Associazione di volontariato Idra
iscritta al Registro Regionale del
Volontariato della Toscana per la promozione e la tutela del patrimonio
ambientale e culturale
indirizzo postale:
Via Giano della Bella, 7 - 50124 FIRENZE
Tel. e fax 055.233.76.65; e-mail idrafir@tin.it; web http://associazioni.comune.fi.it/idra/inizio.html
sede:
Via Vittorio Emanuele II, 135
- 50134 FIRENZE
totale
n. 6 pagine (inclusa la presente)
Firenze, 21.8.’06
Presidente della Giunta Regionale della Toscana
dott. Claudio MARTINI
claudiomartini@regione.toscana.it
antonio.cirri@regione.toscana.it
(capo di Gabinetto)
edo.bernini@regione.toscana.it
(responsabile della segreteria)
fax 055.21.28.20
per conoscenza:
Assessore
all’Urbanistica e ai Trasporti della Regione Toscana
dott. Riccardo CONTI
Assessore
all'Ambiente della Regione Toscana
dott. Marino ARTUSA
marino.artusa@regione.toscana.it
Presidente
dell’Osservatorio
Ambientale Nazionale Alta Velocità per la tratta Bologna-Firenze
prof. Raffaello NARDI
e-mail serchio@serchio-autoritadibacino.it, osservambiente.bofi@libero.it
OGGETTO: TAV, “Galleria Firenzuola” ammalorata: trasmissione di
documentazione e richiesta di intervento e informazioni.
Gentile Presidente,
Le trasmettiamo in allegato alla presente
la più recente nota di risposta ricevuta in questi giorni dall’ARPAT sulle
attività di demolizione e ricostruzione della “Galleria Firenzuola”,
classificata come ammalorata, sulla
tratta TAV Bologna-Firenze. Ne risulta un quadro abbastanza sconfortante, converrà.
Ci domandiamo: è ammissibile che un tunnel così importante come la “Galleria
Firenzuola”, che attraversa terreni così difficili e instabili come i sedimenti
dell’antico bacino lacustre del Mugello, sia stato progettato e costruito senza
armatura, e che si sia lasciato approvare ed eseguire tutto ciò fino al momento
in cui si è reso necessario – a partire da febbraio 2005 – iniziare lunghi e
complessi lavori di demolizione e rifacimento, progressivamente sempre più
estesi, dei quali non si intravede ancora oggi un termine certo? Lo chiediamo con apprensione a Lei, che pure in
passato ha descritto i lavori della TAV fra Firenze e Bologna come “un
modello operativo di efficienza e rispetto per ambiente e sicurezza”.
Richiamiamo nella circostanza le
considerazioni formulate per tempo alle autorità dal Comitato
Tecnico-Scientifico dell’Osservatorio Ambientale Locale del Mugello (OAL) sulla
natura particolarmente delicata e rischiosa dei terreni interessati dal
progetto di galleria fra il fiume Sieve e l’area a nord dell’autodromo del
Mugello, la cui attuazione ha determinato episodi anche gravi di danno
idrogeologico. Inutilmente l’OAL richiese già a novembre del ’98, “prima che il progredire dei lavori di scavo
possa creare situazioni irreversibili, l’organizzazione di una campagna
geognostica, ad integrazione di quella che risulta già svolta da CAVET, volta
ad accertare le relazioni sopra illustrate. Tale campagna, consistente in un
raffittimento dei sondaggi già eseguiti, dovrebbe servire anche per porre in
opera una rete di monitoraggio continuo, mediante piezometri, del comportamento
della falda durante la progressione dei lavori in galleria”.
Di fatto, nessuna
“grande opera”, per quanto risulta a Idra,
è stata così lenta nella sua realizzazione come l’Alta Velocità. C’è qualcuno a
cui giova la lievitazione dei tempi e dei costi?, ci domandiamo ancora. E temiamo
proprio di sì, se sono credibili le conclusioni – che La invitiamo a
considerare con ogni possibile attenzione - tratte nei due saggi dedicati dall’ing.
Ivan Cicconi alla denuncia dell’architettura finanziaria della TAV SpA e delle
modalità di affidamento ed esecuzione delle opere ispirate al suo modello: “La
storia del futuro di Tangentopoli”, Dei – Tipografia del Genio Civile, e “Le
grandi opere del Cavaliere”, Koiné Nuove Edizioni (quest’ultimo presentato in
prima nazionale proprio a Firenze lo scorso 19 gennaio 2005).
Ricordiamo di averLe
scritto più volte (27 giugno 2005, 12 luglio 2004, 23 settembre 2003, 23
gennaio 2003, 22 luglio 2002, 9 luglio 2002) per evidenziarLe le palesi
criticità, insufficienze e incongruenze della tratta TAV Bologna-Firenze sia
sotto l’aspetto progettuale sia sotto quello esecutivo, finanziario,
trasportistico e ambientale. Altrettanto spesso Le abbiamo scritto a proposito
della difficile sostenibilità della soluzione in sottoattraversamento per il nodo
ferroviario fiorentino. Non ricordiamo di aver ricevuto riscontri da parte Sua,
nonostante l’apparente lusinghiera apertura nel corso del primo, brevissimo e unico
appuntamento da Lei accordatoci il 12 dicembre 2001: “un incontro che getta
le basi – ebbe a dirci - di un
ragionamento da sviluppare" .
Già subito dopo le prime
notizie sulle attività di demolizione e rifacimento della “Galleria Firenzuola”,
peraltro, scrivemmo all’Assessore regionale all’Ambiente e al Presidente
dell’Osservatorio Ambientale Nazionale Alta Velocità per la tratta
Bologna-Firenze (21 marzo 2005) chiedendo che “la Regione Toscana e l’OAN si facciano parte attiva affinché l’ARPAT, l’ASL, l’OAL, il Comando provinciale
dei Vigili del Fuoco di Firenze e la Direzione Difesa del Suolo della Provincia
di Firenze ispezionino le gallerie del versante toscano della tratta AV
Bologna-Firenze, allo scopo di verificare le condizioni dei tunnel, la
rispondenza delle opere sin qui realizzate ai requisiti progettuali approvati,
il rispetto delle normative in termini di affidabilità, stabilità e sicurezza,
l’entità economica degli interventi aggiuntivi e gli eventuali oneri aggiuntivi
a carico di TAV SpA o di altra Società a capitale pubblico derivanti dagli
interventi di adeguamento resisi necessari”. Richiesta che qui ribadiamo.
Il documento ARPAT in
allegato descrive un quadro estremamente preoccupante, Presidente, per ciò che riporta
e forse ancor più per ciò che non è in grado di riportare.
Adesso chiediamo di
conoscere fino in fondo anche tutti gli altri aspetti di questo ennesimo ‘caso
clinico’ dell’avventura TAV. Chiediamo che, nella Sua veste di massima autorità
istituzionale locale, Ella si faccia parte attiva affinché vengano forniti
finalmente tramite Idra all’opinione
pubblica i dati che riguardano la ‘galleria dei misteri’ ammalorata: le tavole di progetto, le relazioni tecniche approvate,
le varianti in corso d’opera, le valutazioni di impatto, l’identificazione
delle responsabilità, dei costi aggiuntivi e dei soggetti che se ne fanno
carico. Non accettiamo di subire ancora oggi, a cinque mesi di distanza,
l’imbarazzato, inquietante e pressoché totale silenzio che ha fatto seguito
all’esposto inviato da noi il 13 marzo scorso agli assessori regionali
competenti, all’Osservatorio Ambientale Nazionale, ai ministri del vecchio e
del nuovo governo.
Interpelliamo direttamente Lei, Presidente, perché assicuri
trasparenza alla vicenda e concorra a fugare tutti i dubbi che nel corso di
questi mesi si sono venuti accumulando persino sulla credibilità ingegneristica
e costruttiva del progetto TAV. Le chiediamo naturalmente di far luce anche
sugli aspetti della questione in merito ai quali l’ARPAT ha scritto di non essere
competente a rispondere (ad esempio in merito alle procedure di pubblicità,
valutazione e approvazione della cosiddetta “variante sicurezza”, richiesta da
RFI probabilmente a fronte dell’assenza di un tunnel parallelo di soccorso per
60 km di galleria) o che l’ARPAT stessa segnala, quando ad esempio rimarca che
il quadro di interventi di demolizione/ripristino “è da definirsi allo stato attuale ancora in evoluzione, in quanto si è
in attesa della produzione da parte di CAVET di un documento di dettaglio sulla
previsione lavori da effettuare, per il quale è già stata inviata richiesta
(...) all’Osservatorio Ambientale”. Quali
nuovi scenari sono riservati al Mugello, dopo che da anni è saltato
l’appuntamento con treni che qui comunque non si fermeranno, promesso per il
2003?
Restiamo in
attesa di una Sua risposta.
Cordialmente,
il presidente
Girolamo Dell’Olio
In
allegato: ARPAT, Nota a Idra,
10.8.’06 (n. 4 pagine)