Associazione
di volontariato Idra
iscritta
al Registro Regionale del Volontariato della Toscana per la promozione e la
tutela del patrimonio ambientale e culturale
Via
Vittorio Emanuele II 135, 50134 FIRENZE; Tel.
e fax 055.233.76.65; Tel. 055.48.03.22; Tel. e
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volontariato Idra, Via Vittorio
Emanuele II 135, 50134 FIRENZE
totale n. 135 pagine (n. 12 pagine
di testo e n. 123 pagine di allegati)
Firenze, 3.9.'04
Al Sindaco
dott. Leonardo DOMENICI
per conoscenza: Ai membri del Consiglio Comunale
ESPOSTO URGENTE
CANTIERIZZAZIONE
PER L’ALTA VELOCITÀ FERROVIARIA A FIRENZE
q
Danni al
patrimonio ambientale, alla salute, alla sicurezza e al tessuto sociale del
quartiere di Firenze Nova
q
Paventato
inquinamento atmosferico e acustico, nell’area vasta interessata dalla
cantierizzazione per la nuova Stazione Alta Velocità, per lo “scavalco” fra
Rifredi e Castello, per il “corridoio attrezzato” Macelli-Rifredi e per la
movimentazione dei materiali da e per il cantiere della stazione AV, Nodo di
Firenze
q
Paventata
difformità degli elaborati esecutivi di opere in cantiere rispetto ai contenuti
degli accordi procedimentali
q
Apparente
omissione di informazione e di consultazione di Enti Locali direttamente
interessati dalle conseguenze dell’attuazione del progetto
q
Carente
informazione ai cittadini
Gentile sig. Sindaco,
l'Associazione di volontariato Idra, con sede in Firenze, Via Vittorio Emanuele II n. 135, in
persona del suo presidente prof. Girolamo Dell'Olio, Le trasmette l'esposto che
segue.
1.
Già a partire dal Protocollo d’intesa tra Ministero
dei Trasporti, FS SpA, TAV SpA, Regione Toscana, Provincia di Firenze, Comune
di Firenze, Comune di Sesto Fiorentino e Comune di Vaglia (Allegato 1) veniva
stabilito al punto 3.3, in relazione al progetto di penetrazione urbana di
Firenze da parte del passante ferroviario ad Alta Velocità: “La
cantierizzazione del Nodo sarà definita in modo da garantire l’utilizzazione
delle aree ferroviarie ai fini dell’insediamento dei cantieri, nonché
l’utilizzo del sistema ferroviario per il trasporto via ferrovia dei
materiali da costruzione e di risulta”. Ciò evidentemente in
considerazione della particolare delicatezza e vulnerabilità del tessuto urbano
fiorentino, già in sofferenza per effetto dei molteplici fattori di
inquinamento acustico e atmosferico, che collocano la città in un’area
sensibile e critica sotto il profilo ambientale e sanitario.
2.
Il principio del trasporto interamente su ferro del
materiale da costruzione e di risulta per la costruzione del doppio tunnel
ferroviario AV sotto la città di Firenze è stato più volte oggetto di
sottolineatura positiva da parte dell’Amministrazione Comunale di Firenze.
L’ARPAT stessa ha aperto le proprie “Osservazioni
sullo Studio di Impatto Ambientale TAV, Penetrazione urbana di Firenze”
(30.9.’98) con le seguenti considerazioni:
“La necessità pratica di dividere l'opera di
realizzazione della tratta alta velocità in lotti, lo studio di impatto
ambientale per il tratto compreso fra Campo di Marte e il Comune di Sesto
avrebbe dovuto essere valutato contestualmente, almeno per la fase di
cantierizzazione dell'opera, perché risulta veramente difficile valutare
separatamente i due lotti stante la interconnessione degli stessi, la
sovrapposizione temporale delle realizzazioni, la presenza di matrici comuni e
la possibilità di scelte che potrebbero incidere in maniera inferiore sull'impatto
ambientale dell'opera stessa.
In particolare ci si riferisce alla parte di
materiale preveniente dallo scavo, del lotto della variante di Castello, per il
quale è previsto il deposito in una zona di valore paesaggistico notevole
(discarica di Cerreto Maggio) mentre poteva essere valutata la possibilità di
inviare anche detto materiale di risulta della tratta a nord di Firenze nel
ripristino dell'ex miniera di Santa Barbara a Cavriglia.
L'utilizzo della linea ferroviaria per la
movimentazione dello smarino, degli inerti e di altri materiali anche per i
cantieri di Sesto Fiorentino, ridurrebbe drasticamente la movimentazione su
gomma”.
3.
Particolare motivo di soddisfazione ha espresso
l’Amministrazione comunale di Firenze per l’inserimento, nel progetto
definitivo approvato in Conferenza di servizi il 3.3.’99, del cosddetto
“corridoio attrezzato” al posto della camionale prevista dal progetto
presentato da Italferr SpA.
"Do atto agli studenti dell'ITI Leonardo da Vinci di aver posto questioni che vanno
attentamente considerate, e di avere avanzato proposte utili. Compresa
l'ipotesi di un binario di servizio per evitare che lo smarino debba viaggiare
su camion in città". Così ebbe a esprimersi il sindaco di Firenze Mario Primicerio, il 15 dicembre
del 1998, nel corso di un'assemblea pubblica sui progetti di penetrazione
urbana di Firenze da parte del passante ferroviario ad Alta Velocità.
Gli studenti dell'Istituto tecnico più grande della
Toscana - coinvolto in una cantierizzazione da una camionale che minacciava la
scuola con transiti di decine di mezzi pesanti al giorno per effetto del
progetto di cantierizzazione presentato da Itlaferr per il trasporto dello
smarino dal cantiere di scavo per la nuova Stazione dell’Alta Velocità in zona
Belfiore-Macelli fino alla stazione ferroviaria di Rifredi – avevano infatti
depositato nella primavera del '98 centinaia di firme sotto una petizione al
sindaco Mario Primicerio, col seguente contenuto: "Perché Lei ha autorizzato la costruzione di una nuova grande
strada a quattro corsie che collegherà Prato con il centro di Firenze e che
passerà sotto il naso di oltre 2000 studenti di scuole elementari, medie e
superiori nel tratto tra Via Panciatichi e Viale Redi? Noi Le chiediamo di
ritirare quella autorizzazione, che porterebbe soltanto nuovo smog, traffico e
danni alla salute degli studenti e di tutta la popolazione. Per la nostra amata
città, per noi e per un futuro migliore".
4.
Qualche mese dopo, alla
conferenza di servizi del 3 marzo '99 sul passante AV, venne approvato un
progetto nel quale l'’autostrada urbana’ programmata per la fase successiva
alla costruzione del passante AV davanti alla scuola veniva ridimensionata a
due sole corsie, e la pista camionale di cantiere contro cui gli studenti si erano
battuti veniva sostituita da un binario di servizio. Le altre preoccupazioni
espresse dagli studenti vennero recepite con l'art. 7 dell'Accordo
procedimentale per il nodo di Firenze (Allegato 2) firmato il 3 marzo '99 da FS
SpA (rappresentate dall’Amministratore Delegato ing. Giancarlo Cimoli), TAV SpA
(rappresentata dall’Amministratore Delegato ing. Antonio Savini Nicci), Regione
Toscana (rappresentata dal Presidente dott. Vannino Chiti), Provincia di
Firenze (rappresentata dal Presidente Michele Gesualdi) e Comune di Firenze
(rappresentato dal Sindaco dott. Mario Primicerio). Sotto il titolo "Opere
di cantierizzazione per la stazione AV" si legge in quell’Accordo: "La movimentazione dei materiali da
e per il cantiere della stazione AV avverrà tramite l'uso di corridoio
attrezzato con binario ferroviario, da realizzare in affiancamento a quelli
oggi esistenti, che collegherà i cantieri della stazione AV in zona Macelli e
pozzo Corsica con la stazione di Rifredi”. E si sottolinea, sintomaticamente: “Come richiesto dal Comune di Firenze e riportato nei relativi
elaborati progettuali depositati in Conferenza di Servizi”.
5.
Una prima deroga al principio del trasporto solo su
ferro dei materiali legati alla costruzione della nuova Stazione AV risulta dai
contenuti della Delibera 200/17 approvata il 18.3.’02 dal Consiglio comunale di
Firenze, con oggetto “Opere complementari alla
Stazione Alta Velocità di Firenze - Approvazione accordi con T.A.V. spa e
Centrale del latte di Firenze Pistoia Livorno spa ed approvazione di
interazioni e modifiche al progetto unitario urbanistico "Centro
alimentare polivalente" di Novoli di cui alla Del. C.c. n. 785/102 del
10.9.2001”. Si leggano in proposito le severe dichiarazioni di dissenso
espresse in Consiglio comunale dal presidente della Commissione urbanistica
Vincenzo Esposito (Allegato 3): “La sostanza è semplice e
immediata: Il Comune di Firenze si è già garantito che nessuna strada cittadina
verrà utilizzata e interessata dalla movimentazione dei materiali di scavo e/o
di approvvigionamento delle opere del passante A.V. e per la costruzione della
nuova stazione. Quindi non c'è alcun motivo per modificare, anche in via
transitoria e temporanea, tale condizione di garanzia per la città [...] Penso che bisognerà
risolvere il problema alla radice, stralciando integralmente dal protocollo
di intesa qualsiasi riferimento alla rimessa in discussione dell'assunto che
tutta la cantierizzazione del nodo A.V. e della nuova stazione avverrà in via
esclusiva su sede ferroviaria”.
6.
Quanto alle caratteristiche materiali e alle finalità
funzionali del “corridoio attrezzato” fra l’area Belfiore-Macelli e la stazione
ferroviaria di Rifredi, sottolineiamo qui che il citato art. 7 dell’Accordo
procedimentale firmato il 3.3.’99 annuncia la presenza esclusivamente di un
“binario ferroviario”, dedicato alla “movimentazione
dei materiali da e per il cantiere della stazione AV”.
Non si fa alcun cenno a una pista di cantiere (la cui esclusione
appare anzi essere il frutto voluto, lo abbiamo già richiamato, di una
specifica richiesta del Comune di Firenze, pur essa ricordata nel corpo del
testo dell’art. 7). Piuttosto, l’estensore del testo dell’Accordo si attarda a
specificare i tre tratti nei quali è suddivisa l’opera (esclusivamente) ferroviaria
che il “corridoio attrezzato” è destinato a ospitare:
“Il tracciato di tale binario è
composto di tre parti:
1.
Tratto
Circondaria – Corsica: corrisponde alla sede della nuova fermata
Circondaria-Maclli del SFM da acquisire in via definitiva;
2.
Tratto Corsica –
Via del Terzolle: in sede ferroviaria da acquisire in via definitiva;
3.
Tratto Via del
Terzolle – Via Vasco de Gama (Stazione di Rifredi) con necessità di occupazione
temporanea di parte della sede stradale di Via del Terzolle e Via Vasco de
Gama, che verrà restituita la termine del cantiere con il completo ripristino
della sede stradale”.
Non si formulano del resto distinzioni fra materiali
in ingresso e materiali in uscita. Al contrario, si comprendono esplicitamente
nell’insieme dei materiali da movimentare su questo binario sia quelli “da” sia
quelli “per” il cantiere della stazione AV.
Ambedue gli aspetti dell’intervento descrivono
rinviano dunque con evidenza – ci pare – a una tipologia di struttura e di
funzione che ben poco ha a che fare con le ‘estensioni interpretative’ via via
fornite dalla letteratura progettuale successiva, che analizzeremo qui di
séguito. Sospettiamo dunque che gli elaborati progettuali esecutivi, sulla
scorta dei quali si sta in questi giorni attuando l’intervento di cantierizzazione
in via Vasco de Gama, che ha già comportato l’abbattimento di numerosi alberi
nei giorni immediatamente precedenti il Ferragosto (Allegato 4, foto 1 e 2,
scattate il 26.8.’04), e che appare destinata a determinare l’eliminazione
nelle prossime ore (a partire, è stato riferito, dal prossimo lunedì 6
settembre) anche delle restanti piante adulte ubicate nell’immediata prossimità
della stazione ferroviaria di Rifredi (Allegato 4, foto 3 e 4, scattate il
26.8.’04), siano difformi dalle indicazioni dell’Accordo procedimentale del
3.3.’99, sia quanto a contenuti sia quanto a filosofia dell’intervento.
7.
Una precisa traccia in tal senso sembra derivare
dal documento progettuale “Appalto 1B Ampliamento sede tra la Stazione di
Rifredi e l’area Macelli per realizzazione “Corridoio attrezzato” con binario
servizio cantiere stazione AV, Relazione tecnica illustrativa” (Allegato 5),
che descrive analiticamente come “bimodale” l’intero percorso del “corridoio
attrezzato”; dal documento “Cantiere Rifredi, Inserimento prospettico generale”
(Allegato 6), che mostra in forma di schizzo lo scenario ipotizzato a una delle
estremità del “corridoio attrezzato”, nell’area destinata a ospitare a Rifredi
le operazioni di carico/scarico e di stoccaggio dello smarino, di cui si stanno
in questi giorni allargando i confini attraverso l’eliminazione degli alberi e
la riduzione della carreggiata di via Vasco de Gama; dal documento “Area
carico/scarico intermodale e di stoccaggio di Rifredi (Cantiere Stazione AV),
Planimetria” (Allegato 7); dalle sezioni presentate nel documento anch’esso
relativo all’area carico/scarico intermodale e di stoccaggio di Rifredi
(Allegato 8).
Conviene qui ricordare alcune circostanze aggiuntive
che contribuiscono a delineare un quadro di difficile tollerabilità per i tanti
residenti nei palazzi che si affacciano su via Vasco de Gama e dovranno subire
per parecchi anni le conseguenze – dopo la cantierizzazione – dell’esercizio
del “corridoio attrezzato” così concepito e attuato:
a)
i convogli
ferroviari provenienti dall’area di scavo dei Macelli sono programmati con
alimentazione diesel;
b)
i camion in arrivo e
in partenza sono destinati a moltiplicare per molte volte (praticamente per la quantità di vagoni che un solo
treno sarebbe in grado di portare) gli effetti inquinanti che già si
possono attendere dalla movimentazione delle terre di scavo su convogli
ferroviari diesel;
c)
per quanto è stato
possibile apprendere (ma solo in via orale e informale) i treni carichi di
container con smarino viaggerebbero nottetempo in direzione della ex
miniera di lignite di S. Barbara (Arezzo).
8.
Una preoccupante conferma della mutata natura del
“corridoio attrezzato” in questione si riceve dalla lettura della recente
“Relazione generale sugli aspetti ambientali della cantierizzazione, Nodo di
Firenze, Penetrazione urbana linea A.V.” (Allegato 9), datata 7.5.’03: la
camionale rispunta nel progetto definitivo, con buona pace di quanto
stabilito nella Conferenza di servizi del '99.
A pag. 15 si legge: "Tutto l'approvvigionamento e lo smaltimento dei materiali,
eccetto lo smarino, avverrà su camion".
A proposito della definizione dello schema di
accessibilità al sito che ospiterà la nuova stazione dell'Alta Velocità,
Italferr precisa: "Di fatto, si crea
un corridoio bimodale ferro/gomma, denominato Corrid oio Attrezzato, destinato
all'approvvigionamento ed allo smaltimento dei materiali di cantiere (…). Il corridoio si sviluppa per circa due
chilometri, dalle aree di cantiere della stazione AV fino all'altezza della
Stazione di Rifredi, sul lato sud del rilevato ferroviario".
Che tipo di mezzi e materiali viaggeranno lungo
questa lunga pista di cantiere su gomma? Ecco le novità contenute nel documento
di Italferr.
"La tipologia di
automezzi che utilizzerà il Corridoio Attrezzato sarà composta da autotreni
anche con rimorchio e autoarticolati di peso superiore a 3,5 tonnellate, mentre
i camion fino a 3,5 ton e le automobili delle maestranze potranno anche
utilizzare la viabilità ordinaria entrando in cantiere dagli accessi secondari
di via Circondaria, viale Corsica e viale Francesco Redi. Il tipo di
materiale trasportato in ingresso su gomma sarà composto principalmente da
tondini di ferro sciolti per confezionare gabbie, inerti per cemento, polvere
di cemento in appositi camion cisterna, elementi prefabbricati, ecc... Il tipo
di materiale trasportato in uscita su gomma sarà prevalentemente quello
superficiale inquinato".
9.
"Resta inteso - precisa
inoltre Italferr - che fintanto che non verrà realizzato il
Corridoio Attrezzato tutto il trasporto del materiale da allontanare dal
cantiere dovrà avvenire su gomma (…) La durata di questo periodo
transitorio è di circa 12 mesi dalla data di inizio dei lavori della Stazione
AV ". Ecco i numeri concreti che fornisce Italferr: "Si stima un flusso medio settimanale
dei viaggi di andata e ritorno (a/r) per il trasporto dei materiali pari a
circa 230-360 viaggi, nei 5 anni di lavori previsti (…). Si stima inoltre che
il maggior numero giornaliero di viaggi a/r che interesserà via Circondaria
sarà pari a 87 spostamenti di a/r all'Anno 3; "mediamente" si stima
un flusso variabile da 40 a 60 viaggi a/r al giorno. Relativamente alla prima
fase dei lavori (12 mesi per il completamento del Corridoio Attrezzato),
occorre inoltre considerare i volumi relativi alla bonifica dei terreni, che
verranno trasportati su gomma (…): risultano (…) circa 45 viaggi a/r al giorno
aggiuntivi, che interesseranno la viabilità ordinaria".
La media per settimana dei
viaggi di andata e ritorno compiuti dai camion nei primi 12 mesi di lavori -
spiega il documento Italferr - sarà di 500 viaggi di andata e ritorno per la zona Centrale del Latte e di 512
viaggi di andata e ritorno dalla zona Centrale del Latte verso l'area ex
Macelli per via Circondaria.
Italferr non nasconde le difficoltà che potranno
derivare al sistema viario cittadino da questa 'innovazione alla rovescia': "Possibili disagi - si
ammette - potrebbero manifestarsi lungo
il percorso che dall'autostrada porta all'accesso al corridoio, nei pressi
della stazione di Rifredi".
10.
E’ noto che la principale fonte di inquinamento
atmosferico è rappresentata dalle emissioni dei motori delle macchine
operatrici, dagli scarichi dei mezzi in transito all'interno dei cantieri e
lungo la viabilità, oltre che dal sollevamento di polveri a seguito delle
attività di cantiere e di trasporto. E' vero che è prevista - lungo il
corridoio attrezzato - la predisposizione di "idonee barriere antirumore", ma è altrettanto certo che
queste non potranno evitare le emissioni in atmosfera dei mezzi pesanti
impiegati lungo il corridoio stesso e in giro per la città: l'itinerario seguito dagli automezzi con peso
superiore alle 3,5 tonnellate per raggiungere il corridoio attrezzato in
corrispondenza della stazione di Rifredi si snoda infatti lungo le arterie
cittadine (Viale Guidoni, Viale XI Agosto, Via Perfetti Ricasoli,
Via Barsanti, Via delle Tre Pietre), mentre - l'abbiamo visto - i camion fino a 3,5 tonnellate e le
automobili delle maestranze potranno utilizzare la viabilità ordinaria
addirittura fino agli accessi di via Circondaria, viale Corsica e viale
Francesco Redi.
Si tratta, come si vede, di nuove modifiche sostanziali - dopo quelle
apportate al sistema-stazione e all'area di Castello - rispetto al progetto
uscito dalla conferenza di servizi nel '99, che avrebbero richiesto che - quanto meno – venisse adottata
come correttivo la pubblicazione del nuovo progetto, così profondamente
modificato, e la riapertura del procedimento di valutazione di impatto
ambientale, alla quale i cittadini potessero portare un contributo forse più
libero da condizionamenti e pregiudizi. Non si comprende quale interesse
possa mai avere il Comune di Firenze a firmare un atto peggiorativo dei già
critici accordi siglati quattro anni fa per la penetrazione TAV di Firenze.
L’associazione Idra
Le ha scritto anche recentemente, signor Sindaco, lo scorso 27.8.’04 (Allegato
10): “Può dirsi conforme, un corridoio attrezzato così concepito, con i
contenuti dell’Accordo procedimentale del ’99, e con la pubblicità che ne venne
data dall’Amministrazione comunale come di un elemento di garanzia almeno sul
piano della movimentazione della terra scavata, che tanti danni ha provocato
sulle strade del Mugello dopo l’impegno formale – mai onorato –
dell’utilizzazione della linea ferroviaria Faentina?”. Ma non ha ricevuto
risposta.
11.
Bene ha fatto l'ARPAT a non dissimulare – nel parere
espresso il 20 ottobre 2003 sulle modifiche nel tratto Castello-Rifredi e nel
progetto di nuova stazione AV (Allegato 11) - le proprie preoccupazioni per le "gravi carenze di valutazione degli
impatti conseguenti alle opere descritte nella variante ed alla fase di
cantierizzazione necessaria alla loro realizzazione". Citiamo qui
la premessa del documento dell’ARPAT, rimandando alla lettura dell’intero
documento, in allegato:
“Il
presente parere è stato prodotto sulla base della documentazione descritta in
dettaglio nelle sezioni relative alle diverse matrici di valutazione. In
generale il progetto presenta gravi carenze di valutazione degli impatti
conseguenti alle opere descritte nella variante ed alla fase di
cantierizzazione necessaria alla loro realizzazione. Conseguentemente molte
mitigazioni non sono debitamente dimensionate o previste.
Tali carenze non consentono una compiuta valutazione della
correttezza delle soluzioni progettuali proposte. Qualora si ritenga di dover
comunque approvare il progetto presentato, si ritiene indispensabile prescrivere un successivo esame dei progetti esecutivi
dell’opera e della fase di cantierizzazione, per poter definire
compiutamente il dimensionamento delle mitigazioni necessarie e gli
accorgimenti di gestione dei cantieri da prescrivere per una successiva
efficace vigilanza sulla loro conduzione.
Inoltre, dall’esame della documentazione presentata emergono
comunque alcune gravi carenze, relativamente alle quali si formulano, già in
questa fase, le necessarie prescrizioni, numerate da 1 a 11 nel corpo del
testo, senza che queste possano essere ritenute esaustive”.
Per quanto attiene alle problematiche legate all’inquinamento
atmosferico, il parere dell’ARPAT rileva fra le altre cose quanto segue.
“Cantieri
Castello Rifredi e Nuova
Stazione A.V.
Nel
passaggio dalla progettazione di massima (presentata per la valutazione di
impatto ambientale) a quella definitiva (sia delle opere preliminari che di
questa variante) appare sempre più evidente la necessità di utilizzare la
viabilità ordinaria oltre che per l’installazione del cantiere anche per il
trasporto su gomma dei materiali di risulta e di approvvigionamento per i
fabbisogni del cantiere stesso.
Il n° di
transiti giornalieri, sia medi che di punta, di per sé non sono moltissimi, ma
insistono su arterie di traffico notevole e quindi potrebbero portare a
congestioni aggravando significativamente, a livello locale, la situazione
attuale dell’inquinamento atmosferico, già pesante per l’area fiorentina, in
particolare per quei parametri dipendenti più specificamente dalle emissioni
dei motori diesel.
Nuova stazione A.V.
Oltre alle
considerazioni generali di cui sopra, si fanno le seguenti osservazioni
specifiche.
Gli
elaborati relativi alla cantierizzazione sono largamente insufficienti alla
valutazione dell’impatto atmosferico delle opere. Data l’ubicazione del
cantiere, le considerazioni non possono prescindere dai valori di fondo
dell’area urbana di Firenze. I valori di fondo sono noti, hanno ampia
diffusione e facilmente consultabili, mentre la trattazione è troppo generica e
qualitativa e non permette di valutare l’apporto dell’opera nella fase di costruzione
che avrà uno sviluppo temporale tale da poter influenzare tangibilmente la
qualità dell’aria del contesto urbano. Pur valutando che la fase di
progettazione del cantiere non è a livello costruttivo, i dati presentati
possono già permettere di elaborare una modellizzazione previsionale connessa
con l’attività. Tali valutazioni dovranno essere lo spunto per considerare le
specifiche misure di mitigazione da adottare al fine di poter lavorare in
un’area così vulnerabile come quella oggetto dell’intervento.
Poiché si
ritiene che gli elaborati debbano essere approfonditi in maniera sostanziale,
si ritiene di dover, per il momento considerare largamente insufficiente
l’elaborato”.
12.
Come abbiamo riportato
precedentemente, i lavori di cantierizzazione in via Vasco de Gama hanno
determinato la distruzione nei giorni intorno al Ferragosto della gradevole
parete arborea sulla scarpata lato ferrovia, che costituiva anche un utile
diaframma visivo e acustico.
Giova ricordare che, nella “Relazione
istruttoria sul Progetto definitivo del nodo di Firenze” (Allegato 12),
prodotta dal Gruppo di lavoro istituito con Ordinanza del Sindaco n° 8847 del
18.12.’98, al capitolo “Valutazione degli aspetti geologico-ambientali”,
paragrafo “Inserimento paesaggistico dell’opera – Sistemazioni a verde aree
esterne”, si legge:
“Esprimiamo
la necessità di avere, per quanto di competenza, maggiori informazioni e
chiarimenti rispetto alle strategie previste per l’inserimento paesaggistico
dell’opera e per minimizzare l’impatto ambientale sul territorio. [...]
Specifichiamo che gli elaborati del progetto definitivo, da noi esaminati,
sono in una scala tale da non consentirci di individuare con precisione le
localizzazioni degli interventi a verde né la loro precisa configurazione;
ciò ci consente di esprimere solo un parere di carattere generale. Si ritiene
pertanto necessario, al fine di poter formulare un attendibile parere di
competenza, integrare la documentazione trasmessa con ulteriori approfondimenti”.
Un corollario della genericità qui
lamentata (una lacuna mai colmata in séguito, per quanto a noi consta) è
proprio la sistemazione dell’area verde in fregio alla ferrovia, sia lungo via
del Terzolle (dove la scorsa estate sono stati tagliati anche gli ultimi bei pini sopravvissuti ai tagli dei
tre cedri che, insieme a loro, ombreggiavano la grande barriera verde fra
l’Istituto Leonardo da Vinci e la ferrovia) sia, negli ultimi giorni, in
via Vasco de Gama.
13.
In queste ore si sta provvedendo
peraltro anche all’occupazione di parte della carreggiata di via Vasco de Gama,
che verrà assorbita dall’area di carico/scarico e di stoccaggio dello smarino.
I cittadini residenti lamentano non solo la tempistica scelta per
l’intervento, ma anche – in aggiunta alle considerazioni fin qui svolte circa i
suoi contenuti e le sue effettive finalità - l’apparente precocità del medesimo
per almeno due altri motivi.
a)
Il primo progetto di
recupero ambientale della ex miniera di Santa Barbara (progetto che include il trasferimento delle terre di
scavo della stazione AV lungo questo “corridoio attrezzato” fino alla stazione
di Rifredi e poi, da lì, alla sua destinazione finale in Valdarno) è stato
respinto (Allegato 13). Del secondo progetto è ancora in fase
istruttoria il procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). I
sindaci dei Comuni (S. Giovanni Valdarno, Figline Valdarno, Cavriglia) chiamati
a ospitare senza consultazione (non sono stati invitati a nessuna delle
Conferenze di servizi aperte per il Nodo AV di Firenze) i milioni di metri cubi
di smarino da estrarre dal sottosuolo di Firenze si dichiarano nettamente
contrari (Allegato 14). Manca inoltre – per quanto è dato sapere – un
modello di esercizio del traffico ferroviario sulla “linea lenta”
Firenze-Arezzo via Pontassieve, interessata dal piano di trasferimento
dello smarino a S. Barbara. Anche in questo caso i Comuni rivieraschi non
risultano essere stati coinvolti nel processo decisionale delle Conferenze di
servizi.
b)
Non è ancora
concluso neppure il procedimento di VIA che solo può dare l’avvio alla
conferenza di servizi legittimata ad autorizzare la
cantierizzazione per il nodo ferroviario fiorentino dell’Alta Velocità. Persino
la Regione Toscana non ha espresso un parere sull’opera di scavalco ferroviario
fra Rifredi e Castello, parte integrante del progetto. Del resto, le procedure di affidamento
dei lavori potranno essere avviate soltanto quando saranno ottenuti tutti i via libera, e le
opere saranno oggetto di un unico appalto (Allegato 15). Siamo dunque ancora
in una fase ancora molto “alta” dell’intervento AV vero e proprio: “i
cittadini non comprendono – ha scritto lo scorso 27.8.’04 Idra al
Sindaco di Firenze (Allegato 10) - come si possa attuare con la fretta e la
tempistica adottate un intervento propedeutico a qualcosa che deve essere
ancora definito, approvato, consolidato”. L’appello urgente a
riconsiderare l’opportunità di abbattere il lungo filare di lecci in Via Vasco
de Gama non sembra essere stato però fin qui raccolto.
Giova considerare che le opere di
costruzione del “corridoio attrezzato” si sviluppano fino all’area di
Macelli-Belfiore, e interessano – fra l’altro – l’area in cui è ubicata il
citato Istituto tecnico e Professionale “Leonardo da Vinci”, con una
significativa popolazione scolastica diurna e notturna (per i Corsi serali
comunali).
Ci si domanda quale utilità rivesta
l’allestimento di una infrastruttura la cui entrata in funzione appare ancora
così lontana nel tempo. Ci si domanda se sia valso e se valga ancora la pena,
in questo contesto così evidentemente prematuro, di abbattere alberi e di
sottrarre all’uso pubblico un parte della via Vasco de Gama con i relativi
spazi di parcheggio.
14.
E’ mancata infine un’informazione
tempestiva, accurata e completa sull’inizio e sulla durata dei lavori di
cantierizzazione.
Del resto, neppure il Difensore civico
del Comune di Firenze è ancora riuscito, dopo mesi di vani tentativi formali
(Allegati 16 e 17), a ottenere una risposta da Lei, signor Sindaco, circa il
nuovo cronogramma del complesso dei lavori per il nodo fiorentino dell’Alta
Velocità, dopo la lettera inviataLe da Idra il 3.1.’04 (Allegato 18) (i
dati forniti recentemente dal Comune di Firenze, senza documentazione di
supporto, appaiono infatti marcatemente e inspiegabilmente ottimistici se confrontati
con i cronogrammi approvati in Conferenza di servizi i 3.3.’99 (Allegati 19 e
20).
Non risulta che il Comune di Firenze
abbia attivato adeguate modalità di informazione a beneficio dei cittadini
interessati, non solo in relazione alla cantierizzazione per il “corridoio
attrezzato”, ma anche sulle conseguenze del suo esercizio pluriennale sulla
loro salute, sulla qualità dell’ambiente, sulla vivibilità del quartiere, sul
valore patrimoniale degli immobili.
Risulta viceversa piuttosto
difficoltoso reperire, anche recandosi presso gli uffici competenti, elaborati
progettuali aggiornati, dettagliati, comprensibili.
Sembra del tutto evidente che il
Comune di Firenze dovrebbe quanto meno provvedere a colmare la grave lacuna
informativa di cui soffre con ogni evidenza la cittadinanza, e che sarebbe
opportuno che lo facesse in maniera congrua, attraverso i media, newsletter e
incontri pubblici, prima di autorizzare la prosecuzione dei lavori.
15.
Non risultano a questa Associazione atti successivi
all’Accordo procedimentale del 3.3.’99 che ne modifichino i contenuti in
relazione all’uso del corridoio attrezzato per la movimentazione dello smarino
della stazione AV.
Al contrario, come si desume dalla relazione
dell’assessore all’Urbanistica arch. Gianni Biagi presso il Consiglio comunale
di Firenze lo scorso 19.1.’04, il cui testo è riportato nel comunicato
dell’Ufficio stampa del Comune di Firenze dello stesso giorno (Allegato 21),
gli impegni assunti per il trasporto esclusivamente su ferro dello smarino (limitatamente
a quello estratto dal cantiere per la costruzione della nuova Stazione AV, come
verificheremo più avanti) risultano confermati.
Lo stesso si
evince, sempre limitatamente allo smarino proveniente dal cantiere della nuova
Stazione AV, dai contenuti della “Integrazione all’Accordo procedimentale del 3
marzo 1999”, sottoscritta in sede di Conferenza di servizi per la nuova
stazione AV di Firenze il 23.12.’03 (Allegato 22) dal Comune di Firenze
(rappresentato dall’Assessore all’Urbanistica arch. Gianni Biagi), dalla
Provincia di Firenze (rappresentata dall’Assessore alla Pianificazione
territoriale dott.ssa Luciana Cappelli), dalla Regione Toscana (rappresentata
dall’Assessore all’Urbanistica dott. Riccardo Conti) e da RFI.
16.
E’ bensì vero
che ulteriori modifiche preoccupanti sul piano degli effetti sanitari e
ambientali relativi ad altri aspetti della cantierizzazione per l’Alta Velocità
a Firenze sono state introdotte proprio dalla citata “Integrazione all’Accordo
procedimentale del 3 marzo 1999”.
Non possono suonare tranquillizzanti, in proposito,
alcune recenti dichiarazioni dell’assessore all’Urbanistica di Firenze Gianni
Biagi sul modo in cui verranno smaltiti i materiali di scavo e da costruzione
dell’Alta Velocità. Prima in lista d’attesa, infatti, è l’opera di “scavalco”
a 3 piani fra Castello e Rifredi. Qui,
in un’area strategica della città il progetto presentato da Italferr SpA
garantisce per 3 anni e 5 mesi il tutto su camion, betoniere e bilici (10.000
viaggi di autobetoniere; 330 viaggi di autocarri per l’acciaio; 1400 viaggi per
gli inserti da costruzione, 14.000 viaggi per le terre di scavo; da
moltiplicare per due, ovviamente: andata e ritorno). Arriveranno da luoghi
imprecisati, e partiranno alla volta del Valdarno aretino, migliaia e migliaia
di automezzi da almeno 30 tonnellate. Gas di scarico, polveri grosse e fini,
vibrazioni, inquinamento acustico, per tutti coloro che condividono l’aria
della piana. Nuovi problemi in vista, inoltre, per la circolazione - già
congestionata - su strade e autostrada.
Ma c’è di più. L’Amministrazione comunale,
firmando il 23 dicembre del 2003 l’“Integrazione all’Accordo procedimentale del
3 marzo 1999”, è tornata a capovolgere il precedente impianto garantista per la
movimentazione dei materiali, permettendo per lo scavalco e per l’imbocco Nord
dei due tunnel AV il “tutto su gomma”.
Così recita all’articolo 5 (“Materiali di risulta”)
dell’”Integrazione”: “Per quanto riguarda l’imbocco Nord, compresa
l’opera di scavalco [...] il trasporto dei materiali di scavo e l’approvvigionamento dei materiali
potrà essere effettuato con mezzi gommati sulla base di un apposito piano di mobilità
approvato dal Comune di Firenze”.
Si tratta – dati Italferr - di 90.200 mc di
calcestruzzo, 31.400 mc di inerti, 10.000 ton di acciaio, 307.000 mc di
smarino, e di un volume imprecisato di fanghi di risulta e di detriti di
demolizione.
Forse per pudore, Palazzo Vecchio non ha mai vantato
questo ingrediente dei nuovi accordi nei propri comunicati ufficiali, per
quanto è possibile reperire sulla Rete civica del Comune di Firenze. Ha
insistito anzi a sostenere – persino in occasione della citata relazione al
Consiglio comunale del 19 gennaio 2004 da parte dell’assessore all’Urbanistica
- che “in occasione della
conferenza dei servizi del 23 dicembre sono stati confermati i precedenti
accordi, anzi è stato firmato un atto integrativo dell'accordo
procedimentale che nel merito ha alcuni ulteriori vantaggi per la città, per
l'Amministrazione comunali e per l'area fiorentina” e che “si confermano
gli impegni per quanto riguarda il trasporto del materiale di scavo alla
miniera di Santa Barbara o altrove ma comunque sempre attraverso il
trasporto ferroviario”. Soltanto il 2 gennaio 2004 Palazzo Vecchio aveva comunicato, in
modo peraltro sufficientemente sibillino (Allegato 15), che “per lo scavalco invece sarà messo a punto un piano
di smaltimento ad hoc”, senza riferire che l’accordo sottoscritto 10
giorni prima comprendeva l’autorizzazione a un massiccio trasporto su gomma.
Nel merito della procedura
adottata per la definizione delle “nuove regole” in materia di trasporto degli
inerti introdotte dall’“Integrazione all’Accordo procedimentale del 3 marzo
1999”, Idra rileva anche un apparente processo di deriva della
potestà istituzionale del Consiglio comunale di Firenze: con un atto
relativo alla progettazione per l’Alta Velocità, il 20 ottobre ’03 la
massima assemblea cittadina aveva deliberato (Deliberazione n. 865) di “impegnare
il Sindaco o il suo delegato a rappresentare – in sede di Conferenza dei
Servizi – le valutazioni e suggerimenti contenuti nella relazione istruttoria
del Servizio Pianificazione e Grandi Progetti”, allegata alla deliberazione
stessa e definita “parte integrante e sostanziale” dell’atto. Nella
Relazione istruttoria sulla stazione T.A.V. di Firenze e sull’opera di scavalco
fra Rifredi e Castello, redatta dalla Direzione Urbanistica del Comune di
Firenze e firmata a quattro mani dagli architetti Marcello Cocchi (dirigente
del Servizio Pianificazione e Grandi Progetti) e Rinaldo Hoffmann (P.O. Nodo
A.V. e Mobilità), nel capitolo dedicato alle “Valutazioni sugli aspetti della
cantierizzazione”, la Direzione Urbanistica – nel formulare le proprie “Osservazioni al progetto della Variante
imbocco nord e scavalco” - asseriva: “È notevole l’impatto sulla
viabilità cittadina causato dall’elevato transito di veicoli pesanti, previsto
dal progetto, pertanto [...] lo smaltimento delle terre di scavo dovrà avvenire per ferrovia, con
le stesse modalità adottate per la stazione A.V.”.
Le cose sono andate in tutt’altro
modo: due mesi dopo il mandato ricevuto dal Consiglio, il 23 dicembre 2003,
l’assessore all’Urbanistica firmava a Roma un’apposita e pericolosissima deroga alla disposizione contenuta
nell’Accordo procedimentale del 1999.
17.
Sorprende che
sulla pericolosa deriva progettuale fin qui sommariamente descritta non sembri
esercitarsi alcun controllo efficace da parte delle Amministrazioni pubbliche,
che paiono abdicare non solo al ruolo di garanzia della salute pubblica, ma
anche a quello di opportuna e adeguata sorveglianza sulla stessa attuazione
degli accordi sottoscritti.
Concludendo, chiediamo che sia verificata – là dove
essa appaia assente o lacunosa - la conformità fra i contenuti delle
progettazioni le cui realizzazioni sono in corso d’opera o in via di
attivazione e i contenuti dell’Accordo procedimentale del 3.3.’99, anche per
quanto attiene il diritto del cittadino all’informazione e la tutela della
salute, dell’ambiente, della sicurezza pubblica.
Come Associazione ecologista iscritta al registro
regionale del volontariato, torniamo a chiedere che sia valutata – sulla scorta
dei risultati delle verifiche richieste - l’opportunità di un intervento in via
d’urgenza, nel quartiere di Firenze Nova, in via Vasco de Gama, che porti alla
sospensione dell’esecuzione delle opere in corso, a partire da quelle –
imminenti - di taglio degli ultimi esemplari di alberi presenti sul lato
ferrovia della strada.
Chiediamo anche che al più presto, e comunque prima che
i lavori di cantierizzazione – che auspichiamo vengano sospesi - riprendano,
l’Amministrazione comunale assicuri in tutti i modi opportuni, e in primo luogo
attraverso un’assemblea pubblica nel quartiere di Firenze Nova adeguatamente
pubblicizzata, un’informazione esaustiva sia sul progetto di cantierizzazione
del “corridoio attrezzato”, sia sugli scenari che attendono la popolazione
negli anni di esercizio del “corridoio”, sia sui problemi e le proposte che i
cittadini intendono presentare all’Amministrazione comunale.
Il presidente
Girolamo
Dell'Olio
ELENCO
DEGLI ALLEGATI
ALLEGATO 1
Estratto da Protocollo d’intesa tra Ministero dei
Trasporti, FS SpA, TAV SpA, Regione Toscana, Provincia di Firenze, Comune di
Firenze, Comune di Sesto Fiorentino e Comune di Vaglia, 24.4.’97 (n. 3 pagine).
ALLEGATO 2
Accordo procedimentale per
il nodo di Firenze, 3.3.’99 (n. 27 pagine).
ALLEGATO 3
Ufficio stampa del Comune
di Firenze, Comunicato stampa del 18.3.’02 (n. 1 pagina).
ALLEGATO 4
Fotografie scattate in via
Vasco de Gama il 26.8.’04 (n. 1 pagina).
ALLEGATO 5
Italferr SpA, Appalto 1B Ampliamento sede tra la
Stazione di Rifredi e l’area Macelli per realizzazione “Corridoio attrezzato”
con binario servizio cantiere stazione AV, Relazione tecnica illustrativa (n. 13 pagine).
ALLEGATO 6
Italferr SpA, Cantiere Rifredi, Inserimento prospettico generale (n. 2 pagine).
ALLEGATO 7
Italferr
SpA, Area carico/scarico intermodale e di stoccaggio di Rifredi (Cantiere
Stazione AV), Planimetria (n. 10 pagine).
ALLEGATO 8
Italferr SpA, Area carico/scarico intermodale e di
stoccaggio di Rifredi (Cantiere Stazione AV), Sezioni (n. 6 pagine).
ALLEGATO 9
Estratti da Italferr SpA, Nodo di Firenze, Progetto
definitivo, Relazione generale sugli
aspetti ambientali della cantierizzazione, Penetrazione urbana linea A.V.,
7.5.’03 (n.
18 pagine).
ALLEGATO 10
Associazione di volontariato Idra, Lettera al
Sindaco di Firenze, 27.8.’04 (n. 3 pagine).
ALLEGATO 11
ARPAT, Nodo AV/AC d
Firenze, Parere tecnico, 20.10.’03 (n. 7 pagine).
ALLEGATO 12
Estratti da Gruppo di lavoro istituito con Ordinanza
del Sindaco n° 8847 del 18.12.’98, Relazione istruttoria sul Progetto
definitivo del nodo di Firenze (n. 4 pagine).
ALLEGATO 13
Associazione di volontariato Idra, Comunicato
stampa, 15.4.’03 (n. 2 pagine).
ALLEGATO 14
Mauro Tarchi, Sindaco di S. Giovanni Valdarno,
“Niente smarino nell’area mineraria”, Il Corriere di Firenze, 28.7.’04
(n. 1 pagina).
ALLEGATO 15
Ufficio stampa del Comune
di Firenze, Comunicato stampa del 2.1.’04 (n. 2 pagine).
ALLEGATO 16
Difensore civico del
Comune di Firenze, Lettera al Sindaco di Firenze, 14.5.’04 (n. 4 pagine).
ALLEGATO 17
Difensore civico del
Comune di Firenze, Lettera all’Associazione Idra, 3.8.’04 (n. 1 pagina).
ALLEGATO 18
Associazione di
volontariato Idra, Lettera al Sindaco di Firenze, 3.1.’04 (n. 2 pagine).
ALLEGATO 19
Nodo di Firenze, Passante e stazione AV, esecuzione
lavori, Accordo procedimentale, 3.3.’99, Allegato 1(1) (n. 1 pagina).
ALLEGATO 20
Estratti da Italferr SpA, Aspetti ambientali della
cantierizzazione, Relazione tecnica, 23.11.’98 (n. 6 pagine).
ALLEGATO 21
Ufficio stampa del Comune
di Firenze, Comunicato stampa del 19.1.’04 (n. 2 pagine).
ALLEGATO 22
Integrazione all’Accordo procedimentale del 3 marzo
1999, 23.12.’03 (n. 7 pagine).