch’esse – ricordiamo una comune audizione unitamente
agli Amministratori locali della Val di Susa presso l’Ottava Commissione del
Senato a dicembre 1994 - si oppongono al progetto. Quelle popolazioni, quei
Sindaci, quelle Comunità montane, la cui sensibilità democratica, cultura
politica e competenza abbiamo imparato a conoscere nelle numerose circostanze
in cui siamo stati invitati a documentare in Piemonte il disastro ambientale ed
erariale della cantierizzazione del Mugello e di Monte Morello, padroneggiano
con ammirevole sicurezza argomenti sia squisitamente tecnici sia di elementare
buon senso amministrativo. Ad oggi tuttavia, come è accaduto in Toscana e
accade a Firenze - nessuno dei promotori dell’opera si è premurato di
confutarli nel merito, optando per la propaganda piuttosto che per il
confronto.
Le scriviamo perché riteniamo che, in considerazione
della collegialità che informa le decisioni di ogni Governo, sia utile e
auspicabile che anche il Ministro dell’Interno possa disporre di ogni elemento
di informazione, al di là e a sostegno del buon esercizio delle proprie
prerogative istituzionali, circa le ragioni di carattere trasportistico che
hanno, da sempre, sconsigliato l’intrapresa della TAV Torino-Lione, anche in
relazione alla tutela dell’interesse pubblico nazionale sotto il profilo
erariale. Tutti i progetti TAV sono infatti a totale carico delle casse
pubbliche – italiane o europee – e recano il contrassegno non onorevole di
incrementi di spesa esponenziali in corso d’opera (o addirittura ancor prima
che l’opera venga avviata!), in virtù di un’architettura contrattuale messa più
volte all’indice dall’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici e dalla
Corte dei conti.
Le trasmettiamo in allegato al riguardo, signor
Ministro, un pur sintetica documentazione fra quella, peraltro abbondante,
nella nostra disponibilità circa il progetto di tratta AV/AC Torino-Lione.
Esaminando cifre e dati a disposizione della pubblica
opinione, reperibili anche in rete, non è difficoltoso concludere come la
realizzazione della TAV Torino-Lione, opera costosissima e trasportisticamente
di indimostrata utilità, il cui onere è a totale carico del contribuente,
appaia legata a interessi particulari
inclini a ricorrere a ogni mezzo pur di trarne vantaggio.
La realtà è sotto gli occhi di tutti. Si rivelano
inattendibili e insostenibili infatti anche le millantate ragioni di sostegno
all’occupazione. Per giunta, si vorrebbe promuovere il progetto Proprio mentre
lo Stato, con 1.900 mld di euro di debito pubblico, è praticamente sull’orlo
della bancarotta. Questa nuova TAV potrebbe rappresentare, in realtà, il
colpo di grazia per l’erario.
Signor Ministro, abbiamo appreso che, anche in questa
circostanza come in passato, mani ignote – non individuate dai servizi di
polizia - alimentano puntualmente una strategia della tensione atta a
propiziare un clima di scontro fisico tra lo Stato e i cittadini. Una strategia
che mira con ogni evidenza a distorcere i termini del dibattito democratico, e
rischia di raggiungere il proprio obiettivo nel caso in cui le autorità
istituzionali non proteggano adeguatamente il diritto delle popolazioni a
manifestare il proprio dissenso e a tutelare fattivamente il territorio da
investimenti improvvidi, facendosi carico al tempo stesso della salvaguardia
lungimirante dell’interesse pubblico nazionale.
A noi sembra che, con l’iniziativa di una prova di
forza, il Ministero da Lei presieduto rischierebbe di assumere una
responsabilità grave, che molti nel nostro Paese potrebbero interpretare –
anche e soprattutto alla luce dei fatti che emergono dalle inchieste
giudiziarie sul sistema TAV – come un’azione di sostegno a oligarchie
antipopolari che operano contro il bene comune del Piemonte, del Nord e
dell'intera comunità nazionale. Ne risulterebbe svilito il ruolo stesso degli
organi dello Stato, che rischierebbero di apparire al servizio di un modello
ingannevole di progresso e di sviluppo, che in realtà penalizza
severamente l’intera nazione.
Ci permettiamo di porre alla Sua attenzione tale
responsabilità attraverso questo nostro pressante appello. Auspichiamo al tempo
stesso la pronta individuazione degli ignoti provocatori, qualunque sia la loro
provenienza, perché sia fatta chiarezza sulla natura e gli obiettivi di così
insane iniziative.
Con ossequi, restando a Sua disposizione,
il presidente, Girolamo Dell’Olio
il vicepresidente, Pier Luigi Tossani
In allegato e-mail:
·
A.
Allasio, TAV, TAC, forse non tutti sanno
che...., 6.’06;
·
A.
Boitani, M. Ponti, F. Ramella, TAV, le
ragioni liberali del no, 16.4.'07;
·
M. Ponti, La leggenda del Corridoio Lisbona-Kiev,
26.3.'03.