Associazione
di volontariato Idra
iscritta al Registro Regionale del Volontariato della
Toscana
per la promozione e la tutela del patrimonio
ambientale e culturale
Via Giano della Bella, 7 -
50124 FIRENZE; Tel. e fax 055.233.76.65
e-mail idrafir@tin.it; web http://associazioni.comune.fi.it/idra/inizio.html
Firenze, 20.2.'11
Al Sindaco del Comune di Firenze
dott. Matteo RENZI
fax 055.27.68.275
e-mail sindaco@comune.fi.it
Alla Presidente del Centro UNESCO di Firenze
dott.ssa Marialuisa STRINGA
fax 055.68.10.895
e-mail marialuisastringa@gmail.com, presidenza@centrounescofi.it, ufficioprogetti@centrounescofi.it
OGGETTO:
Danni e disagi da cantieri TAV a Bologna: segnalazione; richiesta di iniziativa.
Gentile Sindaco, gentile Presidente,
scrive Daniela Corneo sul Corriere della Sera, edizione di Bologna
del 18 febbraio (articolo in allegato): “Da
Bologna sta partendo una lettera (forse nemmeno tanto morbida) diretta al
ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli da parte delle istituzioni.
Oggetto: incontro urgente da fare
rigorosamente a Bologna, perché si faccia chiarezza una volta per tutte sui
lavori della Tav, così come della Variante di Valico. Ma soprattutto della
Tav, perché i cittadini scalpitano e
vogliono che i disagi a cui sono sottoposti da anni abbiano una data di fine
certa”.
Il vicepresidente della Provincia di
Bologna Giacomo Venturi starebbe dunque tentando di mettere un punto fermo alla
vicenda che da anni tormenta i cittadini del capoluogo emiliano, condannati a
subire danni, disagi, stress e altri fastidiosissimi effetti collaterali (fra i
quali le crepe nelle abitazioni, l’evacuazione di interi palazzi o il loro
puntellamento nella tromba delle scale: http://www.idraonlus.it/vecchiosito/24-7-'10.htm)
della cantierizzazione TAV in città, aggravati dai crescenti ritardi nella
consegna dei lavori. Anche a Bologna si tratta di un sottoattraversamento
ferroviario. Anche a Bologna si lavora a una mega-stazione sotterranea. A
Bologna gli ‘imprevisti’ non sono mancati: ultimo in ordine di tempo quello del
10 novembre scorso (http://www.telesanterno.com/bologna-voragine-cantiere-tav-1111.html),
quando una voragine di dodici-quindici metri di diametro, profonda almeno tre (http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/2010/11/10/412394-voragine_carracci.shtml;
http://bologna.repubblica.it/cronaca/2010/11/10/foto/voragine_cantiere_alta_velocit_stazione_bologna-8948851/1/),
si è aperta all'interno del cantiere, inghiottendo un container, a 30 metri di
distanza dalla strada su cui si affacciano i palazzi abitati di Via Carracci.
I nostri consulenti geotecnici ci
indicano tuttavia la circostanza di una differenza sostanziale, fra i casi di Firenze
e di Bologna: a Bologna le ‘sorprese’ idrogeologiche che si vengono via via
evidenziando potrebbero risultare assai inferiori – tenendo contro della minore
variabilità e della minore imprevedibilità nella composizione del sottosuolo –
di quelle che sono suscettibili di affliggere le residenze e la vita quotidiana
di migliaia di cittadini a Firenze, e di pregiudicare la corretta conservazione
e tutela del patrimonio storico-architettonico della città patrimonio mondiale
dell’UNESCO.
Vi inviamo, gentile Sindaco, gentile
Presidente, anche questa ultima testimonianza da oltre Appennino, perché ci sembra
che essa possa e debba risuonare come un nuovo importante monito a non
sottostimare, qui a Firenze, la vulnerabilità del suo tessuto in presenza di un
progetto che, in quanto non sottoposto, in una sua consistente parte (quella
relativa alla Stazione sotterranea nei pressi del subalveo del torrente
Mugnone), né a pubblicazione né a Valutazione di Impatto Ambientale, non ha
potuto beneficiare delle osservazioni e dei correttivi proposti dai cittadini,
dai tecnici, dalla comunità scientifica, dall’associazionismo. Un limite grave,
riteniamo, che inficia la credibilità del progetto stesso, alla quale non
giovano certo i precedenti disastrosi (sia negli impatti sia nei tempi di
esecuzione) della tratta appenninica TAV, o quelli, inquietanti, del nodo
urbano AV di Bologna.
Nel capoluogo emiliano gli stessi
responsabili di RFI hanno dovuto ammettere ai microfoni di Rai Uno, ad aprile
del 2009: “Contiamo di finire il tutto,
cioè consentire il transito dei treni, entro il 2011. Ci sono stati dei ritardi
imputabili a ricerche archeologiche, bonifiche da ordigni bellici e ci sono stati alcuni imprevisti di natura
geologica che sono stati riscontrati durante l’esecuzione dei lavori”.
Ma l’attuale iniziativa del vicepresidente della Provincia di Bologna sembra legata
alla minaccia di ritardi ancora più consistenti. “C’è qualche conto che forse non torna”, scrive il 18 febbraio Il Corriere della Sera. “Fatto sta che, per sciogliere qualunque
tipo di dubbio, Giacomo Venturi ha deciso di convocare per mercoledì 23
febbraio un Comitato del nodo per avere da Rfi le risposte necessarie per
decidere le prossime mosse. I toni non sono proprio sereni, a quanto pare.
Almeno da parte delle istituzioni che si sono prese l’impegno di dare delle
risposte ai cittadini che si affacciano sul cantiere in via Carracci. La sensazione degli enti locali è che, per
quanto riguarda il maxi-cantiere dell’Alta velocità, ci sia una
indeterminatezza nei tempi e nelle lavorazioni. Una situazione indefinita che
potrebbe anche portare a ulteriori ritardi nel cantiere, che però, finora, non
sono stati resi noti dalle Ferrovie”.
Afferma inoltre Giacomo Venturi, sempre sulle
colonne del Corriere della Sera: «Il territorio di Bologna sta portando un
contributo rilevantissimo per l’ammodernamento del Paese: la Tav e la Variante
di Valico sono i due esempi più eclatanti. Chiediamo che chi di dovere almeno
segua gli impegni presi, perché le istituzioni non possono certo farsi carico
dei ritardi nella realizzazione delle infrastrutture [...] Noi siamo, e
vogliamo stare, dalla parte dei cittadini. La nostra parte la stiamo facendo
tutta, ma il termine della fine dei lavori si allunga in maniera indefinita e
le lavorazioni creano disagi [...] Prima dell’estate chi sta eseguendo i lavori
della Tav aveva preso degli impegni precisi, adesso, con la primavera alle
porte, si tratta di capire se sono stati rispettati oppure no, ma l’impressione
è che questo termine sia assolutamente incerto e indefinito».
Noi crediamo, signor Sindaco, gentile
Presidente, che se non si considereranno con ogni dovuta attenzione i segnali chiari
e preoccupanti che discendono dall’esperienza della cantierizzazione della
tratta appenninica TAV (i cui esecutori sono stati condannati in sede penale; ma
che è giunta all’attenzione anche della Corte dei conti per il paventato danno
erariale, come hanno reso noto alcuni degli amministratori pubblici chiamati a
dedurre) e da quella - ancora più indicativa perché in ambiente urbano - del
capoluogo emiliano, si rischierà di
esporre la città di Firenze, preziosa ai suoi abitanti e al mondo intero, a
danni di lunga durata (se non irreversibili, come è avvenuto in Mugello), e a una caduta di immagine significativa
anche sul piano internazionale.
Chiediamo pertanto al Sindaco di Firenze di
attivare con gli organismi di controllo pubblico sulla cantierizzazione TAV
attivi in Emilia Romagna e a Bologna un rapporto informativo e collaborativo
urgente, strutturato e trasparente, tale cioè che la cittadinanza possa esserne
tenuta informata in tempo reale.
Al Centro UNESCO di Firenze chiediamo di
farsi parte attiva affinché sia sventato in tempo utile ogni possibile rischio
per il patrimonio storico-architettonico della preziosa città di Firenze,
attraverso la promozione di iniziative pubbliche di informazione, discussione e
confronto sul tema del progetto TAV, anche in supplenza del Comune di Firenze,
dal quale i cittadini attendono inutilmente dalla prima metà degli anni ‘90
interventi informativi adeguati sui contenuti e i rischi inerenti i numerosi
progetti TAV succedutisi nel tempo, giunti negli ultimi anni al nodo critico
della cantierizzazione per lo Scavalco Rifredi-Castello, il Passante
sotterraneo Castello-Campo di Marte e la Stazione Circondaria-Macelli.
Considerate a Vostra disposizione Idra e i cittadini ed esercenti
dell’area attigua al cantiere della stazione AV di Bologna, riuniti nel
Comitato di Via Carracci (http://www.youtube.com/watch?v=KF36ZcplA-4),
qualora – come ci auguriamo – intendiate constatare in prima persona le
conseguenze di quella cantierizzazione sugli immobili, sulla salute e sulla qualità
della vita nel capoluogo emiliano.
Il presidente
Girolamo Dell’Olio
In allegato: Corriere
di Bologna, “Odissea Tav, lettera a Matteoli – La Provincia: ci spieghi i
ritardi”, 18.2.’11.
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