Firenze, 17
novembre 2007
Mentre a 72
ore dalla segnalazione trasmessa il
14 novembre da Idra al sindaco Leonardo Domenici, al
soprintendente per i Beni architettonici e al Centro Unesco di Firenze, i
materiali di cantiere legati alla costruzione della linea 1 della tranvia
giacciono ancora tranquillamente addossati alle comode mura dugentesce di Porta
al Prato, ci è particolarmente gradito registrare e pubblicare una voce che si
è levata ieri a testimonianza di una sensibilità purtroppo sempre più rara
anche nel mondo della cultura. È quella della scrittrice Diletta Nicastro, che
ringraziamo per l’intervento.
“Quando questa mattina ho letto la notizia su ASG Media sono rimasta di stucco”, ha dichiarato Diletta Nicastro, autrice della serie editoriale per ragazzi ‘Il mondo di Mauro & Lisi’ incentrata sul Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO ed edita dalla Passepartout Edizioni. “Ho visionato le foto che Idra ha prodotto e mi domando come sia possibile trattare con così poco rispetto una Porta del XIII secolo, che, tra l'altro, non appartiene solo ai fiorentini, ma a tutta l'Umanità. Il peccato è che in Italia, la conoscenza del Patrimonio e della sua importanza è veramente molto bassa. Me ne sono accorta mentre vado per le scuole a presentare i miei romanzi. Eppure i ragazzi, non appena si incomincia a dire loro l'importanza di custodire il nostro passato e le iniziative che l'Unesco ha messo in atto per attuare i suoi propositi, diventano attenti, alzano la mano, ascoltano e interagiscono.
"Così come quando spiego loro tutto l'iter che bisogna seguire per far entrare un sito nel Patrimonio. Per riuscire ad essere inseriti nella Lista, infatti, è necessario il contributo di molti, di documentazioni, di parametri da rispettare. Un lavoro davvero lungo e faticoso. Ma che vale davvero la pena portare avanti. Pensare che quel lavoro è ora poco rispettato da chi sta operando questo degrado è davvero triste, perché, ci tengo a sottolineare, non si manca di rispetto unicamente alla Porta di Prato, ma a tutti coloro che lottano per salvaguardarla.
"Ricordo, infatti, che gli eventi che possono mettere a rischio la buona conservazione dei siti sono moltissimi (basti pensare agli effetti del tempo atmosferico) e bisogna battersi per tutelarli, non per velocizzarne la rovina. Con il mio lavoro mi capita spesso di visionare siti che hanno subito danni causati da alluvioni o tempeste (nel romanzo 'Il tesoro di Skara Brae' parlo esattamente di questo), d'altro canto, però, vedo anche la grande solerzia di tutti nel cercare di ristabilire la situazione di partenza. Ora mi auguro che le autorità cittadine intervengano prontamente e mettano fine a questa situazione. Per insegnare il rispetto dei beni culturali e dei siti Unesco ai più giovani è necessario dare noi per primi il buon esempio. Ma se la gente cresce vedendo questa situazione come se fosse 'normale', come può da grande battersi per un mondo migliore?
"Nei miei romanzi è proprio questa mentalità poco attenta e rispettosa che cerco di combattere. I danni maggiori fatti ai siti UNESCO vengono dall'incuria e dalla mancanza di attenzione e non dalla volontaria decisione di danneggiarli. Per questo che è necessario un intervento preciso ed immediato. Ultimamente si è portati a dare per scontate le bellezze che ci circondano e per questo a non curarle. Mai errore più grande si potrebbe fare.
"Firenze è uno dei luoghi più belli del mondo. E all'estero sono in molti ad invidiarcelo. E' giusto ed encomiabile il lavoro di chi si batte per difenderlo. In un certo senso sembra quasi strano doverne parlare. Il problema è che spesso ci si riduce a vedere solo l'inizio del cono di luce. Ma Firenze non è solo Santa Maria del Fiore, così come Roma non è solo il Colosseo. E' questo il messaggio significativo che l'Unesco ha lanciato nel 1982 quando ha inserito il capoluogo toscano nella Lista. Non ha inserito solo i monumenti più importanti. Ma tutta, ripeto, tutta l'area del centro storico, per la sua importanza culturale che si snoda nel corso di secoli.
"Ora, mi domando, chi commette questi atti di degrado si rende veramente conto che sta andando contro i principi fondamentali che fondano l'UNESCO?"