Associazione di volontariato Idra

iscritta al Registro Regionale del Volontariato della Toscana

per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e culturale

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e-mail  idrafir@tin.it; web  http://associazioni.comune.fi.it/idra/inizio.html

 

 

Firenze, 16.7.'09

 

 

Ai membri del Consiglio Comunale

Ai membri della Giunta Comunale

 

COMUNE DI FIRENZE

PALAZZO VECCHIO

 

 

 

OGGETTO:    Progetto Alta Velocità, l’esperienza urbana di Bologna: DVD di documentazione; segnalazione di altri reportages in rete.

  

 

 

Gentili Consiglieri, gentili Assessori,

 

 

ci fa piacere proporre anche a Voi, dopo averne consegnato copia alcuni giorni or sono al primo cittadino di Firenze dott. Matteo Renzi, la visione del DVD “Questa è la TAV a Bologna... e se succedesse a Firenze?”, prodotto dalla nostra Associazione. Si tratta di materiale filmato lo scorso giugno a Firenze e a Bologna sul tema degli impatti della cantierizzazione AV nel capoluogo emiliano.

 

Vi segnaliamo anche due altri reportages interessanti presenti in rete:

-         “Bologna – TAV: muro contro muro?” (4 aprile 2009), a cura di RaiUno, sugli “imprevisti geologici” e sui pesanti ritardi registrati durante lo scavo della stazione AV a Bologna (http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-460113bd-95b0-4e10-a527-dad7f9f81dbf.html?p=0);

-         “Alta Velocità: la rabbia di Bologna, i timori di Firenze” (16 aprile 2009), a cura di Ylenia Caioli (http://www.youtube.com/watch?v=pyqocU7r9GE).

 

Ulteriore documentazione (anche fotografica) sul “caso Bologna” è consultabile sul sito della nostra Associazione (http://www.idraonlus.it/vecchiosito/inizio.html) agli indirizzi:

-         http://www.idraonlus.it/vecchiosito/24-3-'09.htm;

-         http://www.idraonlus.it/vecchiosito/28-3-'09.htm;

-         http://www.idraonlus.it/vecchiosito/23-4-'09.htm;

-         http://www.idraonlus.it/vecchiosito/2-5-'09.htm.

 

Ci auguriamo che il ‘precedente’ di Bologna, dove la cantierizzazione per la nuova Stazione AV, localizzata in pieno centro cittadino e avviata nel 2004, accusa almeno tre anni di ritardo, sia sufficiente a indurre in tutti – dopo la drammatica esperienza del Mugello – una attenta e ponderata riflessione. La cantierizzazione del sottoattraversamento di Bologna  presenta più di una analogia con quella preventivata per la TAV a Firenze. Nella nostra città anzi è legittimo paventare conseguenze anche molto più gravi, sia per la natura del sottosuolo e per la presenza di flussi di falda perpendicolari alla doppia diga sotterranea progettata, sia per la presenza di tesori architettonici di particolare valore che generazioni di artisti ci hanno lasciato in eredità.

 

L’abbandono del progetto di sottoattraversamento approvato nel ’99 e di stazione AV approvata nel 2003 rappresenta a nostro avviso una condizione necessaria a garantire una soluzione utile, corretta, equa e sostenibile per il nodo dei trasporti nell’area metropolitana fiorentina. Non riteniamo tuttavia che sia opportuno sostituire semplicisticamente al precedente un nuovo progetto, un  nuovo tracciato, una nuova stazione. Firenze deve secondo noi recuperare il tanto terreno perduto in questi anni in termini di informazione, pianificazione, condivisione e – non certo ultima - etica della spesa pubblica. Per tutti questi motivi ci permettiamo di raccomandarVi:

 

·         di non ignorare, lungo il percorso che ci auguriamo vorrete intraprendere, l’esigenza di stabilire con chiarezza, lungimiranza e capacità di pianificazione gli obiettivi trasportistici del nuovo progetto da realizzare, nelle sue relazioni con l’intero sistema della mobilità, con la domanda locale, regionale, nazionale e internazionale, con la peculiare struttura urbana della città di Firenze, con l’ambiente (superando quindi quella sorta di disordine progettuale programmatico che in un proprio documento la Regione Toscana riconosce ascrivendolo alla “molteplicità degli Enti ed Uffici” o alla “continua evoluzione” degli scenari per effetto delle oscillazioni nella “disponibilità finanziaria per la realizzazione degli interventi”);

·         di fissare il tetto di spesa oltre il quale sarebbe certamente insensato – in tempi di debito pubblico stratosferico, di crisi economica globale, di sismi e di emergenze di ogni tipo – continuare a investire improduttivamente somme ingenti di denaro pubblico;

·         di raccogliere e divulgare le conoscenze, le proposte, le informazioni prodotte dalla realtà territoriale, valorizzando le competenze disponibili;

·         di assicurare una sana e trasparente comparazione in termini di costi e benefìci fra le ipotesi che verranno a configurarsi;

·         di cancellare l’architettura contrattuale, il modello finanziario e il conseguente depotenziamento dei controlli che – attraverso la figura del cosiddetto general contractor - hanno permesso di dilapidare ingenti risorse pubbliche, come ha verificato l’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici (http://www.idraonlus.it/vecchiosito/Autor.%20vigilanza,%2019-12-'07.htm) nella sua Indagine relativa agli interventi gestiti da TAV S.p.A.”: gli interventi TAV, caratterizzati da “gravi infrazioni ai principi della libera concorrenza e della non discriminazione”, secondo l’Autorità “hanno subìto, in corso di esecuzione, notevoli incrementi di costo e del tempo di realizzazione (...) sia per effetto di un gran numero di perizie di variante, sia per riserve avanzate dal General Contractor”, grazie anche a convenzioni “stipulate senza riferimento ad un’adeguata progettazione”, che “non hanno posto a carico del General Contractor alcun rischio effettivo”, mentre persino “i progetti esecutivi hanno spesso mostrato un livello carente di approfondimento”; effetti che la Corte dei Conti (http://www.corteconti.it/Ricerca-e-1/Gli-Atti-d/Controllo-/Documenti/Sezione-ce1/Anno-2008/Adunanza-c/all-25-08/relazione-accollo-debiti-ffss.doc_cvt.htm) ha stigmatizzato in questi termini: Quel che è più grave, queste operazioni pregiudicano l’equità intergenerazionale, caricando in modo sproporzionato su generazioni future (si arriva in alcuni casi al 2060) ipotetici vantaggi goduti da quelle attuali. Sotto questo profilo la vicenda in esame è considerata dalla Corte paradigmatica delle patologiche tendenze – della finanza pubblica – a scaricare sulle generazioni future oneri relativi ad investimenti, la cui eventuale utilità è beneficiata soltanto da chi li pone in essere, accrescendo il debito pubblico, in contrasto con i canoni comunitari”.

 

Ci riferiamo a quest’ultimo punto come madre di tutte le garanzie: non avrebbe alcun senso infatti, a nostro avviso, trasferire semplicemente da un progetto all’altro lo scandalo dell’”assalto alla diligenza” del pubblico erario. Siamo del parere che, se davvero si vuole superare la crisi in atto, si debba cominciare ad avere il coraggio di mettere in discussione una volta per tutte l’accesso privilegiato al denaro pubblico da parte di lobbies che non appaiono tenere nel loro orizzonte il bene comune. Gli atti del procedimento penale a carico degli esecutori della cantierizzazione per l’Alta Velocità nel Mugello e a Monte Morello mettono in evidenza come - all’ombra di condizioni contrattuali autolesioniste per lo Stato – i principali soggetti realizzatori di “grandi opere” come la TAV siano di fatto incentivati non solo a raschiare il fondo delle casse pubbliche (mancano da anni i fondi persino per rammendare i gravi danni ambientali prodotti sopra e sotto l’Appennino) ma anche a sviluppare una grande capacità di saccheggio e di compromissione irreversibile di risorse naturali sempre più scarse.

 

Come abbiamo già scritto al Sindaco, siamo e restiamo disponibili a fare la nostra parte in questo percorso, mettendo anche a Vostra disposizione la nostra esperienza.

 

 

Distinti saluti,

 

il vicepresidente                                                                                                                                il presidente

Pier Luigi Tossani                                                                                                                   Girolamo Dell'Olio

 

 

 

 

In allegato: DVD “Questa è la TAV a Bologna... e se succedesse a Firenze?”.

 

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