Associazione di volontariato Idra

iscritta al Registro Regionale del Volontariato della Toscana

per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e culturale

Via Vittorio Emanuele II 135, 50134 FIRENZE; Tel. e fax 055.233.76.65; e-mail idrafir@tin.it

web http://associazioni.comune.firenze.it/idra/inizio.html; www.idra.dadacasa.supereva.it

 

n. 2 pagine (inclusa la presente) + n. 4 allegati (n. 13 pagine e n. 1 CD rom)

 

 

Firenze, 26.9.’05

 

 

Al Presidente e ai Componenti della Commissione Consiliare N. 3

Territorio, urbanistica, infrastrutture e patrimonio

 

All’Assessore alla Partecipazione democratica

 

Al Presidente e ai Componenti del Consiglio Comunale

 

Ai partecipanti al Forum per il Piano Strutturale

 

 

COMUNE DI FIRENZE

 

 

OGGETTO: Trasmissione ai sensi della L. 241/90 di ulteriori contributi al Forum nell’ambito del procedimento attivato per l’approvazione del Piano strutturale del Comune di Firenze.

 

 

 

Gentile Assessore, gentili Presidenti e Consiglieri,

 

 

a integrazione dei contenuti degli interventi pubblici svolti dalla nostra Associazione ai sensi della L. 241/90, nell’ambito del procedimento di cui all’oggetto, in occasione di ciascuno dei seguenti appuntamenti del Forum per il Piano Strutturale del Comune di Firenze:

 

·         Incontro informativo per il Quartiere 5, presso la Casa del popolo Il Progresso, Via Vittorio Emanuele 135, in data 10.3.’05;

·         Incontro UTOE 4-5 Il Lippi/BarsantiNovoli, presso la Scuola Colombo, Via Corelli 11,  in data 31.3.’05;

·         Forum di Quartiere del Quartiere 5, presso la Casa della Cultura, Viale Guidoni 1, in data 19.5.’05;

·         Forum cittadino, Il quadro generale della mobilità e muoversi da e verso Firenze. Presso Circolo Vie Nuove Viale Giannotti, 13, in data 7.7.’05;

·         Forum cittadino, ­Pianificare Firenze: quali modelli partecipativi per costruire il Regolamento Urbanistico e monitorare l’attuazione del Piano Strutturale, presso teatrino di Montedomini, Via Malcontenti 6, in data 12.7.’05;

·         Forum cittadino, I soggetti della partecipazione: istituzioni, associazionismo, parti sociali, cittadinanza attiva, presso teatrino di Montedomini, Via Malcontenti 6, in data 19.7.’05;

·         ­Forum cittadino, Strumenti partecipativi per Firenze: quali ambiti di intervento del governo del territorio, presso teatrino di Montedomini, Via Malcontenti 6, in data 26.7.’05 (appuntamento declassato a informale per il numero eccessivamente esiguo di partecipanti);

·         ­Forum cittadino, GOVERNO DEL TERRITORIO E PARTECIPAZIONE, Strumenti partecipativi per Firenze: quali ambiti di intervento del governo del territorio, presso teatrino di Montedomini, Via Malcontenti 6, in data 8.9.’05;

·         ­Forum cittadino, SVILUPPO DELLA CITTA’ CONSOLIDATA, La questione dell’abitare: bisogni, politiche ed interventi, presso la sede del Quartiere 4, Villa Vogel, Via delle Torri 23, in data 13.9.’05;

·         Forum cittadino, SISTEMA AMBIENTALE E ECO-COMPATIBILITÀ, Il verde nella dimensione urbana: tipologie di spazi, forme di fruizione, qualità progettuale, presso SMS Rifredi, Via V. Emanuele 303, in data 15.9.’05;

·         ­Forum cittadino, SVILUPPO DELLA CITTA’ CONSOLIDATA, La riorganizzazione delle grandi funzioni urbane di area cittadina e metropolitana, presso la sede del Quartiere 4, Villa Vogel, Via delle Torri 23, in data 20.9.’05;

·         Forum cittadino, SISTEMA AMBIENTALE E ECO-COMPATIBILITÀ, Dall’Arno e al sistema ambientale metropolitano, presso SMS Rifredi, Via V. Emanuele 303, in data 22.9.’05;

 

a integrazione delle ulteriori osservazioni trasmesse in forma scritta dalla nostra Associazione nell’ambito del medesimo procedimento in data 25.5.’05 e 19.7.’05;

 

a integrazione delle osservazioni degli organi tecnici della Regione Toscana e della Provincia di Firenze, trasmesse in data 13.9.’05 dalla nostra Associazione a titolo di contributo alla documentazione inerente l’iter del Forum per il Piano Strutturale del Comune di Firenze e nell’ambito del procedimento attivato in merito;

 

a integrazione del materiale fotografico (111 scatti) proiettato e commentato in occasione dell’intervento svolto al citato Forum cittadino lo scorso 15.9.’05 (ringraziamo al riguardo l’Amministrazione Comunale che ha cortesemente corrisposto alla richiesta di assicurare la dotazione video necessaria alla proiezione), depositato nelle mani del consigliere Antongiulio Barbaro, membro della Commissione Consiliare N. 3;

 

 

tutto ciò premesso

 

 

trasmettiamo con la presente, nell’ambito del medesimo procedimento:

 

·         una memoria sintetica scritta (Allegato 1, n. 4 pagine) relativa ai contenuti del materiale fotografico citato, qui prodotto in CD rom contenente i files in formato jpg opportunamente riordinati in sequenza (Allegato 2, n. 112 foto, a beneficio della Commissione Consiliare N. 3) e in copia cartacea (Allegato 3, n. 4 pagine);

·         un nuovo contributo di osservazioni e proposte alla luce degli esiti degli appuntamenti fin qui realizzati del Forum cittadino che l’Associazione ha avuto modo di seguire (Allegato 4, n. 5 pagine).

 

Chiediamo che anche i contributi allegati alla presente siano inseriti nel procedimento del Forum per il Piano Strutturale del Comune di Firenze, e siano messi a disposizione dei cittadini, dei comitati, delle associazioni e degli altri soggetti della società civile che intervengono al Forum.

Chiediamo inoltre che, all’indomani dell’ultimo appuntamento tematico del Forum cittadino, con ogni possibile sollecitudine possa esserci fornita copia degli elenchi firmati al termine delle sedute del medesimo Forum cittadino e – se possibile - copia degli elenchi dei nominativi degli intervenuti a ciascuna delle sedute stesse.

 

Cordiali saluti,

 

il presidente

Girolamo Dell’Olio

 

 

ALLEGATO 1

 

Associazione di volontariato Idra

iscritta al Registro Regionale del Volontariato della Toscana

per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e culturale

Via Vittorio Emanuele II 135, 50134 FIRENZE; Tel. e fax 055.233.76.65; e-mail idrafir@tin.it

web http://www.idraonlus.it/vecchiosito/inizio.html; www.idra.dadacasa.supereva.it

 

 

 

Firenze, 26.9.’05

 

 

Al Presidente e ai Componenti della Commissione Consiliare N. 3

Territorio, urbanistica, infrastrutture e patrimonio 

 

All’Assessore alla Partecipazione democratica

 

Al Presidente e ai Componenti del Consiglio Comunale

 

Ai partecipanti al Forum per il Piano Strutturale

 

 

COMUNE DI FIRENZE

 

 

 

 

Memoria

 

allegata al contributo fotografico

presentato all’appuntamento del Forum cittadino

“SISTEMA AMBIENTALE E ECO-COMPATIBILITÀ

Il verde nella dimensione urbana: tipologie di spazi, forme di fruizione, qualità progettuale”

 

SMS Rifredi, Via V. Emanuele 303

 

15.9.’05

 

 

 

Il materiale fotografico presentato consta di 111 scatti realizzati - il giorno stesso dell’appuntamento del Forum cittadino dedicato al tema “Il verde nella dimensione urbana: tipologie di spazi, forme di fruizione, qualità progettuale” (15.9.’05) - lungo un breve itinerario nell’area urbana a ridosso del torrente Terzolle, fra la passerella pedonale prospiciente l’ITI-IPIA Leonardo da Vinci e il ponte di S. Donato alla confluenza Mugnone-Terzolle.

 

 

L’area campione esaminata evidenzia in maniera emblematica contraddizioni e insufficienze gravi dell’azione amministrativa, tanto più preoccupanti in quanto legate – alcune di esse – alle cantierizzazioni per le grandi infrastrutture, quelle che il Piano Strutturale proposto blinda nella categoria delle “invarianti di programma”. Non può che suscitare apprensione la consapevolezza che il minimo di capacità di controllo dell’Amministrazione comunale, al punto da apparire vera e propria subalternità ai poteri economici privati dispiegati nelle relative cantierizzazioni, appare esercitarsi proprio là dove sono in fase di avviamento gli interventi più pesanti e di più lunga durata: in primis, quelli legati al ciclopico progetto TAV-RFI-Italferr di sottoattraversamento della linea ferroviaria dell’Alta Velocità.

Idra ha ritenuto utile presentare al Forum questa documentazione a sostegno di anche una precisa quanto elementare tesi progettuale, che viene sottoposta qui alla Commissione Urbanistica e alla Giunta comunale di Firenze: quella per cui risulta essere urgente e necessario - prima di ogni altro intervento - che il verde nella dimensione urbana fiorentina venga conservato, tutelato, curato, manutenuto, reso sicuro, accessibile e godibile, e non viceversa esposto – come risulta dagli scatti eseguiti – a riduzione, degrado, abbandono, incuria, inquinamento, con cittadini costretti a vivere condizioni di rischio materiale e sociale sia nell’accesso sia nella fruizione. A questo scopo conviene garantire innanzi tutto le risorse umane e economiche che tale scelta strategica comporta.

 

 

Le foto 1-22 descrivono lo stato attuale di degrado del giardino che si affaccia su Via Mariti al di là della passerella pedonale sul torrente Terzolle, che collega l’area dell’ITI-IPIA Leonardo da Vinci e di Via del Terzolle con Piazza Dalmazia e l’area del cinema Manzoni e dell’ex Panificio militare.

 

Questo giardino è diventato da quasi un anno, in parte, un cantiere recintato (risalgono al 17.11.’04 le prime foto del dossier presentato alla stampa il 2.4.’05, col quale gli studenti dell’ITI-IPIA Leonardo da Vinci ne hanno monitorato la cantierizzazione); il resto si è progressivamente trasformato in un ambiente trascurato e abusato. Altre foto, scattate nelle mesi e nelle settimane scorse, documenterebbero ancor meglio come il giardino sia stato e sia tuttora oggetto di usi impropri, trasformandosi – come tanti luoghi della città progressivamente abbandonati, persino in zone centralissime come il Viale Belfiore - in enclave sempre più degradata.

Per diversi mesi tre dei quattro passaggi pedonali che permettevano l’accesso al vialetto lungo Via Mariti sono stati chiusi, e questo ha costretto la cittadinanza a un lungo periplo del cantiere insediato nel giardino per poter raggiungere Piazza Dalmazia. Un disagio particolarmente serio per gli studenti dell’ITI-IPIA Leonardo da Vinci, molti dei quali utilizzano mezzi pubblici che da quella piazza transitano. Solo dopo la consegna di centinaia di firme in calce a due petizioni popolari, la prima per iniziativa dei cittadini residenti e degli esercenti, la seconda per iniziativa degli studenti e del personale dell’Istituto, è stato riaperto il passaggio attraverso un cantiere rimasto inspiegabilmente chiuso, 24 ore su 24, nonostante che i transiti di camion fossero comunque assi infrequenti.

 

Ancora oggi si possono apprezzare, fuori dell’area di cantiere, e dunque là dove i cittadini sono invitati da una segnaletica ormai anacronistica a fruire correttamente del verde (foto 11, 12):

·         inestetiche barriere di cantiere, a dir poco “artigianali” (foto 4, 13, 16);

·         sporcizia (foto 7);

·         grossi rami tagliati abbandonati (foto 8),

·         erba ormai alta (foto 9);

·         giochi per bambini immediatamente a ridosso delle piste di transito dei mezzi di cantiere (foto 10);

·         transenne divelte dai tempi in cui il cantiere è stato installato per permettere il passaggio dei camion e da allora abbandonate nel giardino (foto 21, 22).

·         Lo stesso accesso pedonale al giardino risulta in condizioni di evidente degrado (foto 17, 18, 20), con riflessi anche sulla viabilità (foto 19).

Quanto al torrente Terzolle, che scorre sotto la passerella di accesso al giardino (foto 1), sono in corso da mesi lavori di pesante risistemazione, con un rilevante impatto acustico derivante dal lavoro delle macchine operatrici e un impatto biologico sulla fauna, documentato dalla scomparsa delle sponde e dalla persistente fangosità dell’acqua (foto 2, 3 e a seguire).

A oggi, la risistemazione del torrente - che si spinge poco più a valle della passerella pedonale – presenta come risultato la trasformazione di un corso d’acqua già contornato da rive erbose in un canalone con sezione rettangolare, dal fondo uniformemente piatto, e sponde a piombo sull’alveo (foto 2, 3).

 

 

Le foto 23-58 documentano, poco più a valle, e cioè in fondo a via G. B. Mariti, il caso emblematico del cosiddetto “giardino ex Tamoil”, trasformato per mezzo di una vera e propria alchimia istituzionale da “verde pubblico” - ufficialmente rinconquistato dai cittadini e dagli studenti dopo una lunghissima battaglia civile - in un singolare mix di asfalto, cemento e verde di contorno, degradato e apparentemente alquanto pericoloso.

 

Anche in questo caso sono stati attivi gli studenti dell’ITI-IPIA Leonardo da Vinci, che già nell’anno scolastico ’88-’89 avevano progettato nell’area in questione, insieme all’Istituto Professionale Elsa Morante, con i fondi del Comune di Firenze e l’assistenza tecnica della Ludoteca Centrale, un giardino partecipato, economico ed ecologico, da costruire con la collaborazione delle scuole e da far manutenere alla cittadinanza, in alternativa alla stazione carburanti programmata negli anni ’80 dall’Amministrazione comunale.

Gli studenti dell’ITI-IPIA Leonardo da Vinci hanno continuato a promuovere per anni l’uso a verde pubblico di quell’area, estendendo agli argini fra il ponte di S. Donato e il ponte di Mezzo le iniziative di progettazione partecipata e di adozione attiva del torrente, e ottenendo la collaborazione della Scuola Elementare Goffredo Mameli e dell’Istituto d’Arte di Porta Romana, di un corso della Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze (prof. Giorgio Pizziolo), e di numerose espressioni della società civile (Coordinamento dei produttori biologici, Centro Naturalistico del Quartiere 6, Arciragazzi, Associazione di volontariato VAB, Laboratorio MEAC, AGESCI, Casa della Cultura), attraverso feste, piantumazioni, murales, mostre e attività ludiche. Più petizioni popolari, con migliaia di firme, sono state depositate a Palazzo Vecchio. E in data 4.12.’93 hanno presentato un’Osservazione al Piano Regolatore del Comune di Firenze (classificata col 596), nella quale si formalizzavano – sulla base di argomentazioni di carattere sociale, naturalistico e urbanistico - le richieste ripetutamente espresse di annullamento della previsione di installazione di stazione di servizio carburanti, e di ripristino della destinazione a verde pubblico dell’intera area. Il parere definitivo espresso dal Consiglio Regionale della Toscana ha portato all’accoglimento dell’Osservazione 596, e dunque al ripristino della destinazione dell’area in questione a verde pubblico.

 

Oggigiorno il giardino presenta, al di là dello snaturamento di fondo derivante dall’autorizzazione a costruire un parcheggio e una struttura fissa ad uso commerciale all’interno di un fazzoletto di verde pubblico già assai risicato, almeno cinque ulteriori elementi di criticità.

1.      E’ alla portata di chiunque constatare la pericolosità legata alla presenza di due sponde rispettivamente una a picco sul torrente Terzolle (foto 47, 49-51) al di là di un muretto assai basso (foto 45, 46, 48), l’altra con pendenza assai ripida sul fognone immissario del torrente Mugnone e sul Mugnone stesso (foto 52-56), senza alcun tipo di protezione efficace o cartellonistica adeguata. Per un lungo periodo le recinzioni del giardino sono state delle mere recinzioni di cantiere, facilmente amovibili e persino asportabili. A giugno 2004 abbiamo letto il responsabile della Direzione urbanistica ammettere: “La parte lungo il fiume del giardino non è ancora in condizioni di sicurezza” (Metropoli, 11.6.’04), e qualche settimana dichiarare al riguardo: “Ogni opera pubblica deve essere collaudata prima di poter essere consegnata ai cittadini, e il collaudatore deve essere nominato dal Comune, cosa che credo verrà fatta a breve” (Metropoli, 21.5.’04). Siamo all’autunno del 2005, e le condizioni di rischio non appaiono essere cambiate. Il giardino risulta peraltro aperto anche nottetempo, con frequentazioni particolari (foto 39-41). Anche dopo le una di notte, la stessa sera dell’incontro pubblico al quale sono state presentate le foto, il cancello risultava aperto (viene forse mai chiuso?) (foto 112, aggiuntiva, allegata alla presente memoria).

2.      Nel bel mezzo del giardino campeggia, senza alcun tipo di protezione o di recinzione dissuasiva, un traliccio ENEL dell’alta tensione (foto 57, 58).

3.      Non appaiono da sottovalutare i rischi idraulici, dato che l'area a verde pubblico - sita in naturale zona di espansione del torrente Terzolle e in fregio a sponde classificate dall'Autorità di bacino del fiume Arno con l'indice "R.I.4 - Aree a rischio idraulico molto elevato" - risulta ridotta rispetto alle previsioni del Piano regolatore, a vantaggio di opere di impermeabilizzazione e di cementificazione (per la costruzione su di essa della consistente struttura fissa murata denominata "chiosco-bar”, e di un ampio piazzale asfaltato) che appaiono accrescerne, piuttosto che ridurne, la vulnerabilità idraulica. L’accesso all’area da parte dei mezzi di intervento della Protezione civile non appare essere peraltro sufficientemente garantito, come dimostra la propensione a utilizzare a parcheggio tutti gli spazi (foto 23-28).

4.      I lavori in corso per la risistemazione del chiosco commerciale, rimasto incompiuto e per parecchi mesi in vendita, comportano una modalità di cantierizzazione che queste immagini documentano senza alcun bisogno di commento (foto 29-38).

5.      Abbandono chiama degrado che incentiva abbandono e produce nuovo degrado: già all’ingresso il “giardino ex Tamoil” non si presenta invitante (foto 42-44).

 

 

Anche sotto il vicino ponte di San Donato la fangosità del torrente Terzolle per effetto della pesante cantierizzazione a monte è del tutto evidente (foto 59-61), in netto contrasto con la trasparenza dell’attiguo Mugnone (62-63), che sotto il ponte confluisce nel primo.

 

 

Le foto 64-73 documentano come, qualche decina di metri ancora più a valle, la pedonalità risulti sacrificata alle esigenze del traffico motorizzato, rendendo - per un altro verso ancora - rischiosa la frequentazione dello scarso verde pubblico esistente (in questo caso, il giardino di Via Forlanini, destinato a essere sostituito – nel piano di Novoli - occupato da un ennesimo palazzo), quando vi si debba accedere attraversando delle banali strisce pedonali. Non è certo l’unico caso a Firenze, infatti di attraversamenti pedonali realizzati subito dietro una curva, senza impianto semaforico di protezione. Con l’aggravante, qui, di una posizione ancora più infelice, dato che il traffico motorizzato proveniente dal ponte di San Donato e diretto su Via Forlanini (su cui oggi si affacciano anche gli ingressi del nuovo polo universitario) acquista velocità per effetto della pendenza verso il basso e per l’assenza di indicazioni di stop, che riguardano invece quanti hanno da inserirsi nella rotonda per proseguire su Via di Novoli.

 

 

Risalendo il torrente Terzolle lungo l’argine opposto al “giardino ex Tamoil”, accanto al giardino della scuola elementare Goffredo Mameli, si raggiunge il ponte di Mezzo (foto 74), dove è possibile apprezzare non solo la già citata torbidità del torrente (foto 75, 76) ma anche fenomeni aggiuntivi di degrado (foto 77-80) legati a un’ennesima cantierizzazione forse non abbastanza sorvegliata.

A questo punto chi debba attraversare la strada per tornare, ad esempio, sul lato torrente di via del Terzolle in direzione dell’ITI-IPIA Leonardo da Vinci si trova costretto a compiere un ampio e laborioso giro (foto 81-108) che comporta ben cinque attraversamenti pedonali, uno solo dei quali – su Via Carlo del Prete - assistito da impianto semaforico (foto 88) ma con segnaletica orizzontale solo in parte visibile (foto 89-91). Le strisce di attraversamento di Via del Terzolle sono addirittura invisibili (foto 99-103), benché si tratti di un passaggio delicato (foto 104-105), in quanto vi transitano buona parte del personale e degli studenti motorizzati diretti all’ITI-IPIA Leonardo da Vinci e – non è infrequente – anche motorini in senso vietato.

Esempi di incuria e trascuratezza sono rilevabili anche nel breve tratto che ci separa dal punto di partenza della passeggiata fotografica proposta: al posto dell’edicola spostata in Via B. Dei dalla spalletta  del Terzolle a lato del ponte di Mezzo resta una cicatrice palesemente inestetica  (foto 108), mentre lungo Via del Terzolle si apprezzano “transenne inginocchiate” (foto 109) a riparo delle macchine operatrici che intervengono nel letto del torrente e cassonetti dei rifiuti sporgenti nella strada, all’esterno degli spazi loro riservati (foto 110).

Non è qui documentato – ma è agevole constatare il disagio che ancora una volta ne deriva alla pedonalità (in particolare ai genitori con carrozzine, agli anziani, ai diversamente abili) – l’affollamento di mezzi motorizzati parcheggiati in maniera più o meno selvaggia che talora si rileva davanti agli accessi alla passerella pedonale sul Terzolle (foto 111), grazie anche alla totale assenza di una segnaletica che fornisca opportune istruzioni, e nonostante che lì di fronte, a una decina di metri, vi sia l’uscita principale della scuola superiore più grande della Toscana.

 

 

ALLEGATO 2

 

 

CD rom contenente i files in formato jpg di n. 112 foto, a beneficio della Commissione Consiliare N. 3.

 

 

ALLEGATO 3

 

 

N. 112 foto, in copia cartacea.

 

 

ALLEGATO 4

 

Associazione di volontariato Idra

iscritta al Registro Regionale del Volontariato della Toscana

per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e culturale

Via Vittorio Emanuele II 135, 50134 FIRENZE; Tel. e fax 055.233.76.65; e-mail idrafir@tin.it

web http://www.idraonlus.it/vecchiosito/inizio.html; www.idra.dadacasa.supereva.it

 

 

 

Firenze, 26.9.’05

 

 

Al Presidente e ai Componenti della Commissione Consiliare N. 3

Territorio, urbanistica, infrastrutture e patrimonio 

 

All’Assessore alla Partecipazione democratica

 

Al Presidente e ai Componenti del Consiglio Comunale

 

Ai partecipanti al Forum per il Piano Strutturale

 

 

COMUNE DI FIRENZE

 

 

 

 

Forum di partecipazione

per il Piano Strutturale del Comune di Firenze

 

Osservazioni, proposte, richieste

 

 

 

 

Il percorso del Forum per il Piano Strutturale, presentato come un elemento di partecipazione dei cittadini al procedimento amministrativo che determinerà l’efficacia del Piano Strutturale stesso e del successivo Regolamento urbanistico, che è poi lo strumento concretamente operativo, solleva molti dubbi da un punto di vista sia formale che sostanziale.

 

Sotto il primo profilo, quello formale, se di procedimento si tratta (e lo è di certo, trattandosi di una serie di atti collegati fra loro e finalizzati alla produzione di un atto finale che esprime la volontà dell’Ente), non sembra che siano stati rispettati i princìpi attualmente vigenti a livello amministrativo.

In particolare, non è stato redatto alcun verbale, sia pure per riassunto controfirmato dai responsabili del procedimento e quanto meno da un rappresentante degli intervenuti.

Le sintesi prodotte dalla Amministrazione Comunale hanno lasciato molti cittadini insoddisfatti in quanto non sono state viste rappresentate alcune delle esigenze e delle valutazioni pubblicamente espresse.

 

Sotto il secondo profilo, per quanto concerne i contenuti e gli obiettivi delle serate del Forum cittadino che ha fatto seguito alle assemblee di Quartiere e alle assemblee delle UTOE, non è stato possibile ravvisare in essi alcun segno di collegamento operativo con la fase precedente.

I temi degli incontri sono risultati:

a.       ripetitivi di argomenti già trattati: ne è seguito un dibattito privo di ordine e finalizzazione, con parole in libertà e interventi in ordine sparso, che attendiamo tuttora di vedere rappresentati in qualche forma di restituzione a beneficio della cittadinanza;

b.       innovativi magari, come nel caso dello spazio specifico assegnato finalmente a una questione centrale che era stata rigorosamente tabù nel corso della prima fase, quella della discussione sulle caratteristiche del metodo partecipativo, sulle garanzie di efficacia del procedimento proposto e sull’ambito di validità dell’esperienza: l’intera materia è stata trattata tuttavia in modo accademico, dando luogo a una mera palestra oratoria, senza alcun ritorno efficace sulla conduzione del Forum, giacché al tempo stesso che se ne discuteva i rappresentanti dell’Amministrazione richiamavano i partecipanti ai rigidi paletti posti dal Consiglio comunale; la stessa indicazione - proveniente da parecchi interventi – della necessità di un livello più approfondito di analisi e di interazione con la restante struttura del Forum, e dunque dell’esigenza di ulteriori incontri in aggiunta a quelli calendarizzati – non è stata in alcun modo recepita.

 

Nell’organizzazione delle serate del Forum cittadino, è parso eccessivo e non congruente con le aspettative che lo stesso termine forum desta il peso specifico dedicato agli interventi introduttivi svolti per conto dell’Amministrazione comunale: il dibattito, confinato alla seconda serata, ne è rimasto fortemente limitato.

 

I contenuti degli interventi introduttivi svolti per conto dell’Amministrazione comunale sono stati formulati nella maggior parte dei casi in modo acritico, autoreferenziale, celebrativo e – senza soluzione di continuità con la prima fase dei lavori – in un gergo tecnico o comunque non divulgativo, in più di un’occasione attraverso esposizioni tediosamente verbali.

Nel corso delle sedute tematiche che si sono succedute non è stato possibile registrare alcun cambiamento metodologico, linguistico e organizzativo che tenesse conto delle indicazioni critiche costruttive, spesso largamente maggioritarie, formulate dai partecipanti nelle sedute precedenti.

Non solo.

Persino domande precise, esplicite e circostanziate di informazioni e chiarimenti via via poste dai cittadini sono state nella maggior parte dei casi ignorate, sia dall’assessore alla Partecipazione sia dai componenti della Commissione Urbanistica sia dagli “esperti” chiamati a sostegno delle proprie scelte dall’Amministrazione Comunale. E’ capitato addirittura che i contributi e le questioni sollevate da cittadini e/o associazioni provatamente indipendenti siano stati tacciati dalla presidenza del Forum come espressioni del bisogno di ottenere un “palcoscenico politico” (dal presidente della Commissione Consiliare N. 3 Alberto Formigli, il 12.7.’05, a Montedomini) o come “provocazioni” (dallo stesso presidente, il 13.9.’05, a Villa Vogel). Rivolgendosi al portavoce di Idra e alla sua richiesta di chiarezza sui poteri riservati ai cittadini nel procedimento proposto, il presidente Formigli ha detto: “Lei ha bisogno di capire quanto la sua associazione può contare rispetto agli eletti”. Idra invece aveva posto la questione in termini generali, per tutti i cittadini e i soggetti associati invitati al processo di partecipazione: una domanda quanto meno legittima da parte di chi – come i cittadini tutti – è abituato a non contare nulla al di fuori del momento elettorale quinquennale. Non sembra davvero corretto liquidarla come se fosse il sintomo di un’ansia di protagonismo. “Prima che noi si facesse questo percorso, ci si confrontasse su questo tema spesso – ha sostenuto il presidente Formigli -  il Consiglio comunale aveva scritto, nell’articolo 7, che questa nuova conferenza che dovremo istituire si pronuncia sulle importanti decisioni dell’Amministrazione comunale riguardo al governo del territorio. Si pronuncia. Che vuol dire? Esprime un parere. Quanto pesa questo parere? Come quello che si esprime in Consiglio comunale? Direi di no. Come quello che esprimono in Consiglio di Quartiere? Direi di no”. Dunque la domanda era legittima. E se la risposta è al condizionale dubitativo, si conferma che le idee dell’Amministrazione in proposito sono vaghe, incerte: non si spiega e non si definisce quale tipo di peso abbia questo parere, e allora è lecito pensare che possa anche non averne alcuno. Il presidente Formigli ha aggiunto: “Vogliamo dir di sì? Discutiamone! Discutiamone! Questa cosa non è scritta perché ce l’ha detta il dottore. E’ perché la si vuole noi!”. Viene il dubbio che si tratti dunque di una scelta paternalistica, di una partecipazione genericamente concessa, dall’alto verso il basso, che non istituisce obblighi o responsabilità in chi la accorda. Sembra un po’ troppo poco. Il fatto che non sia stato “il dottore” a ordinarla, d’altra parte, a noi appare un limite, non un pregio: ci sarebbe infatti davvero bisogno – a nostro avviso - che un dottore indicasse alla classe politica la necessità e l’urgenza di una vera terapia, non di un placebo. Che spiegasse alla classe politica che i difetti di una democrazia delegata non si annullano dandole solo l’apparenza, e non i poteri effettivi, di una democrazia partecipata.

“In fondo a questo percorso – ha dichiarato ancora il presidente Formigli - le forze politiche diranno: le invarianti di programma rimangono invarianti di programma. Oppure: le invarianti di programma le si levano. Lei saprà chi gli ha risposto, e si chiamerà Formigli, si chiamerà Meucci, Nocentini. Lei saprà chi le risponde”. Potrà davvero bastare tutto ciò?, viene da domandarsi. Il potere di ascolto e di traduzione in scelte concrete da parte degli eletti resta infatti in questo modo estremamente discrezionale. “Se non si capisce che l’importante è stare qui dentro e dire la propria e portare un contributo per poi fare in modo che in quei luoghi dove si possa decidere si possa decidere avendo sentito la parola di tutti e essendo giudicati dal sistema democratico alle prossime elezioni, allora s’è sbagliato posto”, conclude il presidente della Commissione Urbanistica. E certo è talmente possibile e verosimile che la cittadinanza abbia sbagliato posto, che essa ha disertato gli appuntamenti del Forum. O forse invece chi ha sbagliato proposta è l’Amministrazione, confondendo fra consultazione e partecipazione.

 

Il percorso proposto è risultato così poco trasparente e democratico che non solo sono state respinte le proposte di collaborazione dei cittadini alla stesura delle sintesi degli incontri tenuti nelle UTOE nella prima fase, ma non sono stati mai messi a disposizione dei presenti in copia né i contributi dei singoli, dei comitati e delle associazioni, né le stesse osservazioni – atti pubblici - prodotte dalla Provincia di Firenze e dalla Regione Toscana, non particolarmente tenere nei confronti del Piano proposto, i cui elementi di mediocrità e pericolosità vengono impietosamente evidenziati.

Si è giunti al paradosso che una delle associazioni iscritte al Forum, Idra, abbia dovuto depositare presso l’assessorato alla Partecipazione, in via ufficiale e ai sensi della L. 241/90, copia di tali osservazioni dopo averle regolarmente acquisite ai sensi della medesima normativa; ma che si sia vista comunque respingere, fin qui, la reiterata richiesta che l’Assessorato mettesse a disposizione della città tali documenti, attraverso una distribuzione al Forum e/o attraverso la loro pubblicazione sul sito web del Forum, gestito dall’Amministrazione.

Le osservazioni istituzionali dei due Enti sono state sottratte alla valutazione del Forum stesso – forse perché non congrue con la retorica ottimistica del Piano? – quasi fossero qualcosa di estraneo al patrimonio comune di riflessioni e conoscenze sulla base del quale dovrebbe essere democraticamente e partecipativamente rivisitato il Piano Strutturale del Comune di Firenze!

 

La presenze registrate alle sedute del Forum cittadino – come si è detto - sono risultate essere scarsissime, assai inferiori a quelle ipotizzabili sulla base delle presenze e dei diritti di accesso maturati nella prima fase del Forum. Ad ogni appuntamento, la colonna delle firme accanto a quella dei nomi di coloro che avevano maturato il diritto a intervenire alla fase cittadina è rimasta quasi sempre desolatamente vuota. Ancor meno nutrito è stato il gruppo di quanti (quasi sempre gli stessi) sono intervenuti nel dibattito. Quando i cittadini presenti sono arrivati ad essere al massimo dieci, come il 26 luglio all’ultimo incontro sulla partecipazione (!), l’incontro è stato persino annullato.

 

Nel forum web allestito dall’Amministrazione sulla rete civica si contano, quando siamo giunti oramai pressoché al termine di un percorso avviato il 7 luglio, due soli contatti: un cittadino e un’associazione! Il limite di 3.000 battute a contributo che l’Amministrazione ha posto a quanti intendano intervenire sul sito non può che suonare particolarmente grottesco in un contesto di così povera constatata condivisione...

 

Lungo l’intero percorso del Forum l’informazione che Palazzo Vecchio ha fornito alla città sul percorso è apparsa decisamente sottodimensionata rispetto agli obiettivi ambiziosi dichiarati. I resoconti stampa in itinere hanno peraltro oscurato i contenuti di critica, anche aspra e documentata, che i cittadini presenti hanno svolto a 360°, nella prima fase del Forum, riguardo all’approccio che l’Amministrazione ha mostrato di coltivare negli ultimi anni, e che nel Piano Strutturale conferma e rilancia, ai temi oggetto di discussione.

 

I rappresentanti dell’Amministrazione non hanno mai ammesso l’evidenza del fallimento dell’esperienza proposta, né hanno mostrato di far tesoro delle ovvie indicazioni di metodo proposte dall’esigua fetta di cittadinanza attiva superstite al Forum. E’ la stessa assenza di presenze, del resto, che giudica dell’efficacia e del successo dell’esperienza. Due fenomeni complementari si sono resi evidenti: nella prima fase, assemblee affollate in cui l’Amministrazione è stata messa fortemente sotto accusa; nella seconda fase, verificata la fumosità del procedimento e l’assenza di garanzie, i cittadini hanno disertato le assemblee. Sono due facce della stessa medaglia, e la medaglia dice che questo agire politico non è considerabile come democratico. Non ha senso rispondere che si è stati eletti, perché è appunto nel meccanismo della delega quinquennale che sta uno dei limiti di questa “democrazia” ai quali lo slogan della “partecipazione” sembrerebbe voler offrire un rimedio.

 

L’inefficacia del percorso adottato appare tanto più criticabile quando si consideri che, nel frattempo, nessuna assemblea informativa viene tenuta su tanti dei lavori già in corso (che stanno di fatto saturando e “novolizzando” l’intera città, e dei quali si ha notizia solo con l’arrivo delle ruspe) o in via di cantierizzazione. In particolare, l’Amministrazione sta continuando a eludere l’informazione essenziale, primaria, urgente, su una delle partite che si sono rivelate fra le più delicate e impattanti a Sesto Fiorentino, in Mugello e lungo l’Appennino fra Firenze e Bologna, quella dell’Alta Velocità. Un progetto di cui la gente si renderà conto solo quando sarà ormai troppo tardi. E che noi segnaliamo con una ennesima denuncia civile di incapacità o disinteresse all’esercizio del dovere dell’informazione. Chi spiegherà ai fiorentini i contenuti di 9 anni di cantieri ubiquitari per l’Alta Velocità, quando questo progetto (definito peraltro “invariante di programma” dal Piano Strutturale) per gli estensori della proposta di sintesi degli incontri svoltisi nel Quartiere 5 non compariva neppure fra le “presenze esterne o poste ai suoi margini”!? Chi spiegherà cosa succede e cosa succederà per la durata di almeno nove anni a Castello, al Sodo, in Via Reginaldo Giuliani, a Firenze Nova, in Via Mariti, a Rifredi, alla Centrale del Latte, in Via Circondaria, in Viale Corsica, in Viale Spartaco Lavagnini, alle Cure, in Via Campo d’Arrigo, a Campo di Marte? Che senso ha continuare a nascondere o a velare la verità alla cittadinanza?

 

Inoltre, nessuna risposta scritta è stata fornita a chi chiedeva informazioni oggettivamente importanti per chi - come i partecipanti al Forum – è chiamato a esprimere con cognizione di causa un parere e un contributo su interventi che comporteranno un impatto elevatissimo e forse devastante in città proprio nell’arco temporale che il Piano Strutturale è destinato a normare.

Riproponiamo in proposito i quesiti già posti in attesa che venga adempiuto quanto previsto dalla norma sull’informazione nell’ambito del procedimento attivato col varo del Forum:

·         esiste un cronoprogramma dei lavori per il sottoattraversamento dell’Alta Velocità ferroviaria, per la stazione Foster e per il cosiddetto scavalco AV fra Rifredi e Castello?;

·         quale soggetto pubblico dovrà sostenere l’onere dell’incremento annunciato nei costi per la messa in sicurezza del torrente Mugnone, propedeutica – secondo gli accordi sottoscritti – alla messa in esercizio della futura stazione sotterranea dell’Alta Velocità?;

·         è considerabile legittima – alla luce degli accordi sottoscritti dalle parti, che prevedono soltanto un binario ferroviario di servizio - la cantierizzazione in corso fra Rifredi e i Macelli per il cosiddetto “corridoio attrezzato”m che si sta costruendo invece per ospitare anche il trasporto su camion dei materiali da costruzione e di risulta dei cantieri dell’Alta Velocità?;

·         a carico di quale soggetto, sulla base di quale progetto e per quale durata si stanno realizzando – senza alcun cartello informativo dei lavori, i pesanti interventi in corso nell’alveo del torrente Terzolle?;

·         come mai l’Amministrazione non ha ritenuto di dover informare la città del cambio ai vertici del massimo organismo di controllo sui lavori dell’Alta Velocità a Firenze? la presidenza dell’Osservatorio Ambientale nazionale chiamato a controllare i lavori decennali dell’Alta Velocità a Firenze, infatti, non è più in mano al responsabile della Direzione Urbanistica, l’arch. Gaetano Di Benedetto; ma nessun comunicato di Palazzo Vecchio fa sapere quando si è verificata la sostituzione, né se l’arch. Di Benedetto sia stato sollevato dal suo incarico o se abbia invece scelto di dimettersi, né i motivi della decisione assunta.

 

Un ulteriore indicatore del carattere apparentemente propagandistico del percorso proposto deriva – ci sembra – dal fatto che persino emergenze denunciate con l’evidenza delle immagini fotografiche scattate il giorno stesso dell’incontro pubblico nel corso del quale venivano proiettate (è successo lo scorso 15 settembre all’SMS di Rifredi all’appuntamento del Forum cittadino dedicato al tema Il verde nella dimensione urbana: tipologie di spazi, forme di fruizione, qualità progettuale) non abbiano ricevuto alcuna apparente attenzione da parte dell’Amministrazione, atteso che è stato possibile rilevare anche nei giorni successivi la persistenza di talune delle condizioni documentate fotograficamente.

 

 

L’insuccesso dell’esperimento del Forum “partecipativo” è dunque del tutto evidente.

 

Come da più parti è stato denunciato nel corso del Forum, la scrivente associazione Idra, iscritta al Registro Regionale del Volontariato della Toscana per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e culturale, chiede che i responsabili del procedimento legato al Forum per il Piano Strutturale scrivano esplicitamente, nelle conclusioni che verranno presentate al Consiglio Comunale di Firenze, che – nella seconda fase, quando dovevano essere tirate le fila del lavoro svolto nelle UTOE e nei Quartieri - i cittadini non hanno partecipato al Forum che in misura del tutto irrisoria, e che dunque qualsiasi decisione venga assunta in queste condizioni sul Piano Strutturale non potrà essere considerata come una scelta né partecipata né condivisa.

 

Per questi motivi noi chiediamo che il percorso venga riavviato in condizioni di effettiva partecipazione, sia pure nei tempi contenuti che obiettivamente l’urgenza delle circostanze e la tempistica delle scelte impongono. Proponiamo al riguardo che l’Amministrazione riscriva sin dall’inizio le regole del Forum insieme ai cittadini, dopo un’adeguata campagna di informazione alla quale i cittadini stessi, singoli e associati, possano concretamente contribuire.

 

Restiamo in attesa di una risposta formale che venga anche partecipata, quanto meno alle riunioni conclusive della serie di incontri in programma.

 

 

 

Il presidente

Girolamo Dell’Olio

 

back