Associazione di volontariato Idra

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Firenze, 4.6.’05

 

 

Al Presidente della Giunta Regionale della Toscana

dott. Claudio MARTINI

 

Al Sindaco del Comune di Firenze

dott. Leonardo DOMENICI

 

 

per conoscenza:                         Ai membri del Consiglio Regionale della Toscana

Ai membri del Consiglio Comunale di Firenze

 

LORO SEDI

 

 

 

OGGETTO:   Richiesta di partecipazione al tavolo di confronto sui “grandi temi comuni” della città di Firenze.

 

 

 

 

Gentile Presidente, gentile Sindaco,

 

 

abbiamo letto che nei primi giorni della prossima settimana vi incontrerete per definire in tempi brevi un calendario di riunioni sui temi più importanti e urgenti da affrontare insieme: alta velocità, aeroporto, termovalorizzatore, Fortezza e Castello, in primo luogo”. Nel comunicato di Palazzo Vecchio dello scorso 31 maggio leggiamo che “si tratta di questioni già impostate, da approfondire caso per caso insieme agli altri livelli istituzionali direttamente interessati dai problemi, per arrivare poi a decisioni concrete".

Noi chiediamo che voi ascoltiate anche i cittadini su questi temi, dato che essi non sono stati  per niente coinvolti, o assai poco, fino ad oggi. E’ noto che il cosiddetto Piano Strutturale del Comune di Firenze, del quale si sta dibattendo in questi mesi, assegna il rango di invarianti (e dunque di interventi blindati) a progetti di fortissimo impatto sociale, sanitario, ambientale, economico e temporale come l’Alta Velocità. Altre scelte, come la costruzione di una città nuova nella piana di Castello (i fiorentini del Medio Evo costruivano le “città nuove” a decine di km di distanza dal capoluogo, nonostante disponessero di mezzi economici e tecnici assai più modesti), non sono addirittura neppure menzionate nel Piano Strutturale, e non vengono assoggettate quindi ad alcun tipo di discussione.

 

Noi temiamo che le decisioni già assunte, e quelle ancora da prendere, non siano confortate da sufficiente realismo economico e progettuale. Temiamo che, come si dice con una metafora, si facciano ancora una volta i conti senza l’oste. L’oste siamo noi, cittadini contribuenti, che versiamo le risorse che voi amministrate. Non ci sembrerebbe dunque disdicevole che i conti si facessero insieme all’oste, appunto. Che i cittadini fossero chiamati a partecipare all’amministrazione delle risorse versate: o la democrazia può limitarsi alla deposizione di una scheda nell’urna ogni cinque anni (e dobbiamo comunque annotare che l’ultima consultazione ha visto solo un fiorentino su tre confermare il consenso all’attuale Amministrazione)?

 

Nel caso dell’Alta Velocità, è evidente che i soldi non ci sono. Noi lo scriviamo da un pezzo. Adesso lo denuncia anche l’Europa.

E’ inutile e dannoso, a nostro avviso, continuare a far perdere tempo alla città dietro al miraggio di una pioggia di milioni di euro per una stazione sotterranea faraonica (per quanto ‘firmata’) e lunghi tunnel-trappola nella città delle 43 piene e inondazioni (tante ne sono state contate dal XII secolo a oggi).

La città di Firenze e l’area metropolitana hanno bisogno piuttosto di risolvere, e rapidamente, i gravi problemi di mobilità, inquinamento, vivibilità che tormentano centinaia di migliaia di abitanti, studenti, lavoratori, visitatori. La prima cosa da realizzare è l’uso metropolitano delle ferrovie: riaprire le stazioni chiuse, riattivare le linee dismesse, aggiungere binari e fermate, assicurare servizi intermodali, riorganizzare e razionalizzare la rete e la circolazione dei convogli, ammodernare i materiali rotabili. E’ qui che si deve investire. Costa esageratamente meno dell’Alta Velocità, serve enormemente di più e non occorrono dieci anni per realizzarlo. Quanto ai treni di lunga percorrenza, le soluzioni anche in superficie non mancano! Da tredici anni invece Firenze langue nelle sabbie mobili di un dibattito un po’ vacuo, dietro a utopie trasportistiche in cui a guadagnare – ci sembra – è magari l’industria dei progetti, non certo i cittadini, che aspettano da decenni servizi collettivi su ferro moderni, frequenti, affidabili, decenti.

 

Ecco perché, a cominciare dall’Alta Velocità, noi ci proponiamo come interlocutore positivo e costruttivo al vostro tavolo di lavoro.

 

 

Confidiamo nella vostra sensibilità.

 

 

Il presidente

Girolamo Dell’Olio

 

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