Associazione di volontariato Idra
iscritta al Registro Regionale del
Volontariato della Toscana per la promozione e la tutela del patrimonio
ambientale e culturale
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Firenze, 26.11.’11
Lettera aperta al Presidente dell’Osservatorio della Nuova Linea Torino-Lione arch.
Mario Virano
Gentile arch. Virano,
il popolo della Val di Susa ci ha
insegnato a diventare cittadini d’Italia (vorremmo dire: d’Europa!).
Da quando, vent’anni fa, quel popolo si è
mobilitato concorde e costante nella difesa del territorio e dell’erario,
l’orizzonte della nostra provincia, della nostra regione, è diventato troppo
stretto.
Mai noi di Idra ci guarderemmo bene, da Firenze, dal commentare i dettagli di
eventi che si svolgono a 4 o 500 km di distanza: è nostra buona abitudine
parlare solo delle cose che conosciamo abbastanza. Tuttavia, appunto, quello
della querela a Luca Mercalli non sembra essere un dettaglio. Ed è facile
accorgersene. Anche a Idra è capitato
di ricevere, addirittura tramite comunicato stampa, un annuncio di querela, con
tanto di indicazione del legale incaricato di gestirla e della somma a noi richiesta
come risarcimento. In quel caso la ‘parte offesa’ era niente meno che l’associazione
Legambiente. La minaccia non ebbe poi séguito: forse qualcuno riuscì a
convincere il Comitato Regionale Toscano di quella associazione, che il 20
novembre del 2000 aveva promesso al presidente di Idra “una confezione di querele e/o richieste di risarcimento
danni”, che gli ingredienti
necessari a sporgere querela non c’erano proprio, e che l’azione avrebbe potuto
rappresentare piuttosto un boomerang per i proponenti.
Noi Le
scriviamo adesso, gentile arch. Virano, per suggerire anche a Lei,
rispettosamente, un passo indietro. Non ci sembra che manchino, dalle cronache
e dalle testimonianze che abbiamo potuto raccogliere fin qui, indizi di
insufficiente democraticità nelle procedure con le quali si sta tentando di
procedere alla forzata cantierizzazione della Val di Susa.
Noi stessi
siamo stati invitati a intervenire recentemente a un incontro pubblico presso
il Politecnico di Torino nel quale venivano esposte con dovizia di dati e di
evidenze tecniche e scientifiche una serie di ragioni e di circostanze che indurrebbero
qualunque soggetto dotato di buon senso a riflettere prima di avviare un
cantierizzazione come quella proposta/imposta per la Torino-Lione. Ci
aspettavamo una interlocuzione con l’Osservatorio e con le Istituzioni che promuovono
la TAV: ma nessuno era presente. Abbiamo sempre apprezzato, peraltro, l’equilibrio,
la saggezza e il bon ton di tanti intellettuali piemontesi che si sono
prodigati nel difendere, col repertorio di conoscenze di cui dispongono, le
ragioni della propria gente. Fra questi, Luca Mercalli, ultimamente ospite
anche di una libreria a Firenze per la presentazione del suo volume “Prepariamoci”.
A questo riguardo, ed entrando dunque nel merito della querela annunciata su
“La Stampa del 20 ottobre scorso, Ella converrà come, nel contesto di una
conversazione, possano essere usate dall’intervistato – o restituite nel
resoconto giornalistico – espressioni come “Osservatorio truccato”,
suscettibili di sintetizzare in una formula una serie di condizioni quanto meno
oggettive. Le assicuriamo infatti che abbiamo potuto verificare di persona, negli
anni, sentimenti di diffusa frustrazione nella popolazione e fra le istituzioni locali della Val di Susa
nelle corso dei frequenti appuntamenti che siamo stati chiamati a onorare nel
Torinese e in Val di Susa per testimoniare i danni all’ambiente, alle casse
pubbliche, alla legalità e alla democrazia che si sono registrati - e tuttora
si consumano - nell’avventura TAV fra Firenze e Bologna.
Ci lasci
osservare, gentile arch. Virano, che il mero virgolettato su una cronaca di
giornale non sembra costituire oggetto credibilmente meritevole di causa
civile. Temiamo al contrario che un’azione come quella intrapresa possa
incrinare anche le eventuali buone ragioni del fronte del consenso alla TAV:
un’allergia così pronunciata alla critica, persino quando si materializzi in un
aggettivo riportato sulle colonne di un giornale, sembra evidenziare la
presenza di nervi scoperti, e di suscettibilità fuori misura, piuttosto che quella
di solide ragioni a conforto delle proprie posizioni.
È per questo
che, a tutela proprio di queste posizioni, Le proponiamo di soprassedere e di
ritirare una denuncia che in tanti, così come successe nel citato caso del 2000
a Firenze, può far insorgere il dubbio che una coalizione di poteri forti voglia
tentare di intimidire coloro che, a tutela del territorio e dell’erario,
portano legittimamente e ammirevolmente prove e dati quanto meno degni di
attenzione.
Con ossequi,
il
presidente
Girolamo Dell’Olio