Associazione di volontariato Idra

iscritta al Registro Regionale del Volontariato della Toscana per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e culturale

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totale n. 5 pagine (inclusa la presente)

Firenze, 13.2.’06

 

 

On. Vannino Chiti

 

Coordinatore della segreteria nazionale dei Democratici di Sinistra

 

fax 06.48.02.32.94

v.chiti@dsonline.it

vanninochiti@vanninochiti.it

 

 

 

OGGETTO: Tratta ferroviaria ad Alta Velocità Bologna-Firenze: quesito.

 

 

 

Gentile on. Chiti,

 

 

l’attuazione del progetto di tratta TAV Bologna-Firenze, approvato con la Sua firma di presidente della Regione Toscana il 28 luglio 1995 nonostante i pareri negativi o interlocutori espressi dagli uffici tecnici regionali, e le preoccupazioni o la contrarietà di comitati cittadini, consigli comunali, sindaci e Comunità Montana del Mugello (contrarietà suffragata peraltro da studi e supportata da proposte alternative), appare oggi contrassegnata da una serie di circostanze, eventi e prospettive fortemente critici.

Il progetto drena a oggi dalle casse dello Stato, secondo i calcoli della TAV SpA, 5,2 miliardi di euro integralmente pubblici (contro quell’unico miliardo o poco più – al 60% privato - annunciato nel ’91).

Anche i danni idrogeologici provocati – ipotizza la magistratura fiorentina – dalle gravi carenze progettuali ed esecutive sono oggi a carico del contribuente!

La cantierizzazione ha determinato la perdita di almeno 115 miliardi di litri di acqua di montagna in ambienti appenninici pregiati, talora in siti di interesse comunitario.

Numerosissimi e diffusi sul territorio risultano essere gli eventi di dissesto e di inquinamento imputati al consorzio di grandi imprese al quale il general contractor FIAT SpA ha affidato l’esecuzione dell’opera.

L’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana ha dovuto operare spesso in affanno, e comunque - i primi anni di cantierizzazione - con mezzi e personale del tutto insufficienti a fronteggiare la complessità dei controlli necessari e ad assicurare le opportune verifiche dei monitoraggi, rivelatisi nel tempo assolutamente inadeguati.

Sui 73 km di linea sotterranea i treni veloci promessi per il 2003 transiteranno – stando alle dichiarazioni della TAV – non prima del 2008. Un’opera che doveva essere realizzata in 6 anni e mezzo (il primo cantiere è stato aperto il 10 luglio 1996) ne avrà richiesti a quel punto quasi il doppio. Ma forse la data del 2008 è a sua volta un po’ frettolosa: mancano infatti 60 km di galleria parallela di sicurezza: come si potrà far incrociare in un tunnel monotubo treni lanciati a 250 km/h senza averla garantita?

Eppure Lei sostiene che “per controllo sull'impatto ambientale, i 78 km del tracciato rappresentano un esempio considerato a livello mondiale”, che “rispetto alla media italiana anche i tempi di costruzione sono ragionevoli”, che “mai nella storia del nostro paese un’opera pubblica è stata più controllata di questa”, che “l’esperienza vissuta dal Mugello (...) proprio partendo dai fatti e dai risultati [Le] sembra positiva”, che “il Mugello rappresenta un modello per realizzare le grandi opere di cui il nostro paese ha bisogno per tornare ad essere competitivo”, che la tratta appenninica TAV "è una grande opera italiana, la più grande dal dopoguerra ad oggi” e che, “decisa e attuata dal governo di centrosinistra guidato da Romano Prodi”, essa è stata realizzata “attraverso una esemplare collaborazione con le regioni Toscana ed Emilia Romagna, la Tav e il Cavet".

 

Riesce davvero difficile a noi comprendere come Ella possa dirsi “soddisfatto di aver contribuito alla sua realizzazione”: se i dati che a noi risultano - e che abbiamo qui sommariamente richiamato - rispondono al vero, crediamo che le conclusioni da tirare dovrebbero essere alquanto meno enfatiche e più realistiche.

 

Le proponiamo comunque una riflessione su un’ultima appendice della “storia infinita” TAV.

 

Abbiamo dovuto prendere atto del fatto che da un anno si lavora alla demolizione e al rifacimento di un tratto di 660 metri della galleria Firenzuola, e che adesso si ipotizza addirittura il rischio che ad essere “ammalorato” sia un km supplementare di galleria.

Le cronache riferiscono di una Sua recente visita ai cantieri dei lavori per l'Alta Velocità tra Firenze e Bologna. Chissà se Ella ha avuto modo di visitare la galleria Firenzuola, là dove appunto da un anno la si sta demolendo e ricostruendo.

Noi cittadini, confidando nella certezza del diritto all’informazione e alla trasparenza, abbiamo chiesto alla TAV SpA (Allegato 1) di poter effettuare un sopralluogo nella sezione in questione della galleria ammalorata, con la guida dei tecnici referenti della TAV stessa, per poterci meglio documentare (anche a livello fotografico e video) sulla natura dei problemi registratisi e dei provvedimenti assunti da TAV per farvi fronte. Abbiamo proposto che a tale sopralluogo potessero partecipare anche dei giornalisti, a beneficio di una più ampia informazione al pubblico. Ma la richiesta ci è stata respinta con la lettera che le alleghiamo (Allegato 2).

Le chiediamo: queste circostanze (e cioè: l’ammaloramento di una galleria di recente costruzione per una lunghezza tuttora indeterminata; la durata davvero non trascurabile dell’intervento di demolizione e rifacimento; l’apparente scarsa propensione alla trasparenza informativa registrata nella risposta di TAV SpA) confermano anch’esse l’assunto che “il Mugello rappresenta un modello per realizzare le grandi opere di cui il nostro paese ha bisogno per tornare ad essere competitivo”?

 

 

In attesa di un gradito riscontro, Le porgiamo i nostri saluti.

 

 

Il presidente

Girolamo Dell’Olio

 

 

 

Allegato 1

 

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Firenze, 6.2.'06

 

Al responsabile della TAV SpA di Firenze

dott. Gianni BECHELLI

fax 055.44.59.41

toscana@tav.it

giovanni.bechelli@tav.it

 

 

OGGETTO:

·         Rinnovo di richiesta di intervista;

·         richiesta di visita alla galleria di Firenzuola.

 

 

 

Gentile dott. Bechelli,

 

siamo tuttora in attesa di un Suo riscontro alla nostra lettera del 27 ottobre scorso, in cui formalizzavamo la richiesta, a Lei anticipata per telefono, di un appuntamento per la registrazione di un’intervista che gradiremmo poter ospitare in un video che la nostra associazione sta allestendo sulla cantierizzazione per l’Alta Velocità ferroviaria fra Firenze e Bologna, e sulle sue conseguenze economiche, sociali, sanitarie e ambientali.

 

Aggiungiamo qui una seconda richiesta, il cui spunto ci proviene dai recenti fatti di cronaca. Abbiamo appreso dall’Osservatorio Ambientale che in una nota proveniente dagli uffici TAV di Firenze si annuncia, in relazione alla galleria di Firenzuola, che "allo stato attuale Italferr ha approvato soltanto la demolizione e ricostruzione dei rivestimenti in calotta dalla pk 58+010 alla pk 58+670. E' però in corso un'indagine, con l'esecuzione di carotaggi, per verificare l'entità e l'estensione dell'ammaloramento complessivo che secondo un'ipotesi preliminare potrebbe riguardare l'arco rovescio nel tratto da pk 57+770 a pk 59+400 (la venuta d'acqua si è manifestata alla pk. 57+088 il 25/04/99). Tale informazione, non essendo ancora completata l'istruttoria di Italferr, non è ancora del tutto certa".

In quanto associazione impegnata sul fronte dell’informazione ambientale e iscritta al Registro Regionale del Volontariato della Toscana per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e culturale, chiediamo di poter effettuare una visita nella sezione in questione della galleria ammalorata, con la guida dei Vostri tecnici referenti, nel corso della quale poterci meglio documentare (anche a livello fotografico e video) sulla natura dei problemi registratisi e dei provvedimenti assunti da TAV per farvi fronte. Ci farebbe piacere – se ciò non confligge con Vostre esigenze – che a tale sopralluogo possano partecipare anche un numero limitato di giornalisti, i cui nominativi provvederemmo a fornirvi in anticipo.

 

Restiamo a Sua disposizione, per ogni contatto, al Tel. 055.233.76.65 o alla e-mail idrafir@tin.it.

 

Ringraziando per l'attenzione, porgiamo distinti saluti.

 

Il presidente

Girolamo Dell'Olio

 

 

 

Allegato 2

 

 

 

 

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