Associazione
di volontariato Idra
iscritta
al Registro Regionale del Volontariato della Toscana
per
la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e culturale
Via Vittorio Emanuele II 135, 50134 FIRENZE
Tel. e fax
055.233.76.65; Tel. 055.48.03.22;
Tel. e fax 055.41.04.24; e-mail idrafir@tin.it
web
http://www.idraonlus.it/vecchiosito/inizio.html;
www.idra.dadacasa.supereva.it
Totale: n. 6 pagine di testo (inclusa la
presente) + n. 10 pagine di allegati fotografici + n. 5 pagine di altri
allegati.
Firenze, 4.7.'03
Al Sindaco
dott. Leonardo DOMENICI
Al Vice Sindaco
dott. Giuseppe MATULLI
COMUNE DI FIRENZE
Al Soprintendente per i Beni Architettonici ed il
Paesaggio
e per il Patrimonio Storico, Artistico e
demoetnoantropologico
per le Provincie di Firenze, Pistoia e Prato
arch. Domenico VALENTINO
Palazzo Pitti, FIRENZE
per conoscenza:
Alla
Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze
Viale
Spartaco Lavagnini 31
50129
FIRENZE
sulle conseguenze economiche, sanitarie, ambientali e
culturali
provocate dalle cantierizzazioni
per nuova viabilità, infrastrutture e parcheggi
(fra Piazza Vittorio Veneto e la Fortezza da Basso)
Documentazione fotografica
delle condizioni di manutenzione urbana, sicurezza stradale, incolumità,
vivibilità, accesso e tutela dei beni ambientali e culturali.
Richiesta di verifica
dell’opportunità di adottare provvedimenti urgenti in relazione alle eventuali
responsabilità tecniche, dirigenziali e amministrative riscontrate.
Gentile sig. Sindaco, gentile sig.
Vice Sindaco, gentile Soprintendente,
come abbiamo iniziato a mostrare al
dott. Matulli durante l'incontro accordatoci lo scorso 2 luglio a Palazzo
Vecchio, questa Associazione - iscritta al registro regionale del volontariato
della Toscana - ha raccolto documentazione fotografica sulle apparenti
condizioni di:
·
grave degrado urbano;
·
rischi in materia di salute, sicurezza stradale e
incolumità;
·
pesanti limitazioni della vivibilità e
dell'accesso;
·
dubbia salvaguardia dei beni ambientali e
culturali;
·
discutibile tutela delle risorse pubbliche;
nelle
aree interessate dalle cantierizzazioni per nuova viabilità, infrastrutture e
parcheggi nella città di Firenze fra Piazza Vittorio Veneto e Fortezza da
Basso.
La documentazione fotografica prodotta è stata
realizzata nel corso dell'ultima settimana di giugno 2003. Unica eccezione
l'Allegato 77, che documenta la situazione a fine maggio 2003.
Dell'intera documentazione allegata sarà nostra
cura consegnarVi, se necessari, opportuni ingrandimenti.
Mettiamo questo materiale a Vostra disposizione
affinché possiate meglio valutare le circostanze descritte nelle pagine che
seguono e intervenire con ogni possibile urgenza - qualora ravvisiate la
sussistenza di atti o procedure non conformi alle norme - affinché siano
recuperate le condizioni di diritto alla salute e alla fruizione piena e sicura
dell'ambiente e dei beni culturali urbani, condizioni la cui assenza sembra
drammaticamente attestata dalla documentazione prodotta.
Per comodità di esposizione e di
lettura, proponiamo una suddivisione in distinti capitoli (gli allegati
fotografici verranno d'ora in poi indicati fra parentesi col semplice numero
progressivo).
PIAZZA VITTORIO VENETO
·
Segnaliamo l'apparente pericolosità delle pendenze
del nuovo sottopasso stradale (1, 2, 5), in quanto associate ai raggi di
curvatura stretti sia agli imbocchi sia alle uscite, oltre che persino in fondo
al sottopasso (5).
·
Particolarmente avventurose appaiono le
prestazioni richieste ai mezzi di trasporto lunghi, come gli autobus doppi (3),
costretti a curve a 90° in salita o in discesa, ma a analoghe curve anche in superficie
(4).
·
In particolare, la riemersione del traffico
all'uscita lato Porta al Prato genera ulteriori problemi legati alla curva
cieca al termine di una salita: la salita richiede accelerazione, ma dopo una
curva cieca la presenza di un impianto semaforico molto ravvicinato sembra
generare il rischio di impatto improvviso sulla coda di auto ferme in attesa
del verde, in quanto non tempestivamente visibili (6, 7, 8, 9).
·
Ci domandiamo se la costruzione del parcheggio a
partire dalla camera lasciata incompiuta in fregio al tracciato del sottopasso
(10) potrà essere resa compatibile con la sicurezza già dei flussi di traffico
che lo utilizzano.
·
L'incertezza del percorso ciclabile in superficie
è attestata dalle barriere architettoniche che, nonostante la segnalazione
della pista, costringono a salire e a scendere di bicicletta per superarle (11,
12).
L'AREA ATTORNO ALLA FORTEZZA DA BASSO
·
Le rotonde prive di regolatori semaforici del
traffico (la ex ovonda, Piazza Gaddi) appaiono vere e proprie trappole stressogene
impraticabili per chi non ha "ripresa" o - anche alla guida di
un'auto - non dispone di riflessi e aggressività a sufficienza. Rischi seri
corrono quindi tutti coloro che hanno scelto la bici come mezzo di locomozione.
Le rotonde senza semaforo hanno senso solo quando il traffico non raggiunge
dimensioni caotiche. In caso contrario sono generatrici di rischi, stress e
ingorghi.
·
Quando non sono intasati, i viali si trasformano
in piste ad alta velocità (nonostante i divieti formali di superare i 30 km/h).
Non risultano esserci postazioni fisse di controllo elettronico della velocità.
La velocità che molte auto acquistano su un viale a senso unico molto ampio e
in buona parte rettilineo rappresenta un serio pericolo aggiuntivo per i
ciclisti che lo percorrono e per i pedoni che si avventurano ad attraversarlo
senza la protezione di un semaforo o di strisce pedonali.
·
Manca la segnaletica che annuncia gli automezzi
pesanti in entrata e in uscita dai cantieri (19, 20, 21, 22, 23), nonostante la
presenza di intensi flussi di traffico, anche pesante (18). L'unico cartello
generico di presenza di attività di cantiere, immediatamente a ridosso
dell'accesso al medesimo (40), sembra essere davvero troppo poco.
·
Peraltro, l'accesso al cantiere di costruzione del
parcheggio sotto Piazza dei Caduti dei Lager (33) è stato collocato subito
prima di una pericolosa curva a 90°, che si presenta al termine di un lungo
percorso rettilineo a più corsie e a senso unico (27, 28).
·
Per l'uscita dei mezzi pesanti dai cantieri, non
sono stati istallati impianti semaforici a chiamata.
·
Ci domandiamo quali prescrizioni sono state
fissate, e quali controlli attivati, affinché i cantieri e i mezzi che ne
escono non depositino polvere (34, 35) e fango (37, 38, 39) sulla sede stradale.
·
Ci domandiamo se sono stati installati impianti
lavaruote, e se si provvede a un frequente lavaggio della strada.
·
All'ingresso del cantiere di costruzione del
parcheggio sotto Piazza dei Caduti dei Lager è stata documentata un'attività
intorno a un tombino che ha costretto il camion in entrata a svoltare
disegnando la traiettoria di una curva più ampia di quella naturale (24, 25,
26).
·
Sono documentati avventurosi attraversamenti
pedonali di routine del viale Strozzi anche da parte di lavoratori costretti a
spostarsi solo in questo modo da un cantiere all'altro nell'area fra il Romito
e il vecchio sottopasso del Viale Belfiore (44, 45, 46, 47).
·
Giacigli precari in un contesto degradato,
utilizzati presumibilmente da lavoratori impiegati nell'attiguo cantiere,
sembrano testimoniare il livello di qualità della vita e dignità del lavoro
offerto nell'area del raddoppio del sottopasso di viale Belfiore (48, 49, 50).
·
Ci domandiamo se viene sufficientemente
controllata e monitorata la regolarità del traffico sui viali intorno alla
Fortezza. Sono documentate inversioni di mezzi pesanti in uscita dal cantiere
Romito (41, 42, 43), e continue tentazioni di inversione di senso di marcia da
parte di moto e motorini (17).
·
I pedoni, invitati a utilizzare accessi loro riservati,
come al Romito (13), sono poi costretti a utilizzare percorsi particolarmente
inquinati (14), adiacenti al traffico intensissimo del viale e alle lavorazioni
di cantiere (polvere, rumore) (30, 36).
·
Anche i ciclisti nella porzione di viale che passa
sotto il Romito sono indirizzati in questi percorsi (31, 32).
·
Una bici che, proveniente dalla ex ovonda in zona
Statuto, debba spostarsi da un lato all'altro del viale Strozzi (poi viale
Belfiore) per poter esercitare un elementare diritto, quello a svoltare, deve
avere la pazienza di raggiungere un impianto semaforico, attendere il verde e
posizionarsi sul lato opposto (119).
·
Il risultato dei modi in cui appaiono essere state
organizzate le cantierizzazioni appare
essere una vera e propria sottrazione strutturale di diritti e di vivibilità
pedonale e ciclabile, che colpisce soprattutto le fasce più deboli (bambini,
ragazzi, mamme, anziani, disabili), letteralmente impedite ad avventurarsi in
ampie aree della città. L'alternativa è rappresentata da una esposizione a
rischi seri in materia di salute, sicurezza e incolumità. Anche la segnaletica
documenta impietosamente la condizione di espulsione di fatto della pedonalità
(118, 119).
·
Ci domandiamo se le opere di cantierizzazione, o
il modo in cui esse vengono svolte, sono compatibili con la salute e la dignità
di questi pini superstiti al disboscamento preventivo funzionale dell'area (51,
52, 53).
·
Sul lato ferrovia, anche al di fuori del cantiere,
le mura cinquecentesche della Fortezza appaiono fungere da mero supporto
d'appoggio e ricettacolo di materiali in discarica privi di qualsivoglia
recinzione (108, 109, 110, 11, 112, 113, 114).
L'INCROCIO VIALE STROZZI - VIA COSIMO
RIDOLFI
·
All'incrocio fra viale Strozzi e via Cosimo
Ridolfi vige una sconcertante situazione di disordine (69, 70, 71, 72, 73, 74,
75, 76): carenza di regole e di vigilanza, segnaletica non chiara (quella
orizzontale risulta di fatto illeggibile), semafori spenti, mentre si addensa
in poche decine di metri quadrati un groviglio di confluenze e direzioni (58,
59, 60, 61, 62, 63, 64, 65). In prossimità dell'accesso pedonale più consueto
alla vasca dei cigni, a queste condizioni si sommano la presenza dell'accesso
rotabile all'Intendenza di Finanza e a un importante esercizio commerciale (67),
parcheggi apparentemente selvaggi che ostacolano anche ogni residua visibilità,
l'accesso a un cantiere (quello per l'interramento di Viale Strozzi) (66), un
corridoio irrituale per autoarticolati giganti diretti a Firenze Expo lungo la
nuova stretta viabilità in fregio alle mura della Fortezza (77), un controviale
già pedonale (quello che circonda l'area della vasca dei cigni) occupato ora da
selve di motorini, ora da TIR in attesa di dirigersi verso le mostre (79).
Altri TIR parcheggiano magari sul viale (78) in attesa del proprio turno di
entrata.
·
Il controviale attiguo alla Fortezza, peraltro, è
organizzato per un doppio senso di marcia, nonostante lo spazio appena
sufficiente a far transitare con ogni evidenza un solo autoarticolato (81).
Accanto, la sfida del grigio camminamento promiscuo, pedonale e ciclabile, che
lo affianca (80, 81).
FIRENZE
EXPO
·
Mancano attraversamenti pedonali dal tunnel sotto
la ferrovia proveniente dal Viale F.lli Rosselli: gli stessi visitatori di
Pitti Immagine sono costretti ad attraversamenti selvaggi (54, 55, 56).
·
Anche in Piazza V. Veneto, là dove - in assenza
della promessa navetta ferroviaria - si è deciso di collocare il terminal delle
navette su gomma a disposizione di Pitti Immagine, sarebbe forse opportuno un
maggior decoro (57).
·
La mancata pedonalizzazione della superficie di
Piazza Vittorio Veneto, a dispetto delle finalità attribuite al faticosissimo
progetto di sottopasso stradale, ha provocato una preoccupata richiesta di
informazione all'assessore all'Urbanistica - in data 19.6.'03 - da parte del
Soprintendente per i Beni Architettonici ed il Paesaggio prof. Domenico
Valentino (Allegato 121).
·
La mancata pedonalizzazione della superficie di
Piazza Vittorio Veneto sembra iscriversi in quella che appare ormai essere una
sorta di costante nella cantierizzazione pesante di Firenze: i progetti vengono
sottoposti a continue correzioni e adattamenti, come se fosse venuta meno la
capacità di previsione e di programmazione che si suppone dover essere a
fondamento della progettazione degli interventi. Le modifiche in corso d'opera
appaiono attuarsi senza adeguata informazione alla cittadinanza e, nonostante
le raccomandazioni dell'ASL, senza monitorarne le conseguenze sulla salute e
sulla qualità della vita della popolazione. Ci domandiamo se un siffatto
sperimentalismo condotto sul corpo vivo della città sia diventato una precisa
strategia amministrativa. Leggiamo infatti con preoccupazione su la Repubblica del 22.6.'03 (Allegato
122) la seguente dichiarazione del sindaco Leonardo Domenici: "E' logico
che i progetti disegnati abbiano delle modifiche e delle alterazioni in corso
d'opera".
·
Ci domandiamo inoltre se corrisponda al dichiarato
intento di alleggerimento del carico inquinante che grava sulla città, e alla
dichiarata volontà e responsabilità di tutela della salute dei cittadini,
l'altra dichiarazione resa dal sindaco e pubblicata su la Repubblica del 22.6.'03 (Allegato 122). Il cronista domanda:
"E perché, visto che si è deciso di far passare il traffico privato sotto
il tunnel di viale Strozzi, diversamente da quanto concepito, è stato
raddoppiato il sottopassaggio ferroviario del viale Belfiore? I due
"buchi" non erano stati pensati per il traffico a due sensi sul lato
Romito?". Il sindaco Leonardo Domenici risponde: "Questo non mi pare
un problema, avremo una strada in più e il traffico ne beneficerà".
L'ALTRA FACCIA DI PITTI IMMAGINE: L'AREA CARICO E SCARICO MERCI
·
Imbarazzante per l'Amministrazione, ci pare, il
caso del giardino di Porta Mugnone, appena risistemato dal governo Dini (nel
'95) per il vertice europeo di Firenze. Sottratto al godimento della
cittadinanza, sembra vigervi una sorta di "zona franca", nell'area
carico e scarico merci, qui documentata nei giorni di Pitti Immagine: parcheggi selvaggi anche sulle aiuole, sporcizia,
mini-discariche diffuse, incuria, cartelli stradali divelti, utilizzazione
delle mura cinquecentesche come piano d'appoggio (83, 4, 85, 86, 87, 88, 89,
90, 91, 92, 93, 94, 95, 96, 97, 98, 99, 100, 101, 102, 103, 104).
L'IMMAGINE DELLA CITTÀ
·
Anche nella manutenzione e nell'aggiornamento
della segnaletica (115, 116, 117) sembra di poter riscontrare gli effetti di un
governo della mobilità apparentemente all'insegna dell'improvvisazione e della
superficialità.
·
Firenze appare essere preda non solo del mito di
una nuova frontiera dello sviluppo all'insegna del disordine, e della 'legge
del più forte' (è stata più volte suggerita in proposito l'immagine del Far
West, con i suoi connotati culturali e i suoi tratti distintivi in materia di
atteggiamento verso la tutela dei diritti e della legalità), ma anche di un
metamorfismo permanente prodotto da una cantierizzazione pervasiva e
totalitaria che ne stravolge quasi quotidianamente gli spazi, i ritmi,
l'identità, e che sembra attaccare a fondo la qualità della vita dei cittadini.
·
Ricordiamo con forte rammarico in proposito che da
oltre tre anni (da maggio 2000) giace inevaso e privo di finanziamenti un
"Progetto per la sorveglianza dell'impatto sulla salute della popolazione
residente a Firenze" elaborato dall'ASL 10 per seguire, monitorare e
intervenire in relazione alle modifiche della qualità della vita nell'era delle
cantierizzazioni per le grandi infrastrutture (progetto riconfermato nel
gennaio 2001 a firma anche dell'ARPAT).
Restiamo
in attesa di un gradito riscontro.
Il presidente
Girolamo Dell'Olio
N.
120 allegati fotografici (n. 10 pagine) + n. 2 allegati (n. 5 pagine).