20 OTT. 2003

 

Al Responsabile Area Infrastrutture

Regione Toscana

 

Arch. Baracco Riccardo

Via Bardazzi, 19

50124 FIRENZE

 

 

 

Oggetto: Nodo AV/AC di Firenze. Conferenza dei servizi per l’approvazione del progetto della linea “passante AV/AC tra le stazioni di Castello e Rifredi e del progetto definitivo della nuova Stazione AV. Parere Tecnico.

 

 

Il presente parere è stato prodotto sulla base della documentazione descritta in dettaglio nelle sezioni relative alle diverse matrici di valutazione. In generale il progetto presenta gravi carenze di valutazione degli impatti conseguenti alle opere descritte nella variante ed alla fase di cantierizzazione necessaria alla loro realizzazione. Conseguentemente molte mitigazioni non sono debitamente dimensionate o previste.

Tali carenze non consentono una compiuta valutazione della correttezza delle soluzioni progettuali proposte. Qualora si ritenga di dover comunque approvare il progetto presentato, si ritiene indispensabile prescrivere un successivo esame dei progetti esecutivi dell’opera e della fase di cantierizzazione, per poter definire compiutamente il dimensionamento delle mitigazioni necessarie e gli accorgimenti di gestione dei cantieri da prescrivere per una successiva efficace vigilanza sulla loro conduzione.

Inoltre, dall’esame della documentazione presentata emergono comunque alcune gravi carenze, relativamente alle quali si formulano, già in questa fase, le necessarie prescrizioni, numerate da 1 a 11 nel corpo del testo, senza che queste possano essere ritenute esaustive.

 

 

IMPATTO IDROGELOGICO

 

§       Dall’esame della documentazione relativa alla galleria artificiale a Rifredi  (TAVOLA A123 39 E 11 BX IF0003 001 A), rappresenta in sezione la galleria artificiale in corrispondenza dell’imbocco del tratto in sotterraneo. In relazione al sistema di continuità della falda si rileva che il drenaggio rappresentato al fondo della sede ferroviaria, risulta delimitato dalla palificata di sostegno delle spalle laterali e pertanto la falda non risulta in continuità.

§       Al punto 2.3 della Relazione Idrogeologica relativa alla nuova stazione è inserita una tabella dove si riporta la permeabilità dei vari orizzonti litologici utilizzata nel modello di calcolo idrogeologico dei flussi di falda. Per l’orizzonte Firenze 4 viene assegnata una permeabilità pari a 2x10-7 m/sec, valore che contrasta con quanto indicato dal Prof. Pranzini G. nel S.I.A. (Allegato    componente suolo e sottosuolo del Giugno 1998  - pag.53), che attribuisce a tale orizzonte una permeabilità pari a 10-9÷ 10-11 m/s. I diversi valori della permeabilità assegnati possono determinare risultati nel modello assai differenti. In particolare tale diversa assunzione (poco giustifica) riguardo alla permeabilità può condurre ad una sottostima dell’effetto barriera prodotto dall’opera.

§       Al punto 2.5 della Relazione Idrogeologica (Tabella di pag. 3) si indicano i valori di ricarica per i diversi orizzonti stratigrafici utilizzati nel modello di calcolo per la stima di influenza dell’opera sulla falda. I valori numerici di infiltrazione annua adottati risultano bassi rispetto alla piovosità media dell’area fiorentina, cosi  come evidenziato nel testo della relazione. Gli elementi apportati per giustificare tali valori, pur condivisibili, lasciano dubbi sull’effettivo valore assegnato, che invece andrebbe attribuito sulla scorta di un bilancio idrologico che tenga conto di precipitazione, evapotraspirazione, infiltrazione efficace, deflusso, emungimenti ed eventuali ricariche. L’adozione, di tali parametri determina, probabilmente, nel modello utilizzato una sottostima degli innalzamenti della falda a monte del camerone. L’assegnazione arbitraria per valori di infiltrazione adottati nel modello, che per altro non considera eventuali variazioni dell’infiltrazione di periodi eccezionalmente piovosi o siccitosi non appare quindi giustificata. A tale proposito si ritiene opportuno effettuare altri scenari di simulazione. Anche queste assunzioni, producono una sottostima degli effetti della interruzione della falda prodotta dell’opera, sia nei casi di elevata ricarica con conseguenti venute a giorno della falda, sia in caso di siccità con possibile abbassamento della falda a valle e conseguenti cedimenti e relative lesioni dell’edificato.

§       Al punto 3.5 della Relazione Idrogeologica nelle conclusioni, in relazione al modesto innalzamento calcolato dal modello si suggerisce di non realizzare ulteriori tubature o pozzi per mitigare l’effetto barriera del camerone. Considerato che nel modello si stima un innalzamento massimo di 1,3 metri a monte dell’opera e che in questa zona la falda può arrivare a circa 2,5 ÷2,7 metri da piano campagna, secondo quanto si evince dalla cartografia allegata al Progetto Definitivo (Pranzini, 1998) anche un modesto innalzamento della falda, come stimato, può determinarne una venuta in superficie, pertanto, le opere di mitigazione si ritengono comunque necessarie, anche in considerazione di quanto espresso al punto precedente.

 

 

Pertanto, qualora si ritenga di dover approvare questo progetto sono necessarie le seguenti prescrizioni:

 

1.     Venga riprogettato il drenaggio della galleria artificiale in modo da consentire una effettiva circolazione dell’acqua.

2.     Sia progettata una mitigazione adeguata dell’effetto barriera della nuova stazione. In tale progetto si giustifichino adeguatamente le assunzione relative alla permeabilità dei diversi orizzonti stratigrafici e sia valutata la ricarica della falda sulla base di una adeguata varietà di scenari relativi alla specifica situazione in esame, compatibili con la variabilità della piovosità, rendendo esplicite le modalità di calcolo dei parametri idrologici locali

 

 

INQUINAMENTO ATMOSFERICO

 

Gli unici aspetti dell’opera che possono incidere in maniera significativa sulla qualità dell’aria sono quelli relativi alla fase di cantierizzazione, il parere, per questo aspetto, si riferisce quindi unicamente a tale fase ed ai documenti ad essa relativi.

 

Cantieri  Castello  Rifredi e Nuova Stazione A.V.

 

L’attività di cantiere progettata è caratterizzata da attività all’aperto, spolvero da cumuli di materiale, da movimentazione con mezzi meccanici ecc. che danno luogo in massima parte a emissioni di tipo diffuso e che difficilmente possono essere efficacemente captate alla fonte, pertanto la loro riduzione è affidata ad interventi di mitigazione che è necessario vengano attuati e gestiti a mezzo di procedure. La corretta applicazione delle misure di mitigazione deve essere demandata a personale che abbia il compito specifico e che tale compito si ritrovi nell’organigramma operativo dell’organizzazione del cantiere.

Si ritiene pertanto che i progetti esecutivi per la realizzazione dei cantieri debbano subire un esame preventivo e che in tali elaborati siano inseriti i progetti delle opere di mitigazione, le caratteristiche dei mezzi di cantiere di trasporto con indicate le misure prese per la riduzione delle emissioni in atmosfera e dell’organigramma di cantiere con l’attribuzione esplicita delle responsabilità di controllo dell’applicazione delle misure di mitigazione adottate. 

 

Nel passaggio dalla progettazione di massima (presentata per la valutazione di impatto ambientale) a quella definitiva (sia delle opere preliminari che di questa variante) appare sempre più evidente la necessità di utilizzare la viabilità ordinaria oltre che per l’installazione del cantiere anche per il trasporto su gomma dei materiali di risulta e di approvvigionamento per i fabbisogni del cantiere stesso.

Il n° di transiti giornalieri, sia medi che di punta, di per se non sono moltissimi, ma insistono su arterie di traffico notevole e quindi potrebbero portare a congestioni aggravando significativamente, a livello locale, la situazione attuale dell’inquinamento atmosferico, già pesante per l’area fiorentina, in particolare per quei parametri dipendenti più specificamente dalle emissioni dei motori diesel.

Si ritiene quindi che per questo aspetto, come per altri successivamente trattati, non si possa dare per definitive le soluzioni di percorso proposte in questa elaborazione, ma l’ente appaltante dovrebbe concordarle preventivamente con i competenti uffici del Comune di Firenze sia per quanto riguarda i percorsi sia per le modalità di transito, al fine di minimizzare gli effetti sul traffico.

 

Pertanto si propone la seguente prescrizione:

3.     I percorsi di accesso ai cantieri, le scelte sulla tipologia dei mezzi e sugli orari e le frequenze di transito, siano ridefiniti in un documento dettagliato, congiuntamente con il Comune di Firenze. Se necessario al fine di evitare i transiti nelle ore di maggior congestione del traffico e/o di maggior impatto, il layout di cantiere sia modificato per prevedere idonee aree di deposito temporaneo.

 

Nuova stazione A.V.

 

Oltre alle considerazioni generali di cui sopra, si fanno le seguenti osservazioni specifiche.

Gli elaborati relativi alla cantierizzazione sono largamente insufficienti alla valutazione dell’impatto atmosferico delle opere. Data l’ubicazione del cantiere, le considerazioni non possono prescindere dai valori di fondo dell’area urbana di Firenze. I valori di fondo sono noti, hanno ampia diffusione e facilmente consultabili, mentre la trattazione è troppo generica e qualitativa e non permette di valutare l’apporto dell’opera nella fase di costruzione che avrà uno sviluppo temporale tale da poter influenzare tangibilmente la qualità dell’aria del contesto urbano. Pur valutando che la fase di progettazione del cantiere non è a livello costruttivo, i dati presentati possono già permettere di elaborare una modellizzazione previsionale connessa con l’attività. Tali valutazioni dovranno essere lo spunto per considerare le specifiche misure di mitigazione da adottare al fine di poter lavorare in un’area così vulnerabile come quella oggetto dell’intervento.

Poiché si ritiene che gli elaborati debbano essere approfonditi in maniera sostanziale, si ritiene di dover, per il momento considerare largamente insufficiente l’elaborato. Pertanto è necessario impartire la seguente prescrizione:

 

4.     La progettazione della fase di cantierizzazione sia supportata da una modellizzazione delle emissioni diffuse da esso prodotte che consenta di individuare le eventuali necessarie mitigazioni.

 

 

IMPATTO ACUSTICO IN FASE DI CANTIERE E DI ESERCIZIO

 

Opera di scavalco e riassetto dei tracciati ferroviari nel tratto compreso fra le stazioni di Castello e Rifredi.

 

         Sono stati esaminati gli elaborati tecnici relativi all’opera di scavalco ed ai nuovi tracciati ferroviari nel tratto Castello/Rifredi, di cui all’elenco elaborati inviato alla Regione Toscana e recante data 12 settembre 2003, compresi nei paragrafi “Tracciati”, “Esercizio ferroviario”, “Demolizioni”, “Ponti viale XI Agosto”, “Tratto viale XI Agosto/gallerie naturali”, “Passerella via del Sodo”, “Aspetti ambientali della cantierizzazione”, “Cantierizzazione”, nonché la planovolumetria A123 39 E 11 P7 IF0003 004 A.

         Si prende atto delle opere in variante, consistenti sostanzialmente in:

§       ricollocazione della linea ferroviaria direttissima (DD) dalla sede attuale a nuovo sedime in “corda molle”, andando ad insistere sull’area attualmente occupata dalla Sotto Stazione Elettrica, destinata alla demolizione. Tale direttrice viene anche denominata “passante merci”.

§       Realizzazione dell’opera di scavalco, anche denominata “bretella” e “A.V. di superficie” che, a partire dall’intersezione con il viale XI agosto, verrà utilizzata per il transito dei treni provenienti dalla linea Alta Velocità da Bologna in sovrappasso alla linea Direttissima ricollocata ad alla linea Alta Velocità propriamente detta (“passante Alta Velocità”), permettendo così la separazione del traffico veloce da quello lento nel periodo 2008-2010. L’opera di scavalco, di lunghezza complessiva di 1 Km, si ricongiungerà con la linea ferroviaria esistente all’altezza di via del Sodo.

§       Realizzazione di nuovo ponte sull’intersezione con viale XI agosto per collocare la coppia di binari che proseguiranno sullo scavalco, nonché allargamento del ponte esistente.

§       Realizzazione di nuovo sovrappasso pedonale di scavalcamento dell’intera ferrovia all’altezza di via del Sodo, con conseguente demolizione dell’attuale sottopasso pedonale.

 

Per quanto concerne la fase di esercizio ferroviario, le modifiche allo scenario acustico attuale indotte dalle opere nel loro complesso saranno le seguenti:

§       Aumento del numero totale dei convogli in transito fra le stazioni di Castello e Rifredi, come si evince dalla relazione di analisi degli scenari di esercizio ferroviario. Tale aumento potrà anche essere superiore alle stime, come si legge in relazione generale pag 5, in quanto l’opera di scavalco renderà possibili ulteriori incrementi del traffico, in particolare dei treni merci. Questo è un elemento di incertezza che può essere importante dal punto di vista dell’impatto acustico in orario notturno.

§       Maggiore vicinanza della ferrovia ai ricettori posti dal lato via Sestese. Risulta inoltre che l’opera di scavalco, la cui velocità di esercizio è prevista in 160 Km/h, si troverà in rilevato fino a quota di 60.6 metri s.l.m., rispetto alla quota del passante merci compresa fra 55.9 e 49.7 metri s.l.m., quindi in posizione potenzialmente più disturbante. Peraltro la bretella risulta corredata di barriera su ambo i lati per la quasi totalità del suo sviluppo. Niente viene descritto circa le caratteristiche morfologiche e dei materiali di tale barriera. La stessa viene rappresentata unicamente nella tavola relativa alla passerella pedonale di via del Sodo, dove compare in sezione.

§       Modifica del punto di interramento del passante A.V., che risulta anticipato rispetto a quanto previsto in Conferenza dei Servizi del 3.3.99, nonché spostato in direzione via Sestese. L’interramento viene realizzato nel primo tratto mediante una galleria artificiale avente inizio nel punto di intersezione con l’attuale elettrodotto. La modifica al tracciato del passante A.V. nel tratto iniziale produce l’effetto di non interessare più gli insediamenti abitativi di via Rigutini, i quali avrebbero dovuto trovarsi al di sopra della galleria Alta Velocità in copertura ridotta.

 

In linea teorica è ragionevole pensare che l’impatto acustico delle opere previste in variante non sia molto diverso da quello atteso nel progetto precedente. Tuttavia nella documentazione sono assenti: la ricognizione dei siti potenzialmente disturbati, il loro posizionamento rispetto alla sorgente sonora, la stima dei livelli sonori attesi, il dimensionamento della barriera acustica rappresentata in planimetria sull’opera di scavalco. In sintesi l’impatto acustico della ferrovia in fase di esercizio non è contemplato negli elaborati e quindi, di fatto, non è conosciuto, pertanto il progetto allo stato attuale non può essere approvato senza rinviare ad una successiva progettazione dettagliata il dimensionamento delle mitigazioni previste.

Non è quindi possibile in questa sede esprimere alcuna considerazione riguardo all’impatto acustico in fase di esercizio delle opere nel loro complesso, in quanto non si possiedono le informazioni minime per procedere.

 

Fase di cantiere

 

Si premette che la documentazione presentata ha la pretesa di dimostrare che le attività di cantiere, previste nel tratto Rifredi – Castello, rispetteranno i limiti previsti dall’attuale normativa in merito all’inquinamento acustico. Tale presupposto è errato per i motivi di seguito elencati.

 

Le informazioni sono largamente incomplete, in particolare risultano mancanti le seguenti parti :

§       Nella documentazione non viene fatto esplicito riferimento all’intervallo orario in cui il cantiere sarà attivo, pertanto non risulta chiaro se è previsto che il cantiere sia attivo anche in orario notturno ed eventualmente quali siano i motivi per i quali si possa rendere attivo

§       Ubicazione in pianta dei recettori e relative caratteristiche (distanza in pianta dalle postazioni operative ed altezza relativa rispetto al piano di lavoro e/o alle relative mitigazioni)

§       Tipologia dei macchinari utilizzati

§       Potenza acustica o livelli di pressione sonora a distanza nota dei vari macchinari ed impianti utilizzati

§       Non è esplicitata l’altezza delle barriere che verranno installate in via Fanfani

 

Anche in base a quanto sopra detto, viste le carenze rilevate nella documentazione, accertato che il lay-out di cantiere non è definito, che le lavorazioni di progetto prevedono l’uso di macchinari estremamente rumorosi e di notevoli dimensioni, quindi anche difficilmente schermabili, il cui uso produrrà sicuramente, ai recettori più vicini, un superamento dei limiti, si conclude che la progettazione svolta non è in grado di garantire alcun livello ai recettori. Si ritiene pertanto necessario che l’autorizzazione dell’opera sia soggetta, anche in fase successiva, ad una progettazione acustica del cantiere. Si ritiene che tale progettazione debba passare quantomeno da una autorizzazione nell’ambito di un provvedimento di deroga ai limiti di inquinamento acustico, dato che i suddetti limiti saranno sicuramente superati vista la tipologia di macchinari utilizzati all’interno dell’area di cantiere.

Si ritiene inoltre che, qualora si ritenga comunque di approvare tale progetto, che sia necessario impartire quantomeno le seguenti prescrizioni:

5.     Le barriere di via del Sodo non sono sufficientemente lunghe da coprire gli edifici ubicati in adiacenza alla ferrovia dove vengono realizzate sia la “galleria artificiale” che il camerone di arrivo delle due gallerie. Si ritiene pertanto necessario prescrivere la realizzazione di barriere a protezione dei recettori

6.     Al fine di minimizzare l’impatto dei recettori presenti in via del Sodo si ritiene che non debba essere consentito l’accesso al cantiere da via del Sodo, utilizzato per la realizzazione del sovrappasso pedonale. L’ingresso a questa porzione dell’area di cantiere può avvenire dall’accesso da via Lorenzini seguendo poi la pista di cantiere in direzione di Rifredi

7.     Divieto di lavoro in periodo notturno, in assenza di una dettagliata, ulteriore, progettazione acustica delle lavorazioni che garantisca il rispetto dei limiti vigenti

 

 

Nuova Stazione di Alta Velocità di Firenze.

 

         Sono stati esaminati gli elaborati tecnici di cui all’elenco elaborati inviato alla Regione Toscana e recante data 12 settembre 2003, compresi nei paragrafi “Generale”, Relazione Architettonica e Planimetria delle Sistemazioni Esterne tav. 1 e 2, documenti numero A_1002 e A_1003, “Aspetti ambientali della cantierizzazione”, “Cantierizzazione”.

 

Tale documentazione non contiene nessuna valutazione specifica relativa all’impatto acustico dovuto alle modifiche apportate alla viabilità dell’area urbana interessata dall’intervento né, d’altra parte, fornisce elementi sufficienti a svolgere valutazioni che non siano di natura semplicemente qualitativa. In particolare, la “Relazione Architettonica”, contiene sommariamente il progetto della stazione e l’andamento dei flussi del traffico. In tale descrizione, unitamente alle tavole grafiche A1002 ed A1003 (Planimetria delle Sistemazioni Esterne tavole 1 e 2), viene riportata la filosofia che sarà alla base delle circolazione interna alla viabilità dell’area della stazione mentre vengono soltanto accennate le interazioni con la viabilità delle zone circostanti, rimandando la definizione della configurazione finale degli accessi/uscite dalla stazione ad un futura progettazione da svolgersi di concerto con il Comune di Firenze. Allo stato attuale viene previsto un accesso/uscita dal V.le Redi ed un altro in Via Circondaria; entrambi i passaggi avranno ragionevolmente notevoli ripercussioni sui volumi di traffico in transito per le suddette vie di grande importanza sulla viabilità urbana con conseguente ulteriore aggravio del già degradato clima acustico di zona.

Nelle planimetrie risulta contraddittoria la definizione del tracciato della tranvia in quanto, a valle della fermata all’interno della stazione, i binari risultano interrotti all’inizio dell’affiancamento con il torrente Mugnone per la presenza di un edificio, mentre, all’interno della relazione architettonica,  il tracciato prosegue in direzione V.le Corsica

 

Per quanto sopra si ritiene necessaria la definizione di un piano di monitoraggio volto ad individuare i ricettori critici interessati dalle modifiche del traffico e quantificare le variazione dei livelli sonori.

 

Fase di cantiere

 

Si premette che la documentazione presentata ha la pretesa di dimostrare che le attività di cantiere, previste per la realizzazione della “Nuova Stazione AV”, rispetteranno i limiti previsti dall’attuale normativa in merito all’inquinamento acustico. Tale presupposto è errato per i motivi di seguito elencati.

 

Le informazioni sono largamente incomplete, in particolare risultano mancanti le seguenti parti:

§       Nella “Relazione Cantierizzazione – Progetto Definitivo” Capitolo 1 Paragrafo 3 non risulta chiaro se è previsto che il cantiere sia attivo anche in orario notturno e quali siano i motivi per i quali si possa rendere attivo il cantiere durante il periodo notturno

§       Potenza acustica o livelli di pressione sonora a distanza nota dei vari macchinari ed impianti utilizzati

§       Non è esplicitata l’altezza delle strutture da realizzare, anche come barriere, in prossimità del perimetro dell’intera area di cantiere quindi non può essere effettuata una valutazione del loro contributo rispetto al livello atteso ai recettori

§       Alcuni elaborati, riguardo alla disposizione degli impianti, per esempio l’impianto di betonaggio, all’interno dell’area di cantiere, risultano incongruenti tra di loro, in particolare la “planimetria di cantiere” (CP001) lo indica al centro dell’area di cantiere mentre la “aspetti ambientale della cantierizzazione - relazione generale” (A123 39 E 15 RG IM0200 001B Paragrafo 6.5.1) lo individua in prossimità dell’incrocio di via Circondaria con V.le Corsica

§       Non è chiaro se i primi dodici mesi non viene utilizzato il “corridoio attrezzato” perché ancora non approntato, oppure perché il materiale di risulta, date le sue caratteristiche, non può essere scaricato nella miniera di S. Barbara e quindi deve essere smaltito in discarica (Capitolo 3 paragrafi 2 e 3).

 

Anche in base a quanto sopra detto, viste le carenze rilevate nella documentazione, accertato che il lay-out di cantiere non è definito, che le lavorazioni di progetto prevedono l’uso di macchinari estremamente rumorosi e di notevoli dimensioni, quindi anche difficilmente schermabili, il cui uso produrrà sicuramente, ai recettori più vicini, un superamento dei limiti, si conclude che la progettazione svolta non è in grado di garantire alcun livello ai recettori, si ritiene pertanto necessario che l’autorizzazione dell’opera sia soggetta, anche in fase successiva, ad una progettazione acustica del cantiere. Si ritiene che tale progettazione debba passare quantomeno da una autorizzazione nell’ambito di un provvedimento di deroga ai limiti di inquinamento acustico, dato che i suddetti limiti saranno sicuramente superati vista la tipologia di macchinari utilizzati all’interno dell’area di cantiere

Si ritiene inoltre che, qualora si ritenga comunque di approvare tale progetto, che sia necessario impartire quantomeno le seguenti prescrizioni:

8.     Evitare l’accesso al cantiere da viabilità ordinaria

9.     Si ritiene che il trasporto del materiale di risulta degli scavi, che sia destinato in miniera (trasporto su rotaia) oppure in discarica (trasporto su gomma), debba essere effettuato solo tramite il corridoio attrezzato. Tale corridoio dovrebbe essere già predisposto al momento in cui iniziano le operazioni di scavo come per altro dichiarato nella “Relazione Cantierizzazione – Progetto Definitivo” Capitolo 1 Paragrafo 3

10.  Divieto di lavoro in periodo notturno, in assenza di una dettagliata, ulteriore, progettazione acustica delle lavorazioni che garantisca il rispetto dei limiti vigenti

 

 

CAMPI ELETTROMAGNETICI

 

Variazioni progetto SSE Rifredi

 

Dalla documentazione presentata si possono individuare due distinte aree di interesse nelle modifiche introdotte; l’ingresso nella sottostazione delle linee provenienti da nord (Bologna Dispari, Posticino Dispari e posticino Pari) che chiameremo “area nord” e la deviazione della linea verso Cascina che chiameremo “area sud”.

L’osservazione generale riguarda la mancanza di una valutazione della esposizione al campo magnetico prodotto dalle linee in costruzione (od in modifica) , così come previsto dalla L.R. 51/99 e successivo regolamento. Peraltro solo in parte questa Unità Operativa ha potuto effettuare delle stime per la mancanza

§       di dati completi sulle correnti;

§       e delle schede tecniche delle teste dei tralicci;

§       la distribuzione delle fase fasi;

dati fondamentali per una adeguata valutazione dell’esposizione nell’area nord.

Nel dettaglio:

§       Area Nord – Le linee attraversano aree la cui destinazione d’uso non viene specificata. Dalla planimetria presentata non risulterebbero edifici nell’area interessata, mentre sulla base di cartografia diversa presentata sempre da TAV s.p.a. in momento diverso, indicata con codice A123 32 0 05 P7 LP0000 001 A, risulta che in prossimità alle linee vi siano edifici genericamente indicati come fabbricati. Da sopralluogo congiunto eseguito da questa U.O. con la Direzione Tecnica che sovrintende alla realizzazione della nuova SSE, alcune di questi edifici sono risultati civili abitazioni con area a verde privata ed annessi.

Utilizzando le intensità di correnti fornite da RFI per altro lavoro e riguardanti il carico sulla linea Bologna Dispari si è effettuata una stima sommaria dalla quale risulta la possibilità del superamento del valore di 0.2 mT per il campo magnetico in aree della zona attraversata. Peraltro appare improbabile che venga raggiunto o superato il valore di qualità di 3 mT indicato nel recente decreto del 8/7/03 in attuazione della L. 36/01.

§       Area Sud –La linea di Cascina viene deviata all’altezza del traliccio P2 per consentire il collegamento con la costruendo sottostazione. Il traliccio in questione insiste su un’area a verde pubblico e dista circa una ventina di metri da una scuola elementare.

Anche in questo caso la stima del campo magnetico è stata effettuata sulla base di valori di corrente forniti dalla RFI in altre occasioni, dalla quale appare la possibilità del superamento del valore di 0.2 mT per una fascia di alcuni metri attorno all’asse della linea. Appare improbabile il raggiungimento od il superamento del valore di qualità a 3 mT .

Per quanto riguarda l’edificio scolastico, sulla base dei valori di corrente utilizzati, non appare probabile il superamento od il raggiungimento di nessuno dei due valori di riferimento. Ci preme comunque precisare che le intensità di corrente utilizzate hanno solo valore indicativo non sapendo se allo stato attuale la situazione di alimentazione della linea in questione è cambiata o se questa cambierà in conseguenza del progetto in realizzazione.

 

In conclusione, restante la necessità di una stima attendibile dell’esposizione al campo magnetico delle aree interessate dal progetto, appare improbabile il raggiungimento od il superamento del valore di campo magnetico di 3 mT mentre risulta possibile il superamento del valore di 0.2 mT in alcune zone di entrambe le aree.

Quindi mentre sull’area nord si ritiene di non essere in grado di valutare in maniera esaustiva la necessità o meno di interventi di mitigazione in assenza di una valutazione dettagliata, per l’area sud  vista la sensibilità del luogo e il sistematico superamento di 0.2 mT risultante anche da una valutazione sommaria si ritiene opportuno la seguente prescrizione:

 

11.  Sia sostituito anche il traliccio P2 della linea per cascina con uno a struttura più compatta, con una adeguata configurazione delle fasi, ove non appaia possibile la sua eliminazione o allontanamento dall’area verde.

 

 

 

Dott. Roberto Gori

Responsabile

ARPAT - Dipartimento Provinciale di Firenze

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