Associazione di volontariato Idra

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RACCOMANDATA A.R.

 

Firenze, 31.5.'05

 

EUROSTAT

Il Commissario, Dott. Joaquín ALMUNIA

 

Bâtiment Jean Monnet

Rue Alcide de Gasperi

L-2920 LUXEMBOURG

 

 

OGGETTO: Ringraziamento.

 

                                     

 

Gentile Commissario,

 

 

desideriamo porgerLe il nostro ringraziamento per la lettera datata 14 aprile 2005 (prot. ESTAT/G-0/GH/EB/gr D(2005) 30110) inviataci a Suo nome dal dott. Günther Hanreich.

Costituisce per noi un significativo incoraggiamento alle attività associative ogni riscontro e apprezzamento delle nostre segnalazioni, rappresentate nella specifica occasione dall’invio il 29 marzo scorso alla Sua attenzione, presso Eurostat, del libro "Le grandi opere del Cavaliere", scritto dall'ingegnere bolognese Ivan Cicconi.

E’ stato altresì per noi di grande soddisfazione il poter leggere sulla stampa che Eurostat ha indicato al Governo italiano di registrare i debiti dell’Alta Velocità come debiti pubblici. Questo, come noi caldeggiamo da tempo, finalmente contribuirà a fare chiarezza – e successivamente, ci auguriamo, a assicurare salvaguardia - nei conti del nostro Paese e quindi di riflesso in quelli dell’Unione Europea.

 

Mentre speriamo che Eurostat voglia, in vista della riunione Ecofin di luglio, svolgere una verifica anche sugli altri punti critici evidenziati dall’ing. Cicconi nella sua opera, non possiamo che augurarci che il Governo italiano si appresti di buon grado a ottemperare alle disposizioni di Eurostat. Disposizioni che, invero, avrebbero già dovuto essere adottate spontaneamente sulla base di elementari principi di sana amministrazione. Leggiamo invece che il nostro Governo si riprometterebbe di aggirare sostanzialmente le disposizioni di Eurostat, chiedendo lo scorporo dal deficit dei versamenti fatti alle Ferrovie dello Stato, azioniste al 100% di TAV SpA tramite RFI.

Tale opzione parrebbe a noi profondamente illogica e non priva di ambiguità, quasi che, nel contesto della vita di una comunità dotata di un bilancio unitario e di una capacità di spesa complessiva limitata, possa esservi un settore in cui la spesa (e che spesa!) assume il carattere di variabile indipendente e indefinita (risultando così gli altri settori evidentemente declassati a un rango inferiore). Resta inoltre tutta da dimostrare la reale convenienza e utilità pubblica (a fronte di ben altre priorità nelle modalità di sviluppo della rete trasportistica su ferro per passeggeri e merci) dei più importanti fra quegli investimenti, sia di quelli già intrapresi dalla TAV SpA per le linee Milano-Roma-Napoli, sia di quelli ancora in fase progettuale, ma perseguiti con determinazione, come il Ponte sullo Stretto di Messina e l’Alta Velocità Lyon-Torino.

 

Gentile Commissario, nella nostra precedente missiva Le rappresentavamo come l’Alta Velocità TAV SpA sia passata (anche ufficialmente nel 1998) dall’iniziale prospettata veste finanziaria di project-financing con maggioranza privata del 60%, all’attuale condizione di finanziamento al 100 % pubblico. Si tratta di un’ipoteca grave sulle casse dello Stato posta a suo tempo col beneplacito delle più alte cariche istituzionali, e nella sostanziale indifferenza delle forze politiche e sociali. Tanto più grave, ci pare, se si considera che i responsabili della cosa pubblica invece di porre TAV SpA davanti alle sue responsabilità, hanno collocato i relativi debiti esponenzialmente crescenti, pur divenuti totalmente pubblici, fuori dal bilancio dello Stato, come recentemente segnalato da Eurostat. Quello che desideriamo sottolineare ora, gentile Commissario, è che il passato sembra drammaticamente ripetersi: come dicevamo, l’indicazione di Eurostat circa l’ovvia necessità di porre la spesa pubblica delle infrastrutture nell’ambito del bilancio pubblico, derivante dalla constatazione che prima così non fosse, sembra essere stata accolta infatti con compassata indifferenza. La cosa non cessa di stupirci.

 

E’ per tutti i motivi qui accennati, gentile Commissario, che la scrivente associazione, nell’esprimere il proprio apprezzamento per l’operato di Eurostat, auspica che l’Istituto Europeo di Statistica tenga alta la guardia.

 

Restando a Sua completa disposizione, Le porgiamo i nostri ossequi. 

 

 

Il vicepresidente

Pier Luigi Tossani

 

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